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Il mestiere di storico (2010) vol. 1

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 265

Indice Questo numero (p. 5) Discussioni Marco Cesa, Agostino Giovagnoli, Georges-Henri Soutou e Federico Romero, Quante guerre fredde? (p. 7-20). Rassegne e letture Guido Abbattista, L’impero britannico tra storiografia e narrazione (p. 21-26). Paolo Macry, Quell’Italia conflittuale di Mario Isnenghi (p. 27-37). Rosario Salvatore, 35 millimetri di storia. Clio incontra il cinema (p. 38-45). Eugenia Scarzanella, Italiani Oltreoceano (p. 46-49). Marilisa Merolla, Storia e mass media: le radio e la televisione nell’Italia degli anni ’70 (p. 50-52). Musei e mostre (p. 53-64) Film e fiction (p. 65-76) Memorie e documenti (p. 77-97) I libri del 2009/1 (p. 99-260) Indice dei recensori (p. 261-263)

Lost Landscapes

Autore: Paolo Simoni

Numero di pagine: 192

Lost Landscapes offre un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso immagini d’archivio che arricchiscono il panorama dei media digitali. Grazie al lavoro e all’interpretazione di studiosi, curatori, artisti e filmmaker, dalla ricca e varia produzione del cinema amatoriale del Novecento riemergono sguardi familiari e stranianti allo stesso tempo. Il libro presenta il caso di Bologna, città filmata dai suoi abitanti tra gli anni ’50 e ’80 e oggi esplorata attraverso le immagini inedite raccolte dall’Archivio Home Movies. Bologna diventa così il paradigma della “città amatoriale”, esempio di una nuova prospettiva sul rapporto tra cinema e paesaggio urbano. La città amatoriale da cut up e mosaico si trasforma in un dispositivo visuale per rileggere e riscrivere lo spazio urbano tramite le immagini d’archivio, prendendo di volta in volta la forma contemporanea di mappa, piattaforma interattiva, found footage film, installazione immersiva. Strumenti per guardare il passato e interrogarlo rivolgendosi al futuro.

Il cinema di prossimità

Autore: Ilaria Pezone

Numero di pagine: 236

Definire il cinema di prossimità, concetto sotto cui si associano esperienze solo apparentemente lontane, come il cinema privato e quello underground. Questo è l’obiettivo di questo libro, ridisegnare i confini di categorie critiche superate e automatiche. Tracciare un percorso trasversale che unisca cinema familiare e cinema sperimentale, all’insegna dell’innovazione, della libertà dalle convenzioni industriali e di mercato. Mappando scritture per immagini emancipate dalla narrazione usuale, dal canone generale. Opere familiari o avanguardiste, che chiedono di essere guardate con occhi scevri da sovrastrutture, privi sia di significati intellettuali preconfezionati che della perversa brama contemporanea del divertimento a tutti i costi. Il cinema di prossimità va al nucleo pulsante delle cose, è cinema amatoriale nel senso etimologico, amoroso: domanda di essere esperito senza pregiudizi, fa tabula rasa dei vizi interpretativi, si mostra a cuore aperto offrendo porzioni di vita. Spesso raggiunge, con l’ostinata osservazione della realtà, la consistenza astratta della pittura. Sotto l’egida di Roger Odin e schierato, come Stan Brakhage, in difesa del cineamatore,...

Immagini della memoria

Autore: Alice Cati

Come si costruisce la memoria del passato? È possibile affermare che i media e, in particolare, quelli audiovisivi abbiano modificato le pratiche sociali e culturali del ricordo? Quali canali percorre oggi la parola del testimone? In quale modo si sono trasformati gli atti performativi dei lasciti memoriali, dal momento che la trasmissione dei ricordi personali si sta sempre più volgendo verso un modello transgenerazionale? Privilegiando una prospettiva antropologico-visuale, il volume cerca di rispondere a queste domande a partire da un’indagine sull’immagine documentaria, nelle sue molteplici trasmigrazioni mediali: dal documentario alle installazioni multimediali, dal cinema sperimentale agli archivi digitali on line, dai musei audiovisivi ai film amatoriali. La ricerca si basa sulla ricostruzione storico-teorica dei principali contributi nel settore dei Memory Studies in relazione agli studi sul cinema e i media audiovisivi. Nello specifico, il testo propone l’analisi di tre pratiche documentaristiche, capaci di interpretare e attestare i nuovi costrutti genealogici e le più recenti forme di eredità delle memorie: il found footage, realizzato con film privati; la...

Scrivere la storia, costruire l’archivio

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 576

A partire dal Convegno di Brighton del 1978 e dalle elaborazioni della New Film History, la ricerca storica ha progressivamente spostato il proprio baricentro dalla ricognizione critica a forme che ricordano lo scavo archeologico e che hanno come proprio luogo d’elezione l’archivio. Esso si presta così a essere un sistema di organizzazione e di canonizzazione della memoria collettiva che ha trovato nel XX secolo uno straordinario momento di sistematizzazione teorico-epistemologica. In altri termini, l’archivio è la condizione di possibilità di una sfera culturale e della riflessione storica che a essa si lega: stabilisce che cosa sia dentro o fuori rispetto ai dibattiti che le dominano, che cosa sia possibile conservare a livello storico e che cosa non lo sia. All’interno di questo volume, si indagheranno attraverso più prospettive le principali questioni relative alla storiografia del cinema e dei media: il suo orizzonte istituzionale, il rapporto tra materialità ed elaborazione storica, “l’allargamento dell’archivio” dovuto all’inclusione di “oggetti storici” prima trascurati, le diverse forme che può assumere un archivio e la sua funzione per...

e172 | Marco Bellocchio. L’arte della messa in scena

Autore: Marina Pellanda , Gianni Canova , Silvia De Laude , Marzia Gandolfi , Farah Polato , Rosamaria Salvatore , Denis Brotto , Francesco Verona , Anton Giulio Mancino

Numero di pagine: 182

Marco Bellocchio. L’arte della messa in scena. Editoriale a cura di Marina Pellanda e Stefania Rimini Gianni Canova, Quando le immagini ci guardano Silvia De Laude, “Cinema di prosa” e “cinema di poesia”, tertium datur Marina Pellanda, Panoramiche di interni: l’unità di luogo nel cinema di Marco Bellocchio Farah Polato e Rosamaria Salvatore, Il melodramma della nazione Marzia Gandolfi 105 La parola, lo spazio Denis Brotto, Larus ridibundus. Marco Bellocchio e Il gabbiano di Čechov Francesco Verona, Tempo e memoria in “... addio del passato...” Anton Giulio Mancino, Pagliacci, sorvegliati speciali, traditori Marina Pellanda, Sei domande a Marco Bellocchio Marina Pellanda, Le regie di Marco Bellocchio

Forme del mito e cinema americano

Autore: Veronica Pravadelli

Numero di pagine: 196

Il volume prende spunto da una giornata di studi promossa dal CRISA (Centro di Ricerca Interdipartimentale di Studi Americani) dell’Università Roma Tre. Nell’ambito di una attività di ricerca interdisciplinare sul mito e la cultura occidentale, che ha dato vita ad altre attività e pubblicazioni (che saranno parimenti pubblicate per i tipi della Roma TrE-Press), il volume indaga la rilevanza del mito e delle sue forme per il cinema americano. Esso è composto di undici saggi, suddivisi in tre sezioni. La prima sezione riguarda il rapporto tra mito e divismo, e contiene un saggio introduttivo sulle prime formulazioni del dibattito sul tema da parte di Roland Barthes e Edgar Morin nella Francia degli anni Cinquanta, e dei saggi relativi alle figure di Humphrey Bogart e Cary Grant. La seconda sezione affronta diverse implicazioni del rapporto tra cinema postclassico e mito, a partire dalla rielaborazione del “viaggio dell’eroe” teorizzato da Joseph Campbell e Chris Vogler in relazione alle problematiche di razza e gender. Questa sezione contiene analisi di film assai diversi, come Domino (Tony Scott, 2005), Iron Man (Jon Favreau, 2008) e Lontano dal paradiso (Todd Haynes, ...

Fotografia e culture visuali del XXI secolo

Autore: Enrico Menduni , Lorenzo Marmo

Numero di pagine: 556

Obiettivo del volume è quello di indagare la centralità della fotografia all’interno dei regimi scopici della modernità, oltrepassando le singole specificità mediali per mettere pienamente in luce il carattere interdisciplinare della visualità. Si è cercato di conciliare la riflessione teorica con l’approccio storico-culturale, e ci si è focalizzati in particolare sull’Italia e sulla situazione degli studi in questo paese, anche con lo scopo di compiere una riflessione sul ruolo delle culture visuali nella costituzione dell’identità nazionale, sia individuale sia collettiva.

Fata Morgana 30. Italia

Autore: Aa.Vv.

Numero di pagine: 240

Prestigiosi studiosi di diversi ambiti scelgono e scrivono del loro “più grande film italiano”. Importanti artisti, registi, fotografi rispondono a una domanda sul loro rapporto con il cinema italiano, sui loro amori, sulle immagini e sui loro film preferiti. Un numero speciale per i 10 anni della rivista, al quale partecipano: Gianni Amelio, Roberto Andò, Giorgio Barberio Corsetti, Marco Bellocchio, Gianni Berengo Gardin, Maurizio Bettini, Maurizio Braucci, Gianni Canova, Giovanni Careri, Romeo Castellucci, Felice Cimatti, Emma Dante, Tonino De Bernardi, Roberto De Gaetano, Pippo Delbono, Massimo Donà, Paolo Fabbri, Jan Fabre, Francesco Faeta, Michelangelo Frammartino, Massimo Fusillo, Nadia Fusini, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Peter Greenaway, Mariangela Gualtieri, Paolo Jedlowski, Emir Kusturica, Franco Maresco, Pietro Marcello, Valerio Magrelli, Salvatore Mereu, Pietro Montani, Tim Parks, Alfredo Pirri, Paul Schrader, Ferdinando Scianna, Toni Servillo, Susan Stewart-Steinberg, Bob Wilson.

L'audience

Autore: Mariagrazia Fanchi

Numero di pagine: 176

Cinque capitoli per esplorare i principali modelli di audience, tema oggi cruciale delle politiche culturali dei media. Dalle protoaudience degli anni Trenta – che restituiscono l'immagine di un fruitore di media passivo e inconsapevole – all'affermarsi di un'idea di audience ‘ostile', poco collaborativa, che prelude alla definizione dei modelli di audience resistente degli anni Settanta; dall'immagine dell'audience come soggetto attivo della comunicazione, propria del dibattito degli anni Ottanta e in parte Novanta, fino ai modelli di audience performativa, responsabile e creativa che caratterizzano la riflessione e le ricerche degli ultimi anni.

Videoestetiche dell'emergenza

Autore: Elena Marcheschi

Numero di pagine: 160

Crisi, emergenze, catastrofi. I fatti dell’11 settembre 2001 hanno inaugurato un millennio in cui sembrano intensificarsi guerre e conflitti, pandemie, emergenze ecologiche, e il nuovo disordine mondiale genera impoverimento e disuguaglianze, esaspera paure personali e collettive. Con un approccio interdisciplinare che non trascura cenni storici, antropologici e sociologici, il libro propone l’analisi di un ampio ventaglio di opere realizzate da artisti di vari paesi del mondo nell’ultimo quindicennio su emergenze e crisi planetarie. Una produzione “deterritorializzata”, in cui la pratica e l’etica del cinema del reale sono recuperate in modo innovativo, tra le estetiche incerte degli smartphone e l’eredità del cinema sperimentale e della videoarte in dialogo col digitale.

Visioni della Grande guerra Volume I

Autore: Alessandro Faccioli

Numero di pagine: 262

Buona parte dei filmati italiani girati durante la Grande guerra è andata perduta. L’impatto che abbiamo con le immagini superstiti, spesso sbriciolate in nuovi contenitori filmici che poco hanno a che vedere con gli “originali”, è lo stesso di quando ci troviamo di fronte a un edificio o a un monumento tardo-medioevale costruito con pietre dell’antichità: spostate, riutilizzate, ricombinate. Ne intuiamo la provenienza ma stentiamo a immaginarci la forma dell’antica costruzione da cui provengono. Alla storia di queste immagini e dei percorsi di riconfigurazione testuale che ne hanno accompagnato la sopravvivenza, è dedicato il primo volume di quest’opera.

Cinema e storia 2019

Autore: Valerio Coladonato , Andrea Sangiovanni

Numero di pagine: 215

“Populismo” sembra essere una delle parole chiave del nostro tempo: categoria politica dai confini mutevoli, fenomeno storico che ha avuto molteplici e diversissime declinazioni, è oggi tanto diffuso nei discorsi pubblici quanto sfuggente e apparentemente refrattario ad una definizione univoca. Questo numero di “Cinema e Storia” si interroga sul rapporto fra il cinema – nella sua dimensione di arte popolare – e il fenomeno che proprio al popolo e al suo primato nella sfera politica si richiama. Si può indagare il populismo attraverso il cinema? O anche: può il cinema – uno dei dispositivi che più e meglio di altri ha rappresentato le masse – aiutarci a definire il populismo oppure a fissarne alcune caratteristiche? E ancora: quali sono i rapporti che intercorrono tra il cinema, che ha la capacità di generare forme e immaginari condivisi, e quei fenomeni politici che, a diverse latitudini e in tempi differenti, sono riconducibili al concetto di populismo? Infine: può il cinema, in quanto strumento capace di dar forma all’investimento emotivo delle masse in individui “eccezionali”, costruire un contesto fertile per l’emergere del populismo? Il volume...

Sguardi sull'Altrove

Autore: Maria Francesca Piredda

Numero di pagine: 339

La produzione cinematografica degli Istituti missionari italiani rappresenta un tema ancora scarsamente esplorato sia dalla storia del cinema sia dall’antropologia visuale. È innegabile, infatti, come parlare di missioni significhi parlare dell’incontro tra culture differenti e come l’occhio della macchina da presa, ponendosi al servizio dei missionari sin dal primo decennio del XX secolo, ne abbia tradotto in immagini i sentimenti verso l’Altrove. Alla luce di un dibattito piuttosto controverso rispetto alle caratteristiche e agli oggetti di studio dell’antropologia visuale, il volume intende rispondere e verificare come e perché il cinema missionario possa dirsi “etnografico” e quale contributo possa fornire all’antropologia e alla storia del cinema. Attraverso studi di casi particolarmente significativi, l’attenzione si sofferma sull’analisi degli oggetti della rappresentazione, sulle modalità di costruzione del racconto (sia nel film di finzione sia nel documentario) e sui valori veicolati attraverso le immagini in movimento.

Sulle tracce del vero

Autore: Carmelo Marabello

Numero di pagine: 512

Come è stato rappresentato l’Altro nei classici dell’antropologia e dell’etnografia? Quali immagini hanno costruito la nostra idea di alterità, di selvaggio, di umanità nei libri, nelle foto e nei film di Franz Boas, Claude Lévi-Strauss, Gregory Bateson, Margaret Mead? A partire dai materiali esotici filmati da William Heise, James White e Edwin Porter per la Edison, sul finire dell’Ottocento, ai film di Edward S. Curtis, Robert Flaherty, Ernest Schoedsack e Merion C. Cooper, dai film di Paul Fejos nei suoi anni post-hollywoodiani ai materiali girati da Lévi-Strauss con la moglie Dina Dreyfus, in Brasile e dalla coppia Bateson-Mead a Bali, sino alla trama post-neorealista di Jean Rouch e al lavoro in India di Rossellini, il volume disegna una genealogia delle immagini irrisolte dell’alterità, sulle tracce del vero di cui la macchina da presa si fa autore e archivio. Nel segno dell’ambiguità e della necessità delle rappresentazioni, del conflitto tra set e analisi di terreno, al crocevia tra disciplina dello sguardo etnologico e strategie formali, si configura così una mappa di luoghi e fieldwork, tattiche di ricerca e traiettorie esotiche di entertainment, di...

Vite Impersonali. Autoritrattistica e Medialità

Autore: Federica Villa

Numero di pagine: 288

Ciò che questo volume dice è che oggi, nei media, ma non solo nei media, tanto più uno si sforza di dire di sé, tanto più lascia spazio a una dimensione impersonale. Attenzione: tanto più uno parla di sé; l’impersonalità arriva appunto come conseguenza di un’iper-personalizzazione; come inevitabile effetto di un affollarsi di “io”. Non si tratta perciò di una cifra stilistica che posso scegliere in partenza: è piuttosto un punto d’arrivo che ho inevitabilmente davanti ogni volta che assumo apertamente la guida di un discorso. Dalla Prefazione di Francesco Casetti

Crimine, colpa e testimonianza

Autore: Giulia Scomazzon

Dalla serialità post-televisiva ai podcast, il true crime si sta imponendo nel panorama mediatico contemporaneo come genere narrativo di massa. Questo volume indaga le questioni etiche e politiche connesse alla rappresentazione della colpa e del colpevole, alla luce delle trasformazioni linguistiche della nonfiction cinematografica e dell’affermazione commerciale delle docu-serie crime. Quali sono le intenzioni e i problemi del cinema che documenta la colpa criminale? In che modo la nonfiction interagisce e alimenta il dibattito pubblico sulla giustizia? Il libro tenta di rispondere a queste domande, definendo un perimetro interdisciplinare entro il quale analizzare la performatività documentaria in relazione alla pretesa di verità e di giustizia dell’azione testimoniale.

Cinema e Storia 2015

Autore: Vito Zagarrio

Numero di pagine: 204

Questo numero della rivista prende in esame l’antifascismo come uno degli orizzonti tematici che meglio consentono di mettere a fuoco i problematici rapporti tra il cinema e la storia in Italia. È infatti su tale terreno che più chiaramente si evidenzia la relazione “non riconciliata” tra i due ambiti soprattutto laddove essa si definisce nella continua rincorsa di un epos nazionale che proprio nel mito resistenziale tenta di rintracciare il suo terreno d’elezione. I saggi contenuti nel presente dossier si soffermano su un lungo e articolato percorso che va dalla ricerca della nuova identità nazionale passante attraverso il sacrificio cruento e la conseguente monumentalizzazione dei martiri della guerra attuata dal cinema del dopoguerra alla disillusione che sopraggiunge con la fine dell’unità resistenziale; dalla storicistica (quanto ideologica) esigenza espressa dalla produzione filmica dei primi anni ’60 di porre il presente in continuità con il passato della guerra partigiana alla presa d’atto dell’incapacità di dare vita, come già accaduto per il Risorgimento, ad una vera e propria “grande narrazione” nazionale, fino al connubio tra contrapposizione ...

Deathdate

Autore: Lance Rubin

Numero di pagine: 336

Denton Little ha diciassette anni e una sola certezza: morirà la notte del ballo di fine anno. Ma – escluso il pessimo tempismo – nulla di strano. Perché il mondo di Denton funziona così: tutti conoscono la data della propria morte, e tutti aspettano il fatidico momento contando i minuti. Per questo, fino a oggi, la vita di Denton è stata piuttosto normale: la scuola, gli amici e Taryn, la fidanzata. Ma ora mancano due giorni al ballo... e Denton sente di non avere più un secondo da sprecare. Non soltanto perché vuole collezionare più esperienze possibili in meno di quarantotto ore – la prima sbronza, la prima volta, e il primo tradimento – ma anche perché le cose sembrano essersi improvvisamente complicate. Chi è l’uomo sbucato fuori dal nulla che dice di avere un messaggio da parte di sua madre, morta ormai da molti anni? È soltanto un pazzo? E allora perché suo padre ha iniziato a comportarsi in modo tanto bizzarro? D’un tratto le ultime ore di Denton Little si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata ricerca della verità. E forse di una via d’uscita. Dalla straordinaria penna di Lance Rubin, il primo romanzo di una nuova serie...

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