Death Economy
Autore: Alan D. Altieri
Numero di pagine: 64Società e scienze sociali - saggio (64 pagine) - Una testimonianza importante e ideologicamente potente, una canzone che viene tenuta fuori da ogni playlist globale in un mondo che esce dalla pandemia e trova gli attori iperliberisti agguerriti in modo ancora più atroce, affamato, crudele. Una collana che si propone come contenitore atipico, una scatola non allineata al pensare comune, alla sensibilità corrente, al modo e all’estetica che in questo scorcio temporale domina il mondo con orrende ombre politicoeconomiche che si allungano su esso. E che si apre con la riedizione di un saggio di Alan D. Altieri di dieci anni fa, ideologico, lucido, tagliente, che è senza mezzi termini di parte, ma che per questo è in grado di sciogliere le illusioni di un mondo iperliberista che fa del profitto, del guadagno infinito, dello sfruttamento delle risorse vegetali, minerali, antropiche e animali l’unica sua vera bandiera, che sventola all’impossibile vento della crescita infinita. Alan D. Altieri, classe 1952, servizio militare assolto, ingegnere meccanico, fin da Città oscura (1981), suo romanzo d'esordio, è considerato l'inventore del “thriller apocalittico”...