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LE MASCHERE DI DIONISO Figure del corpo tra arti visive, media e tecnologia

LE MASCHERE DI DIONISO Figure del corpo tra arti visive, media e tecnologia

Autore: Giacomo Ravesi

Oggetto centrale e privilegiato della storia dell’arte tradizionale, la figura umana ha subito, in particolar modo negli ultimi quarant’anni, una modificazione iconica e culturale riconfigurandosi attraverso la relazione corpo-schermo, che ne ridefinisce teorie e pratiche espressive acquisite dal sistema dei media e delle arti contemporanee. Il volume si propone di analizzare le relazioni prevalenti fra figura umana e statuaria, tracciando una mappatura iconografica delle più recenti e significative raffigurazioni del corpo nell’ambito della sperimentazione artistica: dal cinema underground e d’artista alla fotografia, dalla scultura alla performance, alla videoarte. Utilizzando una metodologia versatile che coniuga gli studi visuali e culturali con le teorie dei media e delle arti plastiche, si vuole riflettere su alcune figurazioni caratteristiche dei corpi contemporanei e sui loro processi e modelli rappresentativi. Il centro d’interesse è legato al ruolo capillare e pervasivo che i dispositivi mediali e le loro estensioni e applicazioni tecnologiche hanno assunto nei confronti dei nostri regimi percettivi, iconografici e identitari.

Acrobati del futuro

Acrobati del futuro

Autore: Gabriele Guerra , Massimo Blanco , Daniela Padularosa

“Vi è acrobatica ovunque si tratti di far apparire l’impossibile come un facile esercizio”: così il filosofo tedesco Peter Sloterdijk in un libro del 2009, Devi cambiare la tua vita. Il concetto di acrobatica e quello a esso sotteso di “antropotecnica” si adattano bene al profilo intellettuale dell’artista delle avanguardie storiche, la cui intrinseca performatività si configura in tal senso come un esercizio ascetico di “acrobatica” estetica e spirituale, di rischiosa realizzazione di un progetto complessivo di rifondazione del proprio ruolo. Tra provocatori richiami all’antico e vertiginose prospettive sul futuro, tra macchina e uomo, tra spirito e tecnica, l’uomo nuovo del primo Novecento è al centro di questo volume, che offre così una prospettiva innovativa sulle avanguardie storiche (dada, espressionismo, futurismo, surrealismo) e considera quello avanguardistico come il “gesto assoluto” di artisti che sulla scena volevano rifondare il mondo e la propria esistenza.

L’occhio sensibile

L’occhio sensibile

Autore: Silvio Alovisio

Numero di pagine: 314

Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento il sistema dei media e il sapere neuroscientifico vivono un comune destino di epocale modernizzazione: da un lato, il cinema si afferma rapidamente come la più popolare esperienza comunicativa e spettacolare dell’Occidente, dall’altro gli sviluppi della ricerca neurologica, psicologica e psichiatrica consolidano la conoscenza dei fenomeni percettivi e mentali. Anche in Italia, così come in Francia, in Germania e negli Stati Uniti, le scienze della mente si mostrano da subito interessate a studiare il cinema e i suoi spettatori. Il nuovo medium è quindi posto al centro di una riflessione scientifica poliforme ma tutt’altro che occasionale: psicologi come Mario Ponzo, Agostino Gemelli, Sante De Sanctis e Cesare Musatti, neurologi come Giuseppe D’Abundo e Liborio Lojacono, fisiologi come Carlo Foà e Mariano Luigi Patrizi, psichiatri come Giuseppe Vidoni, Guglielmo Mondio e Fabio Pennacchi, studiano gli aspetti percettivi ed emozionali della ricezione spettatoriale, il ruolo assunto nella visione in sala dall’illusione di realtà, dalla memoria e dall’attenzione, i problematici effetti psichici e sociali...

Immagine n.7: Note di storia del cinema

Immagine n.7: Note di storia del cinema

Autore: Federico Pierotti , Federico Vitella , Gian Piero Brunetta , Anna Gilardelli , Federico Striuli , Massimiliano Gaudiosi , Simone Starace

Numero di pagine: 214

La rivista Immagine. Note di storia del Cinemaè la più antica e gloriosa rivista italiana dedicata agli appassionati di cinematografia, organo ufficiale dell'Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema (AIRSC). Sulle sue pagine hanno scritto studiosi di fama internazionale come Mario Verdone, Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli e molti altri. Gli articoli in questo numero: Sette, anzi 8½, a cura di Federico Pierotti e Federico Vitella; La riscoperta di Atlantide.Tappe di storia della storiografia del cinema muto italiano di Gian Piero Brunetta; Lollo vs Marilyn.La rappresentazione del corpo femminile nel cinema e sulle riviste degli anni Cinquanta di Anna Gilardelli; Al fuoco! La tragedia della Minerva Film di Federico Striuli; La città dei giorni dispari. Napoli nel cinema di Eduardo di Massimiliano Gaudiosi; “Una canzonetta, così alla buona”. Spettacolo e metaspettacolo nel cinema di Mario Costa di Simone Starace; Fellini, Flaiano, Pinelli… e gli altri.Considerazioni sul finale di “La dolce vita” di Fabrizio Natalini; Intorno al soggetto di “8½”.Note per la ricostruzione della genesi del film di Paolo Grassini.

La grande rapina al treno

La grande rapina al treno

Autore: Elena Dagrada

Questo libro vuole essere un utile viatico per chiunque desideri addentrarsi lungo i sentieri affascinanti del “cinema delle origini”, per imparare a conoscere la prima epoca di vita della storia del cinema. Attraverso l’analisi di The Great Train Robbery, realizzato nel 1903 da Edwin S. Porter, rintraccia le catarreristiche principali di un periodo appassionato e avventuroso, profondamente diverso dal cinema che conosciamo oggi. E lo fa addentrandosi nei segreti del successo di un piccolo grande film, che seppe miscelare sapientemente i temi rappresentati, oltre ad alcune audaci novità nella messa in scena di più azioni simultanee. The Great Train Robbery, infatti, riuscì a unire la spettacolarità dei più arditi procedimenti narrativi del suo tempo al mito popolare per eccellenza della storia americana, quello del “selvaggio West” (wild West), o “lontano West” (far West), facendo presa su un numero di spettatori molto alto anche al di fuori degli Stati Uniti. E seppe sfruttare il contesto iconografico e narrativo maggiormente in voga del tempo – la ferrovia, gli assalti a un treno, le sparatorie e gli inseguimenti spericolati – mettendo il tutto, fra...

Complex Tv

Complex Tv

Autore: Jason Mittell

Numero di pagine: 581

Come fanno le serie tv di nuova generazione a tenerci incollati allo schermo, spingendoci a guardare dieci puntate di fila e parlare dei protagonisti come se fossero i nostri amici più cari? Quasi mai per caso, né per l’idea geniale di un solo showrunner, bensì grazie allo sforzo creativo e collaborativo che avviene nella «stanza degli autori».In Complex Tv lo studioso di televisione e media Jason Mittell ci accompagna lungo la filiera delle serie, dall’ideazione alla produzione, dalla ricezione del pubblico alla gemmazione dei paratesti. In questo percorso l'autore ci spiega cosa distingue la «televisione complessa» da quella del passato, con particolare attenzione allo storytelling e alle tecniche peculiari del mezzo. Emancipandosi dalla narratologia tramite un linguaggio nuovo e dedicato, esamina tutti i capisaldi di questo formato e i fenomeni a essi associati: dalla rivoluzione apportata dai Soprano al successo irripetibile di Lost, dalla struttura comica complessa di Arrested Development e How I Met Your Mother fino alla radicale trasformazione di Walter White in Breaking Bad.Complex Tv non si rivolge solo agli appassionati: oltre a essere lo strumento che mancava ...

Grandi affari (Big Business)

Grandi affari (Big Business)

Autore: Gabriele Gimmelli

Distribuito nelle sale americane nella primavera del 1929, Big Business (noto in Italia come Grandi affari) è l’ultimo capolavoro muto di Stan Laurel e Oliver Hardy e uno dei titoli imprescindibili per chi voglia accostarsi alla loro opera. Ancora oggi costituisce un esempio raramente eguagliato di slow burn, l’estenuante progressione di gag verso la prevedibile catastrofe finale: una tecnica che nel tempo diverrà il marchio di fabbrica della coppia. Distribuito nelle sale americane nella primavera del 1929, Big Business (noto in Italia come Grandi affari) è l’ultimo capolavoro muto di Stan Laurel e Oliver Hardy e uno dei titoli imprescindibili per chi voglia accostarsi alla loro opera. Ancora oggi costituisce un esempio raramente eguagliato di slow burn, l’estenuante progressione di gag verso la prevedibile catastrofe finale: una tecnica che nel tempo diverrà il marchio di fabbrica della coppia.

Il destino impresso

Il destino impresso

Autore: Bruno Surace

Numero di pagine: 450

Esiste un nesso fra i film che guardiamo e il modo in cui diamo senso a noi stessi e al nostro abitare il mondo? In che modo le storie sul grande schermo ci aiutano a rifuggire l’horror vacui? Se il cinema veicola un’idea di destino, se guardando i film ci rimane un destino impresso, si possono pensare dei metodi per capire come effettivamente si attua un procedimento tanto delicato ed essenziale? Attraverso una metodologia sfaccettata, che integra semiotica, film philosophy e storia del cinema, questo volume prova a rispondere a simili domande, accompagnandoci in un vertiginoso viaggio attraverso centinaia di film, dal cinema delle origini a quello contemporaneo, dal cinema d’autore al b-movie, dal cartone animato al documentario, delineando le basi per una teoria della destinalità nel cinema.

Modernità nelle Americhe

Modernità nelle Americhe

Autore: Veronica Pravadelli

Numero di pagine: 256

La modernità è un topos fondamentale della cultura occidentale, e in particolare è una categoria fondativa per la configurazione del continente americano e del suo rapporto con l’Europa; e al legame fra le Americhe e la modernità sono dedicati gli interventi raccolti in questo volume. Il saggio introduttivo è dedicato all’esplicitazione del rapporto fra modernità e modernismo, fra dimensione sociale e culturale, fra teoria e storia. Il volume è poi dedicato a una riflessione multidisciplinare su questo snodo teorico così essenziale, che permette di interpretare il Novecento americano sotto nuove prospettive. In particolare, è affrontato il rapporto fra urbanistica, urbanizzazione, cinema e modernità, attraverso saggi con prospettive teoriche diverse e casi di studio provenienti dall’intero continente. Si prosegue poi nella riflessione fra teoria, politica ed estetica, andando a considerare il rapporto fra modernità e linguaggi letterari e cinematografici. Infine, il volume si concentra sulla dimensione più prettamente filosofica, non dimenticando di fare riferimento anche alla complessità degli scenari geoeconomici della globalizzazione.

Effemeridi del film

Effemeridi del film

Autore: Mariapia Comand , Andrea Mariani

Numero di pagine: 190

Effemeridi del film si occupa dei cosiddetti “ephemera” – documenti, perlopiù di carta, spesso prodotti sulla spinta di un’urgenza emotiva, intellettuale o artistica, solitamente destinati a una comunicazione transitoria – come fonte di storia del cinema. Il volume offre una serie di analisi di oggetti culturali originali (album di ritagli, scrapbooks, cigarette cards, ecc.) e, attraverso questi casi di studio, sviluppa una riflessione teorica e metodologica intorno alla nozione di “ephemera”, muovendo da alcuni studi pionieristici nel campo dei film studies e dalle ascendenze del “nuovo materialismo” nel campo della storia dei media e dell’archeologia dei media per approdare a un’accezione ampia del termine, comprensiva di paratesti e “minor media”. Prendendo in esame fondi archivistici privati e istituzionali, materiali e miscellanee provenienti da collezionisti e da archivi, il libro getta un ponte tra la storia dei film e il contesto nei quali i film sono mostrati e visti, il reticolo di discorsi che avvolge produzione e consumo, il ruolo del cinema nella vita quotidiana e il suo spazio nelle vite individuali.La rete è stracarica di informazioni...

Scrivere la storia, costruire l’archivio

Scrivere la storia, costruire l’archivio

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 576

A partire dal Convegno di Brighton del 1978 e dalle elaborazioni della New Film History, la ricerca storica ha progressivamente spostato il proprio baricentro dalla ricognizione critica a forme che ricordano lo scavo archeologico e che hanno come proprio luogo d’elezione l’archivio. Esso si presta così a essere un sistema di organizzazione e di canonizzazione della memoria collettiva che ha trovato nel XX secolo uno straordinario momento di sistematizzazione teorico-epistemologica. In altri termini, l’archivio è la condizione di possibilità di una sfera culturale e della riflessione storica che a essa si lega: stabilisce che cosa sia dentro o fuori rispetto ai dibattiti che le dominano, che cosa sia possibile conservare a livello storico e che cosa non lo sia. All’interno di questo volume, si indagheranno attraverso più prospettive le principali questioni relative alla storiografia del cinema e dei media: il suo orizzonte istituzionale, il rapporto tra materialità ed elaborazione storica, “l’allargamento dell’archivio” dovuto all’inclusione di “oggetti storici” prima trascurati, le diverse forme che può assumere un archivio e la sua funzione per...

Il cinema muto italiano

Il cinema muto italiano

Autore: Gian Piero Brunetta

Numero di pagine: 486

Tra dive e colossal, intellettuali e masse popolari, ambizioni universali e superomismo dannunziano, Quo Vadis e La signora delle camelie, Gian Piero Brunetta traccia la sfolgorante parabola di ascesa e tramonto del cinema made in Italy degli albori. Il cinematografo arriva da noi nel 1896, a pochi mesi dall'invenzione dei fratelli Lumière, ma bisogna attendere il 1905 – con la proiezione romana del film che, in dieci minuti e sette quadri, ricostruisce la Presa di Porta Pia – per festeggiare la nascita ufficiale del cinema italiano. Le nostrane ‘fabbriche delle films’, come vengono chiamate, sono piccole imprese a conduzione familiare che cullano tuttavia ambizioni industriali. Nella scelta dei soggetti si attinge al meglio della letteratura, dell'arte e del teatro, e grandi nomi della cultura del tempo – uno su tutti, Gabriele D'Annunzio – vengono coinvolti nell'ideazione di trame e musiche, o nella riduzione delle proprie opere. Le produzioni sono grandiose: Quo Vadis?, Marcantonio e Cleopatra, Giulio Cesare, Gli ultimi giorni di Pompei e Cabiria. Il cinema fa sognare, infiamma il patriottismo popolare alla vigilia della Grande Guerra, conquista il pubblico...

Voci d’archivio

Voci d’archivio

Autore: Simone Dotto

Fissare l’effimerità della voce in una forma permanente è una possibilità portata in dote dalle tecnologie del suono che l’Italia coglie in netto ritardo rispetto agli altri paesi europei, inaugurando la costruzione del “patrimonio fonico nazionale” soltanto nei tardi anni Venti del Novecento. Attraverso uno spoglio di documenti originali e periodici dell’epoca, Voci d’archivio ripercorre l’istituzionalizzazione della fonografia a mezzo archivistico soffermandosi da un lato sulle vicende e sui dibattiti che portarono alla fondazione della Discoteca di Stato e dall’altro sui modi diversi in cui le potenzialità del nuovo medium vennero concepite e messe in opera dalle parti in causa. Uno sguardo ravvicinato a discorsi e pratiche che guidarono le prime applicazioni della fonografia, utile a riconoscere la natura tecnologicamente e culturalmente mediata di quella che chiamiamo memoria sonora.

La lotta con Proteo

La lotta con Proteo

Autore: Associazione internazionale per gli studi di lingua e letteratura italiana. Congresso

Numero di pagine: 1648
Sin imagen

F.T. Marinetti e la cinematografia futurista, tra attrazione e sperimentazione

Autore: Wanda Strauven

Numero di pagine: 516
Figure della modernità nel cinema italiano, 1900-1940

Figure della modernità nel cinema italiano, 1900-1940

Autore: Raffaele De Berti , Massimo Locatelli

Numero di pagine: 356
Archeologia dei media. Temporalità, materia, tecnologia

Archeologia dei media. Temporalità, materia, tecnologia

Autore: Giuseppe Fidotta , Andrea Mariani

Numero di pagine: 250

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