
OASIS è una rivista transdisciplinare di informazione culturale aperta a contributi di cattolici e non cattolici.
In queste pagine si intrecciano diverse voci sulla figura di Agar, provenienti dal mondo musulmano, cristiano ed ebraico. In tutte le tradizioni Agar è donna di fede, e le domande che oggi poniamo a questa donna sono inedite, ma essenziali per il nostro tempo.
Se si parla sempre più spesso di crisi dell’Occidente, se ormai l’intero pianeta avverte un disagio che i profeti di sventura prevedono irreversibile, forse non è la realtà a essere in crisi, forse è in crisi il nostro modo di interpretarla. Dato che le categorie mentali ereditate dall’epoca industriale non sono più capaci di spiegarci il presente, siamo indotti a diffidare del futuro. Nello stesso tempo, sentiamo crescere l’esigenza di un nuovo modello di vita, capace di orientare un progresso che, privo di regole e di scopi, risulta sempre più insensato. Ma a chi tocca l’onere di elaborarlo? Ne esiste già un embrione da qualche parte? In queste pagine Domenico De Masi parte dalle domande più urgenti del nostro tempo per avviare un’analisi a tutto campo dei modelli di vita elaborati dall’uomo nel corso dei secoli, dei sistemi sociali, culturali, religiosi creati per rispondere alle sfide dell’esistenza. Possono ancora esserci utili? Sì, ma a patto di partire da una seria rivisitazione critica, che ci guidi nel percorso che l’intelligenza collettiva ha compiuto fino a oggi e ci aiuti a costruire nuovi schemi per orientarci nel futuro che ci attende.
C’è un luogo oltre il quale la fisica non si spinge, chiamato l’orizzonte degli eventi, una regione dello spazio-tempo oltre la quale non è possibile registrare fenomeni. Un confine ideale al bordo di un buco nero caratterizzato dal fatto che qualunque cosa lo oltrepassi, attratta dal campo gravitazionale, non sarà più in grado di tornare indietro. E ogni ipotesi di esplorazione si ferma: la scienza non è andata oltre. I ricercatori spirituali sì. Quando l’oceano si dissolve nella goccia parla proprio di questa possibile esplorazione verso e oltre un confine ideale: un tragitto di consapevolezza all’interno del quale è possibile registrare i fenomeni, valutare le loro implicazioni, e riportarne all’esterno gli effetti. Eppure c’è un punto di non ritorno anche nel percorso spirituale, una soglia oltrepassata la quale non si è mai più come prima, e non si può più di tornare indietro. Non si può mettere a morte il proprio sé risvegliato. Sri Ramana Maharshi lo dice bene: se il secchio (l’ego) si immerge nel pozzo (il Sé) ma la corda non è recisa, l’ego può tornare anche dopo anni di assenza. Ma nel sahaja, lo stato naturale, la corda è...
In questo ebook, curato dal professor Massimo Campanini, sono raccolti una serie di contributi volti ad indagare il rapporto tra il mondo femminile e l'Islam: dalle donne del profeta Muhammad, al loro ruolo nel Corano; da prospettive maggiormente storiche come la donna nell'Islam medievale fino a questioni di più stringente attualità. Un testo che aiuta dunque ad affrontare in maniera equilibrata e competente un tema decisivo per il presente e il prossimo futuro.
La religione può rappresentare una fonte di energia per chi lotta in favore dei diritti umani? La teologia può offrire un contributo positivo ai movimenti sociali? Boaventura de Sousa Santos scandaglia il mondo in cui viviamo, pervaso da fondamentalismi religiosi di varia provenienza, e cerca di capire quale rapporto fruttuoso possa crearsi fra le teologie politiche oggi imperanti a varie latitudini del pianeta e le battaglie sociali di chi lotta per la dignità degli esseri umani. Come queste pagine tentano di dimostrare, solo una concezione contro-egemonica dei diritti umani può essere all’altezza di una simile sfida.
Il tema: Violenza, a cura di Maria Clara Donato e Lucia FerranteMaria Clara Donato e Lucia Ferrante, Introduzione (p. 7-18). - pdf full textMarco Cavina, Per una storia della “cultura della violenza coniugale” (p. 19-37).Cesarina Casanova, Le maschie virtù. Le strategie familiari di una madre del Cinquecento (p. 39-56).Alessio Basilico, La violenza domestica nell’Abruzzo di età moderna (p. 57-74).Anna Vanzan, (Dis)onore e migrazione. In margine ai “delitti d’onore” nella comunità islamica italiana (p. 75-93).Annie Léchenet, La lotta contro la violenza di genere in Francia: una visione dall’interno (p. 95-114).Maria Virgilio, Violenza maschile sulle donne e strumentario giuridico (p. 115-134)I centri antiviolenza, a cura di Maria Clara Donato e Lucia Ferrante. Testimonianze di Anna Pramstrahler, Marisa Guarneri, Maria Rosa Lotti, Giovanna Zitiello, Antonella Veltri, Vera Guida (p. 135-169).RicercheConcetta Pennuto, Trincavelli e i tempi della gravizanza: il “consiglio” di un medico del Cinquecento (p. 171-192).Domenico Rizzo, Interpretare un gesto: maschi esibizionisti tra Otto e Novecento (p. 193-220).InterventiAlessandra Gissi, Il corpo della nazione in...
“Quando elimini dall'amore la passione e l'attaccamento, quando il tuo amore è puro, innocente e senza forma, quando in amore dai e non chiedi, quando il tuo amore è solo dare, quando il tuo amore è un imperatore e non un mendicante, quando sei felice perché qualcuno ha accettato il tuo amore - non lo negozi e non chiedi niente in cambio - allora liberi l'uccello dell'amore e lo lasci volare nei cieli aperti. In questo caso rafforzi le sue ali e l'uccello dell'amore potrà intraprendere il suo viaggio verso l'infinito. L'amore ha fatto precipitare alcuni e ha elevato altri. Dipende tutto da cosa hai fatto del tuo amore. L'amore è una porta.”"Devi comprendere ancora alcune cose sulla mente femminile, dopo di che le parole di Sahajo saranno facili da capire. La prima cosa: l'espressione della mente femminile non è meditazione ma amore. La donna raggiunge la meditazione attraverso l'amore. Ha conosciuto la meditazione solo attraverso l'amore. è colma d'amore. Per lei il nome per meditazione è amore, preghiera."
L’ascesa del fondamentalismo islamico ripropone la questione dell’interpretazione dei testi sacri all’interno del mondo musulmano. Esiste un’alternativa alle letture rigoriste e violente? Nel corso della storia i musulmani come si sono relazionati al Corano e alla propria tradizione? E come hanno interpretato i versetti e i passaggi che contrastano con i valori della modernità? Rileggere le fonti può essere la soluzione per uscire dalla crisi attuale? OASIS anno XII - n. 23 - giugno 2016 - Interpretazioni in conflitto - Michele Brignone - Leggere il Corano nel XXI secolo - Abdullah Saeed - La shari'a, via divina costruita dagli uomini - Mohammed Hocine Benkheira - Gli imam che fanno parlare il Libro - Mathieu Terrier - Il misticismo oltre la lettera - Denis Gril - Il Corano contraddice se stesso? - Michel Cuypers - Quei versetti usati per giustificare le decapitazioni - Joas Wagemakers - Quando la scienza legge il Corano - Chiara Pellegrino - I detti del Profeta e le fortune del salafismo - Roberto Tottoli - Non è la fede a imporre il califfato - Ridwan al-Sayyid - Il paradosso dell'Islam politico - Leila Babès - Commentare il Corano: istruzioni per l'uso - Testi di...
L'Islam di casa nostra ci affascina, ci intimidisce, ci fa paura. Ma lo conosciamo veramente? In questo libro, Yahya Pallavicini, l'imam di via Meda, a Milano, ci prende per mano e ci accompagna in un viaggio alla scoperta dei luoghi e dei tempi della sua religione. Ci mostra come è fatta una moschea, chi la frequenta, come e quando si prega. Ci introduce nel cuore della sua comunità, sempre sospesa tra identità e integrazione, raccogliendo dalla voce delle donne e degli uomini la loro esperienza di musulmani occidentali, dalla nascita alla morte, dal ramadan al pellegrinaggio, dalla questione del velo a quella della scuola. E,infine, raccoglie i sermoni di venticinque imam italiani, in cui si intrecciano la testimonianza pubblica e la contemplazione di Dio, i dettami di vita pratica e la profonda sapienza dei profeti. Una fotografia in movimento dell'Islam che vive e cresce nel nostro Paese. Un prezioso contributo alla costruzione di una cultura del rispetto e del dialogo che sola può dirsi vincente.
Scorre via con l'intensità di un brano musicale "Le età del jazz", il saggio con cui Claudio Sessa disegna il quadro della musica jazz degli ultimi decenni. Straordinariamente aperta a ogni forma di sperimentalismo, l'epoca contemporanea viene spesso ignorata nelle storie del jazz. Da Wynton Marsalis a Brad Mehldau, da Steve Coleman a Dave Douglas, senza dimenticare gli sviluppi dei musicisti più creativi delle precedenti generazioni, Claudio Sessa riempie questo vuoto riportando in un quadro generale le varie sfaccettature di una realtà musicale ricca di tendenze e personalità. Lasciando sempre sullo sfondo il mondo americano, che ha contraddistinto la nascita di questo genere musicale, "Le età del jazz" analizza la scena attuale da molteplici punti di vista. Si aprono così porte nascoste dietro le quali il lettore scorge alcune importanti peculiarità del jazz: con l'attenzione verso la tradizione americana e l'esperienza accademica del Vecchio continente acquistano importanza anche le radici popolari delle molte etnie approdate nel Nuovo mondo. Attraverso l'analisi dell'integrazione tra stili e tradizione, questa indagine mette a confronto il manierismo dei giovani leoni ...
There is a point beyond which physics cannot venture: the event horizon, a region of space-time where phenomena cannot be registered. The event horizon is a bodiless border on the edge of a black hole; anything that the black hole’s gravitational field attracts beyond this border will be unable to come back. All possibility of exploration stops here: no unfortunate astronaut who free-fell into the black hole could ever return. We do not know what lies in the black hole, beyond the event horizon. Science has never reached the other side. But spiritual seekers who make a leap beyond—yes, they know. And that is the subject of this book: the possibility of exploring beyond an imaginary confine, a journey of awareness in which one can enter, register phenomena, evaluate their implications, and reemerge with one’s results. There is still a point of no return, but it is of a different kind: it is a threshold beyond which you can never be as you were, and from which you can never turn back. You cannot put your awakened self to death. Sri Ramana Maharshi explains this well: if the bucket (the ego) dips into the well (the self), but the cord is not severed, the ego can return, even...
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