
Introduzione di Flavio ManieriTraduzioni di Celso Balducci, Cecilia Galassi e Delia AgozzinoEdizioni integraliQuesto volume raccoglie i saggi con i quali la psicoanalisi uscì per la prima volta dal campo strettamente medico per tentare un’interpretazione radicalmente nuova della realtà umana. L’orrore per l’incesto, i sentimenti di odio e amore verso le figure genitoriali, legati al complesso edipico, trovano nel raffronto con la psicologia “primitiva” conferme e spunti per un ulteriore approfondimento.«I divieti da tabù più antichi e più importanti sono due e costituiscono le due leggi basilari del totemismo: non uccidere l’animale-totem e star lontano dai rapporti sessuali con compagni dell’altro sesso che appartengano allo stesso totem.» Sigmund Freudpadre della psicoanalisi, nacque a Freiberg, in Moravia, nel 1856. Autore di opere di capitale importanza (tra le quali citeremo soltanto L’interpretazione dei sogni, Tre saggi sulla sessualità, Totem e tabù, Psicopatologia della vita quotidiana, Al di là del principio del piacere), insegnò all’università di Vienna dal 1920 fino al 1938, quando fu costretto dai nazisti ad abbandonare l’Austria. Morì ...
Scritto nel 1912, questo saggio di Freud (1856-1939) spiega lo sviluppo della vita psichica come un lascito delle varie tappe percorse dall'umanità nell'evoluzione storica.
Nel 1927, quando Freud pubblica L’avvenire di un’illusione, il mondo assiste attonito all’ennesimo scandalo della psicoanalisi. Dopo i sogni e la sessualità infantile, ora sono le credenze e le pratiche religiose a passare attraverso la lente deformante dei processi inconsci. E il risultato di questa lettura, straordinariamente rivoluzionario o colpevolmente dissacrante, non cessa, dopo quasi un secolo, di far discutere. Questo volume raccoglie tutti gli scritti di Freud esplicitamente dedicati al tema religioso, permettendoci di cogliere somiglianze inaspettate fra le pratiche primitive di Totem e tabù e il monoteismo giudaico dell’Uomo Mosè, alla scoperta di uno dei temi più complessi e scottanti del pensiero occidentale, non solo psicoanalitico.
L'ideazione dell'incesto e relativa esogamia è stata un passaggio obbligato dell'apertura dell'orda originaria alla socializzazione e alla formazione di comunità sempre più larghe, dai clan totemici, alle tribù ecc. fino agli imperi e oltre. Ma chi, quando e perché ha concepito quast'idea? Chi l'ha imposta con l'invenzione del tabù?Freud ha avanzato l'ipotesi che fossero stati i figli/fratelli cacciati dall'orda che, ritornati, ucciso e mangiato il padre/padrone, avrebbero concordato la rinuncia al possesso della madre e delle sorelle, sanzionando la violazione del relativo tabù con pene severissime. Ma visto che tali pene erano state concordate e venivano applicate dalla comunità dei fratelli, questa non poteva porle direttamente, senza il tramite del tabù? L'autore, pur non respingendo la tesi di Freud, ritiene più probabile- anche se sempre incerto- che invece sia stato il padre/padrone dell'orda a ideare l'incesto, imponendo il relativo divieto mediante il totem o il tabù, inventati per sostituire se stesso con un'entità astratta, cui anch'egli fosse subordinato.
L'opera di Freud, edita da Bollati Boringhieri, è l'unica edizione integrale e di riferimento in Italia. Considerata unanimemente la migliore edizione da psicoanalisti e studiosi, fu diretta da Cesare Musatti, il padre fondatore della psicoanalisi italiana, ed è stata costantemente aggiornata da decine di studiosi. Questa edizione digitale mantiene gli stessi elevati standard scientifici e redazionali dell'edizione cartacea, che ha costruito il lessico della psicoanalisi nella nostra lingua. Totem e tabù, un’opera che ha acquistato, secondo Kerényi, «non solo presso i freudiani ma anche in cerchie più vaste l’importanza di un sostituto credibile del mito biblico del peccato originale», apre il volume, che si conclude con il celebre caso clinico dell’uomo dei lupi. Attraverso la ricostruzione dei remoti episodi all’origine di questa nevrosi infantile, Freud riafferma, contro Adler e Jung, l’importanza della sessualità infantile nella genesi delle psiconevrosi. È ispirato alla polemica contro i dissidenti anche il saggio Per la storia del movimento psicoanalitico. Introduzione al narcisismo è fondamentale per i successivi sviluppi teorici della psicoanalisi. Il...
Se per avere un'idea pratica e non speculativa della vita, essa deve essere pura, teoricamente ciò è possibile solo quando questa idea è capace di contrapporsi a tutto ciò che è teorico. Il presupposto è che l'idea e la sua azione siano cose concrete. In pratica, questo caso della concretezza nel fare, nell'agire della vita essendo una "forza attiva" propria degli esseri umani è sempre un problema che attende una soluzione che si colloca nella natura di ciò che si acquisisce per abitudine attraverso le pulsioni. E cioè attraverso una rappresentazione psichica di contenuti creati per avere dei valori. Ma per fare ciò il pensare deve abituarsi a creare "contenuti mentali" capaci di pesare le pulsioni e i suoi valori. E ciò è possibile solo quando si ha una disposizione naturale verso quell'"abitudine" a tradurre le "forze attive" della vita nei "problemi pratici" dai quali ricavare sempre un valore.
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Noi continuiamo a pensare la tecnica come uno strumento a nostra disposizione, mentre la tecnica è diventata l’ambiente che ci circonda e ci costituisce secondo quelle regole di razionalità che, misurandosi sui soli criteri della funzionalità e dell’efficienza, non esitano a subordinare le esigenze dell’uomo alle esigenze dell’apparato tecnico. Inconsapevoli, ci muoviamo ancora con i tratti tipici dell’uomo pre-tecnologico che agiva in vista di scopi iscritti in un orizzonte di senso, con un bagaglio di idee e un corredo di sentimenti in cui si riconosceva. Ma la tecnica non tende a uno scopo, non promuove un senso, non apre scenari di salvezza, non redime, non svela verità: la tecnica funziona. E poiché il suo funzionamento diventa planetario, questo libro si propone di rivedere i concetti di individuo, identità, libertà, salvezza, verità, senso, scopo, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia, di cui si nutriva l’età umanistica e che ora, nell’età della tecnica, dovranno essere riconsiderati, dismessi o rifondati alle radici..
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