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Diario degli errori

Diario degli errori

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 170

Pochi libri sono rappresentativi di Flaiano come questo "Diario degli errori", con il suo irresistibile blend di illuminismo tenebroso e pessimismo comico prima che cosmico. Disteso lungo l'arco di un ventennio (dal 1950 ai primi anni Settanta) e costruito avendo negli occhi i luoghi e i volti di tanti viaggi (da Fregene ad Atene, da Parigi a Hong Kong, da Zurigo a New York a Bangkok), il "Diario" brulica infatti di pensieri che sperimentano tutte le forme possibili del rapporto tra la mente e la realtà. Vi troviamo velenosi calembour concentrati come saggi, aforismi e massime perforanti e definitivi, microritratti di taglio, apologhi surreali e corrosivi, sequenze interrotte, tra incanto e sarcasmo: sugli hotel francesi, dove i mobili sono «come nella tavola che sul Larousse accompagna la voce: camera da letto», sulle vetrine olandesi accanto alle case secentesche, sui bambini monaci thailandesi che ridono e bevono il tè, sulla sporcizia e le costruzioni nuovissime di Beirut, sulle «riscattabili» taxi-girl di Hong Kong, sui filippini che cantano senza tregua, e ovviamente sul «paesetto italiano» di giocatori al Totocalcio. L'irrefrenabile tendenza all'autodistruzione...

Tempo di uccidere

Tempo di uccidere

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 329

«Quando la campagna sarà finita non po­chi si precipiteranno a scrivere dei libri» annota Flaiano nel febbraio del 1936, men­tre, sottotenente del Genio, partecipa alla guerra d’Etiopia. «Già immagino il con­tenuto e i titoli: “Fiamme nel Tigrai”, “Afri­ca te teneo”, “Tricolore sull’Amba”!». Non a caso, attenderà dieci anni prima di rica­vare da quella sofferta esperienza – fatta di sete e stanchezza, caldo e paura – un ro­manzo. Un romanzo sconcertante, tanto più in pieno clima neorealista, che ha come sfondo non la «terra ideale dei films Para­mount», ma il paese triste, ingrato, ambi­guo, sfuggente delle iene (e che dunque cela di necessità «qualcosa di guasto»), e al centro una vicenda «assolutamente fan­tastica»: un delitto futile e fatale, che scate­na in chi l’ha commesso un corrosivo deli­rio. E gli trasmette il morbo di un «impe­ro contagioso», di un senso di colpa in­scindibile dal rancore, di una pietà com­mista a disprezzo per un mondo ignoto, l’Africa – «lo sgabuzzino delle porcherie», dove gli occidentali vanno «a sgranchirsi la coscienza».

La solitudine del satiro

La solitudine del satiro

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 380

Flâneur inveterato, illuminista paradossale e lieve, Flaiano passeggia per Roma e la guarda tranquillamente deteriorarsi. Luoghi comuni, accademismi, velleità, mode e vezzi di una cultura che, sul finire degli anni Sessanta, si parla e sparla addosso sono l’oggetto e il bersaglio di questo libro postumo, straordinario nella sua ilare, fulminante icasticità. Miscellanea di racconti, aneddoti, ricordi, graffianti definizioni e struggenti o disilluse passioni, "La solitudine del satiro" è attraversato da un sentimento intellettuale che pochi dei nostri scrittori hanno posseduto: l’intelligenza messa al servizio del disincanto, una lucidità che è insieme cinica e malinconica, ma non riesce a velare l’amore per la letteratura e quello, ostacolato, per la vita, che può anche trovarsi in guerra proprio con la letteratura. Sempre deambulante fra i generi letterari, giornalistici e cinematografici, poco sedotto insomma dall’architettura chiusa del romanzo, negli ultimi anni, trascorsi ormai i tempi degli «amici del “Mondo”» e di via Veneto, tramontata la stagione degli scambi intensi e folgoranti – Flaiano non rinuncia a posare sul mondo che lo circonda, e che sempre ...

Autobiografia del Blu di Prussia

Autobiografia del Blu di Prussia

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 177

«Se in un quadro i cattivi umori del pittore, le sue torbide malinconie, i suoi errori, le sue sfrenate ambizioni condensano e s’esprimono, state certi che là, in quel punto, troverete la mia ombra, l’ombra del Blu». Flaiano scrive i testi – racconti, apologhi, stralci di cronaca, epigrammi – che formano questa composita raccolta con la stessa livida cromia, e li tramuta in autobiografia indiretta. Descrive luoghi dell’Abruzzo natio in cui la desolazione è profondamente radicata e figure che, su quei fondali, paiono inesorabilmente votate all’autodistruzione: come l’intellettuale romantico e decadente che sospende un’assunzione fatale di veronal solo per la momentanea fioritura di una rosa, o il giovane, ultimo di sei fratelli, cui la famiglia non perde occasione di rinfacciare il suo status di indesiderato, di nato «a tavola sparecchiata». E quando, nel più lungo di questi racconti, Flaiano rievoca la vicenda di uno zio prete, don Oreste, la narrazione affonda ancor più tra quelle rocce scarne, dove «i cattivi umori della terra cristallizzano» e generano quel blu di Prussia «velenoso, sordido, intelligente e pieno di rancori sociali». Ma sarebbe strano ...

Le ombre bianche

Le ombre bianche

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 300

Queste «ombre bianche», cioè «storie brevi, divertimenti e dialoghi; infine occasioni, satire scritte negli ultimi quindici anni» furono radunate da Flaiano nel 1972, nella certezza che la realtà avesse ormai superato la satira. Vi ritroviamo dunque il Flaiano più risentito, impassibile e feroce, capace come pochi di additare le allucinazioni di cui siamo vittima e di mettere in scena mostri – e mentre leggiamo e sorridiamo è come se uno spiffero gelido ci investisse d’improvviso.I mostri sono ad esempio gli intellettuali che animano cene mondane simili a farse da circo equestre discettando sul Destino dell’Uomo – serate che si arenano poi, com’è giusto, nel gabinetto, alla ricerca di un brillante finito nello scarico; o giornalisti televisivi beceri e compiaciuti che, se intervistano il Vate ormai cieco e improduttivo, non arretrano di fronte ad alcuna bassezza, e non esitano a tradurre le sue risposte ironiche ed elusive nel gergo che può compiacere il pubblico. Ma un mostro quotidiano, il Mostro, è anche l’oppressione dei fatti, che, in un paese annoiato e insaziabile, produce innumerevoli altri mostri, come quel gruppo di amici-esperti di pretta marca...

Aethiopia

Aethiopia

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 38

Nell’ottobre del 1935 Flaiano, sottotenente del Genio, parte per la campagna d’Etiopia: un’esperienza traumatica e insieme illuminante («La nostra funzione era soltanto una bassa funzione di prestigio colonialistico, ormai in ritardo» dichiarerà), che si riverbera in questo diario, tenuto fra il novembre 1935 e il maggio 1936. Il taccuino etiope si rivelerà una preziosa cava di prestito dieci anni più tardi, quando su sollecitazione di Leo Longanesi avvierà la stesura del romanzo "Tempo di uccidere" (premio Strega nel 1947). Le opere di Ennio Flaiano (1910-1972) sono in corso di pubblicazione presso Adelphi; il titolo più recente è "L’occhiale indiscreto" (2019), ed è imminente l’uscita di "Tempo di uccidere".

Lo spettatore addormentato

Lo spettatore addormentato

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 267

Chiunque si sia appisolato a teatro o durante un concerto – sostiene Flaiano – sa bene che è nel passaggio dalla veglia al sonno che «la rappresentazione o la melodia o il dialogo si liberano da ogni scoria»: in quei brevi istanti, insomma, si ha «lo spettatore perfetto». In realtà, nella sua lunga attività di critico teatrale, Flaiano è stato uno spettatore tutt’altro che ‘addormentato’: appassionato, semmai, vigile e sferzante. Come quando irride il repertorio blandamente ameno ed ‘evasionista’ dei primi anni Quaranta, denso «di buoni sentimenti, di gioia di vivere e di grossi stipendi», e così rispondente ai desideri del pubblico che – profetizza – «non è lontano il giorno in cui le commedie, all’Eliseo, sarà lo stesso pubblico a scriverle e a rappresentarle». E nel 1943 scriverà veemente: «Amo Shakespeare, Calderón, Molière che hanno lasciato centinaia di opere tuttora vive ma ammiro quei loro spettatori che pretesero opere tanto perfette con il loro enorme e sapiente appetito». Il fatto è che in un Paese dove è lecito essere anticonformisti solo «nel modo giusto, approvato», Flaiano è riuscito a esserlo sino in fondo,...

Una e una notte

Una e una notte

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 222

«I due racconti di questo libro sono le facce di una stessa medaglia ... Un po’ di esperienza ci insegna che pari e dispari sono segnati sullo stesso dado e che il dramma e la farsa accompagnano a vicenda un personaggio indeciso o semplicemente mediocre». Lo stesso Flaiano ha fornito, con queste parole, la migliore presentazione di "Una e una notte", i cui protagonisti appaiono come il diritto e il rovescio di un unico Io disperso, scettico e malinconico. Cronista-praticante svogliato e velleitario, scrittore inedito affetto da una vera ripugnanza per la pagina bianca, seduttore disastrosamente maldestro che solo la «tacita e canina ammirazione» della squillo Botton Zelinda in arte Dory Nelson rasserena, Graziano viene attirato da un’aliena docile e impassibile su un’astronave approdata a Fiumicino. Astronave quanto mai domestica, simile a un «padiglione da fiera» o a uno «spremilimoni di vetro» – perché nell’esistenza di un «vitellone» come Graziano lo straordinario non può che mutarsi in ordinario, l’avventura in disavventura, e il catulliano "Nox est perpetua" in «un ideale di scultorea pigrizia». Scontentezza e noia irrequieta segnano invece Adriano,...

Diario notturno

Diario notturno

Autore: Ennio Flaiano

Numero di pagine: 333

Nessun libro come il "Diario notturno" (1956) riesce a contenere in sé – finemente distillata nella sostanza e nella forma – l’intera opera di Ennio Flaiano. Vi ritroviamo infatti tutti i costituenti primari del suo modo di essere, psicologico e letterario: il pessimismo lucido e dolente; la coscienza del nulla vissuta attraverso la quotidiana consunzione dei volti, dei luoghi, dei ricordi; la percettività del moralista di scuola francese, perso in un Paese che si preoccupa di tutt’altro. E vi ritroviamo tutte le forme che Flaiano prediligeva: il racconto ingegnoso e fulminante, l’apologo ora amaro ora grottesco, il taccuino di viaggio che intaglia immagini icastiche, il dialogo corrosivo e sarcastico, l’aforisma che non si lascia dimenticare.

Cento romanzi italiani (1901-1995)

Cento romanzi italiani (1901-1995)

Autore: Giovanni Raboni

Numero di pagine: 147

Texts of literary criticism on 100 chosen Italian novels, in part already published with the same title in 1986 in the weekly journal L'Europeo.

Breve trattato sulla stupidità umana

Breve trattato sulla stupidità umana

Autore: Ricardo Moreno Castillo

Numero di pagine: 76

Che cos’è la stupidità e come si manifesta? Come possiamo evitare quella degli altri e (ancor più) quella che, in percentuali variabili, alberga in ognuno di noi? Il tema dell’insipienza umana – della sua natura, del rapporto che intrattiene con la cattiveria e l’infelicità – si dipana in questo breve saggio dall’impianto gustosamente filosofico: l’autore espone le proprie considerazioni con un andamento che occhieggia ai trattati di qualche secolo fa, con grazia e buona scrittura, e con argomentazioni sostenute dalle massime dei pensatori di tutte le epoche. Universale nei concetti ma non priva di attenzione ai dilemmi del mondo contemporaneo, questa lettura ha il potere di suscitarci il dubbio (buon segno!) e incoraggiarci al più robusto degli antidoti all’idiozia: la cultura.

Noi però gli abbiamo fatto le strade

Noi però gli abbiamo fatto le strade

Autore: Francesco Filippi

Numero di pagine: 208

«Tra le molte amnesie diffuse che infestano la memoria pubblica di questo Paese, quella riguardante il passato imperialista e coloniale dell’Italia è probabilmente la più clamorosa. » «Anche quando, all’interno del più ampio discorso postcoloniale, si identificano gli italiani come parte attiva dell’imperialismo bianco e violento, ci si trincera spesso dietro agli stessi argomenti pensati dagli invasori: di fronte alle brutalità dell’invasione bianca si obietta appunto che “però gli abbiamo costruito le strade...”. Come se queste infrastrutture – peraltro all’epoca utili più agli occupanti che agli occupati – potessero compensare i massacri, la cancellazione di intere culture e la perdita di indipendenza di milioni di persone.» Tra i molti temi che infiammano l’arena pubblica del nostro Paese ne manca uno, pesante come un macigno e gravido di conseguenze evidenti sulla nostra vita qui e ora. Quando in Italia si parla dell’eredità coloniale dell’Europa si punta spesso il dito sull’imperialismo della Gran Bretagna o su quello della Francia, ma si dimentica volentieri di citare il nostro, benché il colonialismo italiano sia stato probabilmente il ...

Settimana nera

Settimana nera

Autore: Enrico Emanuelli

Numero di pagine: 144

Mogadiscio, anni Cinquanta. Gli ex colonizzatori italiani sono stati invitati dalle Nazioni Unite a tornare in Somalia per "insegnare la democrazia" e traghettare il paese verso l'indipendenza. In questo clima, ancora coloniale, abusi, violenze e prevaricazioni assumono forme più subdole, tra cui quella dello sfruttamento sessuale. Ne subirà le conseguenze Regina, una donna somala di grande bellezza, costretta di giorno a fare la domestica e di notte la concubina di Farnenti, un ex fascista riciclatosi come possidente terriero. Regina subisce passivamente le voglie del padrone, che di fatto ha in mano la sua vita. A nulla sembrano servire il suo coraggio e la sua intelligenza: i maschi bianchi vedono in lei solo un corpo disponibile. Anche il protagonista-narratore, un uomo di affari italiano, è colpito da Regina, quando Farnenti gli offre di trascorrere una settimana nella sua casa: lì «c'è tutto, anche la Regina». E, come già in epoca coloniale, la donna africana diventa merce di scambio tra due uomini bianchi, incuranti dei suoi sentimenti e della sua paura. L'anonimo protagonista è quasi accecato dal desiderio morboso di quel corpo nero che viola sistematicamente,...

La noia

La noia

Autore: Alberto Moravia

Numero di pagine: 413

Considerato come il cardine di un’ideale trilogia iniziata con Gli indifferenti e conclusa con La vita interiore, La noia (1960) ci offre un ritratto profondo e spietato di un individuo senza strutture, senza appoggi, alienato dalla vita sociale. È la storia del pittore borghese e sfaccendato Dino, assalito dalla noia verso tutto ciò che lo circonda, una storia di crisi, di fallimenti, di delusioni. Dal conflitto con la madre, di cui disprezza i valori borghesi, al mancato sollievo che spera di trovare nella pittura, fino alla relazione con la giovane modella Cecilia, che vuole avere, dominare, svalutare, per poterla afferrare, Dino viene descritto nei suoi tre aspetti di artista, di uomo, di amante, finendo per scontrarsi inevitabilmente con la realtà, una realtà che cerca di superare ed evitare e che allo stesso tempo in modo tautologico gli si nega, come una coperta troppo corta. Una volta abbandonata l’arte, il sesso ed il denaro rimangono gli unici strumenti per entrare in contatto con il mondo, finché il sospetto di un tradimento non fa sprofondare Dino in una spirale di lucida follia.

Lo sfascio dell'impero

Lo sfascio dell'impero

Autore: Matteo Dominioni

Numero di pagine: 382

Non è solo un saggio, è un viaggio sconvolgente nella pagina più nera della nostra storia. Un racconto che provoca un senso di vertigine: possibile che noi italiani siamo stati capaci di tanta ferocia? Matteo Dominioni non si è limitato alle ricerche d'archivio, ma ha percorso le montagne desertiche dell'ex Abissinia per ritrovare i luoghi delle stragi: è stato il primo a entrare nella grande caverna di Zeret dove, due anni dopo la fine del conflitto, furono massacrati con gas e bombe gli ultimi gruppi di guerriglieri e le loro famiglie. Il libro, costruito attraverso diari inediti di testimoni italiani ed etiopi e documenti ufficiali, racconta in modo vivido l'abisso di quella avventura fascista. Un genocidio che continua a essere ignorato. Gianluca Di Feo, "L'Espresso" Stragi, deportazioni, lager: ecco l'Italia fascista in Etiopia. Dominioni ricostruisce le operazioni belliche della «più grande campagna coloniale della storia» e la mattanza che portò allo sfascio l'effimero, inutile impero voluto da Mussolini.

Raccontati da Turi Vasile

Raccontati da Turi Vasile

Autore: Turi Vasile

Numero di pagine: 130

Che cosa c'è prima del racconto o della poesia che ogni tanto ci capita di leggere? Solamente il lavoro, a volte la fatica, di una mano in ansia davanti alla terribile pagina bianca? E cosa accade dopo che un racconto o un romanzo o un volume di poesie sono stati stampati? È solo un problema di tiratura, di quantità di lettori, di successo editoriale, o non anche e forse anzitutto di idee, di forme e figure di pensiero, insomma di problemi che assumono nuove prospettive? Nel rispondere a queste domande, noi di solito prendiamo le mosse da due diverse tradizioni letterarie: quella più recente, strutturalista, che s'interessa solo del testo scritto (intendendo quasi sempre un racconto o un romanzo) e quella più antica, romantica, che esalta l'ispirazione pressoché inconscia di un poeta, la quale si traduce in versi che diventano memorabili un po' per conto loro, quasi senza che lui, il poeta, lo sappia. Siamo quindi abituati ormai a dimenticarci della persona che scrive. Conta l'opera. Nient'altro.

Altri mondi

Altri mondi

Autore: AA. VV.

Il volume, che raccoglie sei contributi di studiosi di varie discipline sul tema dei mondi immaginari, perduti e ritrovati, si discosta dalle prospettive legate a specifici ambienti della realtà fisica (oggetto dei precedenti numeri della collana) per proporre indagini sulle modalità delle rappresentazioni fantastiche, in cui alla componente spaziale si accompagna quella temporale. Poesia, narrazione, storia e geografia hanno spesso esplorato le valenze simboliche di un motivo giocato su registri eterogenei, ricco di suggestioni e sollecitazioni, nutrito di elementi classici, mitologici e leggendari e, nello stesso tempo, orientato all’invenzione di universi alternativi e di altre categorie dell’esistenza, essenziali per riflettere sulle questioni cruciali dell’identità e dell’alterità. Gli autori dei saggi sono: Franco Arato, Nicoletta Brazzelli, Giuseppe Rocca, Anna Maria Salvadè, Guglielmo Scaramellini, William Spaggiari.

Scritture postcoloniali

Scritture postcoloniali

Autore: Francesca Tomassini , Monica Venturini

Numero di pagine: 216

Nel volume si propone un percorso nella letteratura postcoloniale attraverso interventi elaborati da studiosi di diverse generazioni e scuole, capaci di avviare, tramite un confronto serrato con i testi, un’attenta e originale rilettura di una delle esperienze più complesse e a lungo rimosse del Novecento.

Benzina estetica sul mondo

Benzina estetica sul mondo

Autore: matteo zanini

Dopo una terribile delusione amorosa, il giovane Charlie si rifugia a Madrid per cercare di rimettere insieme la propria vita. L’incontro con Aaron, affascinante sceneggiatore dalla vita movimentata, sembra riaccendere in lui una scintilla di speranza: da questo momento in poi i loro destini saranno legati a doppio filo. di Matteo Zanini Charlie, giovane curatore museale, è in partenza per Madrid; con lui, il peso della fine della sua relazione con François. I progetti e l’equilibrio svaniti colmano i suoi passi. Sullo stesso volo c’è Aaron, promettente sceneggiatore, dall’animo vivace e libertino, alla ricerca di nuove avventure e di sregolatezza. Molte esperienze riempiono il suo bagaglio di vita. I due si scambiano un paio di occhiate prima del decollo, senza sapere che i loro destini saranno, da lì in avanti, legati a doppio filo. La capitale spagnola accudirà le rispettive rinascite, tra slanci emotivi e crolli affettivi, tra sguardi rivolti al futuro e scomodi compromessi con il passato. Una storia intensa che, senza sottrarsi al male dell’esistere, sogna un amore profondo e duraturo, capace di restituire senso all’inarrestabile scorrere dei giorni.

I fantasmi del fascismo

I fantasmi del fascismo

Autore: Simon Levis Sullam

Numero di pagine: 208

Questa storia ha quattro protagonisti: lo storico Federico Chabod, il giurista Piero Calamandrei, il critico letterario Luigi Russo e lo scrittore Alberto Moravia. Quattro grandi intellettuali che, noti antifascisti nel dopoguerra, mantennero durante il fascismo un atteggiamento perlopiù di cautela e inazione politica, talora con cedimenti rispetto alla collaborazione al regime. Nell’immediato dopoguerra essi tesero invece a ridefinire e riscrivere il proprio precedente percorso rappresentandolo sempre coerentemente improntato all’antifascismo. Se l’intellettuale viene solitamente immaginato come anticonformista e critico del potere, in realtà tende spesso ad adeguarsi alla maggioranza e a esprimerne gli orientamenti. Contano i condizionamenti politici e istituzionali, per esempio del sistema universitario, o delle istituzioni culturali in cui operano; conta l’esigenza di affermarsi sul piano culturale o artistico. Conta, in ogni tempo, anche la tendenza dell’intellettuale a dar voce e interpretare i sentimenti della maggioranza e talora cedere al potere. L’autoassoluzione degli intellettuali italiani rispetto alla propria implicazione con il fascismo ha tuttavia...

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