Pulvis et umbra
Autore: Antonio Manzini
Numero di pagine: 416Aosta e Roma, doppia indagine per Rocco Schiavone nell’attesissimo nuovo romanzo. Un noir mozzafiato dal ritmo perfetto con un meccanismo dai mille ingranaggi che non perde mai un colpo.
Aosta e Roma, doppia indagine per Rocco Schiavone nell’attesissimo nuovo romanzo. Un noir mozzafiato dal ritmo perfetto con un meccanismo dai mille ingranaggi che non perde mai un colpo.
Vi immaginate quanto sarebbe bello se esistesse una radio sintonizzata direttamente sui battiti del nostro cuore? E se ci fosse anche uno speaker pronto a dirci proprio quello che avremmo bisogno di sentire? Aggiungeteci un po’ di musica, qualche pensiero, della poesia e boom! Sarebbe perfetto. Ecco, ora tutto questo esiste. Questa è Radio 100 bpm, non importa con chi siate, dove, cosa stiate facendo o l’umore che abbiate, l’importante è che il vostro cuore abbia sempre un motivo valido per continuare a battere forte, all’infinito, 100 bpm di emozioni: va tutto ok, stendetevi, mettete la vostra canzone preferita e via così, verso quel mondo che desiderate. Questa è Radio 100 bpm, ogni giorno alla ricerca di qualcosa che sappia farci battere forte il cuore.
«Ci vuole coraggio a prescriversi da soli una auto-autopsia completa, non so in quanti sarebbero soddisfatti dell'esito dell'analisi spietata di se stessi. E allora coraggio, questa è la mia e, prima di giudicare, vi invito a fare altrettanto.» Con queste parole e contro ogni falso pregiudizio e perbenismo, Asia Argento inizia a raccontare la sua storia, senza concedere sconti a nessuno, tanto meno a se stessa. Un'infanzia difficile, la sua: una bambina abbandonata e cresciuta troppo in fretta che fa la spola tra una casa e un'altra, sola nella notte romana, e che deve fare i conti con due genitori artisti, due "egoismi enormi" che si trovano a gestire una famiglia sgangherata e disfunzionale. Poi, l'adolescenza tra rave party e i primi flirt, la sua carriera sul set, iniziata a nove anni, in balia di registi geniali, ma anche sadici. Anatomia di un cuore selvaggio sembra racchiudere tante vite insieme per la quantità di eventi che incalzano il lettore come in un romanzo mozzafiato. È col fiato sospeso infatti che il lettore leggerà di Asia nel mondo degli orchi, ma lei non si tira indietro neanche in questo caso e sviscera tutto, anche le note più crudeli, le più...
Con gli amici condivide incertezze, delusioni, sogni e, soprattutto, sbronze. All’improvviso ecco l’amore: con Matilde le notti milanesi, sempre grigie, si accendono di colori. Lorenzo però vive tutti i turbamenti che spesso sono insiti anche nelle relazioni più belle, ha paura di non essere corrisposto, di illudersi, di essere lasciato. In Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo Francesco Toma, con uno stile diretto e intimista, accompagna il lettore alla scoperta della Generazione Z.
L'italiano di questo millennio è una lingua «pazzesca». I media digitali alterano scrittura e lettura: dalle k al posto di ch al senso di povertà che trasmette un testo senza emoticon. Aumenta il peso anglofono dell'economia («spread» e «start up»); il francese e il latino sono residuali. Si rivalutano settori periferici o sconvenienti, come il fantasy (Troll, molestatore digitale) e la pornografia (MILF, le mamme sexy e Toy Boy). La politica, e il bisogno di rinnovare/difendere la società per età e genere, impongono parole come «rottamazione» e «femminicidio», mentre le ideologie sono sostituite da pure opposizioni: i partiti dei No (No Tav) e del Vaffa, che da insulto è diventato programma politico.
"In India c'ho vissuto quattro anni. Quattro anni che sò durati quattro minuti. Appena ho smesso de volè esse razionale pe' forza, me se è spalancato un universo. Ho riso, ho pianto, ho ballato e ho amato. E l'ho fatto co' un'intensità che me lasciava ogni volta senza fiato". L'India come non l'avete mai letta, attraverso i racconti surreali ed ironici, esilaranti e demenziali, teneri e commoventi di una romana "de Roma" che ha lasciato la Capitale per raggiungere il compagno, trasferitosi a Nuova Delhi per lavoro. Un diario di viaggio irresistibilmente coatto in cui l'autrice, accompagnata dal fido autista Satish, espone la caotica, rutilante, imprevedibile, affascinante e magica cultura indiana. Madame M., autrice cresciuta all'interno della pagina Facebook "Recensire con Pressappochismo", ci diverte con dialoghi di caleidoscopica comicità romana, ci illumina con pillole di struggente saggezza, ci fa innamorare di un mondo agli antipodi dalle nostre vite, ma capace di ampliare la mente e il cuore di chi sa ascoltare la sua melodia.
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
Continua il racconto delle peripezie di un personaggio che vale la pena di conoscere: Rocco Schiavone, un coriaceo malinconico che evolve e cambia nel tempo, mentre lavora, ricorda, prova pietà e rabbia, sistema conti privati e un paio di affari. E in questo romanzo, duro, inquietante, ad altissima tensione, l’omicidio di un pensionato del casinò di Saint-Vincent lo spinge nel mondo della ludopatia e del gioco d’azzardo.
Scorre quieta e assurda la vita di Riccardo Sala, sceneggiatore televisivo a un passo dal fallimento, quando il destino (alias YouTube), sotto forma di una vecchia puntata del Costanzo Show, gli recapita l’illuminazione impossibile: fare un programma con Annamaria Franzoni. Un reality del dolore. Anzi no, di più, ci vuole la tragedia classica, ci vuole Medea.Medea di Euripide con la Franzoni, un serial tv: ecco la finzione che renderà ancora più insensata la realtà di Riccardo, creativo in affanno, scrittore disilluso, quarantenne fatalmente in crisi ma eroicamente palestrato, con una mantide religiosa per boss, una moglie catto-rompipalle che forse lo ama ancora, due figlie piccole che stanno sistematicamente imparando a disprezzarlo, un’amante diciannovenne italocinese (piuttosto sfuggente, per la verità), un amico nero che tutti chiamano Nairobi (ex leopardista riciclatosi come ghostwriter), un padre vedovo che si cura la depressione buttando i soldi di famiglia (l’eredità di Riccardo) dietro alle milf. Tra Roma e Milano, tra gangster albanesi esperti di filosofia morale e produttori televisivi deliranti immuni a qualsiasi forma di intelligenza, il progetto di...
Una pratica guida settimanale del Metodo Sticazzi, da utilizzare per trovare modi funzionali non per scalare la montagna che tanto vi affatica, ma per aggirarla senza grandi difficoltà. Ricordate sempre che sul versante nascosto di un insormontabile massiccio c’è sempre una più pratica stradina sterrata. Che la vita non sia una passeggiata è cosa ormai assodata, così come è assodato che un atteggiamento positivo nei confronti di circostanze che sin dal principio risultano sfavorevoli non servirà a tirarvene fuori. Ma allora, come evitare di ritrovarsi invischiati in tediosi pranzi domenicali, gite in campeggio a fuggire dai calabroni, ore extra a lavoro che tanto nessuno vi retribuirà? Grazie alla nuova guida settimanale del nostro collaudato Metodo Sticazzi non solo saprete come dire di no nella più elegante e sobria delle maniere, ma apprenderete la nobile arte dell’imperturbabilità: l’incubo nero dei lunedì comatosi sarà solo un lontano ricordo e le visite dai parenti serpenti una scusa per affinare la vostra abilità nel fingervi indisposti, o semplicemente un’occasione d’oro per imparare che, certe volte, fare quello che vi pare è davvero la scelta...
Vivere a Milano è molto meglio di quanto credi. Se impari a farci caso. Provocatorio, divertente, illuminante. Il libro che ti insegna a goderti davvero la tua città.
È la notte di un 23 dicembre, l’antivigilia di Natale, tra i paesini e le cittadine della provincia lombarda, immersi nel freddo e nella nebbia della pianura padana. Qui si intersecano le vite di un gruppo di personaggi. Un avvocato fallito tiene una televendita di oggetti d’arte fasulli nello studio di una scalcinata televisione locale. Un giovane orfano, dalla mente semplice, si aggira per casa pensando all’infanzia, alla madre morta e alla vita troppo difficile. Un gruppo di amici, arricchiti da affari poco puliti, gioca una partita a poker in un cascinale, in compagnia delle giovani e belle amanti slave che, parlando tra loro, ripercorrono l’odissea della immigrazione e dello sfruttamento. Una giovane e ingenua donna italiana, arruolata a sua insaputa dal convivente arabo in una cellula terroristica islamica, viene condotta dal carcere a un luogo misterioso mentre l’ufficiale dei carabinieri che comanda la scorta rivanga il suo passato di allievo ufficiale. Un piccolo delinquente alcolizzato, in attesa del complice nel freddo della notte, beve bottiglie di Ceres e urla la sua rabbia tra bestemmie, oscenità e deliri di onnipotenza. Un evento tragico che lentamente...
Matteo De Foresta, giornalista che abita e lavora a Genova, convive con Barbara. Hanno una figlia ma la loro relazione è in crisi. Decide di aiutare Evgeni, un suo amico scassinatore a cui deve la vita, a scoprire chi ne ha ucciso il cugino. Le indagini lo portano ad un misterioso giocatore del poker online. Con l’aiuto di Attilio, giocatore di poker paralizzato e sulla carrozzina, si infiltra nelle partite clandestine a casa di Rodolfo Mutti, avvocato e primo sospettato. Intanto il giornale per cui lavora Matteo è a rischio chiusura. Direttrice pro tempore viene nominata l’avvenente Clara Manzini, al cui fascino il giornalista non è insensibile.
Alessandro vive a casa coi genitori, non ha un lavoro e la sua ragazza gli fa le corna. La sola prospettiva nella sua vita è di laurearsi fuori corso in Filosofia e finire a fare il cassiere al supermercato. Ma potrebbe andare peggio: quando insieme a un amico incontra in un casolare abbandonato due belle rumene conosciute su Facebook, la sua vita di merda ha una svolta inaspettata. In fuga nelle campagne pugliesi, tra ulivi e masserie, Alessandro affronta streghe in grado di portare sfiga con la sola forza di volontà e finisce nel mezzo del mondo nascosto del sovrannaturale slavo. Armato del proprio umorismo nero per sdrammatizzare i disastri e con l’aiuto di un giovane macellaio rumeno dall’italiano non proprio impeccabile, Alessandro dovrà aprirsi la strada verso la salvezza a colpi di ferro da cantiere appuntito e bottiglia rotta. [Commedia fantasy, romanzo breve, collana Vaporteppa, 35.400 parole, circa 115 pagine]
Milano, 16 marzo 1978. All’alba del giorno che sconvolgerà per sempre la vita dell’Italia, all’interno dello Zoo di Milano vengono ritrovati i cadaveri di una guardia giurata, Piero Dosio, e di un macaco. L’assassino, o gli assassini, hanno rapito Bombay, l’elefantessa con gli occhiali, il simbolo dello Zoo. In una Milano attonita per il caso Moro e con tutte le forze dell’ordine impegnate nelle ricerche dell’Onorevole, l’omicidio dello Zoo e la scomparsa di Bombay finiscono nelle mani di Malaspina, stanco per le notti in bianco cui lo costringe il figlio neonato Ernesto, e del verace Venditti. I due, nonostante le vessazioni del Commissario Capo che li relega a quell’indagine di serie b, cercano di riavvolgere i fili che si attorcigliano intorno allo Zoo. I fantasmi delle Brigate Rosse aleggiano sulla città e in un clima che si fa sempre più denso di sospetti e terrore, Malaspina coinvolgerà di nuovo il suo amico Fernet, giornalista di nera a La Notte e conduttore di una trasmissione dialettale a Radio Focolare, una delle decine di radio libere che invadono l’etere da qualche tempo. Mala & Fernet, coadiuvati dall’eccentrico Venditti e dalla bellissima e...
Le commedie più romantiche dell’anno 3 romanzi in 1 Tre protagoniste irresistibili, disposte a tutto pur di conquistare il proprio lieto fine. Lexi è una principessa, non delle favole, ma dell’Upper East Side. La sua vita perfetta da facoltosa ereditiera scorre tra feste esclusive e shopping sfrenato nel quartiere più lussuoso di New York, fino a che... un affascinante detective dell’FBI non arriva a scombinare tutti i suoi piani. «Rimanete a casa», si sente urlare dagli altoparlanti delle uniche auto che circolano per le strade deserte di Milano. La vita congelata nel momento del lockdown ha colto tutti impreparati. Ma alcuni di più. È il caso di Alex e Didi, che si incontrano nel momento più sbagliato... o quello più giusto. È la Vigilia di Natale e anche a Dunfermline, in Scozia, fervono i preparativi. L’incubo di Freya, responsabile delle consegne per il sito di e-commerce Amazing, sembra essersi avverato: un carico non è partito. Se vuole consegnare i pacchi entro Natale, dovrà improvvisarsi lei stessa Babbo Natale-corriere! L’autrice di commedie romantiche più amata d’Italia Oltre 500.000 copie «Una lettura romantica.» Corriere della sera «Una...
Matteo De Foresta è un giornalista quarantenne, divorziato ed eterno Peter Pan. Vive e lavora a Genova e la sua esistenza si trascina tra il lavoro che svolge controvoglia, le partite di calcetto e lo stadio assieme ai suoi amici Bruno e Andrea. In pochi giorni, però, la sua vita cambierà del tutto e si troverà costretto a fare un viaggio dentro al cuore. Nel suo, ma anche in quello del centro storico di Genova: quando una donna affascinante, un omicidio e lo strano suicidio di una prostituta cambieranno per sempre la sua vita. E mentre farà i conti con il suo passato e la sua idea dell’amore, rischierà la vita e si troverà coinvolto in un’indagine intricata e pericolosa della quale dovrà trovare il bandolo della matassa senza l’aiuto di nessuno, nemmeno del suo grande amico il vicequestore Guido Rocchetti. Marvin Menini è nato a Genova il diciotto febbraio 1971. È laureato in Medicina e Chirurgia, e specialista in Ortopedia e chirurgia della mano. Svolge il proprio lavoro presso un importante ospedale genovese. È appassionato di cucina, poker e letteratura noir. Ha giocato ventitré anni a Pallanuoto e adesso di dedica al Crossfit. Nel 2012 ha pubblicato in self...
Consigliato ad un pubblico 16+ Daniel Bago è un ispettore privato in sovrappeso, single, orfano di padre fin da bambino, avviato verso la mezza età, con la singolare passione per i puzzle, da anni trasferitosi lontano da Dragomonte per motivi professionali. L’avvento della pandemia globale, con il conseguente lockdown domestico, conduce il protagonista a compiere una riflessione interiore riguardo alle svariate scelte compiute nel suo turbolento passato. Il detective, vittima della nostalgia, rivive attraverso un utopistico presente storico alcune delle fasi principali che ne hanno caratterizzato l’esistenza. Tra queste spiccano fanciullesche amicizie stroncate prematuramente, lavoretti estivi presso strutture balneari, episodi criminosi legati a bande adolescenziali, “partite leggendarie”, amori perduti. Riuscirà Daniel nell’impresa di varcare la soglia della sua personale Zona di confine?
Ciccio ha sedici anni e vive a Tor Bella Monaca, malfamata borgata della periferia romana. Tra amici, ragazze e corse in auto clandestine trascorre le sue giornate, cercando un modo per dare una svolta alla sua vita. Ma tutto sembra inutile e i sogni del giovane si scontrano inesorabili contro la violenza e il degrado che lo circondano e che sembrano avere la meglio su di lui. Riuscirà Ciccio a risollevarsi e a scampare a un destino che sembra già scritto? E che ne sarà degli altri ragazzi della Borgata? Pena Capitale è un romanzo duro che non risparmia niente e nessuno, entra dentro l’animo dei lettori e scava nei meandri della coscienza.
“Me ne batto alla grandissima se dico o scrivo cose buone per lo zerovirgola elettorale. Perché non sono un politico, e per questo ho la presunzione infantile del contagio del buono. O almeno del migliore. Che due o tre cose di civiltà le dirà e proverà a farle sempre, e comunque. Perché ritiene di avere molti fratelli in sonno, sparsi per questo sfortunato Paese che non ha bisogno di eroi e nel caso se li sceglie di merda. O ci sputa sopra. Perché sono quella roba lì. Buonista un cazzo.” A sentire le urla sovraniste, il pezzo di Paese che ne rifiuta il fascino è un esercito di ricchi, comunisti col Rolex, privilegiati. I famigerati buonisti. Che però, coi loro difetti, saranno sempre meglio dei cattivisti. Non è vero che c’è da vergognarsi per aver studiato. Pagare le tasse non è da sfigati. L’Europa non è una prigione. Non dobbiamo aiutarli a casa loro: dobbiamo accogliere chi abbiamo contribuito ad affamare. Imitare i populisti non farà vincere le elezioni a nessuno. E non siamo Gretini, siete cretini voi. Luca Bottura ha scritto una biografia collettiva di quel pezzo di Paese, un racconto autoironico, demoralizzato ma non vinto, pronto a ridere dei propri ...
L’autrice devolverà in beneficenza i proventi derivanti dalla vendita dell’eBook di Appuntamento in terrazzo all’Ospedale Policlinico di Modena. “Rimanete a casa, rimanete a casa”, si sente urlare dagli altoparlanti delle uniche auto che circolano per le strade deserte di Milano. La vita congelata nel momento del lockdown ha colto tutti impreparati. Ma alcuni di più. È il caso di Alex che, nel momento in cui il Governo annuncia la quarantena nazionale, si ritrova in isolamento con quella che da poche ore è diventata la sua ex, l’ultima persona con cui vorrebbe condividere l’aria. A distanza di una parete, nell'appartamento accanto al suo, c'è Didi, tornata a casa dei suoi per una breve visita, rimasta ostaggio della sua chiassosa famiglia: una madre complottista dipendente dai social, un padre drogato di lavoro che ha trasformato la casa in un ufficio, una sorella diciottenne aspirante influencer con cui è costretta a dividere la camera e un nonno nostalgico. Per Alex e Didi la situazione è soffocante e, privati dei propri spazi, non resta loro che un posto per trovare un attimo di pace: il terrazzo. Le vite di Alex e Didi s'incrociano in un momento di...
Capita a tutti, sai? Capita a tutti di guardare le stelle, prima di addormentarsi, e desiderare che ci regalino qualcosa di buono. Capita a tutti, alla fine di una giornata storta, di sperare che quella dopo sia migliore. Capita a tutti di credere nel destino. Ma il destino, a volte, è solo una scusa. Il destino esiste se noi ne siamo padroni: lui ti passa accanto, sta a te decidere se coglierlo al volo o lasciarlo andare. È quello che succede ai protagonisti di questa storia. Due coppie, due mondi apparentemente lontanissimi che si sfiorano come universi paralleli, con un unico vero punto di contatto: l'amore. Sally è giovanissima, esplosiva e passionale, cerca la sua strada e vive sempre alla massima intensità. Quando canta, la sua voce è pura magia; quando ama, dà tutta se stessa, anche se sa che chi mette il cuore nelle mani di qualcun altro spesso rischia di farsi male. Simone, invece, ha trentacinque anni e si è già perso. Dell'amore sembra essersi dimenticato, perché ha fatto altre scelte: lavoro, soldi, successo, un futuro già scritto in cui adesso fa fatica a riconoscere i suoi sogni. Eppure basta così poco per essere felici: sono i piccoli gesti quelli che ti...
Sempre di corsa per far fronte ai mille impegni che riempiono la vita, le donne di oggi hanno spesso la convinzione di essere madri distanti. In realtà, sono molto più presenti di quanto pensino: devono solo rendersene conto. Nel loro sforzo quotidiano di conciliare la maternità con la vita multiruolo dei nostri tempi, si sono inventate una forma di prossimità virtuale che le mantiene vicine ai loro bambini anche quando non sono insieme fisicamente. Laura Turuani e Davide Comazzi - autorevoli psicoterapeuti dell'Istituto Minotauro che nel corso degli anni hanno assistito moltissime mamme - spiegano in questo libro come le donne abbiano adattato il ruolo materno ai bisogni e ai tempi di oggi: in un percorso che va dalla scoperta della gravidanza fino all'adolescenza, gli autori esaminano i sentimenti che accompagnano il diventare madre e mostrano come le tante figure che ruotano intorno ai bambini (tate, nonni, insegnanti, allenatori ) e gli strumenti tecnologici a disposizione possano servire per la costruzione di veri e propri "avatar", propaggini di sé con le quali seguirne la crescita. Comprendere i meccanismi della "presenza virtuale materna" e capire le proprie...
«La felicità è una scelta. Non è una condizione, non è un umore, non è prendere il massimo alla maturità e neanche innamorarsi. È una lotta che cerchi di combattere ogni giorno, ogni istante. La vita non può essere sempre un compromesso. Quello non è vivere, è subire ». Così predicava Diablo su un vecchio divano nel garage di casa in una notte prima degli esami. E Tancredi lo ascoltava perché Diablo aveva qualcosa in più, era il massimo esperto in teoria e tecnica di tutto. Le sue parole erano un mantra, un copione da seguire minuziosamente per non commettere errori. Poi all'improvviso Diablo scompare e Tancredi deve affrontare l'età adulta senza l'amico peggiore, quello che diceva sempre e solo la verità. Oggi Tancredi ha quarant'anni, un buon lavoro, una compagna affidabile, una bella casa. Grazie a un sapiente gioco di compromessi e incastri millimetrici tutto sembra perfettamente in equilibrio nel domino della sua esistenza, finché, una sera, per caso, incontra Francesca, l'altra amica assoluta dei 18 anni. E con lei riaffiora Diablo, gli anni del liceo, gli entusiasmi, le passioni, i grandi discorsi, la voglia di crederci, di vivere e amare, perché la...
Dopo Mangia, prega e basta e Una cosa divertente che farò ancora – le cronache dal Salone del Libro 2014 e 2015 – ecco il resoconto delle due fiere 2017, Milano vs. Torino. Tra gadget a tema massonico e ragazzine che piangono per abbracciare uno youtuber, tra libri antistress da colorare e poliziotti scrittori, il vero vincitore di questa fratricida lotta editoriale è uno solo: il divano in pelle bianca dell’editore Nino Aragno. Alberto Forni è giornalista guastatore. Ha scritto per la radio (Dispenser), per la TV (Lorem Ipsum) e per alcune riviste (Linus, Wired, Flair, Panorama). Ha un blog che si chiama Fascetta Nera.
Qui a Parigi le cose sono, mica somigliano a sé stesse.«Il diciassettesimo è un quartiere middle class e neutro come una saponetta Mantovani. Neutro che ti lascia addosso un profumo di inconsistenza. Perfino il mercato della Rue de Lévis sembra abitato da cose così. Courgettes da classe moyenne, ananas in finta pelle, pomodori Aiazzone, e un odore di burro che non ti molla le narici manco se anneghi in una bacinella d'olio extravergine del Salento. Il diciassettesimo è così. Tra il sedicesimo fighetto e il diciottesimo molto figo. Perfino nel Monopoli francese non c'è una cazzo di strada del diciassettesimo. Ieri leggevo Perec e proprio 'sta cosa dei colori del Monopoli diceva: Avenue de Breteuil, verde, settimo arrondissement; Avenue Henri-Martin rossa, sedicesimo; Avenue Mozart ancora sedicesimo, arancione.»
Matteo De Foresta, giornalista di quarant’anni che vive e lavora a Genova, viene aggredito nei caruggi da una misteriosa banda di immigrati. A salvarlo da morte certa sarà Bob, senegalese molto conosciuto in centro storico e personaggio controverso per i suoi comportamenti non sempre ortodossi. Per sdebitarsi, Matteo accetterà di aiutare Bob a scoprire chi si cela dietro la pericolosa organizzazione criminale che lo ha aggredito. I dubbi del suo amico vicequestore Guido Rocchetti, con cui condividerà come sempre l’indagine, e la complessità del caso, faranno sì che per Matteo non tutto sia chiaro come sembra. Bob è davvero chi dice di essere? Chi si nasconde dietro alla banda che sta prendendo il controllo dello spaccio in centro storico? Mentre la sua vita sentimentale è sempre in bilico tra Barbara, la sua compagna, e Clara, direttrice del giornale per cui lavora, Matteo dovrà scavare a fondo tra le pietre dei caruggi. E tra aggressioni, rapimenti, cadaveri che scompaiono dovrà portare a galla il fango che si cela sotto i vicoli della Superba. Marvin Menini è nato a Genova il 18 febbraio 1971. È laureato in Medicina e Chirurgia, e specialista in Ortopedia e...
L’autore, in questo romanzo, racconta la vita avventurosa del giovane partigiano Geremia Zucchi, che dopo essere fuggito dal suo paese natale in seguito a un cruento e sconvolgente episodio, viaggia in tutto il mondo fino ad approdare, ormai novantenne, in Norvegia. Una giornalista, capitata a Raggiolo, paese d’infanzia di Geremia, per scrivere un articolo su un ecomuseo, si imbatte in una targa commemorativa. Da qui partirà la ricerca che la metterà sulle tracce di Geremia Zucchi. Dall’incontro con il partigiano nascerà l’idea di un libro, soprattutto, dal racconto dell’uomo verranno alla luce gli sconvolgenti misteri di una storia personale e della Storia che molti di noi ancora non conoscono.
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Durante il suo funerale il protagonista Matteo si perde nelle riflessioni più disparate. Le sue considerazioni scivolano qui e lì, mentre viene interrotto in quattro occasioni dai presenti alla cerimonia che raccontano alcuni spezzoni della loro vita, come in un’“Antologia di Spoon River” capovolta i vivi subentrano nella narrazione dell’unico morto: Il prete si perde in ricordi di una giovinezza nella quale sceglie di mettere l’amore in secondo piano. La diva vive in un mondo perfetto, ha tutto, può tutto, eppure si sente viva solo quando si lascia trascinare in squallide avventure erotiche con gli uomini più mediocri che riesce ad incontrare. Il tossico non mette in fila due pensieri logici, è un concentrato di dolore. L’artista è un fallito di successo, la parodia di un’intellettuale. Vive a Roma dove si imbatte nella più grande critica d’arte al mondo. Quest’ultima lo scaglierà come un giavellotto nel circo dell’arte contemporanea per poi ricacciarlo brutalmente nella periferia che gli appartiene. Il libro è anche un Meta Liber©, strumento esclusivo di Mazzanti Libri, che agevola la lettura e propone un’esperienza aggiunta, permettendo di...
A 27 anni tra carriera, aperitivi, viaggi e uscite con le amiche, ti senti il mondo in pugno. Poi arrivano due linee sul test di gravidanza e tutto quello che riesci a boccheggiare è: "ma che davvero?". Quando capita a lei, nonostante dubbi e paure, Chiara decide di affrontare l'imponderabile: diventare mamma, senza però dire addio alla se stessa di prima, frizzante e un po' folle estimatrice di mojito e tacchi alti. Sarà un vero tsunami esistenziale, raccontato con spietata sincerità. Il risultato è una riflessione ironica su uno degli ultimi tabù ancora rimasti, la maternità, ma anche un esilarante racconto della fantasmagorica esperienza dell'essere genitori. Travolgente, tenero, sincero, il libro di una donna che è anche una mamma, e che dice la verità, solo la verità.
La stessa notte che Teanna è scomparsa, la casa dove viveva con la sua famiglia è stata incendiata. È notte fonda quando suo padre riceve la telefonata di Eric, il fratello gemello della ragazza: qualcuno ha dato fuoco alla casa, ma la ragazza non si trova. Il suo corpo non è nemmeno tra i resti dell’edificio e allora che fine ha fatto? È scappata di sua iniziativa o è in pericolo e qualcuno le ha fatto del male? John Gillian nelle sue indagini cercherà di trovare la risposta a questa misteriosa scomparsa, non aveva mai pensato di voler fare la professione dell’investigatore, ma nella sua vita si era trovato spesso a doversi districare in situazioni a dir poco spinose. Così John cerca di mettere assieme tutte le informazioni utili: i contatti di Teanna, le relazioni, uno stalker che la perseguitava, i fratelli pregiudicati, l’ex fidanzato... Da un po’ di tempo Teanna era diversa dal solito, spesso era distratta, a scuola aveva iniziato ad andare male e così era stata seguita anche da un terapeuta, tutto poi sembrava essere tornato alla normalità fino al giorno della sua sparizione. Da qui prende avvio una storia che renderà noi stessi detective, sulle tracce...
Smettere di pensare allo stronzo che ci ha lasciato richiede un percorso di disintossicazione, come qualsiasi altra dipendenza. I primi tempi saranno durissimi, sarai fisicamente e moralmente a terra, e socialmente impresentabile. Dovrai forzarti a fare certe cose e impedirti di farne altre. Giorno dopo giorno ti sentirai meglio, inizierai a volerti più bene, a dimenticarlo e a pensare, dopo le tre settimane di detox, che forse, in fondo, non era che il solito stronzo. Federica Bosco ha elaborato questo metodo sulla propria pelle e lo illustra con acume e brillantezza da scrittrice. Dalla mindfulness alla corsa, dalla tecnica del "superhero" alla meditazione, dal gioco del "ma è ganzissimo!" allo yoga, mettendo in atto alcune semplici ma efficaci strategie saremo in grado di interrompere il pensiero ossessivo e riprendere il controllo della nostra vita. "Ti aiuterò a cercare alternative ai comportamenti autodistruttivi, a interrompere la spirale pericolosa in cui sei caduta, a capire perché il nostro cervello si comporta come il nostro peggior nemico e a riprendere in mano la tua vita. Ma se ti aspetti pietà e compassione non è questo il posto giusto. Questo è un vero e...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
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