
Del potere e della libertà è il contenitore di una serie di volumi che raccoglie la saggistica degli ultimi decenni di Wole Soyinka. Il titolo di ogni volume riprende il titolo di un singolo saggio o sintetizza l’intera selezione. Ma Del potere e della libertà resta il titolo di insieme di questa straordinaria produzione letteraria che, attraversando Storia, Letterature, Società, Miti e Attualità internazionale, mantiene un deciso impegno politico-culturale. Soyinka non si stanca nell’indicare contraddizioni del nostro pianeta, sia internazionali che locali, ma nel contempo è alla ricerca costante di «buone notizie» che fioriscono e vanno annunciate per consolidare l’impegno e la speranza. Il titolo di questa seconda raccolta è tratto dal titolo del saggio iniziale Il fantasma di Cassandra alle porte della nuova Troia, scritto nel 2017.
Nellestate del 1148 d.C. Khalaf ibn Ishaq, mercante in Palestina, scrive una lettera allamico ebreo Abraham Ben Yij_, che viveva allora in una città di nome Mangalore, un porto sulla costa sudoccidentale dellIndia. Era una stagione movimentata quella, in Palestina. In aprile era arrivata unarmata tedesca al comando dellanziano re Corrado III di Hohenstaufen, noto agli arabi come Alam_n. Al seguito del re cera il nipote, il giovane e carismatico Federico di Svevia. Subito dopo era giunto a Gerusalemme Luigi VII di Francia con il suo esercito, la moglie, laffascinante Eleonora dAquitania, destinata a essere successivamente regina di Francia e dInghilterra, e un corteo di nobili. Il 24 giugno del 1148 la più massiccia armata di crociati di tutti i tempi si era accampata nei frutteti intorno a Damasco. Scrivendo a Ben Yij_, tuttavia, Khalaf non si dilunga affatto su questi avvenimenti. Parla di alcune merci inviategli da Ben Yij_, un carico di noci dareca, due serrature prodotte in India, due coppe dottone, e annuncia allamico che insieme con la lettera gli manderà alcuni doni: due vasi di zucchero, un vaso di mandorle e due di uvetta. Alla fine della missiva, Khalaf ibn Ishaq...
Il Libro di Urantia, pubblicato per la prima volta dalla Fondazione Urantia nel 1955, ci presenta l'origine, la storia e il destino dell'umanità. Risponde alle domande su Dio, la vita nell'universo abitato, la storia e il futuro di questo mondo e include una narrativa edificante della vita e degli insegnamenti di Gesù. Il Libro di Urantia descrive il nostro rapporto con Dio Padre. Tutti gli esseri umani sono figli e figlie di un Dio amorevole e quindi fratelli e sorelle nella famiglia di Dio. Il libro fornisce una nuova verità spirituale per uomini e donne moderni e un percorso verso una relazione personale con Dio. Basandosi sull'eredità religiosa del mondo, Il Libro di Urantia illustra un destino infinito per l'umanità, insegnando che la fede viva è la chiave del progresso spirituale personale e della sopravvivenza eterna. Descrive anche il piano di Dio per la progressiva evoluzione degli individui, della società umana e dell'universo nel suo insieme. Molte persone in tutto il mondo hanno affermato che la lettura del Libro di Urantia li ha profondamente ispirati a raggiungere livelli più profondi di crescita spirituale. Ha dato loro un nuovo significato per la vita e il...
«Non dovete temere il passato, e neppure il futuro. Che cosa abbiamo tra le mani, signora, se non il momento che scorre come l’onda limpida in un fiume?». Durante un viaggio in Francia Valeria incontra in un castello il fantasma di Noir de Castelbouc, che la coinvolge in una drammatica vicenda accaduta ottocento anni prima. Ritornata a Milano trova una città immersa in un futuro senza memoria e dominata da una potente tecnologia di controllo collettivo Spinta ai margini della società e in cerca della sua famiglia, Valeria è costretta a fare i conti con i segreti delle sue origini. Un intrigante viaggio tra passato e futuro che suggerisce al lettore come tornare al presente. Nadia Silistriniè nata nel 1960. Vive e lavora come psicologa in provincia di Milano. Nel tempo libero scrive poesie, racconti e diari di viaggio, per non dimenticare le strade percorse e per sognarne altre.
Costantinopoli, 1081 Appena Anna di Heraclea posa gli occhi su un giovane in vendita al mercato degli schiavi di Costantinopoli, un'idea tanto assurda quanto allettante le balza alla mente: comprarlo e sposarlo per impedire al padre di combinarle un matrimonio indesiderato. Ma quell'uomo attraente e dall'animo nobile non è un prigioniero qualunque, bensì un cavaliere franco, Guillaume Bradfer, che è stato vittima di un orrendo tradimento. Così, in cambio di quel servigio, Anna gli promette la libertà. È una proposta allettante che Guillaume non può certo rifiutare. Tanto più che nel frattempo si è innamorato perdutamente di Anna.
«Fuori contesto». Si chiama così la terra di nessuno delle astrazioni indimostrate in cui vagolano da tempo i fantasmi della psicologia, ossia della disciplina che più di altre dovrebbe invece indagare gli esseri umani nella loro viva, singolare concretezza. A cacciare i fantasmi con intrepido fervore è proprio uno psicologo, tra i maggiori al mondo. Pochi come Jerome Kagan conoscono dall’interno le dinamiche dei progetti di ricerca e sono in grado di additare autorevolmente i preconcetti che ne viziano i risultati. Una miriade di studi empirici iperfinanziati e manuali diagnostici a diffusione universale condividono un identico cono d’ombra, perché si ostinano a ignorare la significatività – per gli stati mentali – dell’appartenenza culturale, della collocazione sociale e delle storie di vita degli individui. Esaminare le emozioni, i sentimenti e i comportamenti fidando soltanto nelle dichiarazioni verbali dei soggetti intervistati, misurare le relative attività cerebrali senza tener conto dei setting specifici, o invocare un’origine monocausale, perlopiù genetica, per le patologie psichiatriche sono procedure avventate, che finiscono con l’oscurare...
"La legge Biagi ha introdotto in Italia il precariato. Una moderna peste bubbonica che colpisce i lavoratori, specie in giovane età. Ha trasformato il lavoro in progetti a tempo. La paga in elemosina. I diritti in pretese irragionevoli. Tutto è diventato progetto per poter applicare la legge Biagi e creare i nuovi schiavi moderni." (Beppe Grillo)
Settantatré anni prima di Cristo, quando nessun dio e nessun uomo sembravano in grado di minacciare i destini della Città Eterna, uno schiavo decise di spezzare le catene in cui era avvolto e, accompagnato da un pugno di seguaci disposti a tutto, portò il suo attacco al cuore di Roma. Comincia così la storia di Spartaco, il gladiatore. Un’epopea di libertà che attraversò la penisola italica riuscendo a sconfiggere a più riprese le apparentemente invicinbili legioni romane. Un’avventura straordinaria capace di vibrare nel tempo e di riportare in vita una figura leggendaria. Acclamato come uno dei più grandi romanzi storici del XX secolo, Spartaco è un capolavoro di intensa forza narrativa firmato da Lewis Grassic Gibbon, uno dei più importanti autori scozzesi di tutti i tempi, finalmente tradotto in italiano dopo aver appassionato e commosso i lettori di tutto il mondo.
Inghilterra, 1816 - Morgan Pendaris, Conte di Carrick, torna in Cornovaglia per riprendere possesso delle terre e del castello aviti e soprattutto per vendicarsi di Cordell Hayne, l'avventuriero senza scrupoli che, dopo aver mandato in rovina la sua famiglia, ha disonorato la sua amata sorella Beth, spezzandole il cuore. Morgan è deciso a impadronirsi di tutto ciò che il suo mortale nemico possiede, moglie compresa, ma quando incontra Eulalia Hayne e scopre che anche lei è vittima dei soprusi del crudele Cordell, il suo progetto vacilla. Lalia è infatti una donna bella e coraggiosa, che suscita in lui un profondo desiderio di proteggerla. Soprattutto dal fantasma di Hayne, che tutti credono annegato durante una tempesta...
Se credete di conoscere il terrore, l'odore acre della paura, il brivido nato dall'orrore, è solo perché non avete ancora letto questo libro.
Ci sono motel, grattacieli, diner, drive-in, fast food, ponti, parchi, battelli a vapore. Ci sono metropoli, ghetti, piccole città e città fantasma. Ci sono treni, taxi gialli e aquile solitarie. Ci sono orsi, orsetti, trote e alligatori. Ci sono toffolette, apple pie, hamburger e hot dog, ziti e zeppole. Ci sono cowboy, telepredicatori, wobblies e flappers, quaccheri e mormoni. Ci sono Peanuts, Simpson, Barbie, nerd, supereroi e ufo. Ci sono i re Elvis e Michael, Charlie Parker, Dolly Parton e Billie Holiday. Ci sono Hollywood e Broadway, Dallas e E.R., Walker Evans e Edward Hopper, Dean Moriarty, Huck Finn, Gatsby, Achab e Rossella. E poi femministe tenaci, capi tribù, intellettuali radical, esploratori coraggiosi, scienziati visionari... Ma anche ammutinamenti di schiavi, massacri di indiani, battaglie coloniali, guerre sanguinose, lotte operaie, movimenti di protesta, scandali politici, armi, stragi, catastrofi ambientali. L’avete riconosciuta? È l’America che avete sognato nei film, letto nei romanzi, ascoltato nel rock e nel blues, amato di un amore totale oppure odiato senza riserve: l’avete vista, fotografata, perduta, ritrovata. È l’America delle grandi...
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