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Alla scoperta dei luoghi segreti del Medioevo

Alla scoperta dei luoghi segreti del Medioevo

Autore: Mario Galloni , Elena Percivaldi

Numero di pagine: 336

Ogni luogo ha una leggenda da raccontare Borghi, castelli, abbazie e monasteri leggendari di un’epoca divisa fra luci e ombre Castelli, borghi, chiese e palazzi: il Medioevo ha disseminato l’Italia di meraviglie artistiche e architettoniche, forse più del tanto celebrato Rinascimento. Ma lo ha fatto seguendo la geografia di un potere disomogeneo, parcellizzato e diffuso. Il risultato è che ogni lembo della penisola ha un palazzo di pregio e ogni borgo arroccato il suo inaccessibile maniero, mentre imponenti abbazie spuntano all’improvviso tra le campagne, dietro la curva di un sentiero appenninico battuto dai pellegrini, e chiese rupestri e piccole rocche sperdute si rivelano, a volte, splendidi scrigni affrescati. Da Aosta alla Sicilia, dal Friuli alla Sardegna, ogni luogo ha una storia e spesso una leggenda da raccontare. Ed è ciò che in questo libro, ripercorrendo la penisola, i due autori hanno provato a fare. I luoghi più segreti e misteriosi di una delle epoche più affascinanti della storia europea Alcuni tra i luoghi presenti nel libro: VALLE D’AOSTA - Sant’Orso e il diavolo tra i capitelli del chiostro PIEMONTE - L’abbazia di Lucedio e uno strano...

Storie di vita e di malavita. Criminali, poveri e altri miserabili nelle carceri di Milano alla fine del medioevo

Storie di vita e di malavita. Criminali, poveri e altri miserabili nelle carceri di Milano alla fine del medioevo

Autore: Gazzini, Marina

Numero di pagine: 224

Il volume affronta un tema non comune nella medievistica: la prigione e i suoi abitanti. Nel carcere medievale i prigionieri – incarcerati prima della sentenza, oppure rimasti “dentro” perché indebitati, socialmente pericolosi, riconosciuti colpevoli di un delitto – non erano abbandonati a loro stessi; delle loro esigenze si facevano carico le famiglie, la Chiesa, i laici devoti, gli stessi pubblici poteri. Nel caso di Milano il sistema carcerario e il rapporto tra carcerati, giustizia e misericordia assume sfumature peculiari. Le prigioni (anche private) sono numerose e disperse nella città: la più grande è un carcere-ospedale, che rinchiude certo, ma lascia intendere che è utile (per motivi economici) aiutare la sopravvivenza del reo e il suo ritorno in società. I milanesi del Quattrocento sono poi consci dei rischi di abbandonare i detenuti (uomini e donne) a una giustizia che, per i suoi costi, tutela solo i più forti. Ecco dunque i Protettori dei carcerati: utili non solo ai deboli rinchiusi in carcere, ma anche al dominus, che li sostiene. Interessato a porre rimedio agli eccessi del sistema, il duca è infatti anche (e forse soprattutto) desideroso di...

Le fonti archivistiche

Le fonti archivistiche

Autore: Maria Teresa Piano Mortari , Italy. Direzione generale per gli archivi

Numero di pagine: 412
Blasphemia

Blasphemia

Autore: AA.VV.

Numero di pagine: 336

Blasfemia (greco βλασφημία, blasphêmía; da cui ‘bestemmia’) deriva da βλάπτειν (bláptein), ingiuriare, e φήμη (phêmê), reputazione; significa letteralmente diffamazione, contestazione della Fama; cioè, più che del divino in sé, del suo valore identitario. Se è vero che il teatro, alla ricerca di uno statuto di necessità, da più di un secolo si racconta come discendente del rito (in questo confortato dall’antropologia e dai miti fondativi di quasi tutte le culture), allora si può dire, con una punta di provocazione, che la storia di quello che noi chiamiamo teatro è in effetti storia di una progressiva ‘dis-sacrazione’ (come in primis dimostra il Teatro Greco); ma nel contempo anche di un senso di perdita, di ricerca di quella stessa necessità iniziale (come dimostrano ad esempio i ciclici dibattiti sulla tragedia e sulle origini del teatro). Ecco perché, secondo Grotowski, diversamente dalla profanazione, che è invece mancanza di rapporto col sacro, oggi paradossalmente “il blasfemo è il momento del tremito. Si trema quando si tocca qualcosa che è sacro; forse è già distrutto, distorto, deformato e comunque rimane sacro. Il...

Storia sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali

Storia sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali

Autore: Michele Colombo , Paolo Pellegrini , Simone Pregnolato

Numero di pagine: 397

This volume discusses medieval volgarizzamenti of historical, religious, and profane writings. All fourteen studies presented here recognise the fact that in the late Middle Ages, these texts were an important meeting point for elitist and popular culture which mutually stimulated each other. At the same time, different worlds of knowledge came together as history, mythology, hagiography, and biblical narration were considered to form one entity.

Chronicon

Chronicon

Autore: Pietro Azario

Numero di pagine: 240

Pietro Azario, notaio novarese del XIV secolo, fu testimone oculare di molti degli avvenimenti da lui narrati nel suo Chronicon, pubblicato nel 1729 da Ludovico Muratori ed inserito nel volume XVI parte IV del Rerum Italicarum Scriptores. L’Autore ripercorre le imprese compiute dai primi Visconti, lungo un arco di tempo che va dal 1250 al 1364; questa opera è spesso citata ma pochissimi hanno potuto leggerla per via della sua estrema rarità. Dopo 280 anni viene presentata questa versione ad usum plebis.

Principi e corti nel Rinascimento meridionale

Principi e corti nel Rinascimento meridionale

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 385

Tra la fine del xiv e l’inizio del xvi secolo in diversi centri dell’Italia meridionale si sviluppò una vita letteraria e artistica di grande rilievo. Oltre alla corte regia della capitale, ineludibile modello di riferimento e centro di attrazione, ne esistevano numerose altre, che costituivano altrettanti poli culturali, disseminati anche nelle province più remote. Poli rappresentati non solo da luoghi fisici di residenza, ovvero da palazzi o castelli, ma anche da fitte e straordinariamente ampie reti di relazioni, committenze, movimenti di persone e oggetti. Un particolare rilievo viene qui riservato ai Caetani, che fissarono la sede del loro potere tra Fondi e Sermoneta; ma trovano spazio per analisi approfondite anche altre corti, che ebbero radicamento cittadino, regionale o sovraregionale.

Lucrezia Borgia

Lucrezia Borgia

Autore: Ferdinand Gregorovius

Lucrezia Borgia è la figura della più sciagurata delle donne nella storia moderna. È forse tale, perchè fu insieme la più colpevole? Ovvero le tocca soltanto portare il peso dell'esecrazione, che il mondo per errore le ha inflitto? Perchè il mondo, in verità, si diletta dello spettacolo di virtù e di colpe in persone tipiche, appartengano esse al mito o alla storia. Quelle domande aspettano ancora una risposta.

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