
Storie sterrate
Autore: Marco Denti
Numero di pagine: 320Musicisti che si sono fatti scrittori e scrittori che si sono rivelati musicisti. Imperdibile per chi ama il rock quanto la letteratura.
Musicisti che si sono fatti scrittori e scrittori che si sono rivelati musicisti. Imperdibile per chi ama il rock quanto la letteratura.
La schiavitù avvenne in civiltà antiche come i Sumeri, così come in quasi tutte le altre civiltà antiche, tra cui l'antico Egitto, l'antica Cina, l'Impero accadico, l'Assiria, la Babilonia, la Persia, l'antica Grecia, l'antica India, l'Impero Romano, il Califfato Arabo Islamico e Sultanato, Nubia e le civiltà precolombiane delle Americhe. L'antica schiavitù rappresenta un misto di schiavitù per debiti, punizione per il crimine, riduzione in schiavitù dei prigionieri di guerra, abbandono dei bambini e nascita di figli schiavi in schiavi.
Questo libro raccoglie, tradotti per la prima volta fuori dalla Francia, gli articoli scritti da Martin Scorsese per una delle più autorevoli riviste di cinema del mondo (e in particolare quelli realizzati per il numero 500, di cui Scorsese è stato curatore), nonché interviste e conversazioni finora inedite in Italia. Il regista americano racconta in prima persona i suoi capolavori, dal rapporto con gli attori (Robert De Niro su tutti) alla sceneggiatura, dalla colonna sonora agli aspetti tecnici del montaggio, e commenta con la passione del cinefilo e l'esperienza del grande maestro i film che ha amato e l'hanno ispirato, e lo stile dei grandi autori di cui ha subito il fascino fin da ragazzo. Aneddoti dal set, ritratti di amici, riflessioni teoriche, ricordi familiari e dichiarazioni di poetica: una raccolta appassionante e imperdibile per qualunque fan del vero cinema d'autore.
Che cos’è una guerra civile? Tutti noi pensiamo di saperlo, quando ce ne troviamo una di fronte. In realtà, le idee a proposito di cosa essa sia, e cosa non sia, hanno una storia lunga e dibattuta. Quando si parla di guerre le parole stesse vengono brandite come armi, e nessuna forma di guerra è più controversa, anche sul piano linguistico, della guerra civile. In questo campo infatti ogni definizione comporta un atto eminentemente politico: l’applicazione dell’espressione «guerra civile» a un conflitto spesso dipende dal fatto di essere un governante o un ribelle, il vincitore o il vinto, un nativo o uno straniero. L’uso stesso del termine «civile», dunque, fa parte del conflitto: può determinarne l’esito, a seconda che altre nazioni scelgano di intervenire o decidano di starne fuori. In questo libro originalissimo, David Armitage, uno dei più eminenti storici americani, ripercorre la forma meno compresa e più controversa di violenza umana organizzata dall’antica Roma fino ai giorni nostri, passando per il Rinascimento, le rivoluzioni settecentesche, la guerra civile americana e i drammatici conflitti che hanno scandito il Novecento. Dai Balcani al Ruanda,...
Il libro, in questa edizione arricchito con una postfazione, ricostruisce il processo storico di formazione degli Stati Uniti d'America, esaminandone i presupposti all'interno dello sviluppo delle realtà coloniali inglesi dell'America del Nord. Analizzando i fattori strutturali relativi all'economia e alle società e culture coloniali, Guido Abbattista si concentra in modo particolare sui conflitti politici e costituzionali legati alla natura delle relazioni imperiali tra madrepatria e colonie. Del processo rivoluzionario vengono evidenziate le contraddizioni, le esitazioni, la relativa gradualità nell'adozione di soluzioni innovative sul piano politico e costituzionale. Ampio spazio è dedicato all'analisi dei fattori di novità sia sul piano delle concezioni politiche e costituzionali sia su quello dello sviluppo di una nuova forma di società.
Nebbia, vecchi tubi, edifici abbandonati. Un uomo fissa i tre personaggi sullo schermo mentre attraversano un paesaggio indecifrabile a bordo di un carrello ferroviario; musica elettronica; sulle loro facce perplessità e inquietudine. Attraversano una zona anonima, innominata, innominabile: la Zona, il luogo dei desideri rimossi. Ma questo l’uomo che fissa i tre personaggi sullo schermo lo sa già, perché negli ultimi trent’anni ha guardato e riguardato quel film decine di volte. Lo spettatore si chiama Geoff Dyer e il film, Stalker di Andrej Tarkovskij, è l’ossessione estetica della sua vita. Zona è il libro con cui Dyer fa i conti con i conti in sospeso.Dyer guarda dentro il film e il film guarda dentro di lui. Gli capita a vent’anni, a trenta, a quaranta. Il volto dell’attore Solonicyn si trasmuta in quello di suo padre, il volto dell’ansia e di un affetto silenzioso. Gli scenari estoni del setting si riverberano nella Cheltenham dell’infanzia, in tutti i luoghi perduti della vita. Quella colonna sonora dal ritmo acido evoca i viaggi lisergici della giovinezza. I dialoghi dei personaggi esplodono le parole degli amori sprecati troppe volte troppi anni fa.Dyer...
"Noi riteniamo di per sé evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità." Le parole di Thomas Jefferson nella Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti (1776) hanno definito sin dall'inizio agli occhi del mondo le caratteristiche uniche dell'"esperimento americano". In questo magistrale racconto, Jill Lepore ha messo le "verità" di Jefferson al centro della sua indagine su oltre cinque secoli di storia. La narrazione inizia con Cristoforo Colombo, nel 1492, e si conclude nel Paese diviso e tormentato della presidenza Trump. Gli americani di oggi discendono da conquistatori e da conquistati, da schiavi e da proprietari di schiavi, da immigrati e da coloro che hanno combattuto l'immigrazione. "Una nazione contraddittoria sin dalla sua nascita è destinata a discutere per sempre sul senso della propria storia." Perché, in quel giovane Paese votato alla libertà, non tutti erano liberi? Le razze diverse da quella bianca dominante, le donne, le persone omosessuali hanno potuto davvero esercitare i loro...
Tra gli artisti più amati della storia, il più grande showman di tutti i tempi, performer impareggiabile e songwriter capace di dar vita a canzoni indimenticabili che hanno appassionato il pubblico di ogni età e di ogni luogo, Michael Jackson è morto, diventando immortale, esattamente dieci anni fa. Nella musica, nel canto, nella danza, nella coreografia e nella video-musica, Michael Jackson è stato pioniere e innovatore, icona-simbolo della cultura pop dagli anni Settanta in poi. In questo ampio volume, Luca Izzo e Michelangelo Iossa ripercorrono l’incredibile carriera di questo “artista dei record”, puntando a individuare l’eredità che Jackson ha lasciato nella cultura contemporanea, dalla musica alla danza, dallo spettacolo alla video-culture fino alla moda e allo stile. La sua arte è arrivata ovunque, riuscendo a ispirare milioni di persone e di artisti, come i valori della sua persona, improntati alla solidarietà e al sostegno al prossimo, che ispirano migliaia di associazioni benefiche ancora oggi attive.
«Come può accadere che delle persone serie continuino a credere nel progresso, malgrado le importanti confutazioni che parevano aver liquidato una volta per tutte la validità di questa idea?» Muovendo da questo interrogativo, Christopher Lasch dà avvio in questo libro – vera e propria pietra miliare di ogni pensiero critico della modernità – a un’affascinante ricostruzione storica, filosofica, sociologica dell’idea di progresso, ultima fede, autentica religione secolarizzata dell’occidente. Il libro parte dall’interpretazione largamente accettata secondo la quale l’idea di progresso rappresenterebbe la versione secolarizzata della fede cristiana nella provvidenza. Opponendosi, infatti, al mondo antico e alla sua visione ciclica della storia, e rivendicando all’opposto una direzione di quest’ultima – dalla caduta dell’uomo alla sua definitiva redenzione –, la cristianità avrebbe permesso all’occidente di concepire la storia come un «processo generalmente in moto verso l’alto». Per Lasch, tuttavia, nel ventesimo secolo quest’idea del progresso basata sul pensiero di una «finalità» della storia, sulla speranza in un qualche stato finale di...
Negli ultimi quattro secoli le tendenze della popolazione hanno suscitato, in Occidente e nel mondo intero, atteggiamenti tanto apocalittici quanto contrastanti. L’allarme demografico è periodicamente risuonato, oscillando tra due estremi angosciosi: da una parte la paura dell’invecchiamento, dello spopolamento e infine dell’estinzione; dall’altra l’incubo delle folle umane che si contendono spazio e cibo, esposte ai flagelli di guerre, carestie, epidemie. Il deserto e il formicaio.«Stiamo diventando troppi o troppo pochi?» Se lo sono chiesti economisti, religiosi, politicanti, profeti e romanzieri, ma anche celebri pensatori come Montesquieu, Malthus, Marx, Mill, Darwin, Jack London e Aldous Huxley. Spesso le loro risposte hanno gravato su interi paesi o sull’umanità tutta, mettendo in guardia ora dall’imprevidenza del moltiplicarsi oltre ogni possibilità di sostentamento, ora dall’eccesso di prudenza nel riprodursi; a volte alimentando progetti demografici avventurosi o totalitari, altre impedendo di affrontare minacce più che mai concrete.Questo libro di Scipione Guarracino segue il filo degli allarmi demografici nel suo intreccio storico con i processi di ...
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Questo libro è una testimonianza significativa dell’importanza che riveste la riflessione di Michael Oakeshott, certamente tra i più acuti e interessanti filosofi politici del Novecento. Qual è il senso dell’attività di governo nel mondo moderno? Oakeshott ne coglie la contraddittorietà dipendente da un vocabolario ambiguo, che rivela l’esistenza di due modi fondamentalmente opposti di concepire la politica e che si servono però degli stessi termini: per alcuni, una politica fondata sulla fede, per altri, una politica essenzialmente scettica. In tal modo, egli offre una griglia ermeneutica di prim’ordine per spiegare la storia politica moderna fino all’epoca dei totalitarismi. Per fede non va però intesa una prospettiva di tipo religioso, quanto, invece, l’idea di un millenarismo secolare, che da Bacone in poi immagina di poter costruire un mondo perfetto privo di conflitti, pacificato attraverso il controllo minuzioso e capillare delle attività e perfino delle vite dei singoli; lo scetticismo è invece l’idea (verso cui Oakeshott propende) per cui il governo non ha uno ‘scopo’ unico e assorbente, ma – pur essendo pragmaticamente teso ad una mediazione...
Cosa unisce Andrea Camilleri, Raymond Chandler, Michael Connelly, James Ellroy, Giorgio Faletti, Patricia Highsmith, Stephen King, James Patterson, Georges Simenon, Carlo Lucarelli, Jean Claude Izzo, Cornell Woolrich, e molti, molti altri? Elementare, Watson: gli oltre trecento scrittori approfonditi in questo volume hanno introdotto del jazz nei loro romanzi noir. A volte con grazia, a volte a sproposito; con una frase buttata al vento, o per pagine intere. Ma cos’è che rende jazz e letteratura poliziesca così assonanti? Pensate a un detective che si muove negli anfratti del mistero cercando indizi: questa figura eccezionale, razionale e insieme romantica protagonista di uno sforzo solitario nel creare verità da elementi preesistenti, non somiglia in modo straordinario al jazzista? Oppure, prendete la figura dell’investigatore privato: indolente, mai pienamente accettato dalla società eppure acuto nell’osservarla, rilassato come un Maigret nel lasciare che la soluzione si dipani da sola, o impetuoso come Mike Hammer nel buttarsi a capofitto dentro la storia, improvvisando. Non sono forse i due approcci più comuni del jazzman verso la materia musicale, verso...
Le ricerche sul cosiddetto Radical Enlightenment hanno ampiamente dimostrato come oggi non sia più possibile tenere in disparte il ruolo svolto dal pensiero radicale nella creazione di una società democratica ed emancipante. Allo stesso modo non si può più fare a meno di considerarne il peso nelle riflessioni riguardanti l’emancipazione dell’individuo e il suo inserirsi in una società laica, fondata sui principi egualitari e tolleranti affermatisi soprattutto durante l’ultimo trentennio del XVIII secolo. Prestare maggiore attenzione sulle origini di questi principi, che si diffusero in gran parte grazie all’operato della corrente radicale, repubblicana e democratica, permette di ottenere una prospettiva più ampia sulla storia intellettuale dell’Illuminismo, che rischierebbe altrimenti di perdere un pezzo fondamentale della sua evoluzione.
Cosa è veramente il caso? È il risultato dei capricci degli dèi, come pensavano gli antichi? È ciò che nasconde la nostra ignoranza, come riteneva Pierre-Simon de Laplace? È una caratteristica intrinseca alla realtà della natura, come ci insegna la meccanica quantistica? Op pure è soltanto uno schermo che ci preclude l’accesso a una realtà per ora insondabile, come pensava Albert Einstein? Questo libro costituisce un viaggio appassionante nel mondo del caso, della probabilità e della statistica, argomenti solo apparentemente aridi, ma in realtà davvero stimolanti. Un viaggio che va dalla nascita del concetto di probabilità ai giochi d’azzardo e che tratta delle rovinose illusioni dei giocatori, di tragiche vicende giudiziarie, di clamorose vincite alla roulette, di coincidenze incredibili, di brogli elettorali, di frodi alimentari, di terremoti e del caos, fino a discutere il ruolo essenziale del caso nell’evoluzione biologica.
Collana PAESAGGI IN TRASFORMAZIONE diretta da Enrico Alfonso Corti A partire dagli anni Sessanta in Sardegna è stata regolarmente autorizzata la costruzione di circa duecentosessanta milioni di metri cubi, di cui buona parte destinati alla residenza. Tale febbrile attività, al suo culmine negli anni '70-'90, ha visto protagoniste principali le imprese, le cooperative edilizie ed altri soggetti privati, detentori di un inconsapevole potere di trasformazione del territorio. Una porzione consistente del costruito sembra riferirsi a modelli estranei alla cultura del mediterraneo e ad un linguaggio stilistico e formale tutto interno all'isola. Questo libro è la sintesi di un percorso conoscitivo e interpretativo dei modelli insediativi suburbani della città di Cagliari; la prima parte individua le possibili origini dei modelli e linguaggi prevalentemente adottati, la seconda sviluppa un'analisi critica su alcuni insediamenti residenziali e la terza propone una selezione di progetti di abitazioni, con l'obiettivo di provocare un cortocircuito mentale tra temi individuati e risposte progettuali. Sabrina Dessì (Cagliari, 1970) Architetto e assegnista di ricerca dal duemilatre, è...
"Gli appassionati di definizioni perfette, monografie esaustive, analisi tematiche e compagnia bella resteranno delusi. Troveranno in compenso ottimi libri che soddisferanno le loro attese. L'editore ha affidato a uno scrittore il compito di stilare un dizionario amoroso del giallo, parlerò dunque in duplice veste di romanziere e di lettore. È inevitabile che ci siano dimenticanze imperdonabili, palesi ingiustizie e giudizi discutibili: è un dizionario che parla di ciò che amo e in cui non ho potuto mettere tutto ciò che amo." Il giallo secondo me è un'opera godibilissima e piena di sorprese, frutto di una perfetta alchimia tra Pierre Lemaitre e ciò che lo appassiona di più: il giallo, dove per giallo si intendono anche il thriller, il poliziesco, il noir e tutto ciò che ruota intorno a questo mondo. Con la verve e la libertà di spirito che lo contraddistinguono, l'autore stila la sua bibbia per appassionati, creando una personalissima galleria internazionale di scrittori, personaggi e opere. Il lettore vi troverà romanzi, autori conosciuti e non, film, serie televisive, editori e persino librerie specializzate e tante altre curiosità.
Mai come di questi tempi si è diffusa la metafora dell'uomo solo al comando. Uno dei massimi storici contemporanei, e non solo italiani, si assume una sfida temibile e avvincente: ripercorrere il rapporto tra il capo e la folla dall'antica Grecia all'età contemporanea. Marco Gervasoni, "La Lettura" Conoscere il comportamento dei capi e delle folle del passato può aiutare a comprendere la politica di massa nel tempo in cui viviamo: in queste pagine agili e vivaci Emilio Gentile utilizza la storia come chiave di lettura della società politica contemporanea. Anna Tonelli, "L'Indice" Si è cominciato col dire: «I capi fanno la storia». Poi si è detto: «Sono le masse che fanno la storia». Oggi si dice: «La storia la fanno i capi e le masse». Uno dei più importanti storici italiani esplora il rapporto che ha legato la folla a leader carismatici come Pericle, Cesare, Napoleone, Roosevelt, Churchill, De Gaulle, Kennedy. E rivela le dinamiche all'interno delle masse, la seduzione delle parole e delle immagini, la personalizzazione della politica, gli effetti sulla democrazia.
Sapevi che Il ragazzo della via Gluck di Celentano venne subito bocciata dalle giurie di Sanremo? Che George Michael ha composto Careless Whisper in autobus andando al lavoro? Che il chitarrista dei Toto scommise che se Africa avesse avuto successo sarebbe corso nudo lungo Hollywood Boulevard? Che Over the rainbow rischiò di non essere inserita nel film Il Mago di Oz perché non piaceva ai produttori? Che Vacanze Romane dei Matia Bazar in parte nacque da un jingle scritto per Radio Deejay? Quante storie e segreti si nascondono dietro alle nostre canzoni del cuore... Storie strane, divertenti, tristi, a volte così incredibili da non sembrare vere, ma ognuna capace di gettare una nuova luce su una canzone, facendoci entrare per un momento nella mente dei suoi autori... a cosa pensavano, cosa facevano, cosa desideravano quando le hanno scritte? Un libro da leggere come una raccolta di racconti, racconti i cui protagonisti sono le canzoni. Quelle che hanno fatto la storia del rock, così come quelle nate solo per portare magari un po' di allegria o di romanticismo nelle nostre vite. Scoprire cosa si cela a volte dietro quei tre/quattro minuti di musica ce le farà forse amare ancora ...
Ne “Il Capitale ”, Marx mostra e critica i meccanismi strutturali della società borghese; questo libro è considerato il suo capolavoro.Innanzitutto, a differenza dei grandi teorici dell’economia borghese, Marx ritiene che non esistano leggi universali dell’economia e che ogni formazione sociale abbia caratteri e leggi storiche specifiche; è convinto che la società borghese porti in se stessa delle contraddizioni strutturali ed è persuaso che l’economia debba far uso dello schema dialettico della totalità organica.
«Frugare nella vita sessuale degli angeli con collarino e abito talare fa sicuramente notizia, non solo sulla stampa scandalistica. La Chiesa cattolica preferirebbe sottacere il problema, ma la realtà è che migliaia di preti nel mondo hanno rinunciato al loro ufficio per via del celibato obbligatorio. Si possono indicare soprattutto tre ragioni per cui oggi appare necessario discuterne: affrontare il problema degli scandali degli abusi sessuali, arginare la dilagante carenza di preti e attenuare la crisi strutturale e di sistema della Chiesa cattolica». La regola del celibato, che impone ai sacerdoti cattolici l’astensione dal matrimonio, viene ancora oggi propugnata come pilastro della Chiesa, nonostante gli scandali e le polemiche, sempre più frequenti, legati alle accuse di abusi sessuali commessi da preti. Hubert Wolf – teologo e storico della Chiesa, uno dei massimi esperti di Archivi vaticani – mostra come le origini del celibato non siano affatto così remote e come oggi i preti sposati siano già una realtà. L’autore analizza i diversi argomenti a giustificazione del celibato, strutturati in 16 limpide tesi, e individua ragionevoli motivi a favore della sua...
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Furono gli illuministi per primi a ridefinire un'etica dei diritti cosmopolita, razionale, mite, umanitaria, fatta dall'uomo per l'uomo, capace di dar vita a un potente linguaggio politico dei moderni contro il secolare Antico regime dei privilegi, delle gerarchie, della disuguaglianza e dei diritti del sangue. Furono gli illuministi a far conoscere al mondo intero che i diritti dell'uomo per definirsi tali devono essere eguali per tutti, senza alcun tipo di distinzione di nascita, ceto, nazionalità, religione, genere, colore della pelle; universali, cioè validi ovunque; inalienabili e imprescrittibili di fronte a ogni forma di istituzione politica o religiosa. Spaziando dall'Italia di Filangieri e Beccaria alla Francia di Voltaire, Rousseau e Diderot, dalla Scozia di Hume, Ferguson e Smith alla Germania di Lessing, Goethe e Schiller, sino alle colonie americane di Franklin e Jefferson, Vincenzo Ferrone affronta un tema fondamentale e attualissimo di storiografia civile.
Attraverso quali percorsi nacquero e si svilupparono in Italia il linguaggio dei diritti dell’uomo, il repubblicanesimo dei moderni e il costituzionalismo illuministico? Esiste una relazione tra la cultura politica del tardo Illuminismo e la genesi della tradizione democratica e repubblicana italiana? La politica del XVIII secolo ebbe la sua sintesi più alta nella Scienza della Legislazione di Gaetano Filangieri, un clamoroso best seller tradotto nelle principali lingue e ripetutamente ristampato.
Zaino in spalla o trolley in policarbonato, gli investigatori di casa Sellerio partono in treno, aereo o automobile e i loro viaggi si tingono subito di giallo.
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“Un motivato invito a rileggere il Medioevo senza stereotipi” Raimondo Cubeddu, docente dell’Università di Pisa “Un’aperta apologia liberale del Medioevo, un’epoca ancora immune dai veleni dello Stato moderno” Carlo Lottieri, docente dell’Università di Verona La storiografia contemporanea ha dimostrato l’infondatezza della tradizionale raffigurazione del Medioevo come parentesi oscura e stagnante tra l’antichità classica e il Rinascimento. Quella medievale fu una delle società più ricche di inventiva che la storia abbia mai conosciuto. Basti pensare alla rivoluzione nei metodi di coltivazione, i mulini, la stampa, la polvere da sparo, gli occhiali, l’orologio meccanico, la bussola, i vetri alle finestre, il sapone, le università e mille altre cose. La ragione principale di questo dinamismo, che permise alla società europea di superare il resto del mondo, è l’assenza di quell’ingombrante e soffocante istituzione moderna chiamata Stato. L’universo politico dell’epoca di mezzo era infatti largamente decentralizzato, fondato su magistrature affidate ai cittadini più influenti, su forze armate costituite riunendo le forze sociali quando la...
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