Il lavoro, la povertà, l’assistenza
Autore: Giuliano Pinto
Numero di pagine: 241Nel basso Medioevo una parte importante della popolazione urbana era costituita da manodopera dipendente impegnata nella manifattura tessile, nei grandi e piccoli cantieri edili, nell’attività metallurgica, nei cantieri navali e nelle attività portuali, e infine nelle maggiori botteghe artigiane, dove al servizio del maestro operavano apprendisti e lavoranti. Nei confronti dei lavoratori sottoposti la considerazione e l’atteggiamento degli strati sociali superiori oscillarono tra diffidenza, pietà e timore. I lavoratori non specializzati – stante il basso livello dei salari – erano potenzialmente dei poveri, talvolta dei poveri pericolosi. Nel corso del XIII secolo, sotto la spinta iniziale di istanze religiose, si svilupparono attività assistenziali, nuove e originali, che mirarono ad attutire il disagio e l’indigenza. Le autorità pubbliche ebbero presto un ruolo di primo piano in questo processo, spinte anche dal timore di conseguenze negative per l’ordine pubblico e per l’economia cittadina. Conoscere meglio quali furono l’organizzazione del lavoro, la tipologia della manodopera impiegata, le competenze e le abilità richieste, i contratti di ingaggio, i...