
Dopo ben 5 anni dall'ultima edizione, vede la luce la Quarta edizione del fortunato commentario delle Leggi sull'Ordinamento Penitenziario italiano, interamente a cura del prof. DELLA CASA. La nuova edizione del volume offre un affresco completo e approfondito della normativa contenuta nella legge penitenziaria, nel relativo regolamento di esecuzione e nella legislazione ad essa collegata. Notevoli, per quantità ed importanza, sono le innovazioni che negli ultimi cinque anni hanno riguardato questo settore dell'ordinamento: si possono ricordare, oltre alle sentenze della Corte costituzionale che hanno dichiarato l'illegittimità di talune disposizioni della legge penitenziaria (valga, per tutte, la sent. cost. 341/ 2006, in tema di lavoro carcerario), gli interventi legislativi mediante i quali si è voluto, per un verso, rafforzare il regime c.d. di carcere duro (l. 15 luglio 2009, n. 94) e si è tentato, per un altro verso, di porre un argine alla piaga del sovraffollamento carcerario (l. 26 novembre 2010, n. 199) nonché di ridurre al minimo la presenza dietro "le sbarre" dei figli delle condannate-madri (l. 21 aprile 2011, n.62). Non solo: vengono attentamente monitorate sia...
Diritto penitenziario si propone di esporre in modo agile, sintetico ma esaustivo la materia coniugando i profili di rilievo organizzativo ed amministrativo con quelli che attengono alla disciplina dei benefici penitenziari e delle misure alternative ed alla loro applicazione pratica. Si presenta come un indispensabile strumento per la preparazione di concorsi pubblici ed esami sia universitari che di abilitazione all’esercizio della professione forense, oltre che come un utile strumento di lavoro per tutti coloro (personale di Polizia Penitenziaria, funzionari dell’Amministrazione, assistenti sociali ed avvocati) che operano nel settore dell’esecuzione penale e penitenziaria. In questa edizione una particolare cura è stata dedicata, oltre che all’aggiornamento relativo alle numerose novità legislative, fino al recentissimo d.l. n. 92 del 26.06.2014, convertito con l. 11.08.2014, n. 117, intervenute nel corso degli ultimi due anni dettate, come noto dalla necessità di affrontare il fenomeno del sovraffollamento carcerario, alla indicazione dei più recenti orientamenti della giurisprudenza non solo nell’ottica di una migliore comprensione degli istituti trattati, ma...
Da tempo si avverte in Italia un'innegabile istanza di razionalizzazione del sistema della Giustizia minorile, unitamente all'esigenza di rimeditarne i contenuti, che impone di mettere a fuoco alcuni aspetti dell'assetto attuale. Uno tra questi è relativo al target dei “giovani adulti”, soggetti di età compresa tra 18 e i 25 anni che transitano dai servizi minorili a quelli degli adulti e viceversa. Le evidenze statistiche dei dati sui minori autori di reato ratificano quest'emergenza, registrando quanto questa fascia di popolazione dei servizi e nelle strutture della Giustizia minorile costituiscano una componente in crescente aumento. Il presente lavoro, frutto di un approccio ricognitivo longitudinale sul tema, che abbraccia le peculiarità di tutto un triennio di operatività dell'Ufficio Studi, ricerche e attività internazionali del Dipartimento per la Giustizia Minorile, studi, ricerche, indagini, progettualità e seminari, pone sotto la lente di analisi, due prevalenti oggetti di indagine: la continuità e la coerenza dell'intervento afferente al passaggio istituzionale della presa in carico, il c.d. “transito” tra il circuito penale minorile e quello degli...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
Questo primo Rapporto annuale sulla devianza minorile vuole quindi proporsi come uno strumento di approfondimento conoscitivo della difficile, faticosa, ma anche densa di esperienze, realtà del lavoro di recupero socio educativo dei minori devianti che si realizza presso i servizi minorili della giustizia italiana, senza tralasciare le diverse tappe in cui si snoda, fin dalla fase processuale e gli strumenti in termini di risorse e di sistema che utilizza. I contenuti più salienti del Rapporto sono rappresentati dai dati statistici sul numero degli utenti che i servizi prendono in carico, dalla descrizione del funzionamento del sistema integrato degli interventi, delle specificità locali in cui si realizza, ma anche dalle riflessioni che ne scaturiscono, attraverso il contributo degli operatori che direttamente lavorano con i minori nelle diverse realtà territoriali. Il volume è a cura di Isabella Mastropasqua, Tiziana Pagliaroli e Maria Stefania Totaro.
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
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