
Fascista, mitomane, gelido dandy che flirta con il marxismo e l'anarchia, attratto di volta in volta dall'Urss di Stalin, dalla Cina di Mao e dall'imperialismo americano. Seduttore inveterato, esibizionista, "camaleonte" pronto a servire il (e a servirsi del) potere. Tutto e il contrario di tutto, in apparenza. Curzio Suckert detto Malaparte (1898-1957), scrittore italiano di padre tedesco e vocazione cosmopolita, sfidò tutte le convenzioni della sua epoca, in una scintillante epopea che si mescola a una miriade di altre vite e leggende.
Con uno scritto di Mario Paolini. *** « Ausmerzen ha un suono dolce e un'origine popolare. È una parola di pastori, sa di terra, ne senti l'odore. Ha un suono dolce ma significa qualcosa di duro, che va fatto a marzo. Prima della transumanza, gli agnelli, le pecore che non reggono la marcia vanno soppressi». Marco Paolini, Ausmerzen *** Nella storia di uno sterminio non a tutti noto, prima e dopo Auschwitz, era annidato il Dna di ogni soppressione di creature umane difettose, indifese, «vite indegne di essere vissute». Marco Paolini si immerge in quelle tenebre e il suo racconto porta in piena luce il modello nascosto dell'eliminazione dei deboli.
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