Prima lezione di diritto
Autore: Paolo Grossi
Numero di pagine: 130Un grande maestro della scienza giuridica spiega il senso e la centralità del diritto nella vita degli uomini.
Un grande maestro della scienza giuridica spiega il senso e la centralità del diritto nella vita degli uomini.
Uno spaccato essenziale della vicenda storico-teorica dello Stato attraverso la voce dei pensatori, da Machiavelli a Foucault, che maggiormente hanno contribuito a definirne l’identità o a smascherarne l’ideologia.
È ricorrente l’uso di definire il diritto contemporaneo con l’aggettivo “post-moderno”, ma che cosa si intende quando si parla di diritto “post-moderno”? L’aggettivo viene generalmente usato per descrivere i cambiamenti che hanno interessato il diritto nella storia recente: dalla perdita di centralità del codice all’esplosione della legislazione settoriale, dalla frammentazione del sistema delle fonti all’emersione della creatività giudiziale. I contributi raccolti nel presente volume costituiscono rielaborazioni di interventi svolti nell’ambito di un seminario interdisciplinare che ha offerto a civilisti, pubblicisti, penalisti e filosofi del diritto di diverse generazioni l’occasione di confrontarsi col tema, in generale o con riguardo a specifici profili più o meno direttamente implicati, per cercare di meglio comprendere la realtà che viviamo e di far luce sul compito che il giurista è in essa chiamato ad assolvere.
I fatti del nostro tempo ci hanno assuefatto all’emergenza e i campi di detenzione ne sono la prova. Predisposti in un contesto di necessità e di urgenza, presentati come dispositivi temporanei, nell’assenza di politiche virtuose di controllo degli stranieri, hanno finito col trasformarsi in luoghi/non-luoghi di margine e dis-integrazione morale, deformazioni permanenti dell’equilibrio politico, giuridico e sociale di un ordinamento. Il volume raccoglie contributi di diversi profili disciplinari, dalla storia del diritto e dell’Africa alla filosofia, all’antropologia, nello scopo condiviso di tracciare una storia del campo, individuarne peculiarità e limiti, e immaginarne un futuro, mantenendo il focus sull’Europa, sull’Italia, sul Mediterraneo e l’area maghrebina, e sulla Libia, in particolare.
Il costituzionalismo rigido ha cambiato profondamente la natura del diritto e della democrazia, imponendo alla politica limiti e vincoli sostanziali, a garanzia dei diritti fondamentali costituzionalmente stabiliti. Oggi l'intero edificio della democrazia costituzionale è aggredito, come modello teorico e come progetto politico, dall'asimmetria tra il carattere globale dei poteri economici e finanziari e i confini ancora statali del diritto e della democrazia; dall'abdicazione al ruolo di governo della politica, tanto impotente e subordinata ai mercati quanto onnipotente nei confronti dei soggetti deboli e dei loro diritti; dal generale sviluppo dell'illegalità o peggio dall'assenza di regole sui poteri, sia pubblici che privati. L'espansione del costituzionalismo e la costruzione delle sue garanzie all'altezza dei nuovi poteri economici globali è perciò il compito principale della politica e la sola alternativa razionale a un futuro di disordini, di violenze, di disuguaglianze e devastazioni ambientali, oltre che di involuzioni autoritarie e antidemocratiche.
«Buongoverno e malgoverno: un'antitesi che percorre tutta la storia del pensiero politico, uno dei grandi temi, se non il più grande, della riflessione politica di tutti i tempi». Eppure, «nessuno usa più le parole buongoverno e malgoverno, e chi le usa ancora sembra volto al passato, a un passato remoto, che solo un compositore di prediche inutili ha ancora il coraggio di riesumare» (N. Bobbio). Questo libro si propone di qualificare teoreticamente il senso e il modo in cui Luigi Einaudi, «compositore di prediche inutili», riattualizza il mito del buongoverno alla luce della portata dirompente dell'economico per la modernità e dei suoi effetti sul giuridico, il politico e l'etico. Il tentativo che egli compie è quello di fondare nuovamente le istituzioni liberali compromesse dalla Grande guerra e in seguito sconvolte dal fascismo. Riprendendo il filo del buongoverno, Einaudi tesse così l'ordito e la trama di una figura che precede e trascende i tò poi e le categorie del suo pensiero, e che, a un tempo, li tiene assieme, assurgendo a immagine sintetica e fondativa della società liberale, nonché del suo stesso liberalismo. Il liberalismo di Luigi Einaudi o del...
Il percorso teorico di uno dei più influenti e discussi pensatori liberali del Novecento, Premio Nobel per l'economia nel 1974. Dai primi saggi economici degli anni Venti e Trenta sino agli sviluppi degli anni Quaranta e agli esiti successivi, quando la riflessione di Hayek si è concentrata sui temi del diritto e della libertà, dello Stato e dell'ordine sociale.
Attraverso ventiquattro classici imprescindibili, le nozioni, le immagini, gli argomenti relativi al potere, il più decisivo e ambivalente dei fenomeni politici.
Il manuale mira innanzitutto ai fondamenti, ossia ai valori e alle ragioni delle norme processuali penali. Oltre alla descrizione minuta dei singoli istituti e dei singoli articoli di legge, grande attenzione è dedicata alla giurisprudenza, interna ed europea; tuttavia, più che indulgere nel dettaglio, si fornisce una visione sistematica del diritto processuale penale, che metta in evidenza le “vere” questioni, gli autentici snodi. In quest’ottica, non è casuale che -scostandosi dagli indirizzi solitamente seguiti dalla manualistica contemporanea- l’opera sia aperta da una corposa analisi dei principi, costituzionali e sovranazionali, nonché delle scuole e delle ideologie che si stagliano sugli sfondi della procedura penale. Il manuale si rivolge innanzitutto agli studenti dei corsi di laurea in materie giuridiche, ma potranno servirsene anche i candidati all’esame da avvocato, al concorso in magistratura, al dottorato di ricerca, nonché gli iscritti alle scuole di specializzazione per le professioni legali.
Attraverso ventisette classici, la lunga marcia dei diritti, da prerogative dei soli cittadini a pretese legittime di ogni essere umano, contro ogni forma di potere pubblico e privato.
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