
Con i Rolling Stones, Keith Richards ha creato canzoni che hanno scosso il mondo intero, vivendo in puro stile rock'n'roll. Ora, finalmente, è lui stesso a raccontare la storia di una vita scampata a un uragano di fuochi incrociati. L'ascolto ossessivo dei dischi di Chuck Berry e Muddy Waters, lo studio della chitarra e la nascita della band, fondata insieme a Mick Jagger e Brian Jones. L'iniziale successo dei Rolling Stones e i famigerati arresti per possesso di stupefacenti, che ne hanno consacrato l'immagine duratura di eroe popolare e fuorilegge. L'invenzione di riff immortali come quelli di Jumpin' Jack Flash e Honky Tonk Women. L'amore per Anita Pallenberg e la morte di Brian Jones. L'espatrio in Francia per motivi fiscali, i tour incendiari negli Stati Uniti, l'isolamento e la tossicodipendenza. Il nuovo amore per Patti Hansen. L'amaro allontanamento da Jagger e la successiva riconciliazione. Il matrimonio, la famiglia, gli album solisti e gli X-Pensive Winos, e la strada che non finisce mai.Con la disarmante onestà che è il suo marchio di fabbrica, Keith Richards ci consegna la storia di una vita che tutti avremmo voluto conoscere meglio, sfrenata, impavida e autentica.
R.E.M., l'acronimo dei sogni di quattro ragazzi di Athens, Georgia, con il fuoco sacro del rock nelle vene. Dagli sfrenati party che gremivano fino al campanile la chiesa sconsacrata di Oconee Street ai mega-show dello stardom mondiale, Michael Stipe e compagni hanno compiuto la parabola perfetta. Incarnando le ansie e le aspirazioni di un'intera generazione. E sdoganando l'indie rock presso il grande pubblico. Il loro canzoniere è un enigma: tanto trascinante e immediato musicalmente, quanto intricato e criptico nei testi, tra bozzetti onirici e accorate esortazioni politiche, memorie d'infanzia e nevrotici ritratti introspettivi. Con quel pudore permanente per la parola "love". Ma nella parabola dei R.E.M. si possono leggere anche le trasformazioni di trent'anni di società americana, passata attraverso l'angoscia della Guerra Fredda e dell'imperialismo, le contraddizioni dell'evo reaganiano, l'ottimismo dell'era Clinton e la stagione del terrore e dei conflitti post 11 settembre. Un'epopea condensata in una sequenza impressionante di ritornelli killer, confezionati sempre con eleganza, senza mai scadere nella banalità a buon mercato. Dagli esordi spartani di Murmur agli...
Un attore, un mito, un uomo. Un clown geniale che, distruggendo il mondo e le sue regole, finì per distruggere se stesso. Belushi raccontato dal leggendario giornalista americano.
Teo soffre di un tipo di lupus che lo rende vulnerabile agli agenti esterni e per questo ha trascorso gran parte della vita rinchiuso nella sua stanza. Ammira personaggi come Deleuze e Schopenhauer, anche se la sua religione è Lenny Bruce e il suo sogno è quello di reinventare la comicità. L'unica cosa certa è che ha quasi trent'anni, vive ancora con la madre (che è stata abbandonata sei volte dal padre) e un fratello minore che tutto sommato se la cava molto meglio di lui. La sua unica vera complice in quella che Teo chiama la realtà reale è Vlues: lei non solo lo ama ma lo capisce e ne condivide le ossessioni e lo stravagante erotismo. Durante una delle sue rare passeggiate notturne per la città, Teo viene sorpreso da un improvviso acquazzone e deve rifugiarsi nel Pesce Ghiaccio, un bar che non ricorda di aver mai visto prima. Lì conosce Lena, una ricca e misteriosa avvocatessa con cui tesse un'ambigua relazione. Lei sarà il punto di partenza di un viaggio iniziatico in un mondo lontano dal suo monotono ma sicuro nido materno. Un mondo popolato da ricchi napoletani cocainomani e cinesi che cercano di tenere nascosta la propria omosessualità, patetici pseudoartisti e...
Allen Ginsberg, la voce simbolo della Beat Generation e uno dei più influenti poeti e intellettuali del secolo scorso, parla qui in prima persona attraverso quarant’anni di interviste, interventi politici e semplici chiacchierate tra amici.Senza filtri tocca tutte le tematiche care al poeta, spaziando da ricordi personali a eventi che hanno segnato la storia e la cultura degli Stati Uniti: i numi tutelari Walt Whitman e William Blake, l’amicizia con i membri della Beat Generation – Kerouac, Burroughs, Ferlinghetti e Corso – e con Bob Dylan, le tecniche di composizione poetica, il linguaggio debitore del parlato e della cadenza jazz, la militanza politica e l’opposizione a ogni forma di autorità e dittatura, l’influenza del buddhismo e delle filosofie orientali, la vicinanza alla contestazione giovanile degli anni sessanta, l’amore per la pittura e la fotografia, l’omosessualità raccontata e vissuta senza schermi e il lunghissimo legame con Peter Orlovsky. In queste pagine Ginsberg interagisce con slancio e partecipazione con i suoi interlocutori, anche con chi lo critica o è apertamente ostile. E se nelle interviste degli ultimi anni ridimensiona gli ideali...
Molte, delle persone che ridono, in realtà non si divertono. Fingono: per educazione o per obbligo sociale. Sperano che un giorno un fulmine le colpisca e improvvisamente vengano dotate di senso dell'umorismo. È quello che accade con Daniele Luttazzi. La gente ride di gusto alle sue battute non appena le sente. C'è un buon motivo. Luttazzi è elettrizzante. Ti dà la scossa dalla pagina scritta. O dal vivo a teatro (il vero test di ogni comico che si rispetti). Un tempo potevi godertelo anche in tv, ma poi è successo qualcosa. Se vuoi essere al corrente di cosa gli passa per i fusibili di questi tempi, leggi questo libro. Battute intossicanti, commenti esplosivi, notizie, interviste, curiosità, zelo messianico e tendenze antisociali. L'umorismo di Daniele Luttazzi è una tempesta magnetica che mette fuori uso le vostre vecchie bussole.“Quella di Luttazzi certamente non è satira.” Clemente Mastella“Questo di Luttazzi è un libro molto divertente che proviene dal futuro e che io sono in grado di vedere usando tecnologia nazista trafugata.”Palmiro Togliatti“Ho riso e ho riso e ho riso finché mia moglie non mi ha colpito in testa con una sedia”Francesco Alberoni,...
«Eureka!» e non «Accidenti, ora mi tocca asciugare» esclamò Archimede mentre, immergendosi nella vasca, osservava l’acqua che ne fuoriusciva. «Eureka!»: intuizione geniale. Ma da dove arrivano le grandi idee? È forse possibile allenare la creatività per produrre soluzioni inaspettate? E che cosa c’entra tutto questo con lo humor? Umorismo e processi creativi sono movimenti analoghi di un’unica forma di pensiero: quel pensiero laterale che, come ci insegna il neuroscienziato Edward De Bono, ha a che fare con il «pensare al pensare», un’attitudine della mente che può essere insegnata e diventare oggetto di training al pari della matematica o della musica. La creatività, da dote innata e tratto di pochi geni, si rivela un potenziale di cui tutti disponiamo, in grado di mutare percezioni e concetti. Se tuttavia numerosi studi si sono occupati dei processi sottesi all’esperienza umoristica e allo slittamento cognitivo che la attiva, e una solida letteratura è dedicata alla mente creativa, più rara è la ricerca di un ponte tra queste due attività tipicamente umane. In questo libro, Losito si muove con fluidità fra teorie dell’umorismo ed elementi di...
Musicisti che si sono fatti scrittori e scrittori che si sono rivelati musicisti. Imperdibile per chi ama il rock quanto la letteratura.
Il secondo volume di Vero come la finzione che, come il precedente, è frutto del lavoro di diversi autori, tutti psichiatri appassionati di cinema, prende in esame i film rilevanti per le aree dei disturbi affettivi, il suicidio, i disturbi del comportamento alimentare, quelli da abuso di sostanze e quelli legati al gioco d’azzardo patologico, i disturbi sessuali, i disturbi di personalità. Sono incluse nel libro più di 100 schede di opere cinematografiche, suddivise in capitoli dedicati alle aree psicopatologiche menzionate, in cui gli autori analizzano l’intera sceneggiatura del film ponendo grande attenzione ai sintomi, alle interpretazioni dei meccanismi psichici profondi, valorizzando al tempo stesso la clinica in tutti i suoi aspetti. Attraverso l’elenco finale dei registi citati nel libro e la sezione di minischede, il lettore potrà approfondire il percorso cinematografico di alcuni di essi. Anche questo secondo volume è rivolto a psicologi, psichiatrie studenti e costituisce uno strumento utile sia per la fruizione personale, sia per la formazione professionale e culturale.
È stato inaspettato, travolgente, lisergico. È stata la musica, l’arte, sono state le droghe, il sesso, la libertà. Questo libro ripercorre la storia del movimento hippie ponendo l’attenzione su quelli che sono stati i suoi protagonisti. Partendo dagli inizi degli anni quaranta, ricostruisce l’evoluzione di un pensiero che si forma sul concetto di libertà: dalle quattro libertà umane essenziali teorizzate dal presidente Roosevelt, passando attraverso la celebrazione dello Human Be-In fino ad arrivare al Monterey Pop Festival, il primo grande festival rock della storia. La musica, le droghe psichedeliche e l’arte si intrecciano in una narrazione storiografica dove è l’essere umano, libero da convenzioni e stereotipi a fare suo un momento storico e sociale senza precedenti. Il movimento hippie ha rischiato di sovvertire il concetto di status quo sul quale si ponevano le colonne della società americana. Nasce sui marciapiedi di North Beach, cresce negli appartamenti di Haight Ashbury, e lì, da avanguardia si trasformerà in movimento di massa, arrivando fino a noi, ma perdendosi nella storia.
Alla vigilia dell'insediamento di Kennedy, mentre il paese è in fermento e le vicine di casa scommettono sul colore del vestito di Jackie, Claire contempla lo sfascio del suo matrimonio. In grembo porta il frutto di una relazione con un altro uomo. E la volontà di salvare le apparenze non è abbastanza forte per rinunciare a una passione che finalmente la fa sentire viva. Quarant'anni prima, Vivien è altrettanto infelice: il terremoto del 1906 ha squassato San Francisco e la sua esistenza, inghiottendo nel nulla il suo amante. Il corpo però non è mai stato ritrovato e, dopo più di dieci anni, Vivien non riesce a lasciarsi quel lutto alle spalle. Immersa nel dolore, si aggrappa alla speranza irrazionale che David sia sopravvissuto e sia chissà dove, in preda a un'amnesia. Queste donne, lontane nel tempo, sono più vicine di quanto possano immaginare. Entrambe pagano il prezzo di una vita sospesa ad attendere qualcosa che forse esiste solo nei loro sogni. Ma ciò che hanno in comune è molto più di questo: e quel legame, imprevisto e sorprendente, forse potrà salvare almeno una di loro Con L'amante perduto Ann Hood ci regala una storia piena di fascino, delicata e...
Tom Waits è un artista capace di fondere in una personale e raffinatissima idea di songwriting suggestioni poetiche e musicali molto distanti: la letteratura beat e il vaudeville, il folk e il blues, il jazz e la musica industriale. Con la sua voce rauca e cavernosa sa interpretare struggenti ballate d’amore e spericolati arrangiamenti rumoristi, raccontando con il candore di un Bukowski l’America dei desperados e degli ubriaconi del sabato sera, delle highway e delle tavole calde. Ma nei suoi testi, come nella sua inimitabile presenza scenica, scorre sempre anche una vena comica, quasi clownesca, che attinge a piene mani al nonsense, al surreale, al gioco di parole («Il vocabolario è il mio strumento principale», ha dichiarato una volta). Questa selezione di interviste ripercorre la quarantennale carriera del musicista californiano, svelandone le passioni, le idiosincrasie, le fonti di ispirazione, le collaborazioni extra-musicali – sono celebri i suoi cameo come attore in film di culto quali America oggi di Robert Altman, Daunbailò e Coffee and Cigarettes di Jim Jarmusch, La leggenda del re pescatore di Terry Gilliam – e restituendoci quella miscela di umorismo,...
"Entrate, signore e signori, entrate! Inizia lo spettacolo! Uno spettacolo di prodigi e di illusioni! Un soldo per la platea, se siete benestanti, e quattro soldi in paradiso se siete poveri. Entrate e venite a vedere "Le peripezie del cantautore alcolico" o "Le fortune del cantapoeta magico": una creazione davvero geniale! Esotica e pirotecnica! Entrate, Signore e signori. Entrate e venite a vedere! Che adesso inizia la rappresentazione. Entrate! Che quel giovanotto della tribù dei Kuta è cresciuto. Che quel giovanotto insegue i suoi sogni e quei sogni inseguono voi e vi inseguiranno fino in fondo agli oceani: fra mille perigli, fra balene, profeti, marinai in bottiglia, santi veri e santi falsi e vi inseguiranno fino ai cieli più blu, volando sugli aerostati, incrociando l'uomo cannone al suono di chitarre-sirena e strumenti inconsistenti e vi inseguiranno fra marajà e circasse dagli occhi di smeraldo, al suono di canzoni a manovella, per voi suonate dal fenomenale organetto dei girovaghi... Che questo qua, Signore e Signori, è spettacolo bellissimo: il più bello del mondo! Uno spettacolo ch'è un mondo. Entrate e vedete, Signore e Signori il mondo delle Stranezze vi...
A cosa serve la letteratura per chi fa rock? Come concorrono i libri a formare l’immaginario di un musicista? Rock Lit offre qualche risposta e mette in fila temi, ispirazioni e gli artisti che abbiamo amato e amiamo ancora. Una riflessione su come immaginari, paesaggi e temi nati dall’invenzione di scrittori come William S. Burroughs, Albert Camus, Flannery O’Connor e molti altri abbiano ispirato – e continuino a farlo – band e cantautori: un intenso viaggio in compagnia di note e libri. Le strade della musica rock e della letteratura si sono incrociate miriadi di volte, sia esplicitamente sia in un modo più sotterraneo, indiretto. Bob Dylan fulminato sulla via della letteratura beat, fino alla vittoria del premio Nobel. Robert Smith che da adolescente legge Lo straniero e scrive di getto Killing an Arab, uno dei primi successi dei Cure. William S. Burroughs e la sua tecnica di scrittura – il cut up – che influenzò Patti Smith, Michael Stipe dei R.E.M. e Kurt Cobain. Ma anche un viaggio nella narrativa Southern Gothic, fondamentale per artisti come Sparklehorse o Nick Cave, e il ruolo di Alice, il personaggio creato da Lewis Carroll, nelle canzoni dei Beatles e...
Alla fine degli anni '60 Laurel Canyon, uno dei quartieri più alternativi di Los Angeles, divenne il luogo in cui una parata incredibile di musicisti si riunì per dare vita alla colonna sonora di quei tempi turbolenti. Ma il Canyon nascondeva un'anima oscura: molti di quegli artisti non sopravvissero e molte morti restano ancora avvolte nel mistero
Per comprendere appieno la statura di Van Morrison basterebbero due righe riportate dalle più autorevoli enciclopedie della musica: “ASTRAL WEEKS è il più grande album rock mai realizzato” e “Quello di MOONDANCE è il migliore lato A della storia del pop”. Se ne potrebbero aggiungere altre. Una, di sicuro, è la qualifica di “Più grande cantante soul bianco mai esistito”. In oltre quarantacinque anni di carriera, l’artista irlandese ha attraversato appunto il rock, il pop, il soul, e poi ancora il jazz, il rhythm’n’blues e il country senza mai tradire la sua Musa. Van Morrison lo riconosci alla prima nota, suonata o cantata che sia. Quanto all’uomo che sta dietro all’artista, l’affare si fa complicato: mai nessuno è riuscito a placargli l’umore, a penetrarne la corazza con cui ha scelto di difendere un’esistenza privata misteriosa e tormentata. In Can You Feel The Silence?, la più classica e completa delle biografie dedicate al cantante di Belfast, Clinton Heylin tenta l’impossibile, ricostruendo nei minimi dettagli tutti i passaggi della vita artistica di Van Morrison, le sue lune e le sue idiosincrasie, i suoi slanci e le sue depressioni, i...
«Erano sbirri corrotti e artisti del ricatto. Erano intercettatori, soldati di fortuna e cabarettisti froci. Se solo un istante delle loro esistenze avesse imboccato un percorso diverso, la storia americana come noi la conosciamo non sarebbe esistita.» J. Edgar Hoover, capo dell'FBI. Jimmy Hoffa, presidente del sindacato dei trasporti. Howard Hughes, editore miliardario. Robert Kennedy, senatore. John F. Kennedy, senatore e poi presidente degli Stati Uniti. Tra il 1958 e il 1963 questi erano gli uomini che tenevano in pugno l'America. Ma erano anche i protagonisti di una guerra sporca e segreta, affidata a spie corrotte e trafficanti di droga, a killer e prostitute. Mai così amaro, mai così violento, James Ellroy racconta, nuda e cruda, la storia di un'America senza eroi. Un'America che ha perso anche il ricordo dell'onore e dell'innocenza.
A superbly crafted study of Hunter S. Thompson’s literary formation, achievement, and continuing relevance. Savage Journey is a "supremely crafted" study of Hunter S. Thompson's literary formation and achievement. Focusing on Thompson's influences, development, and unique model of authorship, Savage Journey argues that his literary formation was largely a San Francisco story. During the 1960s, Thompson rode with the Hell's Angels, explored the San Francisco counterculture, and met talented editors who shared his dissatisfaction with mainstream journalism. Author Peter Richardson traces Thompson's transition during this time from New Journalist to cofounder of Gonzo journalism. He also endorses Thompson's later claim that he was one of the best writers using the English language as both a musical instrument and a political weapon. Although Thompson's political commentary was often hyperbolic, Richardson shows that much of it was also prophetic. Fifty years after the publication of Fear and Loathing in Las Vegas, and more than a decade after his death, Thompson's celebrity continues to obscure his literary achievement. This book refocuses our understanding of that achievement by...
Gabriele Muccino è piombato sul cinema italiano come un fulmine: L’ultimo bacio è il grande film generazionale italiano del duemila e quel modo di girare, popolare e pop, sentimentale e furioso, mescola da subito enormi capacità tecniche e un istinto perfetto nell’intercettare temi e storie in cui il grande pubblico può finalmente riconoscersi. Proprio quel film gli apre le porte di Hollywood, quando riceve la proposta di un entusiasta Will Smith, che lo vuole con lui per La ricerca della felicità. Muccino diventa così uno dei pochissimi registi al mondo ad avere una doppia carriera, negli usa e in patria, alternando film con Russell Crowe e grandi racconti corali con Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria. Per la prima volta Gabriele Muccino racconta in un libro la sua vita e la sua carriera, senza remore e senza peli sulla lingua. Un racconto biografico che sembra a sua volta un film di Muccino, tutto dinamismo e istinti: dagli esordi poco noti in Rai (tra Ultimo minuto e Un posto al sole, di cui fu il primo regista) ai film da golden boy del cinema italiano, dai primi tentativi americani con Harvey Weinstein...
Sicilia, 1989. In vacanza a Taormina nello svogliato tentativo di salvare la sua relazione con la giovane e forse troppo solare Marta, Alberto, talent scout e agente di spettacolo, vede in tivù Elmo X, il più sovversivo stand-up comedian della storia italiana, ardere in un rogo sulla spiaggia di Riccione. Si tratta di un incidente, come sostiene il suo entourage, o di un tentato suicidio, come sussurrano le malelingue e i tanti detrattori che Elmo si è guadagnato con i suoi caustici monologhi sui vizi del Paese? È un enigma persino per Alberto, che di Elmo è stato amico e manager degli esordi, fino all'inspiegabile licenziamento quando erano all'apice del successo. C'è qualcosa nel gesto tanto clamoroso di Elmo che suona come un grido di aiuto rivolto proprio a lui, e così Alberto decide di infrangere il voto del silenzio che lo teneva separato dall'amico e da un periodo della sua vita tanto vivido quanto doloroso. Alberto torna quindi con i ricordi alla Bologna di sogni e di sangue del '77, alla Radio Meraviglia dai cui microfoni lui ed Elmo gridavano la loro voglia di libertà contro tutti i conformismi, alle rivolte in strada e all'esercito che le ha soffocate, alle...
“La vita è dolce se glielo concedi” Musica per organi caldi raccoglie trentasei racconti di un Bukowski al suo meglio. In queste pagine, spregiudicate e persino feroci, il grande autore americano crea le sintesi più felici del proprio repertorio formale e contenutistico. Se da una parte, infatti, ci troviamo di fronte ai personaggi che tradizionalmente popolano queste storie di ordinaria follia, a un’umanità sbracata e litigiosa, sfrenata e beona, dall’altra Bukowski mette a fuoco con maggiore intensità ed essenzialità le gesta dei suoi eroi, che diventano tanto più straordinari quanto più si muovono nelle dimensioni di una ostentata banalità. Della musica che accompagna le tragicommedie della vita quotidiana Bukowski sa cogliere in modo impareggiabile i sottofondi umoristici e poetici, le note patetiche e inquietanti.
In questa raccolta di racconti e saggi, Lethem rende omaggio a uno dei suoi ispiratori letterari, Philip K. Dick, il tormentato e geniale padre della fantascienza postmoderna. Tra gustosi racconti giovanili, curiosissimi ricordi personali, spunti critici seri e profondi, questo libro è un viaggio all’interno dell’ossessione letteraria di un grande scrittore nei confronti di un maestro. Testimonianza brillante del talento di Lethem come narratore e come critico, Crazy Friend è anche un ritratto penetrante e appassionato di Dick e della sua opera (da Ubik a Cronache del dopobomba, da Blade Runner alle decine di racconti): una delizia per i suoi numerosi estimatori e una perfetta introduzione per i lettori che devono ancora scoprirlo.
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