
La paura è una grande passione, se è vera deve essere smisurata e crescente. Di paura si deve morire. Il resto sono piccoli turbamenti, spaventi da salotto, schizzi di sangue da pulire con un fazzolettino. L’abisso non ha comodi gradini.
Che i pesci possano essere estremamente passionali; che le tortore siano più feroci dei lupi con gli animali della propria specie; che un’oca possa credere di appartenere alla specie umana, e in particolare di essere la figlia dello scienziato che l’ha covata: ecco alcune delle sorprese che avranno i lettori di questo libro. Che cosa significhi capire gli animali moltissimi di noi lo hanno imparato dalle sue pagine. Non solo perché Lorenz è stato uno dei padri fondatori dell’etologia, ma perché Lorenz ha saputo vivere con gli animali, con una curiosità, un’affettuosità verso ogni creatura, un senso del gioco e un dono del raccontare le loro storie che mai ha manifestato così compiutamente come nell’"Anello di Re Salomone". "L’anello di Re Salomone" fu pubblicato per la prima volta in Germania nel 1949.
Da grandi letterati e poeti come Isaak Babel' e Osip Mandel'štam, a politici come Bucharin, Zinov'ev e Kamenev, a militari come il generale Tuchacˇevskij, a cittadini comuni che non sapevano nulla della tragica partita che si stava giocando sulle loro teste: il periodo del Grande Terrore fu una spaventosa ecatombe alla quale, da parte di molti, non si volle credere. Questo libro, spesso elogiato come il "testo definitivo" sugli anni dello stalinismo, conquista non solo per l'autorevolezza delle ricerche ma anche per la sua prosa evocativa e avvincente: Conquest ripercorre come in una cronaca le persecuzioni contro gli oppositori, le violenze per estorcere confessioni, lo sfruttamento e i maltrattamenti nei campi di lavoro, gli assassini in patria e all'estero. Ricco di vicende chiave, costruito grazie a materiali top secret e documenti raccolti negli archivi degli ex servizi segreti sovietici, Il Grande Terrore continua ad appassionare per la forza e l'attendibilità delle sue conclusioni, capaci di far luce su fatti rimasti troppo a lungo nascosti e di illuminare così uno dei periodi più tragici del Novecento.
Le due tigri è un romanzo d'avventura del 1904 scritto dal novelliere veronese Emilio Salgari ed è il quarto capitolo del suo ciclo indo-malese. La storia si svolge otto anni dopo gli avvenimenti narrati nel primo romanzo del ciclo, Le tigri di Mompracem. Se in quel caso il termine "tigri" era riferito, per estensione, a tutti i pirati seguaci di Sandokan, in questo romanzo indica pienamente la "Tigre della Malesia" da un lato e, dall'altro, il suo antagonista Suyodhana, capo dei Thugs e "Tigre dell'India". Nota: gli e-book editi da E-text in collaborazione con Liber Liber sono tutti privi di DRM; si possono quindi leggere su qualsiasi lettore di e-book, si possono copiare su più dispositivi e, volendo, si possono anche modificare. Questo e-book aiuta il sito di Liber Liber, una mediateca che rende disponibili gratuitamente migliaia di capolavori della letteratura e della musica.
Nel Sud dell'Inghilterra si stende una vasta, ondulata regione coperta di boschi, popolata di daini e cavalli selvaggi: è la Foresta, terra ricca di memorie storiche e di leggende misteriose. Il libro è la sua epopea: generazione dopo generazione racconta vicende delle sue innumerevoli famiglie.
"Quantunque il parassitismo stia agli antipodi della vita sociale, quale noi la intendiamo nel senso più ottimistico della parola, tuttavia è innegabile che questa unione sebbene tollerata per forza, si può riferire legittimamente ad una forma sociale, per quanto negativa, di grande importanza per chi voglia occuparsi dei rapporti vari e multiformi che regolano le vicende naturali degli esseri viventi. I fatti che ci presenta la natura, male si prestano a raggruppamenti dei vari episodi biologici, classificazioni soggettive, che sentono troppo dell’artificio. Ond'è che per non cadere nello stesso errore, mi sono limitato a esporre le più importanti manifestazioni della vita dei parassiti, e al lettore, che li vorrà seguire nelle loro sanguinarie scorribande sul corpo dell’uomo e degli altri animali, come pure nelle loro insidiose aggressioni, non sarà difficile scorgere in essi tutta la gamma dello sfruttamento di cui pur troppo abbiamo un fedele riscontro nella società umana. I parassiti completano e chiudono questa specie di Trilogia animale che nelle Società ha studiato le loro costituzioni e nelle Alleanze i loro rapporti d’amicizia".
This work has been selected by scholars as being culturally important, and is part of the knowledge base of civilization as we know it. This work was reproduced from the original artifact, and remains as true to the original work as possible. Therefore, you will see the original copyright references, library stamps (as most of these works have been housed in our most important libraries around the world), and other notations in the work. This work is in the public domain in the United States of America, and possibly other nations. Within the United States, you may freely copy and distribute this work, as no entity (individual or corporate) has a copyright on the body of the work. As a reproduction of a historical artifact, this work may contain missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. Scholars believe, and we concur, that this work is important enough to be preserved, reproduced, and made generally available to the public. We appreciate your support of the preservation process, and thank you for being an important part of keeping this knowledge alive and relevant.
Comprendere il fenomeno dell'Isis e capire quanto sia pericoloso per l'Italia e per l'Occidente non è mai stato facile. Non lo era già nel 2014 quando, con un'avanzata travolgente in Iraq e in Siria, sconvolgeva il mondo, apparendo come un mostro spaventoso. Non lo è nemmeno oggi dopo la caduta di Raqqa - la capitale dello Stato islamico - e delle altre roccaforti, avvenuta a fine 2017. Come se quel mostro spaventoso fosse stato un grande bluff. Studioso di terrorismo alla LUISS di Roma e al MIT di Boston, Alessandro Orsini analizza rigorosamente la situazione attuale, aiutandoci a sfatare l'immagine distorta dell'Isis che spesso ci hanno offerto i media, ora ingigantendone la potenza ora banalizzandone i reali moventi e obiettivi, la preparazione bellica e gli strumenti militari a disposizione. Partiamo da un fatto: secondo Orsini, nonostante lo Stato islamico sia crollato, l'Isis continua ancora oggi a rappresentare un pericolo per le città in Occidente. Ed è un pericolo che ha assunto diversi, nuovi, imprevedibili volti che Orsini ci illustra per cercare di prevederne i futuri movimenti: dai lupi solitari, come l'autore della strage di Nizza, alle cellule autonome più o...
This work has been selected by scholars as being culturally important, and is part of the knowledge base of civilization as we know it. This work was reproduced from the original artifact, and remains as true to the original work as possible. Therefore, you will see the original copyright references, library stamps (as most of these works have been housed in our most important libraries around the world), and other notations in the work. This work is in the public domain in the United States of America, and possibly other nations. Within the United States, you may freely copy and distribute this work, as no entity (individual or corporate) has a copyright on the body of the work. As a reproduction of a historical artifact, this work may contain missing or blurred pages, poor pictures, errant marks, etc. Scholars believe, and we concur, that this work is important enough to be preserved, reproduced, and made generally available to the public. We appreciate your support of the preservation process, and thank you for being an important part of keeping this knowledge alive and relevant.
La pubblicazione degli Atti del convegno internazionale Il pensiero letterario come fondamento di una testa ben fatta si propone di dare ampia disseminazione a riflessioni di studiosi che, a partire da approcci disciplinari diversi, si interrogano tutti circa l’importanza del testo letterario quale fattore strutturante di un modo complesso e ricco di guardare il mondo; di comprendere meglio se stessi e gli altri; di concepire la rete di relazioni, nel tempo e nello spazio, che compone il nostro ambiente di vita, fisico e mentale; di elaborare nuove prospettive di visione o forme di accesso alla realtà e al linguaggio più intime e dirette, come fa, ad esempio, la poesia. Sul solco del concetto di “testa ben fatta”, da Montaigne a Edgar Morin, la letteratura appare come una fondamentale modalità di connessione e di comprensione dei molteplici aspetti che realizzano la nostra umanità, per noi che siamo, innanzi tutto, degli «esseri di parola e di testi». Le Scienze dell’educazione traggono certamente vantaggio da questa consapevolezza, anche, o soprattutto, nel mondo attuale.
Il volume sarà diviso in due parti. La prima parte è un dizionario dei termini e dei concetti scientifici presenti nell’opera di Gianni Rodari. Un esempio di diffusione di cultura scientifica critica. La seconda parte è la ricostruzione della vita di Gianni Rodari nel tentativo di dimostrare la centralità nel suo lavoro del rapporto Letteratura/scienza.Gianni Rodari è il più grande scrittore italiano per l’infanzia del XX secolo. Le sua opera è stata studiata da molti critici. Mai, tuttavia, questa centralità del discorso scientifico non è stata sottolineata abbastanza.Grazie alla forte presenza della scienza e della tecnologia nella sua opera – è questa la tesi del libro – Gianni Rodari entra a far parte del novero dei grandi scrittori e poeti con una “vocazione profonda” per la scienza e filosofia naturale.Inoltre grazie anche a questa “vocazione profonda” Gianni Rodari eleva la letteratura per l’infanzia a “grande letteratura”.
Non c'è terrorismo senza cause e anzi, per meglio dire, senza una Causa. Ed è questa causa ad essere «messa in scena» nell'atto terroristico attraverso la costruzione di un evento che è una rappresentazione polarizzata della lotta del bene contro il male.
Il lettore conosce chi mi fu instigatore impenitente, perché scrivessi questo libro. Non mi farei schermo del suo nome, se non si scoprisse lui stesso.Il lavoro fu fra il 1940 e il 1943 iniziato, abbandonato, ripreso a lunghi intervalli. Abbandonato per apatia, noncuranza, sfiducia nelle mie forze, timore di cedere all'ostentazione, mancanza di tempo. E rimase a dormire dal 1943 ad oggi, quando Salvemini è ritornato ad insistere per la pubblicazione.Dopo il 1945 passai due anni in Italia. Se avessi posto mano ai miei ricordi dopo questo rimpatrio, avrei lasciato nella penna chi sa quante scaramucce giovanili - inezie, dopo l'inferno che gli italiani, giovani e vecchi, hanno attraversato, e innanzi alle conseguenze che ne sono derivate. Se non si tiene conto di questa circostanza, molte pagine parrebbero sfocate ed anacronistiche. Ma forse è stato bene che il libro abbia rispecchiato le vicende della mia vita senza le interferenze di questi ultimi anni, se è vero che gli ambienti da me descritti e le cose da me narrate - cose ed ambienti oggi dimenticati - saranno interessanti a conoscere, come Salvemini mi ha tante volte ripetuto.È inteso, dunque, che in queste memorie,...
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