
Giac è un omino di carta di giornale, ritagliato da un bambino e abbandonato su un tavolo in una giornata di pioggia, vicino a un libro aperto. L’omino fa amicizia con un punto di nome Lino che lo accompagna in mille avventure in un mondo di punti, linee, lettere, numeri e giochi, al centro di questo libro sorprendente che avvicina i piccoli lettori all’arte e alla creatività. Un classico per l’infanzia che affascina sempre.
Collana QUADERNI DI PROGETTO / DETTAGLIO II momento qualificante la collana è quello del progetto. Essa pertanto non si presenta come un prodotto monolitico, ma, di volta in volta, prende in considerazione o un singolo progetto, documentandolo in tutte le fasi di elaborazione, o un architetto, del quale cerca di mettere in risalto le peculiarità progettuali attraverso la lettura di una o più opere significative, oppure, infine, esamina occasioni particolari che vedono il concorso di contributi disciplinari diversi su di un tema dato. Ciò che dà unità a ciascun volume della collana è la stretta adesione al tema, che si configura come momento emblematico nell’ambito della cultura architettonica contemporanea. In questa ottica assume significato particolare anche la “costruzione” stessa di ciascun volume, che tende a proporsi come un “progetto” fornito di proprie autonome caratteristiche, che riflette, nella sua forma, i contenuti che esprime e rappresenta. La collana privilegia l’area progettuale piuttosto che quella esecutiva, che viene comunque documentata nei limiti in cui rientra nel luogo della rappresentazione in quanto momento complesso di idealità e...
Bubal, una pastorella preistorica, escogita un modo per riassumere con pochi segni la quantità delle sue pecore. Un racconto per riflettere sul percorso logico che ha portato alla più grande invenzione dell'intelletto umano.
Il volume affronta il problema delle difficoltà in matematica in contesto scolastico: fenomeno diffuso e preoccupante, che a volte si manifesta in forme di rifiuto totale della disciplina e della razionalità che la caratterizza, e davanti al quale l'insegnante si sente impotente e frustrato. Il testo intende dare strumenti agli insegnanti per affrontare questo problema. Insistendo sulla necessità di uscire dall'approccio locale che caratterizza l'intervento di recupero tradizionale, centrato sugli errori e sulle conoscenze necessarie per dare riposte corrette, e che si rivela per lo più fallimentare, propone un approccio alternativo centrato invece sull'allievo. L'intervento di recupero diventa allora l'ultimo momento di un processo che vede l'insegnante coinvolto in prima persona nell'osservazione e nell'interpretazione dei comportamenti degli allievi. In questa ottica è quindi importante poter disporre di strumenti d'osservazione alternativi, e di un repertorio di interpretazioni possibili per i comportamenti osservati: e proprio alla costruzione di questi strumenti e di questo repertorio è dedicata gran parte del volume.
Questa proposta di percorso formativo nasce da alcune scoperte con bambini della Scuola dell'Infanzia e della Scuola Primaria. Il percorso di formazione e di sperimentazione assistita sul metodo Vallortigara sviluppa i seguenti punti: Quadro teorico di riferimento; Finalità, percorsi e strumenti; Le "storie"; Dalla "storia" all'algoritmo; I "Regoli"; Dai "regoli" ai "progetti spaziali; Le "macchine" per raggruppare, frazionare e bilanciare; La gestione dei dati; Come il bambino può costruire problemi matematici; Verifiche e documentazione delle esperienze. Gli strumenti-mediatori che vengono proposti - storie, problemi, temi, percorsi, progetti - e i processi mentali implicati non riguardano specifiche abilità o sottoabilità aritmetiche o di calcolo, in altre parole non un "educare la razionalità attraverso il metodo Vallortigara dentro la Matematica", bensì un "educare la razionalità attraverso la Matematica", partendo "dai saperi naturali" e dai vissuti dei bambini, prima ancora che abbiano imparato a leggere e a scrivere. La scelta pedagogico-didattica generale fatta - perché queste attività sono già state sperimentate con bambini di più scuole - è stata quella di...
Dal 2011 al 2019 Mirko Confaloniera ha girato tutta l’Europa dell’Est a bordo di ogni mezzo di trasporto possibile e immaginabile. In questo libro l’autore ha riunito i sei itinerari più belli e avventurosi: dalle parate militari del “Giorno della Vittoria” di Mosca alla guerra civile di Kiev, dai pullman di linea che attraversano i Balcani ai mini-bus che corrono nel Caucaso, dalla Transnistria dove il tempo si è fermato agli anni della ex URSS ai viaggi verso le coste del Mar Nero o la vecchia Stalingrado o le città magiche di Istanbul e Atene. Un libro di incontri, esplorazioni, e aneddoti lungo le strade di quel continente grigio ma romantico chiamato Europa Orientale. Mirko Confaloniera è nato a Pavia nel 1975 e vive a Castelletto di Branduzzo. Laureato in Scienze Politiche, è filmaker indipendente e collabora con giornali locali. Dal 1998 a oggi ha pubblicato una dozzina di opere di narrativa fra le quali: “I gatti del Policlinico San Matteo” (Cinquemarzo, 2015), “Badlands along Po river” (Parallelo45, 2015), “Badlands: Rules of Game” (MReditori, 2017) e “Io non viaggio in autostrada” (Albeggi, 2019). Ha una homepage all’indirizzo:...
Caro bimbo che mi stai ascoltando e sei nel cuore di ogni adulto, della matematica non mi interessa niente, tranne che tu non abbia a stare male per causa sua. Per questo ho messo a punto il metodo analogico, che è il modo infantile di apprendere, il migliore di tutti. Finirà la nausea e la mortificazione per gli aspetti routinari di cui è piena la scuola. Verranno le ruspe e porteranno via l'addizione con il riporto, la sottrazione con il prestito, la moltiplicazione in colonna e la divisione con una o due cifre. La scuola ti distribuisce la conoscenza col contagocce. Esercita una congiura per ostacolare il fatto che potresti imparare troppo in fretta e andartene a casa dopo pochi giorni. A imparare le cose che ti piacciono davvero. Camillo Bortolato
Nelle terre un tempo bianche le camicie verdi hanno impugnato il crocefisso. In quello che fu il regno della Dc sembra vincere un cristianesimo senza Cristo agitato da un partito che perfino la Chiesa, dopo aspri conflitti, ritiene ormai un legittimo interlocutore.Perché il Carroccio si espande in quella Italia bianca in cui il cattolicesimo ha sempre avuto un peso rilevante? Perché incontra a lungo una sola resistenza nel territorio: quella della Chiesa? Perché, dopo il periodo neopagano, la Lega riscopre il cristianesimo? Perché oggi Carroccio e vertici ecclesiali sembrano avviati verso strade meno conflittuali?«Quella tra Lega e Chiesa non è certo una sfida per la salvezza delle anime, quanto per la definizione di un'identità strettamente legata alla religione, a un cattolicesimo che il Carroccio vuole locale e localista e declinato in chiave etnoidentitaria, in antitesi al messaggio universale della Chiesa. Un conflitto che si alimenta anche perché entrambe ambiscono, in maniera diversa, a dare forma a una società locale che di cattolicesimo si è nutrita per secoli e che della religione ha fatto uno strumento di orientamento e di senso.»
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