
"È meglio essere investiti da un camion sulla statale alle due di notte o soffrire d'amore per una donna che tu pensi essere la più bella e intelligente del mondo, ma lei non ti ama più?" Giacomo Canicossa, poeta professionista vivente, di donne ne ha già perse due: Agata, che tre anni fa è partita per le Lontane Americhe, e Anna, che se n'è andata da dieci giorni e gli ha lasciato soltanto una pianta di ficus. Certo, il lavoro va bene: ha un contratto con una Grande Casa Editrice, una editor pazza che lo chiama giorno e notte e un romanzo segreto ad alto tasso di romanticismo con cui spera di vincere il Premio Strega. Ma che senso ha il successo quando manca l'amore? La solitudine è tale che Giacomo inizia a soffrire di allucinazioni: nel suo salotto è comparso un bambino in pigiama, con grandi occhiali e una strana passione per la chimica, che si nutre solo di pizza e Nesquik. Insomma, c'è di che preoccuparsi. Ma Giacomo sa che per tutti i problemi c'è una soluzione infallibile: la fuga. Così scappa a Roma, sedotto dal mondo dorato del cinema, e cerca di dimenticare Anna avventurandosi negli abissi di Tinder Dopo il successo di D'amore si muore ma io no, Guido...
Non c'è limite all'incertezza... Aspirante stilista e aspirante madre di una bambina di cinque anni, Ellie è anche una nipote, una sorella e un'amica affettuosa, ma quando si tratta di gestire la propria vita sbanda da un'indecisione all'altra. C'è poco da stupirsi, visto che la sua più che una vita normale sembra una soap opera gremita di personaggi, di trame che si intrecciano, come fili apparentemente indipendenti, ma che poi si ingarbugliano. Un amico che forse è più di un amico, una sconosciuta che in realtà la conosce molto bene, uno spasimante che non spasima poi così tanto, una sorella invadente e ingombrante, un nonno che se ne va per sempre. Ma da qualche parte deve pur esserci il bandolo della matassa. E per una come lei, abituata a lavorare con ago e filo e che aspira a realizzare qualcosa di unico con stoffe e tessuti, ci sarà un modo per ricucire una vita tanto sbrindellata...
La narratrice è una donna incinta, con molta voglia di menare le mani, furente contro il padre di sua figlia che l'ha mollata. Fa la cronista di nera ed è costretta ad avere a che fare quotidianamente con un mondo pieno di pazzi e assassini. Una sera nella sua vita entra la bella Fruit, ma la nostra eroina non fa in tempo a riprendersi dalla sorpresa di quell'incontro che Fruit scompare. Si tratta davvero di suicidio, come sostiene la polizia? L'ipotesi non è credibile, non resta allora che improvvisarsi detective, con il pancione sempre più ingombrante, in un complicatissimo labirinto di strade, volti, ambienti, a confronto con il marciume di una società che sotterra i suoi cadaveri nel profitto e nel silenzio, fino all'ultimo drammatico confronto che riporta un po' di luce su un universo cupo e squallido. Rossana Campo gioca con passione e disinvoltura con la letteratura di genere in un vero e proprio noir, con tanto di colpi di scena, personaggi obliqui e regolamenti di conti, e inventa una straordinaria e originalissima figura di donna detective, tanto sgangherata quanto ricca di rabbia, speranza, determinazione. Lei e il suo pancione puntati contro la città, contro il...
Roberto è solo un ragazzo quando compie la prima di tante scelte importanti: a Cremona, in un'Italia divisa in due, nel cuore della guerra si aggrega a una singolare compagnia di finti teatranti, che di notte fanno saltare i ponti sul Po per impedire il passaggio delle truppe tedesche. Il gruppo viene scoperto, molti componenti sono arrestati. Roberto riesce a fuggire. È solo il primo episodio di una lunga, dolorosa avventura: la separazione dalla famiglia, la fuga in montagna, l'arresto e la cella d'isolamento, infine la lotta con una brigata partigiana fino all'arrivo degli alleati. Una storia di resistenza, di coraggio inevitabile, raccontata con semplicità a chi vuole sapere oggi com'è stato fare la Storia senza saperlo.
Appassionata, volitiva e indomita, Sybylla Melvyn è una delle eroine più affascinanti della letteratura australiana. Piena di talento, dalla mente vivace e curiosa, la sedicenne Sybylla si sente in trappola nella fattoria dei genitori nell’entroterra australiano. Pur amando la vita nel bush, detesta la durezza e le fatiche fisiche che questa comporta. Il suo desiderio è poter coltivare i suoi talenti e il suo amore per la scrittura e i libri, il pensiero, la musica, ma soprattutto aspira a una vita dagli orizzonti aperti, ricca delle promesse di un grande futuro. La sua voglia di indipendenza si scontra con la mentalità misogina della società intorno a lei, che vede per una ragazza due sole opportunità: sposarsi o insegnare. Improvvisamente però tutto cambia e la ragazza viene mandata a vivere nella proprietà di sua nonna, dove viene corteggiata dal ricco e affascinante proprietario terriero Harry Beecham che le propone di sposarlo. Sybylla, pur attratta dall’uomo, si troverà a dover scegliere tra una vita convenzionale e i suoi piani per una “brillante carriera”.
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
L'amore è il sentimento più potente dell'universo.Amare una persona è la cosa più bella che ci possa capitare.Ma a volte questo sentimento è talmente forte e intenso che non siamo in grado di gestirlo. In questi casi, come una bomba nucleare, l'amore è capace di portarsi via tutto, di annientarci ed insieme alla nostra vita può distruggere tutto ciò che ci circonda, comprese le persone a cui vogliamo bene. La cosa più meravigliosa del mondo può trasformarsi nella più dolorosa.Sappiamo che questo può succedere, per questo spesso siamo diffidenti, cauti e ne abbiamo paura. Ma a volte questo sentimento ci coglie di sorpresa, siamo impreparati, e veniamo investiti da questa esplosione restandone devastati. L'amore è più potente di qualsiasi armae può far male più di qualsiasi guerra
Billy ha tredici anni quando entra per la prima volta nella biblioteca della sua cittadina nel Vermont. È in cerca di libri su ragazzi che si sono presi "una cotta per la persona sbagliata". Billy non ha mai conosciuto suo padre, è cresciuto in una famiglia di uomini eccentrici e donne puritane, e presto si rende conto di essere attratto anche lui dalle "persone sbagliate": ragazzi efebici, ragazze mascoline, travestiti, transgender, individui che rifiutano di farsi incasellare in una categoria o in uno schema. In un'emozionante epopea che tocca mezzo secolo di avventure tragicomiche, Irving racconta la sfida di Billy alla ricerca di se stesso e del padre, il terrore di essere diverso, la profonda verità delle passioni che agitano l'animo umano. Perché l'unica cosa che plasma veramente un uomo sono i suoi desideri.
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
«Francesco Maggio, in questo suo libro vivace e intelligente, si propone un compito arduo: reperire i segni e gli indizi che possono trasformare una “scienza triste”, quale a molti appare l’economia, in una “scienza bella”. Umberto Galimberti
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