
Look over Look
Autore: Caterina Martino
C’è ancora qualcosa da dire su Stanley Kubrick? Le sue biografie ci hanno raccontato il passaggio dal mestiere di fotoreporter (già a diciassette anni assunto dalla rivista “Look”) a quello di filmmaker indipendente e poi di regista di kolossal come 2001: Odissea nello spazio e Barry Lyndon. L’apertura dello Stanley Kubrick Archive ci ha introdotto nei vari progetti non realizzati. Ma la conoscenza approfondita del suo lavoro fotografico – un’esperienza maturata nella stessa New York di Diane Arbus, Weegee, William Klein, Robert Frank, Elliott Erwitt e gli altri innovatori di cui Kubrick è stato amico personale o allievo indiretto – permette ora una nuova e originale rilettura di tutta l’opera, dall’esordio di Day of the Fight (un photo essay che diventa un film) ai capolavori della maturità. Se Shining si chiude con una carrellata verso una foto (forse in omaggio al celebre corto Wavelength del regista/fotografo Michael Snow) e Full Metal Jacket ha fra i personaggi principali un fotoreporter di guerra, un po’ tutti i film di Kubrick possono essere riletti come una riflessione sulle fotografie (sempre presenti in quanto oggetti della quotidianità moderna)...