
Tra gli artisti più noti del XX secolo, Kandinsky si distinse per il valore internazionale della sua parabola esistenziale e della sua arte, che congiunse Russia, Germania e Francia; per il suo impegno come insegnante al celebre Bauhaus e la produzione di versi e scritti teorici; per il suo saldo e determinato cammino verso l’individualità. Nella cultura odierna egli occupa un posto d’eccezione: il posto di un artista che rifuggì la vanità e il desiderio di scioccare lo spettatore; il posto di un maestro incline alla meditazione, fondatore del Blaue Reiter e autore di Lo spirituale nell’arte; il posto di un artista che fu sempre fedele al movimento che porta alla sintesi delle arti e orientato alla ricerca di sistemi formali ascetici e perfetti.
In una città isolata e fuori dal tempo, collocata a metà tra la pesantezza del quotidiano e la leggerezza dell’onirico, Carla, una ragazza di appena vent’anni, ma convinta di averne vissuti molti di più, passa le sue giornate senza speranze né sogni, immersa nella disillusione e nell’apatia. Le sue tanto solide convinzioni di una realtà in verità così effimera saranno messe in discussione quando la sua quotidianità sarà spezzata dall’arrivo in città di uno straniero, portatore di positività, novità e arte.
«È come un pezzo di ghiaccio entro cui brucia una fiamma» scriveva Kandinsky in una lettera del 1925, alludendo alla sua pittura. Ma lo stesso si potrebbe dire del libro che egli avrebbe pubblicato pochi mesi dopo, "Punto, linea, superficie", testo capitale e rinnovatore per la teoria dell’arte e non solo per essa. Fra tutti i grandi pittori del ’900 Kandinsky è quello che forse più di ogni altro ha sentito l’esigenza di dare una formulazione teorica ai risultati delle proprie ricerche e di allargarne il significato toccando tutti i piani dell’esistenza. Già nel 1910, quando appena cominciava ad aprirsi la strada alla terra incognita dell’astratto, Kandinsky aveva scritto "Über das Geistige in der Kunst", altro testo di grande risonanza, proclama mistico più che saggio di estetica, appello a un rivolgimento radicale della vita oltre che al rinnovamento dell’arte. "Punto, linea, superficie" si presenta come un’opera più fredda e tecnica, ma in realtà è l’espressione più articolata, matura e sorprendente del pensiero di Kandinsky. Alla base del libro sono i corsi che Kandinsky teneva dal 1922 al Bauhaus. In essi egli mirava soprattutto a individuare la...
Betr. Kandinsky-Ausstellungen in Basel sowie Werke von Kandinsky in Basler Sammlungen.
Essay from the year 2015 in the subject Art - History of Art, , language: Italian, abstract: Che l’arte concreta non sia una sigla, tendenza artistica passeggera o, per dirla con Gillo Dorfles, semplice oscillazione del gusto, è fatto non sempre scontato. Il concetto viene da lontano, e affonda le sue radici nella filosofia classica tedesca – Hegel, solo per citarne il nume tutelare. Le origini dell’arte concreta, l’irradiazione che ebbe in Europa e in quel laboratorio che fu Parigi negli anni Trenta, sono fondamentali per comprendere poi come questa corrente abbia avuto nel Novecento un ruolo importante, esemplificato in queste pagine nella riflessione e nell’opera di Max Bill, Wassily Kandinsky e Hans Jörg Glattfelder. L'arte concreta è stata un importante movimento di indisposizione e rivolta. Un’arte con la a minuscola, perché si diversifica nelle varie realtà storiche e nei vari generi letterari, nel suo rapporto con il «mondo etico», cioè le istituzioni – rapporti nei quali l’arte diventa altro da ciò che era per l’artista e, nell’idea, muore, diventa un passato che di continuo rivive. E difatti l’arte concreta, hegelianamente, ancora vive....
Cultural Writing. Art. What began as a collection exhibition in New York for one of the original galleries of Frank Lloyd Wright's Solomon R. Guggenheim Museum became a touring exhibition that has transcended its roots. This book features full-color reproductions of selected paintings of Vasily Kandinsky, Gabriele Munter, Franz Marc, Emil Nolde, Piet Mondrian, and Albert Gleizes, artists who shared a similar interest in landscape as "a refuge for the soul." "Moving from the natural landscape to the landscape of the spirit, these artists have encouraged us to truly see and experience both their work and the environment around us with all our faculties"--Susan Cross and Vivien Greene from the introduction. Contains an introduction, a preface, and an essay in both English and Italian.
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