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Carl Gustav Jung è da ritenersi non solo uno storico psichiatra e psicoanalista ma anche e soprattutto un grandissimo studioso delle culture e filosofie orientali. Se vogliamo, in tal senso, fu un vero e proprio precursore rispetto al crescente interesse verso dottrine tanto antiche quanto affascinanti, quali lo Yoga, il Tao e lo Zen. Il suo interesse per le filosofie orientali era quasi un'ossessione. Jung praticava lo yoga e trattava i propri pazienti con la meditazione zen e i mandala. La sua affascinazione per il Nirvana, il Karma, i Chakra, il Kundalini, il Raja Yoga, il Tao, l'I Ching... era quasi maniacale. Questo saggio indaga il viaggio culturale e spirituale che il professore svizzero compì verso tali direzioni, avvicinando e confrontando le antiche dottrine orientali con i pilastri della cultura e filosofia occidentale. Scopriremo, pertanto, uno Jung inedito e ancora più sorprendente, per quella che è stata una personalità già complessa e di rara sensibilità intellettuale. Un modo originale e diverso, perché no, di compiere un sorprendente viaggio verso e attraverso culture per noi tanto affascinanti quanto ancora misteriose e poco esplorate. Per chi è questo...
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Màdera rivisita il pensiero di Jung, mettendo al centro della sua rilettura il documento più enigmatico dell’intero lascito junghiano, quel Libro rosso che lo psicanalista svizzero aveva composto in una stagione segnata dal travaglio interiore. Jung aveva lungamente accarezzato quel progetto, infine lo aveva chiuso per sempre in un cassetto, tanto scandalose gli erano apparse quelle meditazioni segrete. Riscoperte recentemente, Màdera le riprende, le rilegge con pazienza e con audacia, e ci regala così una rilettura originalissima e quasi sapienziale di Jung, capace di misurarsi con semplicità e onestà disarmante con gli enigmi tutti umani del sacro, della morte e della rinascita.
Quanti insegnamenti segreti sono celati tra le righe della biografia di Carl Gustav Jung? Un viaggio tra i fantasmi, i legami, i messaggi taciuti nella vita dello psichiatra, alla ricerca di assiomi universali per lo sviluppo dell’interazione umana. Un osservatorio privilegiato, fondato sul paradigma sistemico-relazionale, offre una visione alternativa e trasversale, capace di riaprire l’altrimenti inflazionato capitolo della vita di Carl Gustav Jung. La trama biografica diviene un brogliaccio, per mezzo del quale si giunge alla comprensione di concetti universali: l’algoritmo di scelta, il libero arbitrio, la capacità intuitiva. Al centro delle coinvolgenti riflessioni, il fuoco si sposta sul fattore collettivo, la rete sociale che catalizza la metamorfosi e fertilizza la crescita individuale. La figura di Emma Jung compare sotto una luce nuova: è donna tra le donne e madre contenitiva, presenza femminile tanto forte da divenire stereotipo e custodire la chiave del Mysterium Coniunctionis. È l’unione armonica, la pietra filosofale per la ricerca dell’oro alchemico! Un saggio che spazia dalla teoria alla meditazione, per la riscoperta dei principi di guarigione insiti ...
Il libro rivisita, muovendo da interrogativi cruciali (L’uomo è un animale razionale? Dio è morto? La filosofia ha ancora un senso? Fine della storia? Fine della politica?), alcune nozioni chiave del pensiero occidentale, alla luce della filosofia interculturale e di alcune tradizioni di pensiero asiatiche, soprattutto quella hindu, ispirandosi in particolare all’opera di Raimon Panikkar. Esso propone poi un confronto fra l’orizzonte che il pensiero del filosofo catalano ha aperto e temi decisivi della psicologia analitica junghiana. Scopo del libro è offrire un contributo, in questo tempo caratterizzato dalla globalizzazione e quindi da un’accelerazione fortissima dei rapporti fra i popoli e degli scambi fra culture e religioni diverse (sempre accaduti nella storia), alla costruzione di un nuovo umanesimo dialogico, che possa superare definitivamente non solo ogni arroganza eurocentrica ma l’idea stessa che esistano culture assolutamente superiori ad altre e che la nostra attuale debba essere condivisa da tutti i popoli del pianeta. Tesi portante del libro è però che oggi solo l’acume critico tipico della nostra tradizione filosofica, che, già all’opera...
La giornata era finita. Il sole al tramonto era più rosso che mai. Salii sulla mia piccola automobile e mi diressi verso il centro di Zurigo. Mi fermai presso la Biblioteca Municipale e proprio lì incontrai l’amica Marie-Louise Von Franz, che conosceva bene Jung, di cui era stata per e da tanti anni paziente, allieva, amica e collega. Naturalmente mi chiese notizie sull’“autobiografia”. - Come vanno le memorie del nostro grande vecchio? Siete a buon punto? - Siamo proprio “nel mezzo del cammin di nostra vita” ... - Sta parlando della sua nékya: del suo grande viaggio alla fonte dell’inconscio collettivo? - Sì, proprio di quello. Ma tu già lo sapevi? - No, ma l’ho capito dalle tue parole. Hai citato l’inizio del grande viaggio di Dante, no? Conosco, del resto, tutta la storia di quel viaggio straordinario di cui parlate ora: viaggio che a tratti, in tanti anni, Jung stesso mi ha raccontato. - Fa davvero pensare al viaggio di Dante dall’inferno al paradiso. - Sì, è così. Non so se la mia suggestione sia troppo forte, ma io credo proprio che il viaggio di Jung in quelle profondità della mente - nell’aldilà in fondo - anticipi la rinascita del nostro...
Carl Gustav Jung è stato un grande seduttore di donne di fama leggendaria. Quest’opera teatrale esplora e illustra le relazioni di C.J. Jung con le quattro donne più importanti della sua vita: Emma Rauschenbach, sua moglie, Sabine Spielrein, la sua prima paziente e amante, Toni Wolff, paziente, assistente, amica e amante per 40 anni e infine, negli ultimi anni della sua vita, con la studentessa Marie-Louise von Franz. Jung ha dato un enorme contributo alla psicoanalisi, alla filosofia, alla sociologia e allo studio comparato delle religioni e ha sempre avuto bisogno della compagnia delle donne come muse ispiratrici.
Il pensiero di Jung non è utile solo per la terapia: è un mezzo per interpretare il mondo, e quindi anche per comprendere il linguaggio dei film. Tra Pulp Fiction, Blade Runner e 2001: Odissea nello spazio, questo libro applica per la prima volta la psicologia junghiana all’analisi cinematografica. Per tutti gli appassionati di cinema, ma anche per chi si interessa di Cultural Studies e di Media Studies, una lettura interdisciplinare, originale e innovativa del “pensiero del profondo”. Testi di: John Beebe, Pat Berry, Mary Dougherty, Don Fredericksen, Christopher Hauke, Luke Hockley, John Hollwitz, John Izod, Lydia Lennihan, Jane Ryan, James Wyly, Don Williams.
Carl Gustav Jung ha messo in luce, con grande anticipo, intoppi e derive dell’uomo alle prese con l’arte del prendere la vita per il verso giusto. Spesso le sue riflessioni sono compendiate in frasi che si rivelano battute fulminanti, capaci di aprire a pensieri paradossali sempre illuminanti. In questa nuova edizione, le frasi a cui affidare un breve commento sono aumentate di numero, da quaranta a cinquantadue. Inoltre, sono state riorganizzate in modo da ottenere una sorta di vademecum per orientarsi in questi tempi difficili. Rimane identica la tonalità dei commenti. Si sono privilegiate risonanze letterarie, poetiche, filosofiche, si è preferito indulgere alla divagazione in chiave narrativa. È certo così che anche il più frettoloso dei lettori, o la meno guardinga delle lettrici, non potrà mancare di sorprendersi per ciò che sentirà affiorare attraverso la sollecitazione di queste apparentemente innocue provocazioni junghiane.
Dopo il successo de I tipi psicologici: istruzioni per l'uso l'autrice pubblica un nuovo libro per approfondire la teoria dei Tipi psicologici di Carl Gustav Jung. A differenza del saggio che l'ha preceduto, focalizzato sulla rielaborazione della teoria di Jung da parte delle Briggs-Myers, questo libro si focalizza sulla teoria originale di Jung con l'intento di rispondere alle seguenti domande: come arrivò Jung a formulare la sua teoria? Quali motivazioni lo spinsero a farlo? Qual è stata l'influenza di Jung su altre teorie tipologiche che sono seguite dopo di lui e in particolare che differenza c'è tra la rielaborazione proposta dalle Briggs-Myers e la teoria originale di Jung? La teoria delle Briggs-Myers può considerarsi valida o rappresenta una distorsione della teoria originale di Jung? E soprattutto, la teoria delle tipologie junghiane è ritenuta valida ancora oggi? È ancora utile? Quali sono i suoi ambiti di applicazione? Può servire nel lavoro pratico dello psicologo, del counselor e dello psicoterapeuta?
ROMANZO BREVE (61 pagine) - GIALLO - Sherlock Holmes e Carl Gustav Jung: un'indagine di "psicoanalisi deduttiva" Zurigo, 1903: Sherlock Holmes, accompagnato dal Dottor Watson, si reca nella clinica psichiatrica del luogo a rendere l'estremo saluto all'anziana madre, internata da quasi quarant'anni, e sottoposta alle cure di un giovane Carl Gustav Jung. Di lei non si sa nulla, e il figlio appare indifferente e disinteressato al suo destino. Ma dallo storico incontro dei due grandi indagatori dell'animo emergerà una verità inconfessabile, in un'indagine di "psicoanalisi deduttiva" che risponderà a una lunga serie di inquietanti interrogativi sull'infanzia del celebre investigatore. E per il Dottor Watson si apriranno nuove, entusiasmanti prospettive professionali... Giuliano Spinelli è un diversamente giovane nato nel 1959, vive e lavora tra Seregno e Abbadia Lariana, ridente cittadina del lecchese adagiata sulle sponde del lago, e contornata dalle vette della Grigna. Studi liceali, seguiti da una specializzazione di tecnico colorista, attività che ha svolto per trentacinque anni con profitto. Sublimando le competenze acquisite, è recentemente approdato a un'attività...
Venticinque anni fa, l’Everest si è preso la vita di Steven Madden, facendo di Sarah una giovane vedova. Da allora, l’odio per quella montagna impedisce a Sarah persino di pronunciarne il nome. Ma adesso, il Mostro si è impossessato di suo figlio, insinuando in lui il seme dell’ossessione. Questa volta, però, Sarah non rimarrà a casa mentre Greg arrampica verso l’odiata cima. Se la montagna vuole strapparle anche lui, dovrà farlo guardandola negli occhi. Frank Kincaid è conosciuto nell’Himalaya come una delle guide più esperte nelle spedizioni sull’Everest, oltre che come benefattore nel villaggio di Khum Jung. I suoi metodi non ammettono compromessi ed è per questo che non ha mai perso un cliente sulla montagna. Ma quando la storia minaccia di ripetersi, Frank dovrà fare i conti con un ricordo del passato: il disastro costato la vita al suo migliore amico, Sherpa Pasang. Una squadra in cordata. Una sfida estrema. Quale prezzo saranno disposti a pagare per avere in premio la vetta?
Il libro indispensabile per comprendere il capolavoro di Jung. Un commento in genere chiosa, espone, chiarisce. Accompagna la lettura dischiudendo ciò che appariva serrato e impenetrabile, interpretando passi così densi da risultare cifrati, stabilendo correlazioni intertestuali con opere prossime o con altre che a stento si sarebbero indovinate affini. Il grande studioso di Jung Bernardo Nante conosce l’arte di prendere per mano il lettore e la mette al servizio del Libro rosso junghiano, per il quale non esistono termini di paragone se non nelle narrazioni profetiche o nei racconti mitici arcaici. Nante ne allestisce l’unica guida integrale, indispensabile per chiunque voglia addentrarsi nel magma di visioni portentose, affidate allo splendore delle tavole dipinte e alla mercurialità della parola scritta. Ogni movimento con cui l’Io sprofonda nelle proprie tenebre per conoscere infine la realtà piena, ogni personaggio che dà voce alla fondamentale polifonia della psiche, ogni immagine che amplifica lo sgomento e la fascinazione del lungo viaggio sono messi qui nella giusta luce. Non quella troppo cruda della ragione critica, che si limita a spiegare, né quella troppo ...
«Sempre, quando mi trovavo in un vicolo cieco, mi mettevo a dipingere o a scolpire una pietra.» C.G. Jung Per Carl Gustav Jung l’arte fu l’amorosa compagna segreta di tutta la vita. Disegnò, dipinse, scolpì, intagliò il legno, progettò architetture con la maestria e la versatilità di un artista rinascimentale. Pochissimi, tuttavia, ne conoscevano il talento fuori del comune, perché egli decise di non rendere pubbliche le sue opere. Il mondo rimase quindi stupefatto quando nel 2009, a quasi cinquant’anni dalla morte, venne dato alle stampe il Libro rosso, l’inedito forse più strabiliante dell’intero Novecento, dove Jung calligrafò la sua potente visione dell’inconscio, illustrandola con tavole degne della migliore tradizione miniaturistica del Medioevo. Da allora, l’artista che non volle mai chiamarsi tale occupa il posto che gli spetta anche nella storia dell’arte, oltre che nel pensiero contemporaneo. Ma molto rimaneva da scoprire. Al desiderio di ammirare finalmente i tesori mai usciti dagli archivi risponde questo libro, curato dall’istituzione che custodisce il lascito junghiano. La sontuosa iconografia, in larga parte inedita, e i saggi che ne...
The 1st series is a collection chiefly of medieval documents, supplemented by the Appendice in 9 vols. containing minor documents, letters, bibliographical and biographical notices. Beginning with the new series in 1855 the Archivio contains Documenti e memorie, Rassegna bibliografica, Necrologie correspondenza, annunzi bibliografici, etc.
Jung lavorò al Libro rosso – incomparabile verbale dei sogni e delle visioni che popolarono il suo «viaggio di esplorazione verso l’altro polo del mondo» – per oltre sedici anni, dal 1913 al 1930, e ancora in tardissima età lo definì una sorta di presagio numinoso, l’opera di fondazione in cui aveva deposto il nucleo vitale e di pensiero della sua futura attività scientifica. Il Libro rosso è, in effetti, il libro segreto di Jung. Segreto soprattutto in quanto riproduzione simbolica di un universo altro, popolato di immagini interiori che provengono da un aldilà mitico, in cui si caricano di una potenza numinosa che le rende a un tempo guaritrici e pericolose: operatori magici di forze psichiche autonome che solo attraverso un corpo a corpo con l’inconscio è possibile neutralizzare e incanalare in un percorso terapeutico. Quella che Jung chiamerà più tardi «immaginazione attiva», è appunto lo strumento inedito di cui egli si servì per suscitare i contenuti archetipici della psiche. Con il suo tesoro di esperienze iniziatiche e meditazioni sapienziali il Libro rosso si situa dunque al centro di una straordinaria sperimentazione che ne fa un unicum nel...
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