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Politicamente corretto

Politicamente corretto

Autore: Jonathan Friedman

Un’analisi originale del politicamente corretto come forma di comunicazione e come riflesso delle profonde trasformazioni all’opera negli ultimi decenni nel contesto delle società occidentali. A partire da una prospettiva originale come quella svedese, e da una serie di situazioni vissute in prima persona, l’antropologo Jonathan Friedman analizza il politicamente corretto come una particolare realtà sociale, e come uno strumento politico nelle mani delle nuove élite. Una realtà sintomatica di un insieme di fenomeni (l’immigrazione, il multiculturalismo, la segregazione sociale, il “declino” dello Stato-nazione, etc.) cruciali da comprendere per preservare uno spazio critico razionale e una sfera pubblica in cui sia ancora possibile discutere differenti interpretazioni della realtà. Una critica arguta del contesto moraleggiante in cui viviamo e della sua pretesa di neutralizzare il dibattito stabilendo ciò di cui si può, e ciò di cui non si deve, parlare.

Oceania

Oceania

Autore: Adriano Favole

Numero di pagine: 238

«L'Oceania non è né a occidente né a oriente: è a occidoriente. Partendo dall'Europa, si può volare o navigare verso l'Oceania andando verso est o verso ovest. L'Oceania è occidoriente non solo in un senso geografico o cartografico, ma anche perché è spesso rappresentata attraverso due potenti e contrapposti stereotipi. Da un lato, l'immagine 'orientalizzante' ed esotica di un luogo primitivo, abitato dagli aborigeni australiani con i loro miti millenari, dai papua della Nuova Guinea dediti al cannibalismo, dalle avvenenti donne polinesiane; dall'altro lato, l'immagine opposta di un mondo ritenuto ormai completamente occidentalizzato: un vasto insieme di isole che avrebbero irrimediabilmente smarrito la ricchezza culturale e ambientale originaria». Non è così per Adriano Favole che, nei lunghi periodi di ricerca in Oceania, ha frequentato le società native e ne testimonia il fervore culturale e artistico, legato non solo alle tradizioni ma soprattutto a un continuo confronto con gli 'altri'. Per questo, nel guidare il lettore alla loro conoscenza, si sofferma sull'aspetto della 'creatività culturale', un ambito del fare umano che ha in comune con l'Oceania il fatto...

Il socialismo è morto, viva il socialismo!

Il socialismo è morto, viva il socialismo!

Autore: Carlo Formenti

È ancora possibile parlare di socialismo oggi? Carlo Formenti, già autore di La variante populista, si interroga sul destino della politica attuale. Per certi versi, il sogno socialista è ormai tramontato da tempo e con esso sono via via sbiaditi anche gli ideali della sinistra. Eppure, malgrado la disastrosa sconfitta del movimento operaio, la società odierna non ha risolto le contraddizioni del capitalismo. La rivolta delle classi subalterne non può rimanere sopita a lungo, ma riparte assumendo forme inedite, dalle rivoluzioni bolivariane ai populismi occidentali. Si prospetta la nascita di una rinnovata idea di socialismo e spetta a nuovi soggetti politici reinventare il senso di parole come ˮpopoloˮ, ˮnazioneˮ e ˮStatoˮ.

Dentro la globalizzazione

Dentro la globalizzazione

Autore: Zygmunt Bauman

Numero di pagine: 158

La globalizzazione tocca la vita quotidiana e il destino di miliardi di individui. Perciò questi devono avere la possibilità di dire la loro... Zygmunt Bauman coglie con non comune acutezza come il globale finisca sempre per diventare locale e individuale. Luciano Gallino

Simbologia del vestire

Simbologia del vestire

Autore: Alessandro Saggioro

Numero di pagine: 160

La discussione relativa ai temi della simbologia del vestire è infinita. Sia l’antichità, sia le culture umane attuali offrono patrimoni inesauribili e sterminate possibilità di ricerca e di studio. La cronaca, poi, quotidianamente offre nuovi spunti: positivi quando appaiono nuove idee, nuove creatività, nuove suggestioni, negativi quando la moda si interseca drammaticamente con la vita. La recente proposta di un codice di autoregolamentazione per limitare le conseguenze della diffusione dei disturbi alimentari nervosi in relazione ai modelli di comportamento e di bellezza offerti dal mondo della moda ha suggerito a uno stilista la brillante idea di portare in passerella una bambina di cinque anni con scritto sulla maglietta “I love diet” («La Repubblica» 28 gennaio 2007). È auspicabile che anche nella riflessione qui condotta si possano trovare motivi validi per ridimensionare questo modo falsamente casual di giocare con la vita delle persone per procurarsi facili pubblicità. Dietro le magliette, dietro gli oggetti di abbigliamento apparente-mente semplici, ci sono valori, significati, simboli che rischiano di non essere riconosciuti e per questo di risultare mal...

Critica della ragione liberale

Critica della ragione liberale

Autore: Andrea Zhok

Il periodo storico in cui siamo collocati è informato da una visione di matrice liberale e da un indirizzo economico capitalista. Ma cosa significhi qui davvero “liberale” e quale nesso vi sia con il capitalismo è tutt’altro che ovvio. Il primo compito che questo testo si assume è dunque quello di fornire un chiarimento circa la genesi di lungo periodo della “ragione liberale” in Occidente, seguendone la maturazione dal XVII secolo al presente. Questo passo è necessario per identificare cosa conti come nucleo centrale e cosa come periferia accessoria nello sviluppo liberale. In seconda battuta il testo mira a identificare la logica di fondo che alimenta la ragione liberale, logica che nutre i processi capitalistici, ma va ben al di là di essi. Ne emerge un quadro in cui la ragione liberale non ha più bisogno di essere “rappresentata” perché ha occupato tacitamente l’intero spazio concettuale del politico. Essa gioca oramai tutte le parti in commedia, maggioranze e opposizioni, destra e sinistra, dissimulando la sistematica operazione di distorsione di senso che ha operato. Accade così che le ramificazioni della ragione liberale si siano insediate in...

« La grâce de montrer son âme dans le vêtement » Scrivere di tessuti, abiti, accessori. Studi in onore di Liana Nissim

« La grâce de montrer son âme dans le vêtement » Scrivere di tessuti, abiti, accessori. Studi in onore di Liana Nissim

Autore: Collectif

Numero di pagine: 664

Eminente francesista, Liana Nissim ha dedicato la sua intensa attività di ricerca al XIX secolo, in particolare a Gustave Flaubert e Stéphane Mallarmé. I suoi studi si sono concentrati anche sulle letterature francofone dell’Africa Nera e del Québec, che ha contribuito a introdurre in Italia e a diffondere su scala internazionale. Questo trittico di volumi «La grâce de montrer son âme dans le vêtement». Scrivere di tessuti, abiti e accessori illustra e approfondisce in molteplici direzioni una tematica a lei cara e ampiamente presente nei suoi lavori. Tramite la ricchezza delle metodologie e delle prospettive critiche, la comunità scientifica che ha condiviso con lei la passione per la ricerca e la dedizione alla vita universitaria vuole renderle un omaggio riconoscente.

Culture antisemite

Culture antisemite

Autore: Autori Vari , Filippo Focardi

Numero di pagine: 137

Negli ultimi anni si è assistito in Italia e in Europa a un crescendo di atti di antisemitismo, xenofobia e razzismo contro gli immigrati, spesso accompagnati dall’ostentazione di gesti e simboli del fascismo. Un forte legame sembra tenere assieme le numerose forme ed espressioni di un risorgente antisemitismo con la diffusione di pregiudizi razzisti e manifestazioni di ostilità verso gli stranieri. I contributi di questo volume analizzano le culture, le legislazioni e le politiche antisemite sviluppate in Italia e in Europa fra le due guerre mondiali e offrono una riflessione di lungo periodo sul loro retaggio fino ai razzismi che attraversano oggi le nostre società.

Per tutti i gusti

Per tutti i gusti

Autore: Zygmunt Bauman

Numero di pagine: 148

Durata, universalità, misteriosa refrattarietà a un fine pratico. Ecco tre prerogative della bellezza artistica di cui il mondo 2.0 vorrebbe sbarazzarsi. Ma se la cultura è solo la cresta dell'onda nell'oceano globalizzato, cosa si muove sotto i consumi usa e getta di quella che possiamo definire iCulture? Un'opera intelligente e utile a chi (usando a propria insaputa la cultura come foglia di fico) vuol farsi mettere un po' in crisi. Nicola Lagioia, «la Repubblica» Questo libro è la summa della riflessione di Bauman su come sia cambiata la cultura nella società liquida: non più agente di progresso, ma supermarket nel quale l'uomo di cultura si trasforma in cliente onnivoro. E se il massimo dello snob era, un tempo, arricciare il naso davanti alle forme giudicate minori, ora al contrario l'élite colta si distingue per la capacità di digerire tutto, per «la negazione ostentata dello snobismo». Simonetta Fiori, «la Repubblica» La cultura contemporanea è plasmata per adeguarsi alla libertà individuale. La responsabilità della scelta e le sue conseguenze restano là dove la condizione umana liquido-moderna le ha poste: sulle spalle dell'individuo, adesso chiamato al...

Tardo industrialismo

Tardo industrialismo

Autore: AA. VV.

La crisi strutturale del comparto produttivo legato alla raffinazione del petrolio e alla lavorazione dei suoi derivati ha determinato, anche nell’Italia meridionale, il proliferare di agende di sviluppo all’insegna di un’idea di innovazione in chiave green, smart e hi-tech: tre parole che descrivono, rispettivamente, la transizione verso le fonti rinnovabili, i sistemi di efficientamento “intelligente” dei servizi e della produzione e distribuzione energetica a livello urbano e la svolta verso l’economia digitale e le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione su scala globale. Avvalendosi di un’ampia gamma di fonti etnografiche, visuali e testuali, il libro analizza il processo di inglobamento della ristrutturazione industriale oggi in corso nel Siracusano, con particolare attenzione agli assetti istituzionali, agli arrangiamenti politici e alle economie morali di un territorio costretto a fare i conti non solo con un drastico collasso occupazionale, ma anche con gli effetti di lunga durata della produzione da fonti fossili. Localizzato ai margini dei maggiori centri finanziari e dell’industria energetica in Europa, il polo petrolchimico...

In un unico mondo

In un unico mondo

Autore: Federico Scarpelli

Numero di pagine: 256

A partire dal 1995 John R. Searle ha elaborato quella che oggi è probabilmente la più influente teoria filosofica della società. Un’ontologia sociale che si propone di delineare la struttura di fondo delle istituzioni umane, e che in questo libro viene presa in esame dal punto di vista dell’antropologia culturale. Lontana sia dal soggettivismo dei postmoderni che dal riduzionismo dei sociobiologi, questa ontologia sociale va inquadrata all’interno di una riflessione ambiziosamente sistematica. Un complesso percorso compiuto da Searle attraverso la filosofia del linguaggio, della mente, dell’azione e della società, a stretto contatto con gli sviluppi della ricerca in campi estremamente dinamici come le neuroscienze o l’evoluzionismo. In un momento storico in cui alcuni caratteri distintivi dell’antropologia – a cominciare dalla dicotomia tra società moderne e tradizionali – sembrano sfumare, il confronto con l’ontologia sociale rappresenta un’occasione per riflettere su alcuni punti chiave dell’epistemologia delle scienze sociali e aggiornare la stessa nozione di cultura.

Un mondo di mode

Un mondo di mode

Autore: Simona Segre Reinach

Numero di pagine: 168

«Tutte le mode, in un certo senso, nascono come 'emancipazione da Parigi' ma ogni storia di questa emancipazione è diversa, peculiare e ricca di implicazioni che hanno a che fare con il passato, le storie sartoriali, gli scambi commerciali tra i paesi, le specialità manifatturiere, l'emergere di nuove 'capitali della moda'. Le grandi potenze come Cina, India e Brasile sono interessate sia allo sviluppo della creatività locale, sia all'interazione con la moda internazionale in modo sempre più originale. Le nuove ricerche di antropologia della moda vanno dunque fondamentalmente in due direzioni: la comprensione della diffusione globale dei marchi occidentali e lo studio delle diverse mode locali che si affermano in modo più o meno indipendente dall'Occidente».

Integralismi europei

Integralismi europei

Autore: Douglas R. Holmes

Cosa hanno in comune il Nord Italia, Strasburgo, Bruxelles e Londra? Per l’antropologia, sono le pratiche intime e pubbliche degli attivisti politici – che hanno elaborato una visione integralista della società –, radicate in ciò che Isaiah Berlin ha chiamato “Contro-illuminismo”. Holmes, tra i principali antropologi contemporanei, esplora un’idea alternativa di collettività umana attraverso prolungati incontri etnografi ci con alcuni dei suoi più inquietanti e autorevoli protagonisti. E mostra come dalla potenza di un certo tipo di politica discenda la capacità pubblica di sintetizzare elementi apparentemente incompatibili, ricollocandoli al cuore di un potere volatile. Ecco così emergere gli integralismi europei: pratiche culturali intime, economie politiche e morali razziste, idiomi violenti di straniamento e alienazione.

Voglia di comunità

Voglia di comunità

Autore: Zygmunt Bauman

Numero di pagine: 158

Il bel libro di Bauman, già noto in Italia come acuto interprete della società e dell'etica postmoderna, offre un mezzo per riconsiderare le motivazioni profonde della resistenza alla globalizzazione. Gianni Vattimo, "L'Espresso" Un libro breve, compatto, intriso di passione intellettuale e politica. Giovanna Pajetta, "Il Sole 24 Ore" Nel mondo della insicurezza globale torna con forza il bisogno di comunità.

Il mestiere di storico (2009) vol. 1

Il mestiere di storico (2009) vol. 1

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 273

Indice Questo numero (p. 5) Saggi Erik-Jan Zürcher, The Late Ottoman Empire as Laboratory of Demographic Engineering (p. 7-18) Roman Szporluk, Mapping Ukraine: From Identity Space to Decision Space (p. 19-29) Timothy Snyder, Galicia (XVIII-XX Century). A Laboratory of European History? (p. 31-36) Rassegne e letture Marta Verginella, Storia del confine orientale e dell’area balcanica (p. 37-46) Sandro Rinauro, Migrazioni (p. 47-51) Marco Meriggi, Come nacque la modernità? (p. 52-54) Piero Craveri, Impero, nation-building e politica di potenza (p. 55-57) Giulio Sapelli, Banche e storia d’Italia (p. 58-61) Musei e mostre (p. 63-76) Film e fiction (p. 77-87) Memorie, carteggi e autobiografie (p. 89-98) I libri del 2008/1 (p. 99-267) Indice dei recensori (p. 269)

Le azioni della pazienza

Le azioni della pazienza

Autore: Emanuela Guarcello

Numero di pagine: 272

Il richiamo all’idea di pazienza è comune e frequente nell’esperienza umana: bambini, adulti e professionisti ne intuiscono la presenza poiché ne fanno esperienza. Se ne parla con tale frequenza che si ritiene di conoscerne il significato e il senso. In realtà il significato della pazienza spesso viene frainteso e confuso con dimensioni quali la sopportazione, la disponibilità, la meticolosità, la costanza, la perseveranza. Ne segue una nebulosità semantica in ragione della quale la questione della pazienza deve essere ricostruita nella sua necessaria implicazione con il discorso pedagogico chiarendone l’intenzionalità e le possibili declinazioni.

I Kwara’ae di Honiara

I Kwara’ae di Honiara

Autore: Rodolfo Maggio

Da più di cinquant’anni i Kwara’ae lasciano Malaita, la loro isola di origine, per costruirsi una nuova vita a Honiara, capitale delle Isole Salomone. Quando raccontano della loro condizione, parlano di Malaita come di un luogo primitivo, isolato e senza speranza di sviluppo, e vedono invece Honiara come la moderna città di arrivo, dove tutto può succedere. Tuttavia, Malaita è anche un simbolo di unità, cooperazione e di forte identità. Honiara, al contrario, è il luogo dove regnano diversità, competizione, dove gli individui vivono separati, dove la vita è dura. Ciononostante, i Kwara’ae continuano a lasciare Malaita e a stabilirsi a Honiara. Perché? C’è chi sostiene che i migranti come loro non facciano che peggiorare la città. Questo libro racconta invece come i Kwara’ae di Honiara si impegnino ogni giorno per rendere Honiara un posto migliore dove vivere, superando le difficoltà della vita urbana e adattando creativamente i valori della loro cultura.

Chi ha inventato la democrazia?

Chi ha inventato la democrazia?

Autore: Alberto M. Cacopardo

C’è una “storia canonica” della democrazia, che incombe nel pensiero occidentale: racconta che il “governo del popolo” fu inventato dai Greci, poi si eclissò, forse baluginò qua e là in qualche piega della storia d’Occidente, per risorgere infi ne nelle rivoluzioni liberali moderne e dilagare per tutto il pianeta nel tardo Novecento. Questa narrazione è lontanissima dal vero. Se fu democrazia quella dei Greci, lo furono non di meno le forme politiche dei tanti popoli che, in tutte le epoche e in tutti i continenti, si sottrassero al dominio dei regni e degli imperi, praticando, con mille variazioni sullo stesso tema, quello che qui è chiamato il modello fraterno del potere. Il Peristan, quella vasta e impervia regione montuosa fra Hindukush e Karakorum che ospitò le culture dei Kafiri, ha coltivato per millenni questo tipo di forme politiche in un lungo confronto con l’opposto modello paterno dei potentati che lo circondavano, fino a traghettarle vive e vegete sulla scena del terzo millennio.

Psicotropici

Psicotropici

Autore: Jean-Loup Amselle

Come si spiega l‘attuale mania nei confronti dello sciamanesimo? Cosa spinge sempre più occidentali a intraprendere un viaggio iniziatico nell‘Amazzonia peruviana per assumere l‘ayahuasca (famigerata sostanza psicotropa cantata dalla Beat Generation)? Prova a rispondere Jean-Loup Amselle, tra i più importanti antropologi contemporanei, in questa originalissima indagine sulla filiera dello sciamanesimo come fatto culturale, economico e politico. Il turismo di massa ha trasformato lo sciamano in un professionista degli affari, un imprenditore in grado di unire i valori esoterici degli eredi della new age con il sapere dei guaritori dell‘Amazzonia. L‘ayahuasca sarebbe quindi a tutti gli effetti una religione d‘Occidente, un’ambigua tecnica di addomesticamento degli individui.

Il dilemma dell'aragosta

Il dilemma dell'aragosta

Autore: Stefano De Matteis

Non tutti sanno che l’aragosta nasce nuda e solo successivamente la natura le fornisce un abito su misura. Ma questo non cresce con lei: col tempo si trasforma in una gabbia e poi in una tortura. Così, quando la corazza diventa opprimente, l’aragosta la getta via e resta nuda: senza protezione, sola, in attesa di crearsene una nuova. È questo il dilemma dell’aragosta, ripreso da Stefano De Matteis in chiave metaforica per una lettura antropologica dell’attualità: lasciare le proprie corazze, identità di ferro o monolitiche, smettere di trincerarsi in certezze che si trasformano in gabbie e procurano sofferenze, per esporsi invece al rischio, mettendosi a nudo, creando uno spazio di riflessione e di elaborazione, di dialogo e di confronto. La vulnerabilità si trasforma così in un punto di forza: produce il cambiamento e prelude alla ricostruzione di una nuova vita, tanto sul piano individuale quanto su quello collettivo.

Competenze interculturali. Teoria e pratica nei settori scolastico-educativo, giuridico, aziendale, sanitario e della mediazione culturale

Competenze interculturali. Teoria e pratica nei settori scolastico-educativo, giuridico, aziendale, sanitario e della mediazione culturale

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 176

1115.21

Marcia notturna

Marcia notturna

Autore: Alpa Shah

Unica donna, unica non armata, l‘antropologa Alpa Shah ha indossato nel 2010 i panni verde oliva di un plotone di naxaliti, guerriglieri maoisti attivi nelle foreste del centro dellʻIndia. Per tetto un cielo di stelle, Alpa ha percorso duecentocinquanta chilometri in sette giorni e sette notti: una lunga marcia che diventa lʻespediente narrativo per restituire la polveriera di aspirazioni e risentimenti che anima il sogno della presa del potere, ritenuta possibile solo con la rivoluzione. Scritto in forma di avvincente e documentatissimo reportage, Marcia notturna è una riflessione sulle conseguenze di uno sviluppo economico troppo veloce e sulla crescente realtà di spossessamento e conflitto nel cuore dellʻIndia contemporanea.

Teoria dal sud del mondo

Teoria dal sud del mondo

Autore: Jean Comaroff , John L. Comaroff

Numero di pagine: 320

Si parla spesso di un “Sud globale” afflitto da sviluppo incerto, economie informali, stati falliti e corrotti, povertà, inciviltà e conflitti. Tuttavia molte nazioni dell’emisfero settentrionale sperimentano sempre più spesso le crisi provocate da privatizzazioni, tracolli fiscali, corruzione, conflitti etnici e altri fenomeni similari. Sembra quasi che le nazioni del Nord stiano evolvendo in direzione sud, in termini positivi e allo stesso tempo problematici. /spanJean e John Comaroff affrontano la questione ribaltando il consueto ordine delle cose. Basandosi sulla loro lunga esperienza personale e professionale dell’Africa, dell’Europa e degli USA, analizzano temi come la democrazia, i confini, il lavoro, il capitale, l’identità e il multiculturalismo alla luce della teoria sviluppata nel Sud del mondo. Il loro sguardo etnografico sottolinea l’importanza della dimensione locale senza perdere di vista i processi di larga scala in cui siamo tutti coinvolti. Così molti problemi chiave del nostro tempo vengono riletti attraverso una torsione ironica del paradigma evoluzionistico, a lungo dato per scontato dagli scienziati sociali.

Al fondamento delle società umane. Ciò che ci insegna l'antropologia

Al fondamento delle società umane. Ciò che ci insegna l'antropologia

Autore: Maurice Godelier

Numero di pagine: 240
Verdi tribù del Nord

Verdi tribù del Nord

Autore: Marco Aime

Numero di pagine: 168

«Un linguaggio nuovo e allo stesso tempo antico, come tutto ciò che viene dalla Lega che, muovendosi liberamente e senza disagio alcuno nell'ambiguità, presenta come novità idee vecchie, e finge di legarsi al passato, per introdurre proposte nuove». L'antropologia spiega la politica della Lega, popolare e populista, convinta che esistano un territorio, una tradizione, delle radici da difendere, e il consenso che ha raccolto in tutto il paese, spostando il fulcro dal demos all'ethnos, dal popolo all'etnia.

Traiettorie dello spazio

Traiettorie dello spazio

Autore: AA. VV.

Spazi abitativi, spazi migratori, spazi di frizione: un‘équipe di antropologi indaga e riflette sulle categorie dello spazio nel contemporaneo. Dalla danza alle rivendicazioni politiche, dai cambiamenti climatici ai conflitti a Lampedusa e in Val di Susa, il volume presenta lo sguardo dell‘antropologia sulla vita e sulla cultura contemporanee in dialogo con le altre discipline.

La fragilità del potere

La fragilità del potere

Autore: Claudio Sopranzetti

Numero di pagine: 446

19 maggio 2010: l’esercito thailandese dispiega carri armati, cecchini e armi da guerra per disperdere le migliaia di Camicie rosse che avevano occupato il centro economico e commerciale di Bangkok, chiedendo elezioni democratiche e di porre fine alla disuguaglianza sociale. Fondamentale il ruolo dei conducenti di mototaxi, che filtrano e bloccano la mobilità nell’area, sfidando l’egemonia di Stato. Quattro anni dopo, lo stesso generale dell’esercito che aveva guidato l’attacco sale al governo con un colpo di Stato, senza alcuna opposizione. Come può il potere mostrarsi così fragile ed esposto nel 2010 e così risoluto appena quattro anni più tardi? Attraverso uno studio etnografico sui conducenti di mototaxi di Bangkok, Claudio Sopranzetti presenta una lucida analisi del potere e della sua fragilità.

Etnografie militanti

Etnografie militanti

Autore: Stefano Boni , Alexander Koensler , Amalia Rossi

Com’è possibile coniugare l’impegno politico con la ricerca sul campo? Offrendo una rassegna ragionata, il testo illustra le radici profonde nell’antropologia italiana, ma evidenzia soprattutto la politicizzazione dell’etnografia, tornata prepotentemente alla ribalta nell’ultimo decennio con lo studio dei movimenti sociali. Viene scandagliata la letteratura internazionale ma soprattutto gli studi di etnografi militanti italiani emergenti, per perlustrare diverse opzioni politiche, teoriche e metodologiche su come fare ricerca qualitativa e su come comprendere le forme dell’attivismo contemporaneo con un esplicito intento di trasformare l’esistente. Il taglio è autoriflessivo, centrato su potenziali tensioni e dilemmi che si creano nelle relazioni con il contesto studiato, nella conduzione della ricerca e in fase di restituzione. Distinguendo l’etnografi a militante da altre forme di coinvolgimento pubblico della ricerca – quali l’antropologia applicata, la ricerca-azione e l’antropologia pubblica –, si chiarisce la continuità e la discontinuità delle etnografi e militanti contemporanee rispetto alla celebre presentazione gramsciana...

Vie di fuga

Vie di fuga

Autore: Adriano Favole

Numero di pagine: 144

In questi anni in cui muri, piccole patrie e nostalgie nazionaliste attirano sempre più sostenitori, il sogno di una convivenza interculturale sembra minacciato. Eppure, è difficile immaginare culture felicemente autosufficienti. Ma perché? È davvero impossibile restare chiusi nelle culture in cui ci formiamo? Può sembrare una domanda scontata, ma la risposta non lo è affatto. Anzi: secondo Adriano Favole, questo è un vero e proprio giallo antropologico. Da ben prima dell’invenzione di internet, infatti, nessuna cultura, nemmeno la più isolata, è mai stata impermeabile alla diversità e agli scambi, come dimostra per esempio la storia dell’Oceania, un continente che è in realtà un “mare di isole” unite, e non separate, dall’acqua. Oggi, nell’era dell’iperconnessione globale, è evidente che l’esaltazione della propria identità si trasforma sempre e per tutti in una gabbia, ma d’altra parte anche una generica invocazione alla tolleranza e al rispetto per l’altro non è priva di conseguenze: la paura di offendere e di sembrare razzisti può condurci a una nuova, più sottile apartheid, a una specie di educata indifferenza. Come antidoto, Favole ci...

Ibridi ferraresi

Ibridi ferraresi

Autore: Giuseppe Scandurra

Che cos’è il territorio ferrarese? Come lo immaginiamo se chiudiamo gli occhi? Oggetto di questa ricerca è la formazione di una rete di intellettuali a Ferrara tra l’inizio degli anni Cinquanta e la fine degli anni Ottanta, che hanno prodotto fuori e dentro le mura cittadine una serie di opere visive (se pensiamo alla pittura, alla fotografia, al cinema, alla videoarte) e di scritti (reportage, inchieste sociali, saggi, poesie, racconti, romanzi): tutte opere innovative e di valore antropologico. Alla base dello sguardo di questa generazione di intellettuali vi era un punto di vista fortemente transdisciplinare in cui le separazioni tra discipline – a cominciare da quella tra studi scientifici e umanistici – erano meno evidenti, vista anche l’assenza di facoltà umanistiche e l’istituzione della prima cattedra di Antropologia a Ferrara solo in anni recenti. Le domande al centro di questo volume sono: come si è formata questa rete? Quanto ha contribuito a fare del capoluogo estense, e della sua provincia, una grande città dell’arte e della cultura?

Capitan Cook, per esempio. Le Hawaii, gli antropologi, i nativi

Capitan Cook, per esempio. Le Hawaii, gli antropologi, i nativi

Autore: Marshall Sahlins

Numero di pagine: 303

Response to Gananath Obeyesekere's Apotheosis of Captain Cook.

La sfida di Gaia

La sfida di Gaia

Autore: Bruno Latour

Gaia non è il Globo, né la Madre Terra; non è una dea pagana e neppure la Natura così come l’abbiamo immaginata finora. Eppure, a causa degli effetti imprevisti della storia umana, quel che chiamavamo Natura abbandona ora le quinte e sale sulla scena. Lʻaria, gli oceani, i ghiacciai, il clima, il suolo: tutto quel che abbiamo reso instabile interagisce con noi. La vecchia Natura scompare e lascia il posto a un essere di cui è difficile prevedere le manifestazioni: Gaia. In questo libro sconvolgente come una profezia, Bruno Latour, fra i massimi antropologi contemporanei, esamina le innumerevoli e ambigue figure di Gaia per districare gli aspetti etici, politici, teologici e scientifici che la nozione ormai obsoleta di Natura aveva confuso, alla ricerca di una rinnovata solidarietà universale.

Il disegno selvaggio

Il disegno selvaggio

Autore: Simone Ghiaroni

Un antropologo studia sul campo una strana tribù: i bambini di una scuola dell’infanzia. In particolare, cerca di capire come questi utilizzino spontaneamente e per i propri scopi uno strumento di comunicazione a loro congeniale, il disegno. Evitando estetiche primitiviste e valutazioni psicologico-cognitive, l’analisi fa emergere, con uno sguardo relativista, come i bambini attraverso il disegno agiscano in modalità peculiari, con precise intenzioni, nel loro mondo sociale: comunicare la propria identità, mettersi in relazione con il contesto, dare vita a giochi che nascono nell’immagine, negoziare e stabilire relazioni sociali. Per cogliere quindi il significato di un disegno è necessario valutarne le condizioni di produzione e comprenderne l’uso all’interno del gruppo. In questo testo, si propone una selezione di strumenti interpretativi per analizzare la complessità e il significato del disegno infantile colto nel suo stato “selvaggio”.

Antropologia

Antropologia

Autore: Tim Ingold

L’umanità si trova a un bivio. Le crescenti disuguaglianze, l’acuirsi della violenza a livello politico, i fondamentalismi in conflitto e una crisi ambientale di proporzioni planetarie rappresentano l’attuale scenario cui far fronte. Come modellare un mondo che abbia spazio per tutti, incluse le generazioni future? Quali le possibilità per un vivere collettivo? A queste urgenti questioni cerca di rispondere l’antropologia, mettendo in campo la saggezza e l’esperienza delle persone, indipendentemente da background e percorsi di vita. L’autore ripercorre le tappe di sviluppo di questo campo di studi; nato per supportare gli ideali del progresso, crollato tra le rovine della guerra e del colonialismo, rinasce oggi come disciplina della speranza, destinata ad assumere un ruolo centrale nel dibattito sulle impellenti questioni intellettuali, etiche e politiche contemporanee. Con appassionate argomentazioni, Tim Ingold dimostra perché l’antropologia è importante per tutti noi.

I giocatori

I giocatori

Autore: Manuela Vinai

Numero di pagine: 158

Cosa succede in una sala slot? Da cosa sono attratti i suoi frequentatori? Per rispondere, bisogna superare i vetri oscurati dei locali e osservare dallʻinterno il rapporto che i giocatori hanno con le macchine, il denaro e il tempo. Le sale slot rappresentano luoghi emblematici del rapporto tra gioco e civiltà, dove gli “apparecchi da intrattenimento” sono testimoni dell’adattamento dei corpi a schermi e tastiere. Luoghi resi tanto più misteriosi dai divieti pubblicitari, dalla limitazione degli orari di apertura e dalla distanza dai punti sensibili della città. In questo affascinante racconto etnografico, Vinai svela i falsi miti del giocatore dannato e irrazionale, accompagnando il lettore in un viaggio nelle sale slot della provincia italiana, con sguardo lucido ma allo stesso tempo partecipante e privo di pregiudizi.

Torino

Torino

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 268

Si può raccontare una città per frammenti? E se questa città è Torino, già capitale del Capitale, quale spazio esiste realmente per contribuire al dibattito intorno alla città, alle sue dinamiche e alle sue contraddizioni? Torino. Un profilo etnografico risponde a questi interrogativi. Lo fa procedendo in maniera etnografica, attraverso una serie di approfonditi studi di caso dedicati a temi come la riqualificazione dei quartieri centrali, gli spazi della comunità LGTBQ, la condizione liminale dei disoccupati, le politiche locali per le persone senza dimora, le conseguenze di lungo periodo delle migrazioni interne, le pratiche di solidarietà nei mercati rionali, le tensioni sociali nelle periferie meticce, le subculture giovanili, alternative e di strada. La città si ricompone partendo da questi frammenti e la multivocalità diventa un profilo etnografico e polifonico di Torino che, andando anche oltre al caso locale e utilizzando molteplici prospettive antropologiche, sociologiche e storiche, supera le rappresentazioni più comuni e semplificanti.

L'Unesco e il campanile. Antropologia, politica e beni culturali in Sicilia orientale

L'Unesco e il campanile. Antropologia, politica e beni culturali in Sicilia orientale

Autore: Berardino Palumbo

Numero di pagine: 408

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