
Sulla scia delle pionieristiche ricerche di John Tedeschi sulla storia istituzionale del Sant’Uffizio romano e delle sue indagini sull’emigrazione dei dissidenti, la censura libraria, la storia dell’eresia nel Cinquecento e la storia degli ebrei, alcuni tra i maggiori storici d’Italia, e non solo, affrontano temi importanti per la storia politica, culturale e religiosa della prima età moderna per offrire un piccolo omaggio a uno studioso italo-americano di grande sensibilità e apertura intellettuale.
Chi ha condannato a morte Gesù, Ponzio Pilato, il Sinedrio o Erode? È possibile che tutti gli eventi della passione si siano svolti tra giovedì e venerdì, in soli due giorni? Vi furono due processi, quello romano e quello giudaico o un solo processo e si svolsero regolarmente o furono violate le norme previste per il loro legittimo svolgimento? Fu emessa una vera e propria sentenza di condanna? Poteva Ponzio Pilato assolvere Gesù dalle accuse contestate? Questi gli interrogativi ai quali si cercherà di dare risposta attraverso l’esame delle fonti, con il confronto anche testuale delle varie posizioni dottrinarie...
A history of the Jews in the diaspora from 175 BCE to the beginning of the 20th century. Traces the history of European Jewry from the roots of Christian antisemitism, dealing with the Crusades, the Black Death, the Inquisition, the ghettos of medieval Europe and their influence on the Haskalah movement (moving out of the ghetto), the ideological debate following various antisemitic events during the 19th century (such as the Damascus blood libel, the Mortara and Dreyfus Affairs) and, finally, the evolution of Eastern European antisemitism. This culminated in the pogroms which inspired the creation of the mass emigration, and the Bundist and Zionist movements. These would subsequently seal the fate of European Jewry in the 20th century.
Gli eroi dei romanzi sono spesso diventati eroi nazionali, col compito di rappresentare la comunità tutta all'insegna di un leggendario passato unificante, com'è accaduto a Robin Hood o a d'Artagnan. In Italia, invece, i personaggi letterari si sono sottratti a ogni tentativo di uso iconico e mitizzazione popolare. Eppure tutta la letteratura italiana tra Otto e Novecento è attraversata dalla riflessione sull'eroe e l'eroismo in una prospettiva nazionale. Le candidature non sono certo mancate: da Jacopo Ortis ed Ettore Fieramosca fino al partigiano Johnny e al commissario Montalbano, passando per Pinocchio, Gian Burrasca e Metello. Persino Mattia Pascal e Zeno Cosini. Nessuno di loro, però, è approdato allo statuto di eroe patriottico: perché? Perché l'Italia ha una debole storia nazionale o perché i protagonisti letterari del nostro paese hanno saputo resistere a ogni tentazione simbolica? Più realistici e moderni di quello che si pensa di solito, i personaggi italiani si riveleranno dotati di anticorpi che li hanno preservati da ogni forma di sacralizzazione.
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