
Continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e la sua "infanzia schifa" e le "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale", dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? Poiché non lo si sa con precisione, ognuno ha potuto leggervi la propria rabbia e assumere il protagonista ad "exemplum vitae".
Gonna e maglioncino da ragazza perbene, stile Sylvia Plath allo Smith College, ogni mattina Joanna Rakoff si reca sulla Quarantanovesima ed entra nel palazzo stretto e anonimo in cui ha sede l’agenzia letteraria dove lavora. Un’agenzia antica, prestigiosissima, probabilmente la piú antica tra quelle ancora in attività nella metà degli anni Novanta a New York. Lí sta seduta tutto il giorno, con le gambe accavallate su una poltroncina girevole a rispondere agli ordini del suo capo, la «direttrice» dalle dita lunghe, snelle, bianche che si accende una sigaretta dietro l’altra con un’enfasi degna di Lauren Bacall. Ogni frase, ogni gesto e commento della direttrice, e di Olivia, Max e Lucy – gli agenti, un distillato del fascino démodé dell’Agenzia con le loro presentazioni al KGB Bar, e la loro vita fatta di una sequenza infinita di feste – le rammentano che l’agenzia non è solo un’azienda, ma uno stile di vita, una cultura, una comunità, una casa. Qualcosa di piú simile a una società segreta o a una religione, con dei rituali ben definiti e delle divinità da adorare: Fitzgerald, una sorta di semidio; Dylan Tho mas, Faulkner, Langston Hughes e Agatha...
Gianni, lo strambo narratore di questa singolare storia, proprio come Holden, l’indimenticato protagonista del capolavoro di Salinger degli anni ‘50, è ricoverato in un non definito istituto. È al tramonto della sua ormai lunga vita e ripensa all’eroe di quel famoso odiato-amato libro, che per lui è stato mentore e ispiratore. Holden, a diciassette anni, ha raccontato tre giorni dell’anno precedente dopo essere stato cacciato dall’ennesima scuola. Gianni, ultra settantenne, racconta i trascorsi decenni. Mentre “l’altro” Holden sognava di salvare i bambini che giocavano nel campo di segale dal cadere nel baratro della vita degli adulti ipocriti, Gianni, a diciannove anni, bivaccando in piazza Martinez come un barbone, salvò i fanciulli che attraversavano la strada e rischiavano di mischiarsi sul marciapiede con i falsi adulti, premurosamente indaffarati a raggiungere ignoti destini. Un prete e poi una chiesa salvarono quell’”ateo agnostico”, randagio e rabbioso, avverso ai bugiardi. Lo incoraggiarono a studiare, a laurearsi, a sposarsi. Ebbe un figlio e una nipotina neri come il carbone. “Salvò” molti innocenti e aiutò tanti senza casa con i quali...
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 14.0px 'Gill Sans Light'; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 14.0px 'Gill Sans Light'; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 16.0px} span.s1 {font-kerning: none} Con solo quattro libri pubblicati mentre era in vita, J. D. Salinger è diventato uno degli autori più amati del XX secolo. Il suo romanzo “Il giovane Holden”, pubblicato nel 1951, fu subito un best-seller e il libro di culto di un’intera generazione. Nonostante una carriera di successo, quarant’anni prima della sua morte Salinger decise che non avrebbe avuto nessun tipo di contatto con il pubblico, che non avrebbe pubblicato mai più niente e che avrebbe continuato a scrivere unicamente ed esclusivamente per sé. La vita di Salinger – piena di enigmi, ombre e misteri – ha appassionato pubblico e critica tanto da creare un mito senza tempo. Con questo ebook ne ripercorri la storia e hai un’introduzione alla vita di uno dei maggiori geni della letteratura del Novecento. Contenuti principali dell’ebook . L’infanzia e gli studi di Salinger . I...
Sempre più spesso ci imbattiamo in giovani che manifestano nuove forme di disagio. Le classificazioni diagnostiche non mancano, anzi si aggiornano rapidamente e si moltiplicano in modo esponenziale sotto la categoria del “Disturbo di o della...”, che implicitamente rinvia alla necessità di trovare modi e mezzi per tacitarlo se non, addirittura, estirparlo. Genitori e Servizi sono spesso impotenti di fronte alle nuove forme del disagio contemporaneo, dove gli ideali che un tempo riuscivano in qualche modo a offrire delle soluzioni collettive o a temperarne l’angoscia hanno perso valore. Così il disagio si manifesta sempre più nella sua urgenza e l’unica soluzione possibile è la richiesta di interventi volti a “normalizzare” il comportamento del minore, interventi che spesso finiscono per acuire il disagio stesso e le modalità in cui ciascuno lo esprime. L’esperienza delle istituzioni che si rifanno alla psicoanalisi di Jacques Lacan rovesciano, invece, la prospettiva comune. Il disagio prima di tutto è una forma di appello, non un disturbo, e il comportamento che lo rivela è la parola, sebbene ridotta al torsolo, spesso mal formulata o espressa tramite agiti....
Quando una mattina il campanello di John Taliabue, professore di letteratura comparata alla New York University, suona insistentemente, né lui né chi legge può immaginare che aprendo la porta si troverà davanti Mark Simonetti, agente dell’Fbi con tanto di tesserino, specializzato in “crimini letterari”. Il crimine letterario che il Bureau non ha mai smesso di investigare riguarda l’infinita scomparsa di J. D. Salinger dalla vita pubblica, e sembra coinvolgere anche una donna misteriosa, Olga Simoneova, presunta spia russa nonché vecchia amica dell’accademico. Taliabue non vorrebbe saperne niente – mal sopporta l’Fbi –, ma qualcosa sa, e per la prima volta si troverà costretto a parlare... La letteratura insegnata e amata dal professore e Il giovane Holden rappresentano l’occasione per analizzare il mito americano nell’epoca di Trump: tra rievocazioni e oblii, intuizioni geniali e false piste, Enrico Deaglio si avvicina alla vita e alla scrittura di J. D. Salinger con intelligenza, curiosità e una rara capacità di racconto. Se la memoria è un sentimento, quella di Deaglio e Taliabue è un sentimento di irrinunciabile avventura.
L’esordiente e ambizioso scrittore di nome Jerome David Salinger toccò traguardi molto precoci nella sua carriera. Quasi disperatamente cercò di pubblicare i suoi primi racconti sul New Yorker, che riteneva l’approdo più prestigioso nel mondo letterario americano, ma non vi riuscì per diversi anni: forse il New Yorker non era ancora pronto per quel giovane autore fin troppo sicuro di sé, con una visione ironica, se non cinica della vita, e uno stile piano e colloquiale. Però, mentre il mondo intero procedeva a grandi passi verso il buio del totalitarismo e della guerra, quel talento nuovo veniva notato altrove. Nel 1940 la rivista Story, a bassa tiratura ma stimata e influente, è la prima a pubblicare il nome J.D. Salinger e il racconto I giovani, scorcio illuminante della cocktail society di New York, in cui, a una festa tra adolescenti, si cerca di mitigare la solitudine con scotch whisky e chiacchiere, la conversazione quasi del tutto priva di senso e scopo. Va’ da Eddie compare per la prima volta su un giornale universitario del Kansas; pervade il racconto una minaccia sottile, che si fa sempre più invadente man mano che il protagonista maschile rafforza la sua...
Holden Caulfield, protagonista del romanzo Il giovane Holden di Salinger, alla mezzanotte del 10 dicembre 1949 lascia la scuola Pencey dove si trova per completare i suoi studi e prende un treno con destinazione New York. È l’inizio di un viaggio verso se stesso che segnerà generazioni di giovani. Il libro di Salinger è ambientato dal 10 al 12 dicembre 1949. In realtà dei tre giorni solo due Holden li trascorrerà nella Grande Mela. Sessantasei natali dopo, Marco Palagi vi trascorre una settimana in occasione delle festività natalizie 2015. Il suo programma prevede un caffè da Tiffany in onore di Audrey Hepburn e sulle orme letterarie di Holden la rivisitazione dei luoghi citati nel libro. Nasce così un connubio interessante quanto anomalo: le fotografie digitali di Marco e le parole di Holden, al quale ovviamente spetta l’onore-onere di descrivere la sua New York affinché questa possa rivivere sotto i nostri occhi sì come la vide lui, il ribelle introverso più famoso della letteratura. Ma quanto è cambiata la città da allora? Per venire incontro ai lettori, Marco Palagi inserisce nel suo libro una time-line che ricostruisce gli spostamenti di Holden a New York,...
Ci sono cose che bisogna proteggere. A volte da se stessi. Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto ...
In una caffetteria nel New Hampshire, Frédéric Beigbeder vede una fotografia che lo colpisce. Lo scatto ha bloccato la risata di una ragazza giovane, i capelli scuri pettinati di lato e la bocca spalancata in un sorriso sfavillante, il collo scoperto a esprimere una tensione fiduciosa verso la vita. La ragazza si chiama Oona O'Neill, suo padre è un famoso drammaturgo che l'ha abbandonata quando aveva solo due anni per trasferirsi con la nuova moglie in Europa e al quale lei per anni ha scritto cartoline da innamorata. A diciott'anni sposa Charlie Chaplin e sarà ricordata come la sua ultima moglie. Ma c'è un dettaglio meno conosciuto nella vita di questa ragazza che sorride all'obbiettivo, pronta a credere a qualsiasi cosa la vita le racconti. Quando aveva quindici anni, Oona si era innamorata di uno scrittore, il più geniale e misantropo di tutti: J.D. Salinger. Lo scrittore preferito di Frédéric Beigbeder. Questa storia inizia quindi con un doppio incontro. Quello di Oona e Salinger, così determinante per la scrittura del Giovane Holden eppure così misconosciuto. E quello di Frédéric Beigbeder con questa storia: partito all'assalto del fortino dove il suo autore...
Come può un uomo come Zvi Luria, che è sempre stato affidabile e solido, un punto di riferimento per famiglia e amici, un ingegnere che costruiva strade e tunnel, scendere a patti con il proprio inevitabile declino mentale? Come possono farlo sua moglie e i suoi figli? Come ci si comporta di fronte alla razionalità che lentamente svanisce? E come si affronta la paura? Yehoshua costruisce intorno a queste domande una toccante meditazione sull'identità e sull'amore, sui gesti che è necessario compiere prima di congedarsi. Una vicenda intima e privata che s'intreccia a doppio filo con quella collettiva e politica del popolo palestinese e di quello israeliano, vicinissimi eppure cosí distanti dal trovare un modo per esistere insieme.
Una grande avventura fra i trabocchetti dell’italiano! Un libro amato dai ragazzi e dagli insegnanti per scoprire i segreti della grammatica. Vi piacerebbe visitare un parco dei divertimenti dedicato alla grammatica? Pensate che sarebbe noioso? Non avete mai visto Grammaland, dove bisogna sparare agli accenti sbagliati, lanciare le doppie giuste, evitare lo squalo nello stagno della Q, farsi largo nella Giungla della I e nel Labirinto dei plurali, salvarsi dall’Inferno dei Verbi Irregolari... Massimo Birattari è traduttore, consulente editoriale e scrittore. Tra i suoi libri per Feltrinelli, "La grammatica ti salverà la vita" (2012), "Scrivere bene è un gioco da ragazzi" (2013), "Leggere è un’avventura" (2014) e "Terrore a Grammaland" (2018).
"Leggere i movimenti dei pianeti in chiave astrologica non è prevedere il futuro, ma approfondire la personalità umana, prima di tutto. Per capire chi siamo e cosa possiamo diventare." Dall'astrologa italiana 3.0, un progetto che unisce stelle e cultura. Attraverso le parole di Franco Battiato (ariete), Ken Follett (gemelli), Pablo Neruda (cancro) e tante altre figure cardine della cultura mondiale, Nina Segatori dà nuova voce allo zodiaco e si rivolge a chi ama gli oroscopi ma anche a chi desidera aprirsi nuovi orizzonti. L'autrice, infatti, dà suggerimenti mirati per ciascun segno e personalità, offrendo così la possibilità di esplorare il mondo della letteratura, della musica e del cinema, alla ricerca di ciò che fa al caso proprio.
James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d’arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d’altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell’artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un’alternativa all’università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine –, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio... I puntini di sospensione sono un espediente abusato, ma in questo caso procedere oltre farebbe torto a uno dei pochi scrittori sulla scena che, come sa bene chi ha amato «Quella sera dorata», chiedono solo di essere letti. Anticipare le avventure e i pensieri di James rischierebbe di mettere in ombra la singolare ...
«La contessa di Saint-Fiacre teneva ancora la faccia tra le mani. Era rigida, immobile, come la maggior parte delle altre vecchie». «“Ite missa est... La messa è finita...”». «Solo allora Maigret capì quanto era stato angosciato. Quasi non se n’era reso conto. Senza volerlo sospirò di sollievo». [...] «Ancora tre persone... Due... Qualcuno spostò una sedia... Rimaneva solo la contessa, e Maigret ebbe un fremito d’impazienza...». «Il sacrestano, che aveva concluso il suo compito, gettò uno sguardo alla signora di Saint-Fiacre, e un’espressione dubbiosa gli si dipinse sul volto. In quel medesimo istante il commissario avanzò. «Giunti accanto a lei, rimasero entrambi stupiti di quell’immobilità e cercarono di vedere il volto che le mani giunte continuavano a nascondere». «Turbato, Maigret le sfiorò una spalla. Il corpo vacillò, come se fino a quel momento fosse stato sorretto da un filo, poi rotolò a terra e rimase inerte». «La contessa di Saint-Fiacre era morta». (Le inchieste di Maigret 12 di 75)
Pavia. Pietro, Giustino e Davide sono iscritti all’ultimo anno di liceo. Un’età senza compromessi, in cui tutto pare a portata di mano, ma anche pronto a sfuggire per sempre. Giustino, che da anni sta insieme a Laura, sogna di fare il fumettista, ma si sente già fuori tempo massimo; Davide, detto Golia, è un buon giocatore di basket, ma sulla sua strada incrocia la disinibita Lucilla e il sesso diventa una distrazione irresistibile. E Pietro teme di fallire il test di Medicina, dovrebbe studiare intensamente, però è preso con tutto se stesso da Anna – Anna Pettirosso. Conquistarla non è affatto semplice: in parte perché davanti a lei Pietro perde ogni audacia, in parte perché è stato qualche tempo prima con la sorellina di Anna, che ha lasciato malamente e che è ancora innamorata di lui. I tre amici, infatti, sono spavaldi e cinici quando si tratta di rapporti con le ragazze, fragili e spaventati quando entrano in gioco sogni e speranze. Anna, Laura e Lucilla sono il loro controcanto femminile – e Civitarese riesce pienamente a rappresentarlo –, in una generazione che ha insieme il bisogno di sognare e quello di trovarsi un futuro con i piedi per terra. Una...
Un libro che restituisce in pieno, con passaggi emozionanti, anche potenti, la persona di De Gregori. La sua storia, le sue passioni culturali, le sue amicizie, la costruzione abbastanza tipica di un italiano 'di sinistra', formatosi nella fervida temperie degli anni Sessanta-Settanta; cittadino interessato alla vita pubblica, artista di immediato successo, poi star piuttosto ritrosa, antidivo. Infine, oggi, serenamente veleggiante verso una vecchiaia ben accetta, pacificato con molte delle sue incertezze, delle sue durezze. Michele Serra, "la Repubblica" Passo d'uomoè pieno di poesia. L'infanzia nell'Italia dignitosa del dopoguerra, protetta da una piccola città – Pescara – e da due genitori innamorati. Il rapporto col fratello maggiore che fa da apripista nella scoperta della musica, di Dylan, del Folkstudio. Il fascino di Tenco e di De Andrè. Il ricordo vivo di Lucio Dalla. Il successo, gli anni Settanta, quando la felicità privata coincide con anni difficili della vita pubblica. E dettagli inattesi, come l'incontro surreale con Fellini… Aldo Cazzullo, "Corriere della Sera"
«Di quali argomenti predilige occuparsi, quando scrive per i giornali?» chiese un compitissimo cronista a Mordecai Richler, durante la sua tournée italiana. «Di quelli per cui mi pagano meglio» fu la risposta di Richler, che in quei giorni tutti quanti chiamavano, in una specie di lapsus collettivo, sempre e solo «Barney». In realtà fino allora, almeno in Canada, Richler era noto soprattutto per la sua attività di pubblicista – e leggendo questa prima scelta italiana non è difficile capire perché. Che «recensisca» il Deuteronomio o un manuale di scrittura creativa, tessa il profilo di una maniaca dei complotti o le lodi di Shirley MacLaine come autobiografa, oppure rediga in forma di trattatello un minuzioso elenco delle balle fatte filtrare sulla stampa da esimi colleghi quali Salinger, Hemingway e Capote, nei suoi articoli Richler garantisce sempre al lettore un tasso difficilmente eguagliabile di irriverenza, imprevedibilità e, come ci si può immaginare, intrattenimento allo stato puro.
Una vita perfetta, rovinata da una sola, sconsiderata buona azione.
"Sette anni e mezzo con una figlia inchiodata a una croce sono tanti da impazzire." Antonio Socci temeva che, dopo un'ora e mezzo di arresto cardiaco, il cervello di sua figlia fosse irrimediabilmente compromesso, con disastrose conseguenze motorie, cognitive e sensoriali (come dice il luogo comune). Ma oggi è certo che non è vero. Non lo dicono solo gli studi sulla neuroplasticità del cervello. Lo dimostra concretamente l'eccellente lavoro che fanno a Filadelfia - e in tutto il mondo - gli Institutes for the Achievement of Human Potential (Istituti per lo sviluppo del potenziale umano) fondati da Glenn Doman. Per Socci questa nuova avventura comincia proprio con la scoperta del metodo di riabilitazione elaborato da Doman che dà risultati formidabili per le diverse forme di cerebrolesione. Peraltro Doman ha scoperto - fra le tante altre cose - che la lesione cerebrale in sé non compromette l'intelligenza, ma solo la capacità di esprimerla. Il metodo si basa sul coinvolgimento e addestramento delle famiglie. Caterina, dopo un anno e mezzo, ha già fatto progressi e questo libro racconta, in modo commovente e anche umoristico, la storia di una famiglia alle prese con questo...
Vedi maggiori dettagli