
Stelle, galassie e buchi neri non si possono toccare, ma si possono conoscere: gli astrofisici hanno accumulato un inestimabile patrimonio di informazioni precise. Per esempio, il 26 per cento dell’universo è fatto di materia oscura, il buco nero al centro della galassia M87 pesa 6,5 miliardi di volte il Sole... Come lo sappiamo? In fondo, nessuna esplorazione si è mai spinta oltre il nostro sistema solare. E allora, l’universo potrebbe essere in realtà completamente diverso da come pensiamo? La filosofa e astrofisica Sibylle Anderl ci prende per mano e ci spiega come sia possibile misurare il cosmo attraverso l’osservazione dei fenomeni e lo studio di modelli. Ci racconta l’affascinante missione dell’astrofisico che, come uno Sherlock Holmes contemporaneo, da un indizio infinitesimale come lo spettro luminoso o il movimento delle stelle deduce di cosa sono fatti i pianeti e cosa c’è nella massa dei buchi neri. Una dichiarazione d’amore all’esplorazione dell’universo e un viaggio filosofico fino ai limiti della conoscenza umana.
Il mondo in cui viviamo è fatto di norme: non esiste, probabilmente, un contesto o una dimensione della vita contemporanea che non ne sia informato e condizionato. Questo proietta l’esperienza e le percezioni di ognuno di noi in una rete di significati normativi da cui non si può prescindere, quasi fosse una condizione dalla quale è impossibile uscire, pena il collocarsi — o venire collocati — nel fuori norma. Il testo Norma e normalità nei Disability Studies entra in questa rete di significati, sottolineando l’esigenza di interrogarsi sul dispositivo della norma, sulla dicotomia normale/anormale e le ricadute di quest’ultima sulla costruzione della disabilità, nonché sulla vasta ed eterogenea categoria dei bisogni educativi speciali. I contributi internazionali presentati, seguiti da commentari che ne approfondiscono le implicazioni, offrono interpretazioni diverse (dal modello sociale della disabilità al sociocostruzionismo, dal poststrutturalismo alla pedagogia inclusiva), ma tutte riconducibili alla prospettiva dei Disability Studies. Si promuove quindi un confronto critico con il modello medico come fondamento delle concettualizzazioni relative al deficit e...
Il senso della tecnica. Saggi su Bachelard nasce come luogo di confronto a partire da Gaston Bachelard, filosofo, fenomenologo e padre della fenomenotecnica, precursore del pensiero strutturalista e di alcuni esiti poststrutturali. Promotore di una riflessione scientifica, filosofica e poetica a un tempo, Bachelard è una figura imprescindibile per chiunque sia interessato alla genealogia della riflessione scientifica contemporanea e alle articolazioni tra soggetti e oggetti, operatori e strumenti, scienza e mondo. La fenomeno tecnica è quella fenomenologia del sapere scientifico che si interroga a partire da un par ticolare tipo di oggetto: gli strumenti che compongono le regionalità specifiche. Il con cetto di epistemologia regionale introdotto da Bachelard segna una profonda trasforma zione nel dibattito filosofico e scientifico. Discutere Bachelard da diverse prospettive disciplinari significa interrogarsi sugli operatori che manifestano, occultano e costrui scono l’esperienza del senso comune. Discutere Bachelard vuol dire fare il punto su fon damenti e avanzamenti, disinnescare automatismi e costruire innesti teorici inediti per una fenomenologia del...
Debora Tonelli Introduzione Gerand Mannion Church in the World: Theology Goes Public Giovanni Pernigotto Teologia e spazio pubblico in Italia Stefanie Knauss La teologia nello spazio accademico pubblico tra rischi e opportunità Davide Zordan La pratica teologica e l'economia della rivoluzione cristiana Debora Tonelli La Bibbia tra testo e dottrina Sandra Mazzolini Chiesa e culture umane: una riflessione ecclesiologica Stella Morra Voci di corpi silenziosi: rileggere l'atto del credere Paolo Costa In cammino verso dove? Metamorfosi secolare della religiosità contemporanea Debora Spini La “religione” negli spazi pubblici delle democrazie avanzate Valentina Chizzola Mutamenti nei paradigmi antropologici: neuroscienze e responsabilità Note Recensioni
Il potere: è questo una dei concetti fondamentali, ma anche uno dei più dibattuti, nelle scienze politiche e nella sociologia. Come pensare e definire il potere? E come conquistarlo, mantenerlo, utilizzano? Da sempre qui si giocano i delicati equilibri che investono le relazioni tra gli uomini, le istituzioni, gli Stati. Nel 1974 Steven Lukes affrontava questo "argomento avvincente" con un'analisi destinata a suscitare ampie risonanze e accese discussioni. Prendendo le mosse dalle teorie elaborate nel secondo dopoguerra sulle "élite di potere" e sul "pluralismo", Lukes sgombra il campo dagli equivoci che spesso inducono a confondere il potere con il suo esercizio o con manifestazioni esteriori di forza. Al contrario ci si deve occupare proprio degli aspetti meno evidenti, poiché "tanto meno il potere è visibile, più è efficace". Ma soprattutto non siamo di fronte a un concetto lineare, o bidimensionale, bensì a un oggetto solido, dotato di "tre dimensioni", tre volti che Lukes indaga e descrive con precisione e chiarezza. Il primo è il "volto pubblico", ovvero il potere di prendere decisioni e agire concretamente nelle questioni politiche e sociali; esiste però anche un...
"Orientalismo è un ripensamento di quello che per secoli è stato ritenuto un abisso invalicabile tra Oriente e Occidente. Il mio scopo non era tanto eliminare le differenze - chi mai pu" negare il carattere costitutivo delle differenze nazionali e culturali nei rapporti tra esseri umani? - quanto sfidare l'idea che le differenze comportino necessariamente ostilità, un assieme congelato e reificato di essenze in opposizione, e l'intera conoscenza polemica costruita su questa base. Ci" che auspicavo era un nuovo modo di leggere le separazioni e i conflitti che avevano provocato ostilità, guerre e l'affermarsi del controllo imperialista."
Papers presented at the Fourteenth International Conference on Patristic Studies held in Oxford 2003 (see also Studia Patristica 40, 41, 42 and 43). The successive sets of Studia Patristica contain papers delivered at the International Conferences on Patristic Studies, which meet for a week once every four years in Oxford; they are held under the aegis of the Theology Faculty of the University. Members of these conferences come from all over the world and most offer papers. These range over the whole field, both East and West, from the second century to a section on the Nachleben of the Fathers. The majority are short papers dealing with some small and manageable point; they raise and sometimes resolve questions about the authenticity of documents, dates of events, and such like, and some unveil new texts. The smaller number of longer papers put such matters into context and indicate wider trends. The whole reflects the state of Patristic scholarship and demonstrates the vigour and popularity of the subject.
Annali di storia della scienza.
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