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Henri Bergson

Henri Bergson

Autore: Federico Leoni

Bergson vede l’essere, non gli enti. Pensa la natura, non l’umano. Crede che il pensiero sia una cosa, disposta nell’universo, non una funzione del cervello o la prestazione di un soggetto. Poi, il pensatore più francese d’Europa è forse cinese. Osserva eventi impersonali, rileva equilibri momentanei, valorizza confluenze che non hanno altro fondamento che il loro breve annodamento. Pensa senza fondamento, pensa per superfici sottilissime, prive di qualsiasi spessore, aliene a qualsiasi illusione di significato. Infine è il mago, il veggente che ha parlato con un secolo di anticipo del nostro mondo, delle nostre inquietudini, delle nostre speranze. La tentazione del negativo, della denuncia, della nostalgia gli è stata radicalmente estranea. Bergson pensa che tutto sia immagine, ma non pensa che quindi sia sembianza, illusione, manipolazione. Pensa piuttosto che tutto sia immagine e cioè disseminazione di doppi, moltiplicazione di eventi, disseminazione di occasioni. Pensa che tutto sia natura, materialità, concatenamento, ma non pensa che tutto sia inerte, che ci siano solo spazi inumani, meccanismi senza invenzione. Pensa che le nostre società vadano verso forme...

Materia e memoria

Materia e memoria

Autore: Adriano Pessina , Henri Bergson

Numero di pagine: 232

In quest'opera, che anticipa il dibattito contemporaneo sul cosiddetto «mind-body problem», Bergson conferma il suo distacco dalle forme intellettualistiche del pensiero moderno e prospetta una concezione dinamica dell'identità dell'io e del reale. Questa edizione italiana à ̈ stata condotta sul testo pubblicato in H. Bergson, Oeuvres, Edition du Centenaire, Presses Universitaires de France, Paris 1959.

Struttura, imitazione, evento. La filosofia della vita in Henri Bergson

Struttura, imitazione, evento. La filosofia della vita in Henri Bergson

Autore: Salvatore Grandone

Numero di pagine: 212
Storia dell’idea di tempo

Storia dell’idea di tempo

Autore: Henri Bergson

Henri Bergson concepiva l’insegnamento come un tutt’uno con l’elaborazione delle sue opere. Il corso tenuto al Collège de France nel 1902-1903, per la prima volta tradotto interamente in italiano, era dedicato al concetto di tempo nella storia della filosofia. In queste straordinarie lezioni Bergson si confronta con Platone, Aristotele, Plotino, Galileo, Descartes, Spinoza, Leibniz, Newton e Kant. Nel cuore della metafisica occidentale il filosofo francese intravede una fondamentale negazione del tempo, impropriamente considerato come imitazione e riduzione di un’originaria eternità, inattingibile nell’immediato e esperibile solo per il tramite di un apparato simbolico. Alla luce di questa paradossale “falsa partenza” del pensiero occidentale, Bergson indica nella storia della metafisica la costante riproposizione dei suoi errori fondativi; ma vi intravede anche l’inesorabile cammino concettuale che, progressivamente, riconduce il tempo alla sua natura psicologica, quella della durata.

Lezioni di metafisica

Lezioni di metafisica

Autore: Henry Bergson , Simone Guidi

Numero di pagine: 140

Lezioni di metafisica presenta tradotti per la prima volta in italiano due cicli di lezioni tenuti da Henri Bergson presso la classe di khâgne del Lycée Henri-IV, tra il 1893 e il 1894. Per la loro collocazione temporale, a cavallo tra gli anni del Saggio sui dati immediati della coscienza (1889) e Materia e memoria (1896), queste lezioni risultano di straordinario interesse per gli studi sul filosofo francese, che vi sviluppa un serrato confronto con la storia della metafisica moderna e della psicologia. Aristotele, Descartes, Malebranche, Spinoza, Leibniz, Kant, Spencer sono presentati e discussi da Bergson, che riflette – con loro e attraverso di loro – sui grandi temi dello spazio, del tempo, della materia, della memoria e dell’individualità. Tra i banchi dell’Henri-IV Bergson mette a punto un vero e proprio studio preparatorio per la sua originale critica al pensiero classico.

Il volere umano nel pensiero di Vladimir Jankélévitch

Il volere umano nel pensiero di Vladimir Jankélévitch

Autore: Franco Pittau

Numero di pagine: 255

Vladimir Jankelevitch nato nel 1903 da genitori russi nel 1933 consegue il dottorato con due tesi, un a fondamentale e L'odissee de la con science dans la derniere philosophie de Schelling, l'altra complementare s'intitola Valeur et signification de la mauvaise con science. Queste opere contengono gia molti spunti e dimostrano una certa sensibilita di moralista. Intanto dopo aver insegnato in vari licei arrivo la seconda guerra mondiale e nonostante faccia parte della Resistenza contro i tedeschi, continua a scrivere: a Lione nel 1942 vengono pubblicate Du mensogne e Le nocturne. Scrive nelle sue opere che quelli erano tempi in cui si combatteva per una speranza assurda e contro ogni buon senso non si voleva capitolare; tempi in cui gli eroi della resistenza sapevano morire senza parlare, nonostante i piu feroci supplizi. Autore prolifero fu anche musicologo e strumentista. Jankelevitch vede la dignita dell'uomo nella sua azione, sottolineando l'importanza della liberta come fondamento della soprannaturalita umana, in quanto ci permette di superare le tendenze della nostra natura e di dedicarci all'ideale dell'amore. In una trattazione morale, si presuppongono le caratteristiche...

Cosmogenesi dell’esperienza

Cosmogenesi dell’esperienza

Autore: Giulio Piatti

Numero di pagine: 320

In Materia e memoria (1896), Henri Bergson pone all’origine della percezione umana un campo a-centrato di immagini “in sé”; più di cinquant’anni dopo Gilles Deleuze inizia a elaborare la nozione di piano di immanenza quale condizione virtuale di ogni stato di cose. Da Bergson a Deleuze – e attraverso una serie di illustri mediatori – emerge così un’eterogenea riflessione intorno a quel dispositivo che Sartre ha battezzato “campo trascendentale impersonale”. Il presente saggio si propone di ricostruire la genesi di tale istanza, mostrandone al contempo alcune decisive implicazioni: dalla riscrittura in senso immanentista del motivo trascendentale kantiano sino alla conseguente riabilitazione della speculazione metafisica e cosmologica. Dalle riflessioni di Bergson e Deleuze emerge una linea minoritaria nel panorama filosofico novecentesco, in grado di concepire un cosmo “univoco” abitato da una molteplicità di relazioni non più profilate a partire da uno sguardo umano.

Estetica dell'immagine. Gli stili come forme della visione e della rappresentazione

Estetica dell'immagine. Gli stili come forme della visione e della rappresentazione

Autore: Raffaele Simongini

Numero di pagine: 99
Il Pensiero, XXXIII, 1-2, 1993

Il Pensiero, XXXIII, 1-2, 1993

Autore: Roberto Bordoli , Massimo De Carolis , Félix Duque , Enrica Lisciani-Petrini , Bruno Minozzi , Marco Russo , Giulio Severino , Guido Traversa

Numero di pagine: 178

Fascicoli 1-2. Saggi: F. DUQUE, Kant sul fondamento dell’empirico e del soprasensibile; G. SEVERINO, Inconscio fondamento abisso nella «Scienza della logica» di Hegel; E. LISCIANI-PETRINI, Merleau-Ponty-Bergson. Un dialogo «se faisant»; M. DE CAROLIS, L’unità della differenza in Heidegger. Varietà: B. MINOZZI, L’itinerario speculativo di Bernardino Varisco; G. TRAVERSA, Il molteplice empirico nella κοινωνία dei generi. Il «Sofista» di Platone. Rassegne: R. BORDOLI, Filosofia e teologia in Meyer e Spinoza; M. RUSSO, La ricezione di Hans Blumenberg in Italia. Problemi e discussioni: B. MINOZZI, Incontri inaspettati tra filosofi. Recensioni. Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: Appello per la filosofia – Appello per la ricerca umanistica.

Victor Egger (1848-1909)

Victor Egger (1848-1909)

Autore: Riccardo Roni

Numero di pagine: 312

Questo volume è interamente dedicato alla riscoperta di un capitolo inedito della storia della filosofia francese di fine Ottocento: la filosofia spiritualista ed eclettica di Victor Egger (1848-1909). In un contesto storico fortemente caratterizzato dall’interconnessione tra speculazione filosofica e indagine scientifica – con l’incidenza non marginale del positivismo, delle scienze medico-psichiatriche, del neokantismo e dell’eredità fichtiana –, Egger è uno tra i primi filosofi della scuola eclettica a indagare il linguaggio interno mettendolo in rapporto sia con l’attività cerebrale che, soprattutto, con la coscienza morale che agisce nel tempo della “durata pura”. Personalità accademica di primo piano, allievo di Albert Lemoine – il quale introduceva già nel dibattito filosofico la nozione di “durata” – ma anche del neokantiano Charles Renouvier e di Paul Janet, Egger fu professore del giovane Marcel Proust negli anni della Sorbona e collega, tra gli altri, di Henri Bergson. Ben noto al William James dei Principles of Psychology grazie alla fortunata immagine del “flusso di coscienza”, Egger è il primo teorico, dal fronte dell’indagine...

Corso di psicologia

Corso di psicologia

Autore: Henri Bergson

Il Corso di Psicologia raccoglie le lezioni tenute da Bergson tra il 1892 e il 1893 presso il Liceo Henri IV. Il filosofo è in un periodo cruciale della propria produzione filosofica, tra Il saggio sui dati immediati della coscienza (1889) e Materia e memoria (1896). Se in linea generale Bergson tende a separare ricerca filosofica e attività di docenza per ragioni di ordine didattico, il Corso di Psicologia – qui per la prima volta in traduzione italiana – rivela, dietro il suo stile semplice e colloquiale, il laboratorio del pensiero bergsoniano. Fin dalle prime lezioni si rintracciano i grandi temi-problemi della filosofia di Bergson: dall’impossibilità di misurare i fenomeni della coscienza alla questione della memoria, dall’immaginazione creatrice al genio. Inoltre, come nelle opere maggiori, anche nel Corso di psicologia il confronto con la tradizione filosofica e il dibattito scientifico dell’epoca è serrato e puntuale.

L’occhio sensibile

L’occhio sensibile

Autore: Silvio Alovisio

Numero di pagine: 314

Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento il sistema dei media e il sapere neuroscientifico vivono un comune destino di epocale modernizzazione: da un lato, il cinema si afferma rapidamente come la più popolare esperienza comunicativa e spettacolare dell’Occidente, dall’altro gli sviluppi della ricerca neurologica, psicologica e psichiatrica consolidano la conoscenza dei fenomeni percettivi e mentali. Anche in Italia, così come in Francia, in Germania e negli Stati Uniti, le scienze della mente si mostrano da subito interessate a studiare il cinema e i suoi spettatori. Il nuovo medium è quindi posto al centro di una riflessione scientifica poliforme ma tutt’altro che occasionale: psicologi come Mario Ponzo, Agostino Gemelli, Sante De Sanctis e Cesare Musatti, neurologi come Giuseppe D’Abundo e Liborio Lojacono, fisiologi come Carlo Foà e Mariano Luigi Patrizi, psichiatri come Giuseppe Vidoni, Guglielmo Mondio e Fabio Pennacchi, studiano gli aspetti percettivi ed emozionali della ricezione spettatoriale, il ruolo assunto nella visione in sala dall’illusione di realtà, dalla memoria e dall’attenzione, i problematici effetti psichici e sociali...

L'era della giovinezza

L'era della giovinezza

Autore: Robert Pogue Harrison

Che età abbiamo? Quanti più argomenti si avanzano per affrontare questo interrogativo in apparenza semplice, tanto più risulta difficile trovare una risposta. Infatti, la nostra crescita avviene simultaneamente in ambiti differenti: da un punto di vista biologico, psicologico, sociale; cresciamo anche nella sfera più generale di una cultura, all’interno di una storia che ci precede e che ci sopravvivrà. Osservati attraverso queste prospettive, molti aspetti dell’epoca contemporanea sembrerebbero suggerire che siamo più vecchi che mai; al contrario, Robert Pogue Harrison ritiene che stiamo diventando sempre più giovani: nelle nostre concezioni, nella mentalità, nei comportamenti. Viviamo, insomma, in un’era di giovinezza. Spaziando brillantemente attraverso le culture e la storia, la filosofia e la letteratura, questo libro ripercorre i modi in cui gli spiriti della giovinezza e della vecchiaia hanno interagito tra loro dall’antichità fino ai nostri giorni. Harrison mutua dal linguaggio scientifico il concetto di neotenia, ossia il mantenimento di caratteristiche giovanili anche nell’età adulta, e lo estende all’ambito culturale, sostenendo che l’impulso...

«M’avviene di svegliarmi / e di congiungermi / e di possedere». Ungaretti traduttore di Blake.

«M’avviene di svegliarmi / e di congiungermi / e di possedere». Ungaretti traduttore di Blake.

Autore: Massimo Fabrizi

La filosofia e le sue storie

La filosofia e le sue storie

Autore: Umberto Eco , Riccardo Fedriga

Numero di pagine: 656

Un percorso appassionante nella storia del pensiero filosofico dall'Ottocento (da Hegel a Marx, da Schopenhauer a Nietzsche) alla filosofia novecentesca e alla pluralità delle sue grandi tradizioni (dal neokantismo alla fenomenologia, dallo storicismo alla filosofia analitica, dal neoidealismo all'esistenzialismo, dalla semiotica allo strutturalismo), fino alle riflessioni contemporanee su giustizia, neuroscienze cognitive, bioetica. Un viaggio inconsueto che unisce le idee alla cultura materiale, le forme del ragionare alla società e al modo di vivere, la filosofia alla storia, all'arte, alla scienza. Hanno contribuito a questo volume: Margherita Arcangeli, Laura Barletta, Cristina Beltrami, Vittorio Beonio Brocchieri, Giorgio Bertolotti, Luca Bianchi, Francesco Bianchini, Remo Bodei, Andrea Bottani, Umberto Bottazzini, Stefano Bracaletti, Alberto Burgio, Dino Buzzetti, Giuseppe Cacciatore, Massimo Campanini, Giuliano Campioni, Antonio Carrano, Patricia Chiantera-Stutte, Gaetano Chiurazzi, Marco Ciardi, Fabio Ciracì, Gilberto Corbellini, Roberto Cordeschi, Pietro Corsi, Gianluca Cuozzo, Matteo d'Alfonso, Alberto De Gregorio, Cristina Demaria, Tullio De Mauro, Mauro Dorato,...

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