
Lo Stato dell’Arte 5 - Atti del Congresso Nazionale IGIIC
Congresso Nazionale IGIIC “Lo Stato dell’Arte 5” - Cremona, Palazzo Cittanova 11-13 Ottobre 2007 ATTI DEL CONVEGNO IN FORMATO DIGITALE PDF 700 pagine, illustrato in b/nero
Congresso Nazionale IGIIC “Lo Stato dell’Arte 5” - Cremona, Palazzo Cittanova 11-13 Ottobre 2007 ATTI DEL CONVEGNO IN FORMATO DIGITALE PDF 700 pagine, illustrato in b/nero
SOMMARIO: Introduzione - Elenco delle abbreviazioni - Le unità di misura — Parte prima. I materiali, le opere, i mestieri nei cantieri edili cremonesi della prima metà dell'Ottocento: Premessa — 1. I materiali: 1.1. Laterizi - 1.2. Leganti - 1.3. Aggregati - 1.4. Legnami e materie vegetali - 1.5. Metalli e leghe - 1.6. Materiali litici - 1.7. Vetri - 1.8. Colori. — 2. Le opere: 2.1. Opere provvisionali - 2.2. Fondamenta - 2.3. Murature - 2.4. Solai - 2.5. Volte - 2.6. Tramezzi - 2.7. Coperture - 2.8. Impianti idraulici, “luoghi sedili” e dispositivi per il riscaldamento - 2.9. Serramenti e loro ferramenti - 2.10. Pavimenti - 2.11. Malte e intonaci - 2.12. Imbianchi, tinte ed inverniciature. — 3. I mestieri: 3.1. Muratore - 3.2. Falegname - 3.3. Fabbro - 3.4. Altri mestieri (solino, verniciatore, vetrajo, marmorino). — Parte seconda. Da “a fior d'arte”a “zeppa”: il lessico del cantiere cremonese pre-industriale nei documenti archivistici: Premessa — 4. Glossario: 4.1. Nota introduttiva - 4.2. Glossario. — Appendici: Elenco dei documenti - Repertorio iconografico - Testi consultati.
1573.388
Occuparsi oggi del restauro e della manutenzione dei Templi di Paestum vuol dire misurarsi con un passato importante, che ha visto interventi pionieristici sui monumenti dorici sin dagli inizi dell'Ottocento. Lo dimostrano, oltre al contributo di Marina Cipriani in questo volume, una tesi di dottorato recentemente discussa presso la facoltà di architettura dell'Università di Napoli Federico II da parte di Stefania Pollone, sotto la supervisione della prof.ssa Valentina Russo. Lo studio dei restauri storici fornisce spunti non solo per la storia dei monumenti stessi, ma anche per lo sviluppo di una scienza del restauro e di quelle che oggi si usano chiamare “buone pratiche”. Tra queste si annoverano lo studio scientifico del monumento, l'analisi dell'impatto statico, conservativo e visivo di eventuali interventi e la documentazione descrittiva e grafica di tutte le fasi del processo. L'intervento degli anni '90 del secolo scorso, curato dalla Soprintendenza in collaborazione con l'Istituto Centrale per il Restauro, si inserisce dunque in una tradizione illustre di sperimentazioni e innovazioni, nella quale tuttavia non mancano momenti di disinteresse, come ebbe a constatare...
Le tematiche tipiche della filosofia dei Convegni ReUSO – sempre rivolti alla documentazione, alla conservazione, al recupero del patrimonio architettonico, nonché alla tutela paesaggistica e ambientale – coniugate con quelle emergenti del terzo millennio, offrono molteplici spunti di riflessione e dialogo a tutti gli studiosi che, nel proprio specifico disciplinare e in sinergia con i colleghi del medesimo o di altri settori, intendono contribuire a raggiungere gli stessi obiettivi generali: rispetto del passato, comprensione del presente, salvaguardia del futuro. Tali tematiche, sostanziandosi nei diversi “sistemi” della conoscenza, dell'azione e della comunicazione formano trama e ordito di un tessuto multiforme e articolato capace di rappresentare la complessità della s?da che tutti insieme dobbiamo cercare di vincere contro l'oblio, la perdita del sapere e i rischi di un domani destinato a rimanere incerto senza il nostro impegno.
Anche solo l'ampiezza della produzione dell'architetto Franco Minissi (1919-1996) basterebbe a motivare una ragionata disamina delle opere, sia per rimuovere la patina di oblio che, a tre lustri dalla scomparsa dell'autore, purtroppo sembra già ricoprire il suo lavoro, sia per rispetto di un'epoca, il secondo dopoguerra italiano, che ha offerto spunti preziosi e realizzazioni di alta qualità. La critica architettonica ha esaltato le figure di Giovanni Michelucci, Carlo Scarpa, Franco Albini, Mario Ridolfi, Ignazio Gardella, mentre ha troppo spesso accostato Franco Minissi alla sola protezione dei siti archeologici. Una rilettura critica delle sperimentazioni di Gela, Eraclea Minoa, Piazza Armerina, assieme alle realizzazioni di Villa Giulia, del Museo di Agrigento o dell'Auditorium del SS. Salvatore di Palermo, può far conoscere la coerenza concettuale di questo architetto, particolarmente attento al connubio fra esigenze del presente e conservazione delle antichità, a qualsiasi scala. È un dialogo col passato, il suo, affinato da una sensibilità di museo grafo, che emerge nella propensione verso flessibilità e reversibilità dell'intervento, lasciando ai posteri la...
Attraverso la partecipazione a tre edizioni di MADE Expo ( Milano Architettura Design Edilizia - Fiera di Rho) con l'organizzazione di convegni nel 2008, 2009 e 2010, l'ARCo ha voluto proporre ed offrire sul tavolo del confronto e del dibattito una divulgazione capillare del "buon restauro" e della conservazione del patrimonio storico, da sempre al centro dell'attenzione dell'Associazione. Il restauro di qualità è infatti un dovere deontologico ineludibile, che garantisce al nostro patrimonio monumentale quel valore aggiunto che lo caratterizza e lo rende prezioso. Studiosi, professionisti e operatori preposti alla tutela si confrontano presentando esperienze significative ed affrontando alcuni dei temi centrali nel dibattito attuale. Quale deve essere il corretto uso del patrimonio storico, come proteggerlo, quali tecniche e metodologie prediligere, quanto deve essere spinta la sua messa in sicurezza e secondo quali parametri? Quale è il ruolo del progetto nella gestione e nella promozione della tutela del patrimonio storico nazionale, il rapporto tra scoperta archeologica, lettura della città stratificata e relazione con la consistenza urbana dei grandi centri storici? Come...
È forte la tentazione di aprire questa Prefazione agli atti del 40.mo Convegno dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione – il più importante dei nostri appuntamenti annuali, la cui prima edizione si tenne il 3-4-5 maggio 1979 a Santa Margherita Ligure – con qualche considerazione sul percorso che ci ha condotto fin qui. È però anche facile rinunciare, perché il Comitato Tecnico Scientifico della UID ha deciso di ricordare adeguatamente la ricorrenza, avviando in realtà, considerato che nel 2020 cade poi il 40.mo anniversario della fondazione della nostra società scientifica (formalmente costituita il 4 agosto 1980), un biennio di celebrazioni e, soprattutto, di riflessioni su “chi siamo, da dove veniamo”, ma pure su “dove andiamo”, anzi: su dove “dobbiamo andare”. Ci sta lavorando uno specifico gruppo di lavoro della UID, coordinato dal Vice Presidente Mario Centofanti, e i primi prodotti sono stati preparati proprio per questo Convegno di Milano, nel cui programma è stata prevista una sessione ad hoc. Mi pare allora più opportuno segnalare come quest'appuntamento milanese segni in maniera definitiva l'inserimento del Politecnico di Milano tra le ...
[Italiano]: Il presente lavoro nasce con un duplice obiettivo: andare più a fondo nella conoscenza di un caposaldo urbano e al tempo stesso contribuire a delineare per esso uno scenario futuro adeguato al suo valore, a partire da un corretto recupero delle multiformi e pregiate architetture che lo compongono. La necessità di approfondimento ha riguardato azioni e temi plurimi: esaminare il retroterra del progetto della Mostra d’Oltremare, individuato nei nuovi studi non soltanto nel dibattito cittadino su un adeguato spazio per le esposizioni da collocarsi preferibilmente ad occidente, ma anche in interessanti e autoriali soluzioni preliminari, finora sconosciute, che hanno condizionato la conformazione definitiva; mettere in luce la specificità dei singoli elementi del complesso, sopravvissuti o scomparsi, senza limitarsi ai casi più noti e celebrati, ma anche a quelli meno indagati e più difficili da interpretare, senza trascurare gli spazi aperti e il verde; approfondire anche quelle architetture non interpretabili nella linea della modernità, e tuttavia ugualmente emblematiche di quella fase, per cui meritevoli di conservazione; non limitare l’attenzione alla fase...
Con questa 39.ma edizione, il più importante convegno dell'Unione Italiana per il Disegno continua il suo itinerario tra sedi importanti per la storia della rappresentazione. Dopo Firenze, ove fu messa a punto la prospettiva, Napoli, che vanta una delle scuole di rappresentazione grafica più antiche e prestigiose d'Italia. With this 39th edition, the most important convention of the UID continues its route through important headquarters for the history of representation. After Firenze, where perspective was created, Napoli, proud to have one of the oldest and most prestigious schools of graphic representation in Italy. 224 contributi, sottoposti a double blind peer review 224 papers, submitted to double blind peer review
Vedi maggiori dettagli