
Il testo propone una breve panoramica sulle produzioni innovative dell'Ottocento e si focalizza sulle poetiche ed estetiche che si possono definire rivoluzionarie delle "Avanguardie Artistiche del Novecento". La novità del lavoro che ritengo interessante è quella di mettere insieme semplici elementi di Scienza della Comunicazione con le novità delle procedure operative artistiche che si presentano come espressioni del mondo interiore e quindi delle "poetiche" degli artisti. Il filo del discorso risiede nell'esplicitazione dell'indeterminatezza (caos) delle poetiche del Novecento. I pochi elementi storici, necessari a comprendere e contestualizzare gli argomenti, sono ridotti e semplificati, opportunamente documentati con numerose note.
Compendio di Storia e Semiotica dell’Arte Modellizzazione di profili interpretativi. Il contenuto del libro si estende in modo poco conforme al regolare sviluppo argomentativo tipico della scrittura. Questo perché col fine di sottolineare e evidenziare informazioni ritenute importanti, in molti casi il periodo resta spezzato portando a capo le parole della frase apparentemente interrotta. Sono presenti elencazioni numerate - talvolta brutalmente - riassuntive di informazioni pregresse. Esse possono risultare utili alla semplificazione e alla veloce comprensione del discorso. Esse trattano degli aspetti comunicativi delle opere verificando la produzione di segni, la loro sintassi, i significati principali e quelli che emergono da una valutazione più approfondita del contesto. I titoletti sono riassuntivi in poche parole dei concetti, semplici informazioni o porzioni di contenuto a seguire. Anche i titoletti dei singoli concetti talvolta restano incompiuti e continuano nel titoletto successivo.
«Fantasia. Tutto ciò che prima non c'era anche se irrealizzabile.» Fantasia, invenzione, creatività e immaginazione nelle comunicazioni visive. È possibile capire come funzionano queste facoltà umane? Che relazione hanno con l'intelligenza e la memoria? Munari spiega tutto ciò con argomenti chiari e moltissimi esempi visivi noti e ignoti. E anche come si stimola la creatività e come si può allenare la mente a essere più elastica e più pronta.
Si aggira attorno a noi; lo sfioriamo per la strada; ci sta davanti nella coda dal tabaccaio, e ci siede accanto al concerto di musica classica (agitando la mano come se fosse lui a dirigere l'orchestra). Ma chi è il conformista? Come e quando si diventa tali? Perché ciascuno di noi viene più o meno sistematicamente coinvolto da questa irresistibile voglia di appiattimento, di mimetismo, di omologazione? E quali sono i tratti specifici del «nostro» conformismo, di quello di questa Italia di fine secolo? La critica 'estetica' del conformismo trascolora, in questo sagace pamphlet condotto con spirito brillante e con sorniona ironia, in un giudizio più profondo e sottostante, di natura etica. Non c’è dubbio; il conformismo è la morte dell'autenticità; in qualche modo è peggio del fanatismo, dell'esibizionismo, del populismo, del laicismo e del misticismo... o forse, in un certo senso, li comprende tutti.
In tempi di politica minima occorre ripartire dalle basi per ricostruire una conoscenza minima della politica La Repubblica italiana, sorta dalle macerie della guerra e inserita da subito nel tessuto politico della tradizione democratica europea, vive momenti di grande confusione. Guerre di visualizzazioni e like su Facebook, baruffe senza costrutto nei talk show, scenette tragicomiche nelle austere aule di Senato e Camera. A questo ircocervo tra reality show e vaudeville siamo talmente assuefatti che ci sembra l’unico orizzonte possibile. La ragione sta nell’ignoranza diffusa e persino compiaciuta che pare essersi impossessata del discorso corrente. Tra l’ansia da sondaggio e il termometro ossessivo dei social network, viviamo un assetto da campagna elettorale permanente dove i politici possono dire tutto e il contrario di tutto, fiduciosi nella labile memoria storica del loro elettorato e nell’inerzia intellettuale dell’opinione pubblica che dovrebbe sorvegliare e in caso criticare. Però, chi ancora crede nella democrazia sa che è imperativo reagire all’attuale temperie di approssimazione, fumisteria e populismo. Che è necessario impegnarsi per pulire il...
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