Cosí per sempre
Autore: Chiara Valerio
Numero di pagine: 456Dracula non è morto, si è soltanto trasferito a Roma.
Dracula non è morto, si è soltanto trasferito a Roma.
Alla metà del XIV secolo Giovanni Boccaccio immaginò che, per sfuggire alla peste che nel 1348 stava decimando Firenze, sette giovani donne e tre giovani uomini si ritirarono in campagna, ingannando il tempo mangiando, danzando e, soprattutto, raccontandosi storie. Nacque così il Decameron, una raccolta di cento straordinari racconti, uno dei testi fondamentali della nascente letteratura italiana ed europea. Oggi, in un periodo tristemente segnato dall’emergenza pandemica e dall’obbligo del confinamento, abbiamo chiesto a sette scrittrici e tre scrittori dei nostri giorni di prendere il posto dei dieci narratori dell’opera di Boccaccio, scrivendo un racconto che prendesse le mosse, con la massima libertà, dal Decameron. Il risultato è una raccolta bellissima, che gioca con l’originale con passione e ironia, tra fedeltà e tradimenti, con meravigliose invenzioni linguistiche (come il dialetto umbro di Barbara Alberti o l’eccezionale falsificazione dell’italiano trecentesco di Michele Mari) o di trama (Jonathan Bazzi, Chiara Valerio), capovolgendo il senso originale (Chiara Barzini, Ilaria Gaspari), o trasportando il Medioevo ai nostri giorni (Antonella Lattanzi,...
«Carla lo voleva fino a un certo punto, e lui la voleva da un certo punto in poi. Dunque, per loro due, quel punto era l'unica possibilità». Un vorticante romanzo quasi sentimentale sulle cose che ci uccidono e le persone che ci tengono in vita.
Copertina – 02 – Babbani di tutto il mondo, unitevi! – Igort 04 – Peanuts – Charles M. Schulz 08 – Calvin & Hobbes – Bill Watterson 14 – Perle ai porci – Stephan Pastis 18 – Letteratura – Vanni Santoni 20 – Almost Completely Baxter – Glen Baxter 24 – Wondermark – David Malki ! Babbani di tutto il mondo, unitevi! 31 – Copertina – Sergio Vanello 30 – Il re parla del mago – Stephen King / illustrazioni di Alessandro Baronciani 36 – Narrazioni fantastiche – Loredana Lipperini 38 – Le passioni di J.K. Rowling – Sergio Algozzino 39 – Harry ti presento Irene – Licia Troisi 41 – Illustrazione – Arianna Rea 43 –True Tales – Danilo Maramotti 44 – Il mondo non è abbastanza – Andrea Colamedici 47 – Illustrazione – Cosimo Miorelli 48 – I volti di Harry Potter– Sergio Algozzino 49 – Gli uomini non possono trasfoprmarsi in donne – Maura Gancitano 53 – Siamo tuttə mezzosangue – Nicoz 58 – La vittoria sulla propria ombra – Adriano Ercolani 62 – JR. Rowling – Massimo Giacon 64 – I babbani non capiscono la magia – Giuseppe Sansonna 67 – Il musical di Harry Potter – Sergio Algozzino 68 – Lo stile del...
Il caotico mondo della scuola visto attraverso lo sguardo di un'insegnante precaria, una Don Chisciotte che non si fa abbattere da burocrazie arrugginite e colleghi demotivati ma prova a cambiare prospettiva per denunciare e allo stesso tempo difendere un'istituzione bistrattata e abbandonata a sé stessa.
Noi diversamente performanti esistiamo davvero, non solo nei giudizi delle nostre madri e nella nostra psiche. Noi, che non ci collochiamo né qui né lì, o meglio, a volte qui, a volte lì, tiriamo avanti per la nostra strada con una sola costante: ci sentiamo sempre come se stessimo perdendo qualcosa, in colpa, in difetto. “Le donne hanno risorse infinite”, “come lo fa la mamma non lo fa nessuno”, “i figli sono delle madri”, “le donne sono multitasking”. Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Belle eh, ma non ci vivremmo. Pettineranno forse il nostro ego, ma ormai abbiamo capito la tattica e respingiamo al mittente i complimenti: preferiamo essere disorganizzate, approssimative e procrastinatrici. Sì, abbiamo bisogno di un metodo, che poi ovviamente non seguiremo. Avremmo bisogno di una guida, ma – siamo serie – chi avrebbe la perseveranza di darle retta? L’unica coerenza che ci riserviamo è quella verso un modello che abbiamo scelto noi, verso noi stesse. E a volte neanche quella. In quanti modi si può essere inadeguate? L’unica regola è che non ci sono regole. E, se anche ci fossero, abbiamo perso il foglio sul quale ce le eravamo appuntate....
La matematica è stata il mio apprendistato alla rivoluzione, perché mi ha insegnato a diffidare di verità assolute e autorità indiscutibili. Democrazia e matematica, da un punto di vista politico, si somigliano: come tutti i processi creativi non sopportano di non cambiare mai.
«Da bambina, quando papà mi parlava delle parallele, eccepivo che i binari, all'orizzonte, si incontravano e, dunque, che fine avrebbe fatto il treno?»
Otto delle più importanti autrici delle nuove generazioni riscrivono il classico di Ovidio che racconta i miti dalla prospettiva delle donne. Un libro sovversivo, sospeso tra modernità ed eternità. Poco più di 2000 anni fa Ovidio scrisse una raccolta di lettere poetiche straordinariamente moderna e originale: le Eroidi, epistole in cui le eroine del mito si rivolgevano ai loro (generalmente non irreprensibili) mariti e compagni, rovesciando il tradizionale punto di vista maschile. Oggi, otto tra le più importanti scrittrici italiane reinterpretano il classico di Ovidio con assoluta libertà. Così, fra le altre, incontriamo una nuova Medea in Maremma raccontata da Teresa Ciabatti; leggiamo Antonella Lattanzi che ci racconta di Fedra in tribunale; partecipiamo al dramma di Ero e Leandro, in fuga dal loro paese su un barcone nel Mediterraneo nelle parole di Ilaria Bernardini; Veronica Raimo ci mostra Laodamia in una chat erotica, mentre Caterina Bonvicini ci fa conoscere una Penelope che si è imbarcata per mare mentre Ulisse la attende a Itaca... Un libro che, partendo dall’attualità del mito, mette nuovamente al centro la prospettiva femminile, con una collezione di storie ...
Lungo il fiume Piave, tra capannoni e ditte artigianali ormai prive del vigore di un tempo, ha sede la Filati Dolomiti, fabbrica sfiancata, come molte, dalla crisi degli anni Zero. È qui che lavorano Valentino e Massimo, due cinquantenni addetti alla manutenzione dei macchinari. Disilluso e nostalgico il primo, esuberante e roso da una rabbia latente il secondo, i due hanno visto passare su di sé e sugli altri operai le macine della recessione, con la cassa integrazione, i tagli e la mobilità volontaria, fino a un incendio che per poco non li condannava allo stesso tragico destino patito dagli operai della Thyssen. Quando una ditta orafa gestita da persone rampanti e senza scrupoli apre i battenti in quello che un tempo era un magazzino della Filati Dolomiti, Massimo e Valentino – conoscendo anfratti e segreti dell’azienda – decidono di preparare la rapina con cui procurarsi l’oro necessario per realizzare il loro sogno: abbandonare il logorio e le miserie della fabbrica e rilevare un agriturismo sui monti, per iniziare una vita nuova, più giusta. La meticolosa messa a punto del piano procede spedita e senza intoppi, finché un giorno, sulla corriera che lo porta al...
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Oggi le persone si stimano e si rispettano in base al loro grado di utilità materiale da rendere agli altri e non, invece, al loro valore intrinseco ed estrinseco intellettuale. Per questo gli inutili sono emarginati o ignorati.Se si è omologati (uguali) o conformati (simili) e si sta sempre dietro alla massa, non si sarà mai primi nella vita, perché ci sarà sempre il più furbo o il più fortunato a precederti.
De zelfmoord van haar moeder heeft een grote uitwerking op het leven van een vrouw.
Per Alessio Medrano, la matematica è la lente attraverso cui leggere il mondo. Ha sempre in tasca una manciata di sassolini da contare, e sa riconoscere le costellazioni nei passi della gente. Alessio Medrano è un broker geniale e sentimentale, scommette sui fallimenti come fossero successi: «i soldi sono un'idea vecchia, bisogna investire sul tempo». Ma il tempo a nostra disposizione è una variabile cosí prevedibile? Non si può non calcolare «l'evidenza che l'amore allunga la vita». Un romanzo che ha la sfrontatezza di misurare i sentimenti, e il talento di credere che siamo tutti immortali fino a prova contraria.
Leggere è uno dei più piacevoli vizi solitari, in grado di farci ricordare, immaginare, commuovere con un'intensità che prescinde da dove lo si fa (a letto o su un treno) e quando; Italo Calvino sosteneva che quando leggi, «il tempo sei tu che lo decidi». I grandi autori, da Dante a Flaubert, da Tolstoj a Proust, da Kafka a Joyce, attraverso i loro privilegiati punti di vista, potenziano la nostra percezione e il nostro sguardo, e così ci insegnano a guardare il mondo con occhi nuovi. Per questo Leonardo Colombati, scrittore, critico letterario e docente di scrittura creativa, ci prende per mano e ci conduce in un percorso di rilettura e analisi delle opere di genio, indagando - dal «principio» «alla fine» - le componenti essenziali della creazione letteraria: la definizione dell'io, in apparenza quello dei personaggi, in realtà quello del romanziere e, sorprendentemente, anche del lettore; l'utilizzo multiforme della parola che va a comporre la voce del narratore (o, per meglio dire, «l'illusione di una voce»); la creazione dei personaggi, alcuni dei quali sono diventati veri «caratteri», come Don Chisciotte, Falstaff, Anna Karenina o Lolita, e che alla fine sono...
"Parole per Cesare" raccoglie messaggi, lettere, articoli ricevuti o pubblicati degli amici di Cesare De Michelis, presidente di Marsilio Editori, che nei giorni successivi alla sua scomparsa ne hanno voluto ricordare la passione per i libri, l'impegno in campo culturale e civile. Condividiamo con i lettori questi affettuosi ricordi e l'intervista inedita di Stefano Lorenzetto che chiude il libro. Un libro da scaricare gratuitamente per ricordare Cesare De Michelis, scomparso il 10 agosto 2018.
Lorenzo ha il cuore grande di un uomo che ogni giorno sa regalare un fiore e una parola d'amore alla sua Ginevra, compagna e mamma della loro piccola Bianca: sa che quelle due donne sono tutta la sua vita. Lui, musicista per passione, ma senza carriera di successo, è sceso a molti compromessi per adattarsi al mondo ricco e patinato di Ginevra, ma ora qualcosa in quella vita che hanno costruito assieme comincia a scricchiolare. Marzia è una ragazza innamorata, con la maturità da preparare e un'ombra scura sulla sua salute, che scaccia con le risate con le amiche, la passione per le parole e le canzoni che la emozionano e la voglia immensa di vivere il suo amore con Riccardo, che le ha rubato il cuore. Lorenzo e Marzia sono amici da poco e, nonostante i vent'anni che li separano, li lega un affetto spontaneo e profondo. In un'estate in cui tutto, nelle loro vite, sta per essere stravolto, l'amicizia, la musica e le parole saranno la spinta a superare ogni dolore e ogni paura per dire di sì alle cose belle, vere, importanti e vivere l'amore fino in fondo. «PERCHÉ? PERCHÉ L'AMORE VERO È COSÌ: SEMPLICE, IMPROVVISO. INCREDIBILE. ASSURDO. SPAVENTOSO. MERAVIGLIOSO. DA TOGLIERTI...
I difficili percorsi vissuti nella sua vita personale, dai quali ha ricavato forza, fede e tenacia, hanno condotto l’Autrice attraverso l’affascinante e variegato universo delle materie olistiche. Questo manuale intende essere uno strumento di conforto, appoggio e slancio per coloro che vivono momenti di fragilità o per quanti semplicemente vogliano sondare i propri abissi, scorgendo quel bagliore che in tutti riluce, desiderosi di scoprire qualcosa di nuovo in loro. Dall’esperienza dolorosa è possibile ripartire verso nuovi orizzonti, crescere, maturare, raggiungere saggezza e serenità, trovare il proprio equilibrio interiore e l’armonia con il Creato. Con semplicità e autorevolezza, Francesca invita il lettore ad aprire gli occhi su quella che è l’esistenza biologica e dell’anima e sulla propria autenticità, distaccandosi da un collettivo che talvolta diventa fuorviante per riconoscersi realmente. Francesca Pegozzo è nata a Padova il 14 aprile 1976. Operatrice e ricercatrice attiva nel settore olistico dal 2004, è formata in diverse tecniche bio-energetiche. Questa è la sua prima pubblicazione.
"Eva e Pietro avevano la sensazione di essere parte del flusso eterno della storia umana, come se loro stessi fossero sempre esistiti e sarebbero esistiti per sempre. Come se attraverso il loro amore potessero accedere all'immortalità." Eva, una situazione famigliare difficile. Pietro, che combatte segretamente con l'ansia. Due anime complicate che si incontrano per caso al compleanno di un amico in comune. Forse si riconoscono, sicuramente sono aiutati da una conversazione, da una parola magica. Il loro amore si evolve subito veloce in una Roma a tratti onirica e prende la forma di un invincibile impero, protetto da simboli e metafore. Eppure qualsiasi coppia, anche una in apparenza così perfetta come quella di Eva e Pietro, cammina costantemente su un filo sottilissimo, in un equilibrio complesso come le trame di una ragnatela, fatta di scelte, bivi, dubbi e segreti confessati e taciuti che, giorno dopo giorno, ne determinano la sopravvivenza o ne condizionano la fine. In questo romanzo coinvolgente e raffinato Valerio Capraro, attraverso gli elementi di filosofia morale e risoluzione dei conflitti che quotidianamente affronta nel suo lavoro accademico, disseziona ogni...
Dalla A di assedio alla V di vigili urbani, dalla camorra alla tiella, da Francesco di Borbone a Tiziana Rivale, da Reginella della frutta a Goliarda Sapienza. Una guida ironica alla città di Gaeta, a metà strada tra Roma e Napoli, con fatti, storie e personaggi. Per gaetani di nascita e d'adozione, per turisti che non badano a spese, per amanti della provincia italiana e curiosi che ancora si chiedono "ma non è un'isola?".
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. ODIO OSTENTAZIONE ED IMPOSIZIONE. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Tu esisti se la tv ti considera. La Tv esiste se tu la guardi. I Fatti son fatti oggettivi naturali e rimangono tali. Le Opinioni sono atti soggettivi cangianti. Le opinioni se sono oggetto di discussione ed approfondimento, diventano testimonianze. Ergo: Fatti. Con me le Opinioni cangianti e contrapposte diventano fatti. Con me la Cronaca diventa Storia. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
Alberto Carocci e Alberto Moravia fondano Nuovi Argomenti. «L'idea», ricorderà Moravia, «era quella di creare una rivista di sinistra come "Temps Modernes" di Sartre, la quale avrebbe avuto un'attenzione per la realtà italiana di tipo oggettivo e non lirico». Il bimestrale ha la sua redazione in via dei Due Macelli 47 (segretario di redazione, Giovanni Carocci) e viene stampato presso l'Istituto Grafico Tiberino di Roma. Hanno collaborato: Gilberto Severini, Paolo Di Paolo, Stefano Gallerani, Marco Cubeddu, Gilda Policastro, Giancarlo Liviano D'arcangelo, Franco Sepe, Giovanni Bracco, Vittorino Curci, Stefano Brusadelli, Sonia Gentili, Christian Raimo, Marco Corsi, Attilio Scarpellini, Helena Janeczek, Luigia Sorrentino, Claudio Lagomarsini, Francesca Matteoni, Raffaello Palumbo Mosca, Raffaella D'Elia.
Questa è una storia leggendaria, il mito di una dinastia di ribelli ostinati in un sogno, perseveranti nel costruirlo contro ogni sconfitta del presente, “...i candidi, gli innocenti, gli ignoranti, i pazzi d’amore, avevano imparato a essere più grandi delle trame più nere e più astute, più forti degli eserciti”. Quindi una storia di eterna rivolta, di vite che si intrecciano e si confondono con la Storia, edificandone una loro che non si pieghi alla schiacciante prepotenza del potere, all’insolenza del tiranno, allo sconforto della sconfitta, una storia madre di fraterna giustizia, di amorevole libertà, di una “gioiosa e ardente futura umanità”, “questa l’unica vera certezza che abbia mai avuto l’Artista dell’anarchia, che ogni cosa verrà alla luce una volta ancora”. È una storia di molte vite e infinite gesta, vite che non hanno avuto voce e vite la cui alta voce è stata dimenticata, sepolta sotto una contemporaneità immemore. C’è fra quelle vite un personaggio di pura leggenda, una donna nata nel 1901 che ancora oggi è viva, “l’essere umano più antico del mondo”, lei conosce ogni storia e ogni storia ha vissuto, è la Canarina. Le...
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. ODIO OSTENTAZIONE ED IMPOSIZIONE. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Tu esisti se la tv ti considera. La Tv esiste se tu la guardi. I Fatti son fatti oggettivi naturali e rimangono tali. Le Opinioni sono atti soggettivi cangianti. Le opinioni se sono oggetto di discussione ed approfondimento, diventano testimonianze. Ergo: Fatti. Con me le Opinioni cangianti e contrapposte diventano fatti. Con me la Cronaca diventa Storia. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
Ci sono scrittori così affascinanti, ha notato Manganelli, che riescono a cambiarti l’umore: scrittori come Singer, capace di creare personaggi simili a «figure da affresco, pantografie, immagini proiettate sulle nubi». È la grandezza che qui sprigiona il seducente e contradditorio Hertz Grein, tormentato da un’insaziabile sete carnale – si divide infatti fra la virtuosa moglie Leah, la minacciosa amante Esther e Anna, il nuovo amore – e insieme dal richiamo di un’osservanza religiosa al cui rigore non sa sottomettersi, pur riconoscendo che si tratta di «una macchina da guerra per sconfiggere Satana». Hertz sa bene che un ebreo, per quanto creda di essersi allontanato da Dio, non potrà mai sfuggirgli: sta soltanto girando in tondo, «come una carovana persa nel deserto». Intorno a lui e ai suoi dissennati grovigli amorosi – in una New York che sul finire degli anni Quaranta, per chi giunge da Varsavia o Berlino, ha le irresistibili attrattive di un gigantesco arazzo visionario –, una folla di personaggi in vario modo straziati dalla vergogna di essere vivi: come Boris Makaver, il padre di Anna, occupato durante il giorno dai suoi lucrosi affari ma sopraffatto ...
Dopo il populismo serve una nuova idea di cittadinanza per salvare le nostre democrazie, un patto sociale che prenda sul serio le domande sollevate dall'onda sovranista ma offra risposte piú eque ed efficaci.
Le nuove Eroidi è un libro che nasce dall'idea di chiedere a otto grandi scrittrici italiane contemporanee di reinterpretare il classico di Ovidio. Ognuna di loro ha scelto un'eroina del mito, raccontandola in base alla sua sensibilità, trasportandola ai nostri giorni o lasciandola nell'antichità, giocando con talento e originalità con le versioni originarie. Ne è nato un libro che, mostrando il valore sempre attuale e sovversivo dei classici, ha messo al centro la prospettiva femminile, con una breve collezione di storie intense e universali sospese tra modernità ed eternità. In questo eBook, Chiara Valerio, con il suo stile inconfondibile, racconta la storia di Deianira, la donna che seppe sconfiggere il più grande eroe di tutti i tempi.
Viviamo in un mondo affollato di parole; vogliamo davvero impiegarle senza gustarcele? Non sarebbe piú soddisfacente pensare alla lingua come al territorio delle infinite possibilità?
Attilio Campi è un cinquantenne che si è ritirato a vivere in campagna, e nell’incipit fulminante del romanzo si descrive così: “Dicono che mi sono rovinato con le mie mani”. Alle spalle ha una brillante carriera politica distrutta sul più bello dalla sua stravagante proposta di legge per la reintroduzione dell’uniforme obbligatoria nelle scuole. Bocciata la proposta dal suo stesso partito, Campi, furibondo, sparisce dalla scena pubblica. Noi lo troviamo lì, nella solitudine della campagna di Roccapane, in confidente simbiosi con la natura, a rifare il verso del rigogolo, a occuparsi di legna e di irrigazione e a rimuginare contro i nemici nuovi, come il testimone di Geova che incautamente gli si presenta a casa un mattino, e con quelli vecchi, come il giornalista Ettore Mirabolani, suo antico rivale. Attilio si propone di incontrarlo, chiama a raccolta tutte le forme di ostilità per smontarle, presentarglisi davanti e consumare la pace. Aspira al traguardo dell’umiltà. Non facile, soprattutto per uno come lui. Vorrebbe liberarsi di tutte le some che gli impediscono salvezza e leggerezza, vorrebbe sbarazzarsi della gelosia nei confronti della moglie spesso assente ...
Erri De Luca addomestica le parole, che appaiono nelle sue mani come animali selvatici, solo per poco disposti a farsi ammansire. Le parole di questo artigiano della letteratura, infatti, sono sempre pronte a ribellarsi, a stringersi in forma di pugno, a mandare scintille. Si direbbe che per De Luca la distinzione tra prosa e poesia sia più labile che per altri autori: le sue scritture narrative sono condensate come poesie, le sue poesie a volte contengono racconti, storie, volti come se fossero narrazioni. Ma sono anche altro: per esempio odi minime agli elementi, come nel miglior Neruda; sono epigrafi per chi non c’è più e nostalgie di un futuro da scrivere. Sono inni essenziali alle cose del mondo, all’esserci, al resistere, al dire nonostante tutto “noi”. Sono un rendimento di grazie, una forma di gratitudine per i doni ricevuti e un modo per immedesimarsi con i deboli, i vinti e i lacerati dalla Storia, che sembrano non poter trovare pace visto che nessuno ha saputo accoglierli. Le parole e le poesie di De Luca sono un invito a scoprirsi umani, liberi, ancora capaci di amare.
Le aziende plasmano la nostra vita quotidiana da più di due secoli, nel bene e nel male. Tutto è cominciato con la Rivoluzione industriale: allora gli stati si attrezzarono per fare da contrappeso e controllare l’influenza crescente di aziende e imprenditori, mentre i cittadini potevano scegliere i propri leader. Il patto si è conservato fino a oggi. Negli anni venti questo equilibrio si è rotto. Il mercato viene monopolizzato da poche multinazionali, che diventano sempre più ciclopiche: negli Stati Uniti la linea di confine che separa Walmart, la più grande catena di negozi al dettaglio, dalle sale del Congresso è diventata sottile come un rasoio. Questo fenomeno apparentemente inarrestabile riguarda tutti i Paesi del mondo, anche l’Italia. Che rischia di restare soffocata. È sempre più nell’interesse delle aziende comportarsi come nazioni – e quindi investire in difesa, contratti esteri, data mining e intelligence. E quando i governi si affannano in infinite trattative diplomatiche, rallentati dalla burocrazia e incapaci di prendere decisioni rapide sull’assistenza sanitaria e sul cambiamento climatico, le persone cominciano a guardare proprio alle aziende,...
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