
La strada
Autore: Cormac McCarthy
Numero di pagine: 224«Ce la caveremo, vero, papà? Sí. Ce la caveremo. E non ci succederà niente di male. Esatto. Perché noi portiamo il fuoco. Sí. Perché noi portiamo il fuoco».
«Ce la caveremo, vero, papà? Sí. Ce la caveremo. E non ci succederà niente di male. Esatto. Perché noi portiamo il fuoco. Sí. Perché noi portiamo il fuoco».
291.99
La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. C’è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi. Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l’aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II». Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più. Vi si parla, certo, di che cos’è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione «Vipassana» che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell’attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi...
Non sempre al primo colpo si capisce chi abbiamo al fianco, ma la seconda volta sì. Tornare a casa non è una cosa che la compassata Harper Addison è abituata a fare molto spesso. La sua vita è scandita da regole ferree e ritmi ben precisi, la sua unica vocazione è fare affari e guadagnare denaro sufficiente a mantenere la propria famiglia. Tuttavia il matrimonio di sua sorella non può attendere e Harper, in qualità di damigella d'onore, è costretta a trascorrere molto tempo in compagnia di Cormac Wharton, il testimone dello sposo, nonché il suo primo, grande amore. Cormac riesce a vedere oltre la corazza che si è costruita e a riconoscere la ragazza che è stata un tempo. Ma Harper non può permettersi di lasciarsi andare, nemmeno per una settimana da sogno.
«McCarthy usa il linguaggio in modo assolutamente strepitoso. Le sue frasi possono dare la vita o impartire la morte». Saul Bellow
Il libro indaga il collezionismo librario in molteplici direzioni, a partire dal suo mercato fino alle tipologie collezionistiche, alle curiosita sull'argomento, ma soprattutto scova gli aspetti celati dai collezionisti
Un nuovo Barnum. Una nuova visita guidata alle cose del mondo, e agli uomini che lo rendono abitabile, o semplicemente più riconoscibile. Ecco un nuovo Barnum che si aggiunge ai due pubblicati negli anni novanta. Qui facciamo i conti con la riforma dello spettacolo, con la scuola come videogame, con la priorità delle storie, con il cantiere della Morgan Library di Renzo Piano, con la Cinquecento Miglia di Indianapolis, con le immagini di Vivian Maier, con le provocazioni di Houellebecq e l’eredità di Gabriel García Márquez. Una grande occasione per farsi sedurre, sorprendere, interrogare.
rivista (235 pagine) - Racconti di Greg Egan - Lavie Tidhar - Nicoletta Vallorani - Linda De Santi - Andrea Viscusi - Giovanna Repetto - Fantascienza cosmopolita - Mainstream - Robot Sex - Hill House Cosa vuol dire essere umani? O quanto meno senzienti, coscienti di se stessi? Una versione software di noi stessi quanto è diversa da noi? E conserva colpe e responsabilità delle azioni che abbiamo commesso? Le domande poste da un grande come Greg Egan non sono mai facili, e facile non è neppure la vita per il suo protagonista, solo contro il mondo. Come ostile è il mondo di un po’ tutti i racconti di questo numero: dalla società tradizionalista di Nicoletta Vallorani all’Italia sotto il controllo alieno di Giovanna Repetto. Per non parlare poi di ciò che accade in Locuste di Andrea Viscusi – dopo averlo letto non vedrete più le cavallette nello stesso modo – o della ucronia nazista slash ebrea di Lavie Tidhar. Forse qualcosa di buono potrebbe arrivare da un altro universo, attraverso la “frattura” immaginata da Linda De Santi nel racconto vincitore del Premio Robot. Ma potrebbe finire che ce la mangiamo. Con Proietti e Pergameno esploriamo altri mondi della...
Riedizione per i 60 anni della rivista Il Pensiero. In questo volume saggi di Massimo Adinolfi, Francesco Baucia, Michele Capasso, Luca Corti, Mario Del Pero, Massimo Donà, Matteo Falomi, Davide Grossi, Fabio Nicolucci, Antonio N. Nunziante, Carlo Sini, Vincenzo Trione, Francesco Valagussa, Vincenzo Vitiello.
Il filo rosso che unisce i contributi del volumetto è l’accompagnamento. Un argomento su cui si è soffermato anche papa Francesco nell’esortazione Evangelii gaudium. «Lo scopo è riflettere sull’importanza di tale atteggiamento che, prima di essere educativo, è etico, perché vuol dire portare attenzione amorevole a colui che si accompagna; significa porsi accanto alla sua esperienza nello sforzo di allearsi ed entrare in sintonia con la sua vita per condividere il Vero, il Bene e il Bello verso cui andare» (dall’Introduzione). L’adulto che accompagna è colui che sente e vive la responsabilità generativa verso le generazioni successive; è colui che realizza la propria esistenza, rendendo possibile la vita dei più piccoli, di coloro di cui è responsabile. Il testo riflette sull’accompagnamento e sulla generatività integrando due prospettive: una lettura dell’accompagnamento attraverso una «profezia straniera» e un approfondimento teologico-catechetico sull’adultità come chiave della generazione e dell’iniziazione.
Questo volume è un campo-giochi creativo dove le diversità antropologiche e culturali sono dialogate e pensate, ed è un campo-lavoro ove più professionisti si interrogano sulle “diversità” attuali (il cyber-ambiente, i linguaggi dei social ecc.) e sulle nuove sfide (in particolare quelle identitarie). L’obiettivo cercato da tutti gli Autori è la persona, le sue competenze, le sue risorse, i suoi limiti e le sue sofferenze espresse con qualunque strumento reale o simbolico in una stanza di terapia.
«Perché McCarthy è stato spesso paragonato a William Faulkner, a Mark Twain, a Herman Melville? La risposta sta tutta in Oltre il confine : perché al pari di questi autori, scrive magnificamente. Oltre il confine è un miracolo in prosa». «The New York Times Book Review»
Leggere significa far entrare nella nostra vita molte più persone di quelle che riusciamo a incontrare per strada e molte più personalità di quante ne possa contenere una sola esistenza. Come ci racconta con sentimento e sapienza Paolo Di Paolo in questopiccolo libro prezioso, portandoci per mano in un viaggio attraverso i suoi romanzi 'di formazione' – da Le avventure di Tom Sawyer a Il giovane Holden, da La signora Dallowaya Sostiene Pereira – e trasformando ognuno di questi libri in una guida dei luoghi dell'anima di ogni lettore. Serena Dandini, "Io Donna" Paolo Di Paolo ha scritto un libro veramente curioso. La letteratura ci parla di noi, dei nostri sentimenti, delle nostre sensazioni, e nei romanzi può accadere di trovare momenti di vite che potrebbero essere la nostra. Leggere gli spunti che innescano questi riconoscimenti è così interessante che viene voglia di leggere per intero il romanzo a cui si fa riferimento, e qui ce n'è per tutti i gusti. Romano Montroni, "Corriere di Bologna" «Tom era come me. Io ero Tom. E per la prima volta mi sembrava di esistere anche fuori di me, da qualche altra parte. Mi pareva che Twain sapesse qualcosa degli interminabili...
Nuova edizione ampliata e aggiornata Il lavoro e la poetica dei grandi autori americani contemporanei attraverso la lente focale di un loro scritto: Americana propone un approccio critico nuovo, abbandonando il terreno della storia letteraria e proponendo una serie ragionata di «inviti alla lettura». Luca Briasco ripercorre le tracce degli scrittori che hanno esplorato i territori del «grande romanzo americano» – indagandone i temi, i registri, le sfumature – e offre gli elementi per una scoperta, o riscoperta, di autori che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura esistente e che sono amati e venerati anche nel nostro paese.La nuova edizione porta da quaranta a sessanta le opere esaminate, e aggiorna il quadro letterario fino a includere i libri di maggior rilievo pubblicati negli ultimi anni: da Casa di foglie di Mark Z. Danielewski a Ohio di Stephen Markley.
E così vorresti fare lo scrittore è il libro che tutti quelli che sognano di pubblicare un libro dovrebbero leggere. «Tu che stai leggendo queste mie righe sappi che nel presente libro userò la parola ‘scrittore', almeno quando riferita a me, per pura e semplice convenzione, perché si sa che l'Italia pullula di scrittori, e chiunque abbia pubblicato non dico un romanzo o un racconto ma giusto una raccolta di poesie o anche solo una singola poesia si ritiene automaticamente tale. Anzi, di più: perché tra le Alpi e il Lilibeo esistono innumerevoli scrittori convinti di essere tali benché siano inediti, e questo nonostante da alcuni lustri si pubblichi ormai praticamente tutto.»Questo libro è destinato a un pubblico potenzialmente molto vasto, visto che – com'è noto – in Italia sono più quelli che scrivono che quelli che leggono. Attenzione, però, non si tratta di un manuale di scrittura. In circolazione ce ne sono già, e poi chissà se servono ancora, all'epoca del self-publishing cartaceo e/o digitale. No: E così vorresti fare lo scrittore è una sorta di guida a cosa gira intorno al mestiere di scrivere, passando per tutte le tappe che costellano la nascita e...
«Perché alcune storie di fantasia, ambientate in luoghi e tempi lontani dai nostri, vissute da personaggi a noi estranei – oltre che del tutto inesistenti – ci commuovono e ci turbano e possono cambiare le nostre esistenze, quando certi fatti orribili o struggenti, ma comunque reali, ci lasciano alle volte senza reazioni?»È questo l’interrogativo da cui prende avvio il viaggio di Marco Franzoso attorno agli arcani della scrittura: scrutando tra classici e opere amate con la curiosità del pioniere e la chiarezza del cartografo, in queste pagine Franzoso accompagna il lettore attraverso una distesa di parole allo stesso tempo nota e ignota, capace di sorprendere e di smarrire, di ammaliare e paralizzare. Il suo è un insolito manuale che passo dopo passo – procedendo dalla progettazione di una storia alla strutturazione di un soggetto, dall’ideazione di un motore narrativo alla costruzione di una trama, dalla stesura di un incipit alla scultura di un personaggio, dalla messa in scena di un’ambientazione allo sviluppo di un dialogo – ci fa scoprire dove nasce il fascino dei nostri romanzi preferiti e come possiamo avvicinarci alla scrittura con la stessa...
'Chiamatemi Ismaele." È con uno degli incipit più famosi della letteratura che comincia la tragica epopea di Moby Dick. Al centro del romanzo è la gigantesca balena bianca, fonte di orrore e meraviglia; alle sue spalle l'inarrestabile capitano Achab che, a comando della baleniera Pequod, insegue il capodoglio in una caccia all'apparenza infinita. Attorno a loro, il narratore Ismaele, le voci dell'equipaggio e l'onnipresente oceano, a costruire un incredibile affresco dallo spessore mitico. In questa edizione illustrata, l'implacabile universo melvilliano prende forma nelle visioni di Rockwell Kent. Le sue illustrazioni sono ammirate in tutto il mondo per la forza espressiva con cui sanno dar vita al classico di Melville, incarnando la tenacia dei protagonisti e la maestà del mare in ritratti e paesaggi densi di inquieto stupore. Grandiosa metafora del destino umano, Moby Dick ci conduce tra le tempeste che ogni ricerca comporta, all'inseguimento di quella verità che può essere raggiunta solo da chi ha il coraggio di spingersi oltre l'abisso.
A cosa serve la letteratura per chi fa rock? Come concorrono i libri a formare l’immaginario di un musicista? Rock Lit offre qualche risposta e mette in fila temi, ispirazioni e gli artisti che abbiamo amato e amiamo ancora. Una riflessione su come immaginari, paesaggi e temi nati dall’invenzione di scrittori come William S. Burroughs, Albert Camus, Flannery O’Connor e molti altri abbiano ispirato – e continuino a farlo – band e cantautori: un intenso viaggio in compagnia di note e libri. Le strade della musica rock e della letteratura si sono incrociate miriadi di volte, sia esplicitamente sia in un modo più sotterraneo, indiretto. Bob Dylan fulminato sulla via della letteratura beat, fino alla vittoria del premio Nobel. Robert Smith che da adolescente legge Lo straniero e scrive di getto Killing an Arab, uno dei primi successi dei Cure. William S. Burroughs e la sua tecnica di scrittura – il cut up – che influenzò Patti Smith, Michael Stipe dei R.E.M. e Kurt Cobain. Ma anche un viaggio nella narrativa Southern Gothic, fondamentale per artisti come Sparklehorse o Nick Cave, e il ruolo di Alice, il personaggio creato da Lewis Carroll, nelle canzoni dei Beatles e...
Inizio Ventunesimo secolo: Nicholas Edward Cave è un distinto signore di mezz'età con pochi segni particolari, se eccettuiamo le eccentriche dimore e un bizzarro senso della vita o, se preferite, del Fato. Fine Ventesimo secolo: Nick Cave è un angry young man in procinto di solcare le vaste distese dell'orbe terracqueo, senza tuttavia dimenticarsi i continenti di una più sconfinata disperazione interiore: "Quando avevo vent'anni, non mi sarei mai aspettato di arrivare a cinquanta", sentenzierà dando la cifra di un songbook che dopo trenta primavere sulle scene l'ha già incoronato Giobbe moderno, profeta post-litteram ed evangelista dark. Da Nicholas a Nick, il passo non è stato breve. Quello che rimaneva, però, era sempre Cave: il cantore capace di mettere in rima amore con morte, Australia con America, blues e gospel, l'uomo che ha saputo rendere punk la normalità e rock la Bibbia. Il giovane Nicholas non sapeva che, nell'arco di pochi decenni, avrebbe creato un canzoniere nella cui filigrana si intravedono oggi, con buona pace di Melville e Virgilio, le peregrinazioni di un novello Ismaele e di un Orfeo denudato. Ma il corpus di Nicholas/Nick Cave è così: prendere o...
Quoyle vive a Brooklyn, sbarca il lunario facendo il giornalista, ha una moglie e due figlie. Una vita come tante, tra piccole gioie e grandi frustrazioni: finché, un giorno, viene licenziato dal quotidiano per cui lavora e, tornato a casa, trova ad attenderlo la babysitter con un messaggio da parte di sua moglie: ha deciso di abbandonarlo definitivamente per fuggire con un amante. Si ritrova così da solo, senza soldi e con due figlie da mantenere. Chiunque, davanti a due catastrofi di questa portata, si lascerebbe andare, tanto più se, come Quoyle, ha sempre vissuto di piccoli e grandi compromessi. E invece accade l’inverosimile. Ribellandosi a un destino che sembrerebbe già scritto, e facendo appello a un coraggio che ignorava di avere, prende il primo traghetto per Terranova insieme alle figlie e a un'attempata zia e va a stabilirsi in un villaggio coperto di neve quasi tutto l’anno, ai confini del mondo. Un luogo aspro ed estremo, permeato da legami antichissimi e oscure superstizioni, che si trasforma nell’ultima occasione per ritrovarsi, e impossessarsi, forse per la prima volta, della sua vita.Torna in libreria, dopo quasi vent’anni, il capolavoro di Annie...
Che cos’è che rende così speciale una storia? Che cos’è esattamente lo stile? Qual è la connessione tra il realismo e la vita reale? Sono solo alcuni degli interrogativi ai quali James Wood fornisce una risposta in questo brillante saggio.Spaziando lungo tutto l’arco della storia letteraria, ma soffermandosi soprattutto sull’Ottocento e il Novecento, rispettivamente la stagione d’oro del romanzo borghese e il secolo dell’incertezza e della crisi del realismo, Wood accompagna il lettore, passo dopo passo, in un viaggio attraverso gli elementi basilari della narrazione e approda a quella che si può definire una vera e propria «filosofia del romanzo», ma anche una guida alla lettura e alla scrittura, indispensabile per chiunque voglia avvicinarsi all’arte del racconto.
Era il 1995 quando Annie Proulx, reduce dal grandissimo successo di Avviso ai naviganti culminato con il Premio Pulitzer, si stabilì nel Wyoming, attratta dalla maestosa ferocia dei paesaggi, tra praterie deserte e picchi scoscesi, tempeste di neve e una fauna selvaggia. Da allora quei territori, con le loro leggende e i loro personaggi – uomini e donne forgiati alla durezza della vita, pronti al compromesso e alla fatica ma anche a lasciarsi travolgere dalle ventate imprevedibili della passione – sono diventatila materia prima della sua scrittura, e il racconto la forma perfetta per narrarne le storie. Con Distanza ravvicinata, minimum fax dà il via alla pubblicazione integrale delle «Storie del Wyoming». In questa prima raccolta, valutata dalla critica come una delle vette della narrativa contemporanea, risalta già il delicato alternarsi di realismo e incanto, quieta disperazione e deflagrante poesia, del quale Annie Proulx ha saputo fare la propria cifra, e che ha nel magnifico «Brokeback Mountain», trasposto per il cinema da Ang Lee, un esempio insuperato.
L’Analisi Linguistica e Letteraria è una rivista internazionale di linguistica e letteratura peer reviewed. Ha una prospettiva sia sincronica che diacronica e accoglie ricerche di natura teorica e applicata. Seguendo un orientamento spiccatamente interdisciplinare, si propone di approfondire la comprensione dei processi di analisi testuale in ambito letterario come anche in ambito linguistico. La rivista è organizzata in tre sezioni: la prima contiene saggi e articoli; la seconda presenta discussioni e analisi d’opera relative alle scienze linguistiche e letterarie; la terza sezione ospita recensioni e una rassegna di brevi schede bibliografiche riguardanti la linguistica generale e le linguistiche delle singole lingue (francese, inglese, russo, tedesco). La rivista pubblica regolarmente articoli in francese, inglese, italiano e tedesco, e occasionalmente anche in altre lingue: nel 2010, ad esempio, ha pubblicato un volume tematico interamente in russo.
RIVISTE - Racconti di Ted Chiang (premio Hugo), Mike Resnick, Shelly Li, Francesco Verso, Adriana Lorusso, Giulio Raiola. Inchiesta: La fantascienza è morta? - La Brit Invasion dei telefilm La fantascienza è morta, viva la fantascienza. Sparita dalle librerie – o almeno dal suo scaffale – ma presente ovunque nel cinema, nelle serie tv, nei videogiochi e nei fumetti. Ma allora morta in che senso? Lo abbiamo chiesto a quaranta tra scrittori americani e italiani, editori, direttori, critici, artisti, dirigenti televisivi, lettori. Intanto, col cadavere ancora caldo del nostro genere preferito continuano ad arrivare gioielli affascinanti come il nuovo racconto di Ted Chiang – di nuovo premio Hugo – o magici come la storia dei due vecchietti Oro, Argento dal pluripremiato Mike Resnick, entrambi già apprezzati dai lettori di Robot. Esordiscono invece su queste pagine il vincitore del premio Urania Francesco Verso e l’autrice italiana più conosciuta in Francia, Adriana Lorusso. Passando oltremanica tracciamo una rassegna del nuovo millennio della tv fantastica british, mentre per il cinema Viggo Mortensen parla di The Road, il disperato film postapocalittico tratto dal duro ...
Ci sono motel, grattacieli, diner, drive-in, fast food, ponti, parchi, battelli a vapore. Ci sono metropoli, ghetti, piccole città e città fantasma. Ci sono treni, taxi gialli e aquile solitarie. Ci sono orsi, orsetti, trote e alligatori. Ci sono toffolette, apple pie, hamburger e hot dog, ziti e zeppole. Ci sono cowboy, telepredicatori, wobblies e flappers, quaccheri e mormoni. Ci sono Peanuts, Simpson, Barbie, nerd, supereroi e ufo. Ci sono i re Elvis e Michael, Charlie Parker, Dolly Parton e Billie Holiday. Ci sono Hollywood e Broadway, Dallas e E.R., Walker Evans e Edward Hopper, Dean Moriarty, Huck Finn, Gatsby, Achab e Rossella. E poi femministe tenaci, capi tribù, intellettuali radical, esploratori coraggiosi, scienziati visionari... Ma anche ammutinamenti di schiavi, massacri di indiani, battaglie coloniali, guerre sanguinose, lotte operaie, movimenti di protesta, scandali politici, armi, stragi, catastrofi ambientali. L’avete riconosciuta? È l’America che avete sognato nei film, letto nei romanzi, ascoltato nel rock e nel blues, amato di un amore totale oppure odiato senza riserve: l’avete vista, fotografata, perduta, ritrovata. È l’America delle grandi...
rivista (192 pagine) - Ken Liu - Rachel Swirsky - Clelia Farris - Dario Tonani - Claudia Graziani - Augusto Chiarle - Alberto Massari - Fantascienza Young Adult - Self-publishing - Robert Heinlein Il romanzo breve pubblicato in questo numero, La madonna delle rocce, è finalista all’Hugo e al Nebula. O forse no, ma probabilmente lo sarebbe se la sua autrice fosse nata a Berkeley o Denver o a Buffalo, invece che a Cagliari, Italia. L’autrice è Clelia Farris e in questa storia riesce a riunire tutti i migliori aspetti della fantascienza: il fascino dell’insolito, la speculazione scientifica e sociale, la tensione e il ritmo della trama, personaggi vivi e credibili. Chi il premio Nebula invece l’ha vinto davvero è Rachel Swirsky, con un racconto che è quasi più una poesia che una storia e vola al confine tra il fantastico e il surreale. Ken Liu ci fa volare in modo del tutto diverso, nel suo affascinante mondo cino-steampunk. E chi ama lo steampunk probabilmente conosce uno degli autori italiani più apprezzati, Augusto Chiarle, che ci avvolge nelle Ombre nell’oscurità. Torna il veterano Dario Tonani, in società con la quasi esordiente Claudia Graziani, con una...
Quando si gioca alla lista dei più grandi scrittori italiani viventi, Michele Mari e Walter Siti non mancano mai. Anzi, i due autori sono spesso ricordati insieme, uno accanto all’altro, come comodi poli opposti di due tendenze o tensioni letterarie: a Siti il realismo, a Mari il fantastico. A Siti la «scuola di nudo», lo scoprire la realtà, l’andare a fondo, a Mari «i demoni e la pasta sfoglia» verbale, l’inquietante e il meraviglioso che insidiano il quotidiano.In queste conversazioni Carlo Mazza Galanti sollecita con competenza e garbo i due autori sulle loro opere, sul mestiere della scrittura, sullo stato delle lettere e sul nostro presente. Con le loro risposte Siti e Mari mostrano quanto, oltre le chiare differenze, siano vicini nell’essenziale. E l’essenziale è intendere, ancora oggi, la letteratura come «qualcosa di grande, che ti fa scoprire ciò che non sai di sapere o che nascondi anche a te stesso».I due autori si ritrovano così uniti in una magnanima ossessione, nella fiducia ostinata in una letteratura che ci dice, attraverso «la densità e la potenza della forma», e anche quando non vogliamo sentirlo, quello che siamo. Materia e sogni,...
Un viaggio, canzone per canzone, quasi verso per verso, nel mondo dei Baustelle, una delle band italiane più importanti e significative degli ultimi dieci anni. Lungo il percorso si scopre un reticolo affascinante di riferimenti “pop” e popolari (dal Tenente Colombo agli “Spaghetti Western”) mischiati a citazioni colte, da Baudelaire a Eliot, Montale, Pasolini. E se il viaggio ha origine da «un’antiomologata adolescenza torbida» fotografata nei primi album, il traguardo raggiunto oggi è quello di un “misticismo laico”, con forti echi – in parole, concetti, immagini – della tradizione cristiana. Quando i Baustelle cantano: «Cristo muore in croce... per te / Pasolini è morto per te / Morto a bastonate per te» (dalla canzone significativamente intitolata Baudelaire), non è per caso. E questo ebook offre le chiavi per comprendere il loro universo artistico e poetico. "P. Jachia e D. Pilla hanno scritto un bel libro sui Baustelle" Francesco Bianconi
Diversi personaggi si trovano a peregrinare nelle terre desolate di un Sud degli Stati Uniti senza tempo e dietro di loro si forma una lunga scia di sangue.
‟Dovendo riassumere, direi questo: tutti a sentire, nell'aria, un'incomprensibile apocalisse imminente; e, ovunque, questa voce che corre: stanno arrivando i barbari. Vedi menti raffinate scrutare l'arrivo dell'invasione con gli occhi fissi nell'orizzonte della televisione. Professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si è lasciato dietro il passaggio di un'orda che, in effetti, nessuno però è riuscito a vedere. E intorno a quel che si scrive o si immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura. I barbari, eccoli qua. Ora: nel mio mondo scarseggia l'onestà intellettuale, ma non l'intelligenza. Non sono tutti ammattiti. Vedono qualcosa che c'è. Ma quel che c'è, io non riesco a guardarlo con quegli occhi lì. Qualcosa non mi torna.” ‟Ognuno di noi sta dove stanno tutti, nell'unico luogo che c'è, dentro la corrente della mutazione, dove ciò che ci è noto lo chiamiamo civiltà, e quel che ancora non ha nome, barbarie. A differenza di altri penso che sia un luogo magnifico.”
Il moderno fascino per il disastro è un sintomo del nostro rapporto con il futuro. Analizzando l’immaginario della catastrofe, dalle sue radici culturali e storiche nel Romanticismo, attraverso le narrazioni del cataclisma climatico e della Guerra fredda, fino alla popolarità contemporanea della finzione apocalittica e dei blockbuster sulla fine del mondo, Eva Horn mostra come il fiorire di rappresentazioni di disastri non sia altro che il tentativo di dare un volto alla catastrofe di cui ci sentiamo parte. Considerando le opere di Lord Byron, De-Lillo, McCarthy e film come Independence Day e Io sono leggenda accanto a scenari scientifici e metafore politiche, i tre saggi di cui si compone il volume affrontano gli esperimenti di pensiero catastrofico, la questione della sopravvivenza, le scelte legittimate da stati di eccezione immaginati e le contraddizioni insite nelle misure preventive adottate in nome della sicurezza tecnica o politica.
Gennaio 1901. Un nuovo secolo è iniziato, eppure in Baker Street la routine è sempre la stessa. Quando non è occupato a esaminare una scena del crimine collaborando con Scotland Yard o a ricevere qualche cliente in cerca di una consulenza, Sherlock Holmes dedica il tempo libero al violino, alla pipa, alla rubrica giornalistica sulle persone scomparse. Unico evento degno di nota, la morte della regina Vittoria. In vista dei funerali solenni, negli ambienti governativi c'è apprensione per la minaccia costituita da gruppi separatisti. Quale palcoscenico migliore per un atto dimostrativo? Si richiede perciò la presenza rassicurante del grande investigatore alla cerimonia. Tuttavia, mentre l'attenzione generale è concentrata sulle esequie della sovrana, qualcuno ne approfitta per rubare la Pietra dell'Incoronazione, storica lastra sulla quale vengono incoronati i monarchi d'Inghilterra. Holmes è l'unico in grado di recuperarla, in modo che il successore possa salire al trono. Ma per riuscirci dovrà infiltrarsi nelle frange più violente dei nazionalisti irlandesi, a rischio della vita.
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