
Il Corano
Numero di pagine: 330Versione Italiana del Cav. ... V. Calza. ... Con commenti, ed una notizia biografica di Maometto.
Versione Italiana del Cav. ... V. Calza. ... Con commenti, ed una notizia biografica di Maometto.
Non sono molti i libri seri sull'Islam che si possono trovare in libreria. Per questo al lettore occorre segnalare con forza questo di Massimo Campanini: è un'ottima introduzione non solo al testo sacro dei musulmani, ma anche alla religione islamica stessa. Fabrizio Vecoli, "L'Indice" Una nuova edizione rivede e aggiorna le prospettive storiografiche e di esegesi che hanno portato il Corano a confrontarsi con la modernità. Negli ultimi anni, non solo l'orientalistica euro-americana ha aperto nuove prospettive per la ricostruzione della composizione della Scrittura islamica oltre che della vita del Profeta, ma soprattutto si è manifestato, all'interno dello stesso mondo musulmano, un fervore ermeneutico che ha potenzialmente indicato strade innovative. Tenendo conto di questi sviluppi, Campanini elabora un percorso di conoscenza e comprensione dei fondamenti dell'Islam attraverso l'analisi puntuale della forma e del contenuto del suo libro rivelato. Le vicende della composizione, la struttura, i temi portanti e, soprattutto, l'interpretazione del Libro sacro dell'Islam, 'il Libro', il Logos di Dio, dai molti nomi e dalle tante letture.
Cura e traduzione di Hamza Roberto Piccardo Prefazione di Franco Cardini Introduzione di Pino Blasone Edizione integrale È uno dei libri più letti, venerati e interpretati del mondo. Il Corano, “Libro rivelato”, testo sacro per un miliardo e mezzo di persone, recitato e imparato a memoria in migliaia di moschee e scuole, è alla base della civiltà islamica. Il suo fascino risiede probabilmente nella varietà dei toni e soprattutto dei temi affrontati, che abbracciano l’intera condizione dell’uomo: norme sociali e religiose, indicazioni di costume e comportamento, giudizi etici e metafisici. Questa traduzione italiana, integrale e commentata, è la prima realizzata dai musulmani in Italia sotto l’egida dell’UCOII (Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, la principale organizzazione islamica operante nel nostro Paese), ed è stata scelta dal “Complesso di Re Fahd per l’edizione del Generoso Corano” a Medina per realizzare l’edizione arabo-italiana del Libro Sacro. Cura e traduzione di Hamza Roberto Piccardo è un italiano entrato nell’Islam dal 1975. Ligure-siciliano, è nato a Imperia nel 1952. Giornalista, ricercatore, editore, è...
La storia del libro nell’Islam, è storia della proibizione per secoli del libro stampato in arabo e turco, pena la morte. Iniziò col rogo a Istanbul nel 1538 del Corano stampato da due tipografi bresciani, cui venne mozzata la mano. La motivazione di quel divieto è cruciale: il dogma che vuole che il Corano non debba essere interpretato dai fedeli. Rifiuto dell’essenza della modernità. Da qui la voluta sterilità culturale che segnò il declino della civiltà islamica, che impedì che si formassero la cultura diffusa e quei “citoyens” che hanno invece innervato la forza espansiva dell’Occidente. Nella “non storia” del libro stampato nell’Islam è la traccia per comprendere la rivolta araba di oggi, deflagrata quando si è finalmente formata quella “massa critica” di cittadini sinora assente: i giovani formati sui libri e sulla loro critica.
Christians in the lands of the Koran: travel in the Muslim countries in the Mediterranean.
Il Corano, testo sacro dell'Islam, significa in arabo "recitazione", "lettura"; infatti è un messaggio annunciato a Maometto da Dio (in arabo Allah) per tramite dell'Arcangelo Gabriele, circa quattordici secoli fa, precisamente tra il 610 e il 632. Maometto è il fondatore dell'Islam e considerato l'ultimo profeta musulmano. Il libro sacro venne trascritto da vari compilatori, prima su pezzi di legno, di osso, poi sulla pergamena e sui tessuti pregiati come la seta. I messaggi furono poi risistemati, così come ordinò il califfo Uthman, che ordinò di copiare i primi quattro manoscritti che vennero inviati nelle quattro città più grandi della Umma, che è la comunità intera di fedeli musulmani. Il testo sacro dell'Islam è suddiviso in 114 sure, ovvero capitoli, divisi in 6236 versetti. Numerosi sono i passi del Corano che fanno riferimento ad un tema molto attuale come la condizione delle donne. Vi sono riferimenti anche alla religione cattolica e a Gesù.
Il Corano è, oggi più che mai, invocato da milioni di fedeli. Tuttavia, se molto si è scritto sul testo coranico, nel mondo occidentale esso rimane tuttora sconosciuto ai più. E la situazione contemporanea rende ancor più difficile individuarne una corretta chiave di lettura. L'edizione Utet cerca di colmare questa lacuna, proponendo, da oggi anche in ebook, l'ottima traduzione di Gabriele Mandel, tra i più importanti studiosi del Corano. Per un musulmano, prima di essere un libro suddiviso in 114 capitoli detti sure, il Corano è essenzialmente una parola, la Parola Divina discesa nella celebre notte chiamata la “Notte del Decreto” o “Notte del Destino”. Ma ciò che forse definisce nel modo più esatto la relazione fra il musulmano e il testo coranico è lo stupore. Non si tratta di momentaneo sconcerto, di una frattura nell’identità dell’individuo, ma piuttosto di uno stato d’animo permanente, che rimanda alle categorie fondamentali della teologia islamica. Prima fra tutti, la nozione di mistero, ghaib: il mistero della vita che si traduce nel mistero dell’ordine del mondo e, ancora di più, del suo apparente disordine. Traduzione di Gabriele Mandel e...
In tempi in cui la necessità di comprensione e comunicazione si fa sempre più pressante, Hans Küng ripercorre la vicenda del mondo musulmano nel suo sviluppo storico: dalla tradizione orale al Corano, dall'affermazione della politica del califfato alle grandi stagioni della cultura scientifica e filosofica. Così sino al complesso incontro con l'Occidente europeo del periodo coloniale e all'irruzione della modernità nella società islamica. Dopo i volumi Ebraismo e Cristianesimo, l'opera del teologo dedicata all'Islam conclude idealmente l'ampio progetto di studio del rapporto tra le fedi monoteiste nella storia e nel mondo contemporaneo. Una ricerca sui fondamenti, un'attenta riflessione sui princìpi, da cui emerge un messaggio universale di speranza rivolto ai fedeli di tutte le religioni e un invito all'elaborazione di nuove vie di dialogo nel riconoscimento della reciproca diversità. Per giungere non a una religione unitaria ma a una pace autentica tra le religioni.
Edizione italiana a cura di Jolanda GuardiPostfazione di Renata BedendoQuattordici secoli di pensiero islamico ci hanno lasciato in eredità un patrimonio di interpretazioni del Corano scritte prevalentemente da uomini. Il Corano e la donna di Amina...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
Prefazione del Mahatma GandhiPremessa di Franco CardiniA cura di Abdullah al-Mamun al SuhrawardyOltre un miliardo e mezzo di uomini in tutto il mondo conosce, segue, osserva fedelmente le parole del Profeta. Eppure gli insegnamenti orali di Maometto sono «fra i tesori dell’umanità, non soltanto di quella musulmana»: così scrive Gandhi nella prefazione a questa raccolta. Del resto, anche negli altri suoi scritti pubblicati nel volume Le grandi religioni, in questa collana, il Mahatma si batte sempre contro ogni barriera religiosa fra i popoli. Le parole del Profeta riunisce organicamente, a rappresentare una preziosissima sintesi della religione islamica, più di quattrocento detti, massime, racconti brevi. Suddivisi per argomenti, abbracciano i più diversi aspetti del vivere – la carità, la castità, il matrimonio, l’adulterio, il divorzio, la tolleranza, l’usura, la condizione della donna, Dio, il perdono, il lavoro, il progresso, la pace – e indicano ai fedeli precise e inequivocabili norme di comportamento morale, sociale, politico. Insieme al Corano, questo libro è uno strumento essenziale per comprendere l’Islam e per dissolvere i tanti fraintendimenti che...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
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