
Cosa è successo alle nostre democrazie? Perché vivono una crisi di legittimità e di performance proprio quando sembravano indiscutibilmente vincenti? A partire da numerosi sintomi, diffusi in tutto l’Occidente, il volume giunge a una diagnosi a largo spettro e perviene alla conclusione che la democrazia è affetta da demopatìa. È malata perché è malato il demos. E il demos si è ammalato “inevitabilmente”, per una sorta di patologia autoimmune e degenerativa, che è il prodotto di mutamenti fortemente voluti in tutto l’Occidente. Il malessere democratico è il derivato della lunga transizione alla postmodernità: individualizzazione, perdita di senso sociale, fine delle metanarrazioni, crisi del sapere, delle istituzioni e delle autorità cognitive, narcisismo, nuove percezioni e concezioni di tempo e spazio, trionfo della sindrome consumistica e della logica totalizzante dell’“usa e getta” che ormai si applica in ogni ambito esistenziale. I grandi motori di questo cambiamento sono i mass media e le innovazioni tecnologiche. Hanno accelerato la transizione postmoderna, incrementando le logiche della società dei consumi: istinti, istanti, immaginario, neoreale ...
Storia di un impero familiare protagonista della rivoluzione tecnologica. La prima edizione italiana del libro che ha messo a nudo la storia di Samsung. Un reportage giornalistico del pluripremiato Geoffrey Cain. Samsung, colosso globale che ha conquistato il settore della tecnologia, numero uno mondiale nel mercato degli smartphone e dei memory chips, è un impero di famiglia nel quale lo scettro passa di padre in figlio. Un conglomerato talmente importante per l’economia della Corea del Sud al punto che questa viene a volte ironicamente definita “Repubblica di Samsung”. Sul caso Samsung, i suoi punti di forza e le sue contraddizioni punta i riflettori il libro inchiesta di Geoffrey Cain, giornalista che ha lavorato per anni a Seul come corrispondente per alcune delle testate più importanti economiche e finanziarie. Un’azienda super diversificata guidata con uno stile manageriale basato su una gerarchia di stampo militare fortemente burocratizzata, con i vertici chiusi in una “Torre”, inaccessibili al limite dell’ossessione, che però riesce a veicolare creatività e innovazione e a lanciare talenti e intelligenze grazie alla suprema, venerata leadership del capo...
I grandi cambiamenti di sistema rimettono in discussione quanto crediamo di sapere sul nostro modo di lavorare. Le aziende sono oggi chiamate a trovare inedite vie al profitto, le persone a tracciare nuovi percorsi verso la propria soddisfazione lavorativa. Lo smart working risponde meglio di altri strumenti alla complessità dell’odierno contesto economico e sociale perché offre un orientamento organizzativo che parla di libertà, sviluppo e sostenibilità. È giunto il momento di fare chiarezza su una modalità di lavoro spesso fraintesa e non applicata nelle sue reali potenzialità, per trasformarla in una leva a disposizione delle grandi, medie e piccole imprese e delle persone che le animano. Se ti sta a cuore intraprendere un percorso che cambi in modo ingegnoso il tuo lavoro e la tua azienda, questo libro ti indica da dove iniziare.
Tecnologia - saggio (245 pagine) - I suggerimenti proposti nel libro costituiscono un invito a ribellarsi alla tirannia del click e dello smartphone, a riprendere il contatto con la realtà fattuale, lasciando perdere piattaforme, software e algorimi per connettersi con persone reali, recuperando la capacità di dialogare e di elaborare pensiero complesso, e lasciandosi vincere dalle emozioni dello sguardo o da un evento temporale che può cambiare la vita. A tutti coloro che vivono con sofferenza la tirannia tecnologica, questo manuale offre 100 spunti di riflessione e di suggerimenti concreti Un manuale di facile e rapida lettura, ricco di spunti e sorprese, di provocazioni, di letture ironiche e autoironiche della realtà tecnologica e digitale che caratterizza la vita di nativi e immigrati digitali. Il testo elenca 100 suggerimenti da seguire per disconnettersi dalla Rete, liberarsi dalla schiavitù delle sue mitologie, droghe e ideologie, per disintossicarsi dalla tecnologia senza doverla abbandonare, per sottrarsi al magnetismo dei display, al solipsismo dei selfie e alla tirannia dei cinguettii, per evitare le trappole dei messaggi WhatsApp, delle immagini di Instagram e...
L'alienazione sembra scomparsa dalla scena. La tecnica come apparato e il neoliberalismo come ideologia politica offrono una affascinante illusione di individualità, libertà e creatività. Se tutti sono "imprenditori di se stessi" e ognuno è illuso di poter essere creativo e innovativo grazie alla tecnica, nessuno sembra alienato e nessuno si percepisce tale. In realtà l'alienazione non è scomparsa, semmai è più pervasiva di ieri (dalla gig economy alla fabbrica 4.0 ai social media e social network), ma è ben mascherata dallo stesso sistema tecnocapitalista che la produce. L'autore evidenzia la forma più pericolosa di alienazione, tra le molte che compongono la grande alienazione, ossia la crescente delega conferita alla tecnica, dove sono gli algoritmi a decidere. La grande alienazione è una ulteriore tappa della riflessione che Lelio Demichelis svolge da tempo su tecnica e capitalismo. L'autore rilegge la teoria critica francofortese, il pensiero di Michel Foucault e le figure di Narciso, Pigmalione e Prometeo, in nome della riscoperta di un individuo capace di uscire dalla gabbia d'acciaio virtuale/caverna platonica del tecno-capitalismo, per costruire un noi che non...
Con il Covid-19 l'umanità si è riscoperta vulnerabile. Ci siamo risvegliati di colpo, sbandati, come una nave senza timone. Quando si è in mare, la sopravvivenza dell'equipaggio è il punto fondamentale per l'efficienza del "sistema-nave". Al contrario, siamo noi l'anello debole delle catene dell'interdipendenza globale: catene di informazioni, dati, denaro, merci e anche persone. Ma catene pensate per le cose e non per le persone. L'umanità deve sfruttare l'occasione della pandemia per ripensare la sua navigazione e la sua rotta. L'egemonia mondiale americana è al tramonto, oppure la sconfitta di Trump rilancerà gli Stati Uniti? La Cina, da cui si è diffuso il virus, supererà l'Occidente e diventerà il nuovo modello di riferimento? La grande svolta del Recovery fund potrà diventare il volano di una reale trasformazione dell'Unione Europea? Saranno i più deboli a pagare le conseguenze sociali della pandemia, o sapremo rispondere allo shock nel segno dell'equità e della sostenibilità ambientale? La democrazia riuscirà a sopravvivere al rischio di un nuovo autoritarismo, trovando un rapporto più equilibrato tra politica ed economia? Vittorio Emanuele Parsi ci guida...
L’opera si presenta tripartita: la prima sezione tratta la dimensione della sopravvivenza: al centro è posta la figura del consumatore; al contempo v’è tutto l’apparato tecnico-scientifico che costituisce l’altro potere che prende in carico la salute ed i corpi dei soggetti, i quali, quando si limitano a sopravvivere, come animali, si aggrappano solamente alla sopravvivenza; la seconda sezione concerne l’esistenza: l’esistenza mostra il proprio carattere nell’odierna società capitalistica tecno-finanziaria. L’uomo d’affari, l’imprenditore, l’uomo che si fa da sé è la figura di riferimento di questa seconda parte. Qui diventa decisiva la scelta del soggetto; La terza sezione riguarda la vita: qui v’è il tentativo di resistere al mundus e preservare e forse salvare dimensioni come l’arte, l’amore e la libertà nella loro forma più autentica e, appunto, vitale. La vita è ciò che accade: essa avviene e ne va del soggetto nella sua più intima essenza. La figura di riferimento di questa terza parte (che ho provato umilmente a trattare) è Gesù Cristo.
Byung-Chul Han, tra i pensatori piú importanti e piú letti dei nostri tempi, affronta con stile nitido e conciso una delle fratture al cuore della società di oggi: la paura del dolore. «Han è un ottimo candidato a essere il filosofo della nostra epoca». Los Angeles Times
Chi ha paura della Corea del Nord? Tutti, più o meno. Perché è una nazione "aliena", chiusa al mondo al punto da essere definita "Regno eremita", governata da una dittatura che sta per completare la lunga corsa al nucleare. E perché il suo leader, Kim Jong-un, ci appare come un giovane tiranno a tratti ridicolo e a tratti sanguinario, troppo inaffidabile per poter tenere il dito sul pulsante di distruzione del pianeta intero. Ora che ha ingaggiato battaglia con un presidente americano altrettanto inaffidabile come Donald Trump, potrebbe succedere qualsiasi cosa, pensiamo. Ma le cose stanno davvero come le dipingono le nostre informazioni parziali, i nostri preconcetti e i nostri media? In questo saggio ricco di informazioni e testimonianze di diplomatici, dissidenti ed esperti, Loretta Napoleoni cerca la risposta nelle pieghe di una storia affascinante, quella delle due Coree e del primo grande conflitto della Guerra fredda; analizza la realtà eccentrica del "totalitarismo" nordcoreano, più che contaminato dal libero mercato; entra nella mente di una nazione governata dall'ideologia semi-religiosa dello Juche, sconosciuta all'Occidente ma indispensabile per spiegare la...
Quante volte hai controllato il cellulare oggi? Ti svegli e guardi subito le email ricevute? Sei consapevole che negli ultimi dieci anni lo smartphone ha rivoluzionato le tue giornate, sfumando così i confini tra vita personale e lavorativa? Molti oramai lavorano nel digitale, ma nessuno ha mai insegnato come gestire i ritmi di un lavoro 24/7 e le notifiche che arrivano costantemente facendo perdere tempo, produttività e creatività. La cultura del ‘sempre disponibili’ in quanto sempre connessi sta creando problemi. È arrivato il momento di affrontarli. Questo libro, attraverso la metodologia Digital Felix, individua come equilibrare vita personale e vita professionale, rendendo il tempo più produttivo, e aumentando energia e attenzione. Eliminare il digitale dalla tua vita non è la soluzione: serve un nuovo metodo per gestire la sfera digitale così da raggiungere un equilibrio più sano, con benefici sul piano personale, interpersonale e lavorativo. Un percorso che ti porterà a modificare alcune abitudini, per porti le giuste domande con l’obiettivo di trovare un diverso equilibrio. Chiedersi cosa sia veramente essenziale è il primo passo. Ti attende un futuro in...
Il documentario si presenta oggi come un’esperienza filmica in cui prosperano laboratorialità e sperimentazione. Una palestra estetica in cui il rapporto con le arti visive si è sviluppato enormemente, sino a rendere precarie distinzioni e terminologie in uso sino a pochi anni fa. Da tempo se ne è accorta l’arte contemporanea, sempre più interessata al film autobiografico e alla dimensione performativa dell’autore. O a pratiche, come il reenactment e il found footage, capaci di rivedere i cardini della rappresentazione realistica e i suoi immaginari cinematografici. Ma allora cosa intendiamo oggi con la parola «documentario»? Quali aspetti del “reale” ci racconta? E perché, staccandosi dall'idea di semplice specchio del mondo, è diventato la forma d’arte più incisiva della contemporaneità?
«Democrazia e Sicurezza – Democracy and Security Review», ideata dal prof. Salvatore Bonfiglio, è nata come periodico scientifico dell’Università degli Studi Roma Tre all’interno del PRIN 2008 «Costituzioni e Sicurezza dello Stato: scenari attuali e linee di tendenza» e proseguito con il PRIN 2010-2011 «Istituzioni democratiche e amministrazioni d’Europa: coesione e innovazione al tempo della crisi economica». La rivista intende approfondire il rapporto tra democrazia e sicurezza: esso, se pur a volte conflittuale, non deve mai negare, a maggior ragione in un ordinamento democratico, i diritti fondamentali della persona.
ROMANZO (546 pagine) - TECNOLOGIA - Cento libri di cui la cui lettura può alimentare l'immaginazione e regalare molte sorprese, forti emozioni e grande godimento cognitivo... Cento libri di cui si può anche fare a meno ma la cui lettura può alimentare l'immaginazione e regalare molte sorprese, forti emozioni e grande godimento cognitivo. Cento libri fuori dal coro, alcuni dei quali poco conosciuti o dimenticati ma tutti interessanti perché offrono una lettura critica della tecnologia che aiuta la consapevolezza delle numerose opportunità da essa offerte così come dei suoi effetti collaterali e conseguenze. Cento libri che compongono una bibliografia tecnologica partigiana, dettata dalle scelte dell'autore e dal suo percorso di studio e di conoscenza. Un percorso proposto ad altri come un viaggio possibile, da realizzare in compagnia di autori famosi e meno famosi che sulla tecnologia hanno elaborato riflessioni e pensieri non convenzionali, non dettati dal senso comune conformista dei media o condizionati dalle pratiche consumistiche diffuse e massificate di utilizzo della tecnologia. Una bibliografia proposta a immigrati digitali che guardano con curiosità intellettuale ai ...
Tecnologia - saggio (85 pagine) - Come reagire agli inganni e alle fake news del mondo digitale Le bugie o le fake news sono sempre esistite e fiorite. Le bufale o false verità esistono da prima dei social network ma grazie a essi hanno trovato lo strumento virale perfetto per creare infezioni dagli effetti per il momento molto sottovalutati. Infezioni che sono parte di una malattia più grande. Stanno dentro la grande regressione da terzo millennio alla quale stiamo assistendo, partecipando e contribuendo. È una regressione che si manifesta nel prevalere dell'effimero, nell'eccessiva attenzione al momento presente, nelle accelerazioni continue che non lasciano spazio alla lentezza, all'introspezione e alla riflessione e nell'abbandono di valori, principi morali, modi di pensare e conquiste culturali che erano ritenute consolidate da tempo, pur nella fatica della loro pratica ed esperienza quotidiana. Una regressione che determiniamo anche online attraverso la semplice partecipazione alle piattaforme tecnologiche che abitiamo, soprattutto per il modo, spesso irresponsabile, psicotico e inconsapevole, con cui lo facciamo. La soluzione per impedire questa regressione esiste e non...
Ci sono miti culturali che consentono di riflettere sulla modernità a partire dalle sue radici, permettendo di indagarne gli sviluppi e le polarità fondamentali: tra questi, il mito della trasparenza che, nato in ambito architettonico con l’erezione del Crystal Palace di Londra nel 1851, da tempo non riguarda più soltanto la creazione di spazi caratterizzati da una totale reversibilità ottica di interno ed esterno, ma è ormai divenuto un concetto chiave del dibattito politico e sociale di tutto l’Occidente. Con un taglio agile ma teoricamente agguerrito e un linguaggio che unisce rigore e scorrevolezza, Riccardo Donati affronta qui le tappe evolutive di tale fenomeno, seguendone la progressiva trasformazione da sogno a incubo attraverso lo studio di quelle discipline che da sempre hanno il compito di forgiare e diffondere i miti: la letteratura e le arti della visione. Da T hackeray a Dumas, da Dostoevskij a Ruskin, passando per il Novecento modernista di Tzara, Breton, Scheerbart, Benjamin, Joyce, Palazzeschi, Bontempelli, Duchamp, Ejzenštejn, Zamjatin, fino ad autori del Dopoguerra e della contemporaneità (tra gli altri, Nabokov, Calvino, Rodari, Ballard, Romero), il...
Forse sei sempre stato dell’idea che il pensiero dei filosofi debba rimanere nei libri, e che le loro parole abbiano poco a che fare con la tua vita. Eppure, se sei nel bel mezzo di una storia d’amore complicata, non c’è niente di meglio che ascoltare Platone o Erich Fromm: hanno ancora parecchio da dirti. Quando in classe ti bullizzano e ti chiedi se tacere o raccontare a un adulto quel che accade, lasciati consigliare dagli Stoici, che la sapevano lunga sull’autocontrollo, o da Hobbes, che credeva nell’importanza di un’autorità... Ossessionato dall’immagine? Kierkegaard ti persuaderà che non conviene puntare sull’esteriorità, perché quel che veramente ci sorregge è dentro di noi. Magari il tuo dilemma è menzogna o verità, custodire un segreto o rivelarlo: chiedi consiglio a Kant, che sul diritto di mentire ha scritto un’opera intera! Per affrontare le emergenze di ogni giorno con lucidità, i filosofi hanno molti consigli in serbo per te: eviterai errori di prospettiva e valuterai bene tutte le opzioni. Perché i filosofi sono i nostri maestri e grandi specialisti nell’applicare il ragionamento. Aforismi, sentieri, tracce e qualche vitamina: questo...
Riconoscere la sofferenza, eliminare la sua origine, renderne possibile la cessazione, meditare sulla via per accedere a una terapia dell'anima, del corpo e dello spirito: in questo prezioso volume il Dalai Lama parte dal nucleo centrale del pensiero buddhista per creare un ponte tra i valori dell'Oriente e dell'Occidente e aiutarci a trovare in noi stessi la via del benessere e della serenità. Rispondendo attraverso gli insegnamenti millenari del buddhismo ai problemi che coinvolgono l'uomo contemporaneo, il Dalai Lama spiega perché nel riconoscimento del dolore e delle sue cause - la natura illusoria di questo mondo e l'attaccamento alle cose materiali - è insita la possibilità della liberazione: le sue riflessioni, arricchite da illuminanti esempi tratti dalla vita quotidiana, sono capaci di parlare a ciascuno di noi e ci insegnano a guardare nel nostro spirito per raggiungere la virtù, preziosa e possibile, della pace.
Torri cellulari, Wi-fi, 5G: l'elettricità ha plasmato il mondo moderno. Ma come ha influenzato la nostra salute e l'ambiente? "La tempesta invisibile" ripercorre la storia dell'elettricità dal XVII secolo ad oggi, sostenendo che molti problemi ambientali e le principali malattie della civiltà industrializzata sono legati all’inquinamento elettrico.
Il libro tibetano dei morti - qui proposto nella prima traduzione integrale italiana del testo approntato con la supervisione del Dalai Lama - è una delle opere più significative della cultura di tutti i tempi. Composto nel secolo VIII d.C., è il testo che aiuta chi si accinge a trasmigrare di vita in vita ad affrontare, in piena consapevolezza, il momento cruciale. Dopo oltre mille anni, ancora oggi questo libro presenta una delle descrizioni più intense e vivide dei passaggi che precedono e seguono la morte. Grazie ai suoi versi di commovente bellezza, Il libro tibetano dei morti rappresenta un raro messaggio di saggezza, una guida completa all'esistere che insegna a trasformare in profondità la realtà quotidiana.
231.3.2
“Sono un vecchio giornalista di carta che vede cadere a pezzi, giorno dopo giorno, calcinaccio dopo calcinaccio, il suo mondo. Tutto qui.” Marco Pacini intreccia in queste pagine la sua esperienza personale e il suo lavoro di cronista per analizzare le vicende di maggior attualità – dallo sfascio post-elettorale alle tanto discusse fake news –, utilizzando una sana dose di “pessimismo attivo”. Senza scadere in logiche disfattiste, Pacini sottolinea la necessità di opporre a un ottimismo acritico l’arma del buon senso. Basta osservare, guardarsi intorno, per scoprire che, oltre il diktat del tecno-ottimismo, non esiste soltanto il deserto della diffidenza e del pregiudizio. Come sostiene l’autore, il pessimismo “è reazionario solo nel senso che prova a reagire alla progressiva scomparsa del pensiero critico”. Un libro che invita a guardare la realtà con lo sguardo del pessimista che si augura di avere torto e porta avanti la sua battaglia intellettuale proprio sperando che sia così.
Catalogue d'exposition
31.1
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