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Breve trattato sulla decrescita serena

Breve trattato sulla decrescita serena

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 137

«La decrescita non è la crescita negativa. Sarebbe meglio parlare di “acrescita”, così come si parla di ateismo. D’altra parte, si tratta proprio dell’abbandono di una fede o di una religione (quella dell’economia, del progresso e dello sviluppo). Se è ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile con un pianeta finito, le conseguenze (produrre meno e consumare meno) sono invece ben lungi dall’essere accettate. Ma se non vi sarà un’inversione di rotta, ci attende una catastrofe ecologica e umana. Siamo ancora in tempo per immaginare, serenamente, un sistema basato su un’altra logica: quella di una “società di decrescita”». Serge Latouche

Breve trattato sulla decrescita serena e Come sopravvivere allo sviluppo

Breve trattato sulla decrescita serena e Come sopravvivere allo sviluppo

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 200

«Non possiamo più sopportare né i nostri vizi né i loro rimedi». Il celebre motto di Tito Livio sembra concepito per la situazione di crisi planetaria che stiamo attraversando. Questa insostenibilità congiunta di pessime pratiche e mezzi fittizi per contrastarle ha trovato in Serge Latouche un analista affilato e conseguente, determinato a snidare l’impostura economica ovunque si rintani, nelle parole e nelle cose. Latouche addita il nostro vizio capitale nel vivere irresponsabilmente all’insegna dell’eccesso. Troppo di tutto: troppa produzione, troppo consumo, troppa rotazione dei prodotti, troppa obsolescenza, troppo scarto; e, insieme, troppa disuguaglianza, troppa disoccupazione, troppo saccheggio di risorse naturali, troppo inquinamento di ogni genere (biochimico, mentale, visivo, acustico). Ma non si tratta del pervertimento di un modello di sviluppo sano, a cui basterebbe applicare i giusti correttivi. A essere tossica, senza appello, è la nozione stessa di crescita ovunque si sia incarnata, nell’ultraliberismo del capitale globalizzato o nel produttivismo del socialismo reale. Dopo il fallimento delle politiche sviluppiste, anche nella versione cosiddetta...

Come reincantare il mondo

Come reincantare il mondo

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 96

«Il più autorevole critico dello sviluppo. » la Repubblica - Federico Rampini Quando si parla di economia non è azzardato dire che si tratti di una vera e propria religione. Come la religione anche l’economia ha le sue chiese e i suoi templi – le banche e le borse – imprese, agenti di cambio o esperti di finanza sono le sue cattedrali, i suoi prelati o profeti; la pubblicità e il marketing sono le preghiere che ne officiano la liturgia: il consumo. Non a caso secondo Serge Latouche in questo libello combattivo, sulle banconote americane troviamo fissato il motto «In God We Trust» e, se dovessimo immaginare i Dieci comandamenti del capitalismo, non sfigurerebbe la battuta fulminante del finanziere di Wall Street: «L’avidità è giusta». L’idolatria della crescita solleva, dunque, la questione della natura quasi religiosa dell’economia di mercato. Una religione secolare e materialista che disincanta il mondo, distruggendo il legame sociale e gli ecosistemi necessari per la sopravvivenza dell’umanità. «Desacralizzare» la crescita, secondo Latouche, consiste innanzitutto nel rivelare il modo in cui ha avuto luogo la sua sacralizzazione. Il progetto di una...

Come sopravvivere allo sviluppo

Come sopravvivere allo sviluppo

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 107

Sociale, umano, locale, durevole... Lo sviluppo ha di recente rivestito abiti nuovi che soddisfano i criteri di organizzazioni internazionali quali la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale. Ma la logica economica è rimasta la stessa e il modello di sviluppo è sempre conforme all’ortodossia neoliberale. Lo sviluppismo si fonda sulla convinzione che sia possibile ottenere la prosperità materiale per tutti, cosa che sappiamo essere dannosa e insostenibile per il pianeta. Secondo Latouche, bisogna mettere in discussione i concetti di crescita, povertà, bisogni fondamentali, tenore di vita e decostruire il nostro immaginario economico, chiamando così in causa l’occidentalizzazione e la mondializzazione. Non si tratta ovviamente di proporre un impossibile ritorno al passato, ma di pensare a forme di un’alternativa allo sviluppo: in particolare la decrescita conviviale e il localismo.

L'invenzione dell'economia

L'invenzione dell'economia

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 279

Dall’autore del Breve trattato sulla decrescita serena, ecco un saggio di interrogazione radicale sul terreno di una delle «invenzioni» cruciali della modernità. Come si è formato il nostro «immaginario economico», la nostra visione economica del mondo? Perché oggi vediamo il mondo attraverso i prismi dell’utilità, del lavoro, della concorrenza, della crescita illimitata? Che cosa ha portato l’Occidente a inventare il valore produttività, il valore denaro, il valore competizione, e a costruire un mondo in cui nulla ha più valore, e tutto ha un prezzo? Serge Latouche ritorna qui alle origini di questa economia che i primi economisti definivano la «scienza sinistra», e articolando la sua argomentazione in prospettiva storico-filosofica, mostra come si è plasmata la nostra ossessione utilitarista e quantitativa, e ci permette così non solo di gettare uno sguardo nuovo sul nostro mondo, ma soprattutto di affrontarne la sfida sul piano di valori davvero fondamentali come libertà, giustizia, equità.

Solo una decrescita felice (selettiva e governata) può salvarci

Solo una decrescita felice (selettiva e governata) può salvarci

Autore: Maurizio Pallante , Alessandro Pertosa

Numero di pagine: 189

Decrescita non significa impoverimento: significa imparare a vivere meglio con meno, costruendo un mondo più sereno e felice.

Breve storia della decrescita

Breve storia della decrescita

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 144

«Decrescita»: che cosa si intende esattamente con questa parola? Un’inversione della curva di crescita del prodotto interno lordo, indice statistico che dovrebbe misurare la ricchezza? La fine dell’ideologia della crescita, ovvero del produttivismo? Se la crescita è una fede nel progresso, allora la decrescita può sembrare la cifra di una perdita. Serge Latouche ci spiega che non è così. Mentre l’idea di una crescita infinita è negata in modo sempre più evidente dai limiti del pianeta, il mito della ricchezza e della produttività svela ogni giorno di più il suo lato oscuro. È infatti sempre più probabile che, al di là di una certa soglia, l’aumento del PIL implichi una diminuzione del benessere. Nella società della produttività illimitata non aumentano solo le disuguaglianze, anche la felicità promessa ai «vincenti» si rivela un’illusione. All’aumento dei consumi corrisponde il degrado della qualità della vita (l’acqua, l’aria, l’ambiente), il ricorso sempre maggiore a strategie di compensazione (medicine per lo stress e altre patologie, i viaggi, lo svago), l’aumento dei prezzi di beni essenziali ogni giorno più scarsi (acqua, energia,...

Come si esce dalla società dei consumi

Come si esce dalla società dei consumi

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 205

Latouche riprende qui tutti i principali temi e le argomentazioni della sua riflessione sulla necessità di abbandonare la via della crescita illimitata in un pianeta dalle risorse limitate. Non si tratta, a suo giudizio, di contrapporre uno sviluppo buono a uno cattivo, ma di uscire dallo sviluppo stesso, dalla sua logica e dalla sua ideologia. Per questo è anzitutto necessario «decolonizzare l’immaginario», un compito di portata storica in cui si rivela essenziale il dialogo con i maestri della tradizione «libertaria», da Ivan Illich ad André Gorz e Cornelius Castoriadis. La stessa crisi attuale può essere vista, secondo Latouche, come una «buona notizia», se servirà ad aprire gli occhi sulla insostenibilità del «progresso» che l’Occidente ha realizzato fin qui. Per Latouche, infatti, la via della decrescita serena passa in primo luogo per una presa di coscienza del fatto che lo sviluppo è un’invenzione dell’uomo, e che il rapporto tra uomo e natura può essere rimodellato in una dimensione «conviviale», nel rispetto della legge dell’entropia e all’insegna di quella che egli chiama «opulenza frugale»:meno consumi materiali e più ricchezza...

Wall Street e la legge morale

Wall Street e la legge morale

Autore: Giovanni Piazza

Numero di pagine: 257

E se un giorno chi detiene le chiavi dell'economia mondiale prendesse le sue decisioni non solo ricercando il profitto, ma lasciandosi guidare da principi morali universali? Forse il benessere sarebbe più diffuso e nei momenti di crisi alla fine si conterebbero meno vittime... Questa prospettiva è decisamente di là da realizzarsi. Ciò non toglie che si possa cominciare a porre le basi ideali per una fondazione morale dell'economia, che abbia al suo centro l'attenzione per l'uomo e – esigenza non più rinviabile – la cura dell'ambiente. In questo libro si apre una riflessione a tutto campo che invita gli attori economici a chiedersi non solo che cosa sia più vantaggioso, ma che cosa sia più giusto fare. Questa domanda fondamentale viene via via declinata in interrogativi più specifici: è vero che tutto può essere comprato e venduto? Bene e utile coincidono? L'interesse di chi bisogna perseguire nella propria iniziativa imprenditoriale? L'avidità è il motore del progresso oppure un vizio? In quale misura sono accettabili le diseguaglianze economico-sociali? Che tipo di uomo vuole essere il businessman? Quale rapporto ha la ricchezza con la felicità? Quali valori sono ...

La decrescita prima della decrescita

La decrescita prima della decrescita

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 200

Gli sbandieratori del produttivismo e dello sviluppismo – anche nella versione contrabbandata per «verde» o sostenibile – vorrebbero accreditare un’immagine settaria e marginale degli obiettori di crescita: un manipolo di utopisti tardomoderni con l’ossessione recessiva di far cambiare rotta alla civiltà. Ma la logica trionfante del «cresci o muori» non può certo invocare maggior realismo, proprio quando si profila lo schianto del pianeta sotto il peso ecologicamente e socialmente funesto di iperproduzione, iperconsumo e iperscarto. Quell’insensatezza che oggi è diventata sinonimo di catastrofe viene da lontano, come chi in ogni tempo ne ha denunciato le storture che già si annunciavano mortifere. Si tratta di filosofi, poeti, economisti, romanzieri, politici, teologi, di cui Serge Latouche fa qui l’appello in quanto precursori, pionieri e compagni di strada. Tutt’altro che gracile, l’albero genealogico della decrescita vanta il fior fiore del pensiero critico e della sapienza di diversi continenti, configurando una storia delle idee alternativa. In felice promiscuità vi prendono posto cinici, epicurei e buddhisti zen, decrescenti di città e decrescenti...

Più etica nel mercato?

Più etica nel mercato?

Autore: Paolo Del Debbio

Numero di pagine: 288

È diffusa la convinzione che all’origine dei problemi economici di questi anni ci sia una generale mancanza di principi etici, che dovrebbero invece orientare le dinamiche e gli scopi del mercato. Per porre fi ne al disordine sarebbe quindi sufficiente ripristinare la funzione originaria che, secondo tale visione, esso dovrebbe svolgere: il perseguimento del bene comune. Così esposto, il ragionamento sembra fondato e persino scontato. La realtà è ben diversa. Come dimostra Paolo Del Debbio in questo libro, basta porsi alcune semplici domande per far emergere le molte contraddizioni che si nascondono dietro un’apparente e seducente ovvietà. I disastri finanziari, l’assenza di un accordo sulla gestione dell’emergenza ambientale e di interventi efficaci nella lotta alla povertà sono frutto dei meccanismi perversi del mercato o forse dell’inadeguatezza dei pubblici poteri? A un’attenta osservazione il richiamo all’etica si rivela infatti un alibi per coprire le responsabilità di chi non compie il proprio dovere. Docente di Etica ed economia all’Università Iulm di Milano, Del Debbio costruisce un percorso che, partendo dalle origini della questione etica in...

Utopia. 500 anni dopo

Utopia. 500 anni dopo

Autore: Marina D’Amato

Numero di pagine: 170

Utopia come ottimo luogo o non luogo, tradotto, questa volta, nei termini di una perfetta società delle macchine che riafferma la fiducia nell’assolutismo scientista e una posizione conservatrice fondata sull’immutabilità dell’umano? A cinquecento anni dall’utopia di Moro non vi è una via più duttile, capace di riflettere sulle trasformazioni future dell’umano? Quando apparve nel 1516 L’Utopia di Tommaso Moro voleva, secondo i più, esprimere il sogno rinascimentale di una società perfetta, in cui la cultura avrebbe dovuto regolare la vita degli uomini. Quella straordinaria ‘isola che non c’è’ è descritta ampiamente in uno spazio formata da cinquantaquattro città molto ben governate da abili magistrati e popolate da abitanti che lavorano poco, mai più di sei ore al giorno, producendo tutto ciò che serve per vivere, prelevando dai granai comuni secondo le proprie necessità. Individui tolleranti, pacifici, privi di avidità, gli abitanti di questa città ideale non hanno altri bisogni materiali, se non quelli che soddisfano facilmente nella vita comunitaria, facendo attenzione alle regole, persino a quelle dell’opportuna limitazione delle nascite. Il...

Mappa mundi

Mappa mundi

Autore: Domenico De Masi

Numero di pagine: 594

Se si parla sempre più spesso di crisi dell'Occidente, se ormai l'intero pianeta avverte un disagio che i profeti di sventura prevedono irreversibile, forse non è la realtà a essere in crisi, forse è in crisi il nostro modo di interpretarla, sono in crisi i nostri modelli esplicativi. Siccome le categorie mentali che abbiamo ereditato dall'epoca industriale non sono più capaci di spiegarci il presente, siamo indotti a diffidare del futuro, oscillando tra disorientamento e paura. Attendiamo il vento favorevole ma non sappiamo dove andare. Sentiamo crescere intorno a noi e dentro di noi l'esigenza di un mondo nuovo consapevole e solidale, l'urgenza di un nuovo modello di vita capace di orientare un progresso che, privo di regole e di scopi, risulta sempre più insensato. Ma a chi tocca l'onere di elaborare questo nuovo modello? Ne esiste già un embrione da qualche parte? In queste pagine l'autore parte dalle domande più urgenti del nostro tempo per avviare un'analisi a tutto campo dei modelli di vita elaborati dall'uomo nel corso dei secoli, dei sistemi sociali, culturali, religiosi creati per rispondere alle sfide dell'esistenza. Possono ancora esserci utili per affrontare...

Il pianeta dei naufraghi

Il pianeta dei naufraghi

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 279

Migranti e relitti si inabissano ogni giorno nei nostri mari, con una progressione da ecatombe. I «naufraghi dello sviluppo» di cui Serge Latouche parlava ventisei anni fa, quando uscì la prima edizione del libro, divenuto un classico della decrescita, adesso hanno i volti degli oltre quindicimila esseri umani già risucchiati in cimiteri d’acqua. Non accade spesso che espressioni metaforiche – il naufragio, gli approdi dei sopravvissuti – si inverino tragicamente, sacrificando il possibile che racchiudevano alla realtà peggiore. Un esito tuttavia non imprevisto, quantomeno da parte di Latouche, che nel momento in cui l’Occidente presagiva i trionfi dell’incipiente globalizzazione consegnava a queste pagine un’analisi senza scampo della logica produttivistica e delle sue conseguenze nefaste, e al contempo si congedava dai miti messianici del terzomondismo. Ciascuna osservazione di allora conserva una «terribile attualità» ed è traducibile alla lettera nelle parole-chiave degli odierni obiettori di crescita, se si sostituiscono sviluppo con crescita e doposviluppo con decrescita. Spinti ai margini di tutto dalla tracotanza della modernità, i «naufraghi»...

L'Europa dei territori. Etica economica e sviluppo sociale nella crisi

L'Europa dei territori. Etica economica e sviluppo sociale nella crisi

Autore: Emanuele Leonardi , Stefano Lucarelli

Numero di pagine: 140

I saggi che compongono questo libro traggono spunto in particolare dalla domanda seguente: quali forme assumerà nel prossimo futuro l'interazione tra i territori produttivi e lo scenario di governance continentale che di fatto li racchiude? Senza assumere una prospettiva analitica basata sul breve termine ed immediatamente applicabile in termini di politiche pubbliche, gli autori cercano di costruire un dialogo fra approcci scientifici diversi che spaziano dall’economia politica alla sociologia dell’ambiente, dalla geografia economica alla filosofia morale. L'Europa dei territori, infatti, non è che l'esito – sempre reversibile e comunque percorso da conflitti di varia natura ed intensità – di complessi processi socio-economici che devono ancora essere compresi a fondo.Pensare le traiettorie di sviluppo future dei territori europei, e le eventuali forme di mediazione e collaborazione che li caratterizzeranno, richiede non solo la presa d'atto delle trasformazioni epocali che hanno investito il lavoro, il welfare ed il territorio, ma anche uno sforzo collettivo che sappia immaginare ed agire un modello di sviluppo altro, radicato nei principi di giustizia sociale ed...

Design, territorio e sostenibilità. Ricerca e innovazione per la valorizzazione delle risorse locali

Design, territorio e sostenibilità. Ricerca e innovazione per la valorizzazione delle risorse locali

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 113

85.82

Decrescita e individualismo metodologico

Decrescita e individualismo metodologico

Autore: Nicola Iannello

Numero di pagine: 9

La proposta di decrescita ha raggiunto una certa rispettabilità accademica negli ultimi anni. Lo scopo del saggio è mostrare gli errori metodologici di una tale teoria. Studiosi come Serge Latouche e Alain Caillé affermano che le scienze sociali sono colonizzate dall'economia, basate sulla semplificazione dell'homo oeconomicus, e che l'individualismo metodologico conduce all'atomizzazione della società. Trascurando la distinzione tra l'utilitarismo delle regole e l'utilitarismo dell'atto, tuttavia, fraintendono il significato della tradizione dell'individualismo metodologico, che è un metodo per rintracciare i fenomeni e le istituzioni sociali alle azioni degli individui.

Stile sobrio

Stile sobrio

Autore: Manlio Brusatin

Numero di pagine: 240

Per quanto vista come «la virtù del giorno dopo», la sobrietà è stata considerata via via necessaria. Soprattutto nella modernità però non ha avuto un gran valore narrativo, come invece la cattiveria, l'astuzia, il tradimento, la menzogna. In questo libro viene raccontata fin dalle origini, individuate ne La vita sobria di Alvise Cornaro (1566), inventore della dieta moderna anche come comportamento morale e considerato da Nietzsche il contrario del Super-Uomo. Dal cibo all'abito, all'abitazione, il saggio si sviluppa fra parola e immagine, tra aneddoti e dotte ricostruzioni, per mostrare tutte le sfaccettature di quest'utile virtù.

Picco per capre

Picco per capre

Autore: Jacopo Simonetta , Luca Pardi

Numero di pagine: 238

Se davvero fossimo troppi in questo paese e in questo mondo? E se la crescita fosse finita per sempre? Che succede se finisce il petrolio? E le risorse minerali su cui si basa l’industria diventano più rare? Che succede se si estinguono migliaia e migliaia di specie animali e piante? Di chi mi potrei fidare se avessi davvero bisogno di aiuto? E se la mia vita dovesse cambiare per sempre? Che farei se perdessi il lavoro, la casa, i risparmi o qualunque altra cosa che mi dà sicurezza?

Per un'abbondanza frugale

Per un'abbondanza frugale

Autore: Serge Latouche

Numero di pagine: 150

Che cos'è mai l'abbondanza frugale, oltre a un ossimoro che lega provocatoriamente due opposti, a un'ennesima parola d'ordine suggestiva e impraticabile? Se qualcuno replicasse così alla prospettiva di una convivenza capace di sobrietà non punitiva, verrebbe preso sul serio da Serge Latouche, e contraddetto con ottime ragioni. Agli argomenti di chi dissente da lui e dagli altri, sempre più numerosi, «obiettori di crescita», il maggior teorico della decrescita dedica questo libro, ormai necessario dopo anni di malintesi, resistenze, travisamenti strumentali, accese controversie. Gli sviluppisti incrollabili, o gli scettici poco inclini a dar credito alle logiche antieconomiche, troveranno qui il repertorio delle loro tesi e delle loro perplessità, smontate una a una. Sarà difficile continuare a sostenere con qualche fondatezza che la decrescita è retrograda, utopica, tecnofoba, patriarcale, pauperista. La crisi devastante che stiamo vivendo la indica invece come l'uscita laterale dalla falsa alternativa tra austerità e rilancio scriteriato dei consumi. Un'abbondanza virtuosa, ci avverte Latouche, è forse l'unica compatibile con una società davvero solidale.

Tra geografia e politiche

Tra geografia e politiche

Autore: Francesca Governa

Numero di pagine: 194

A cosa serve la geografia? È una disciplina utile oppure no? Ed è l’utilità che può qualificare il valore del sapere geografico o bisogna piuttosto ragionare in termini di rilevanza sociale e politica? Questo libro discute il rapporto fra geografia e politiche pubbliche, concentrandosi sulla relazione fra processi dello sviluppo e territorio. Ragionare attorno al significato della geografia nelle politiche pubbliche porta a diffidare di risposte semplici e impone una riflessione sul ruolo della conoscenza nel processo politico d’individuazione dei problemi, delle opportunità, degli attori e degli interessi in gioco nei processi di trasformazione della città e del territorio. Diffidare di risposte semplici significa in primo luogo superare l’idea che il rapporto fra geografia e politiche possa essere affrontato in termini di utilità pratica e nelle pratiche. In tal modo si adotterebbe infatti una visione della geografia come sapere neutro, in grado di descrivere una presunta oggettività del territorio e dei suoi problemi, mentre essa è una pratica conoscitiva portatrice di valori e principi, che richiede un preciso posizionamento etico e politico. In questo studio,...

Verso una teoria economica dello sviluppo umano

Verso una teoria economica dello sviluppo umano

Autore: Marco Musella

Numero di pagine: 110

Vi è un bisogno urgente di un paradigma diverso per comprendere il sentiero che devono percorrere le nostre economie. Questo libro presenta un’introduzione agile e rigorosa alla teoria dello sviluppo umano, la teoria di cui, a parere dell’autore, si ha bisogno per ri-comprendere la crescita economica e le condizioni che la rendono desiderabile e sostenibile sotto il profilo sociale ed ambientale. Non è sulla base dell’aumento della quantità di beni materiali a disposizione di persone e comunità che va valutato lo sviluppo di un Paese, ma guardando all’allargamento dello spazio della libertà di essere e di fare delle donne e degli uomini che in esso vivono. Un nuovo approccio ai temi dell’economia, della politica economica, della crescita e dello sviluppo di cui si ha estremo bisogno. Il libro trae ispirazione dai contributi di Amartya Sen e Martha Nussbaum e si propone di presentarli nella loro struttura costitutiva non solo illustrandone i fondamenti teorici, ma anche declinandone la grande utilità per i dibattiti di ogni giorno su disuguaglianza e povertà, libertà e giustizia, etica ed economia, efficienza ed equità delle istituzioni che regolano la nostra...

La scomparsa della sinistra in Europa

La scomparsa della sinistra in Europa

Autore: Aldo Barba , Massimo Pivetti

Il consenso liberista si è incrinato sotto i colpi del sempre più evidente degrado economico e sociale da esso provocato. Eppure, l’ingombrante cadavere della sinistra della “modernità” e delle “riforme” continua ad appestare la scena politica europea. Cosa impedisce la rinascita di una sinistra capace di ricollocare al centro della propria azione le grandi questioni economiche e di classe, consapevole che al potere del denaro può contrapporsi solo quello dello Stato-nazione? Barba e Pivetti sostengono che, per rimettersi in cammino, le forze autenticamente progressiste non dovrebbero affrontare l’ignoto, quanto piuttosto superare un’inerzia culturale, la generale subalternità nei confronti delle idee dominanti. Nella scoraggiante condizione di debolezza politica in cui oggi versano i salariati e i ceti popolari, una sinistra di classe avrebbe il non trascurabile vantaggio di non doversi inventare nulla: si tratterebbe di riprendere le fila di quanto di meglio la civiltà europea sia riuscita a realizzare nel secondo dopoguerra.

La fatica di essere pigri

La fatica di essere pigri

Autore: Gianfranco Marrone

Numero di pagine: 163

La storia della pigrizia ha radici antiche, incrociandosi con l’ozio e con l’accidia. L’ozio è padre di tutti i vizi, ma anche virtù del letterato che sfugge alle costrizioni del lavoro. Analogamente l’accidia è vizio capitale, meno grave però di altri comportamenti considerati riprovevoli. Intere classi sociali ne fanno il loro vanto, altre la deridono, altre vi aspirano. E molti sono i racconti che riguardano la pigrizia, facendone ora una proprietà caratterizzante certi personaggi (da Oblomov a Paperino) ora un atteggiamento di ribellione contro le società moderne (da Stevenson a Lafargue, da Russell a Barthes). In gioco, è la rivendicazione di stanchezza, il desiderio di riposo, l’esigenza del non voler fare. Morale: difficile essere pigri. Bisogna faticare per riuscirci. In un’epoca che glorifica incessantemente la prestazione, riempiendo ogni momento della nostra vita di gesti carichi di necessità produttive, non far nulla è tutt’altro che evidente. Per questo va perseguito, rivendicato come un diritto, praticato come esercizio di libertà.

Quello che è mio è tuo

Quello che è mio è tuo

Autore: Daniela Ostidich

Numero di pagine: 114

L’epoca del consumismo è definitivamente tramontata. Le persone si trovano a dover fare i conti con budget di spesa diminuiti e una preoccupazione crescente rispetto alla stabilità dei redditi futuri. Il mondo delle merce non risplende più. Ma altre attese, altri desideri stanno emergendo al loro posto. In tempi di incertezza il gruppo costituisce sicurezza tornano a essere importanti valori quali la collettività, le relazioni, la condivisione. Il libro nasce dalla volontà e dalla possibilità di fare rete, di rafforzare e ampliare il sistema delle relazioni, di individuare obiettivi condivisi e condivisibili, operare insieme – oltre l’economia istituzionale – per raggiungerli, anche grazie all’affermazione e all’evoluzione dei social network. Infatti, sul web ormai non si condividono più solo le notizie o le informazioni, ma anche beni di consumo, servizi, cibo, etc.

Sociologia

Sociologia

Autore: Natascia Villani , Rosamaria Bitetti , Peter J. Boettke

Numero di pagine: 102

Virtuosità e corruzione dell’individualismo ANDREA BIXIO Corruzione e rinascita dell’individualismo: l’individualismo metodologico PETER J. BOETTKE, ROSOLINO A. CANDELA What is Old Should Be New Again: Methodological Individualism, Institutional Analysis and Spontaneous Order RAFFAELE DE MUCCI The Methodological Individualism Antidotes to Poisons of the Conspiracy Theory of History and society LORENZO INFANTINO L’individualismo metodologico e la nascita delle Scienze Sociali SIMONA FALLOCCO L’individualismo metodologico in sociologia ROSAMARIA BITETTI Individualismo metodologico, cambiamento sociale e politiche pubbliche NICOLA IANNELLO Decrescita e individualismo metodologico Note FIORENZO PARZIALE Il contributo sociologico di Paul Ricoeur Discussioni NATALINA STAMILE Ragionevolezza e giustizia costituzionale NATASCIA VILLANI Maria De Unterrichter e la tradizione di Luigi Sturzo 83 Recensioni ALBERTO FEBBRAJO, GORM HARSTE Law and Intersystemic Communication. Understanding “Structural Coupling” (Laura Appignanesi) SIMONA ANDRINI La pratica della razionalità. Diritto e potere in Max Weber (Tito Marci)

Creatività e crisi della comunità locale. Nuovi paradigmi di sviluppo socioculturale nei territori mediani

Creatività e crisi della comunità locale. Nuovi paradigmi di sviluppo socioculturale nei territori mediani

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 226

1791.4

Spazio pubblico e interculturalità

Spazio pubblico e interculturalità

Autore: Martina Polimeni

Numero di pagine: 232

Multiculturalità e spazio pubblico sono un tema che sarà sempre più presente nel futuro delle città, dove la presenza multietnica richiede soluzioni efficaci per l’integrazione. Questo libro affronta con rigore e passione un tema non facile e prende spunto dal caso della Danimarca dove all’intolleranza si è sostituita una forte capacità di integrazione e di condivisione di culture, abitudini, costumi. È un’analisi attenta degli errori fin qui fatti e di quelli che andrebbero evitati nella progettazione delle nuove realtà metropolitane dove lo spazio publico va offerto per essere vissuto in un ambito di pacifico scambio di cultura e tradizioni. L’ indicazione che viene dal Superkilen Park di Copenhagen, sorto nel difficile quartiere di Nørrebro, è certamente un esempio che presenta molteplici piani di lettura, ma che dimostra come la creatività e uno spirito di integrazione possano trasformare un ghetto in un’area dove diventa desiderabile vivere.

Crescita felice

Crescita felice

Autore: Francesco Morace

Numero di pagine: 153

La tensione verso la crescita è biologica: crescono i bambini, crescono le piante e tutti gli organismi viventi. La crescita non può quindi rappresentare un problema, salvo confonderla con la concezione smisurata di una tendenza illimitata, lineare, non sostenibile. Legato a quello di prosperità, il concetto di crescita esprime la speranza responsabile per la costruzione di un futuro migliore, non il progresso automatico e inevitabile dei nostri standard di vita. E se la visione parziale della decrescita felice propone una diagnosi corretta (l’inadeguatezza dell’attuale modello di sviluppo) ma una terapia sbagliata (il ripiegamento nostalgico su un passato migliore e frugale), la crescita felice fa leva su dinamiche tutte compatibili con il bene comune: si alimenta di economie circolari, promuove relazioni generative, attiva magnetismi sociali. In questa prospettiva anche il consumo – rivoluzionario, liberatorio, evolutivo quando si combini con una visione sostenibile e condivisa del mondo – si rivela occasione vitale e felice. È questo il presupposto che più si allontana dall’ideologia demonizzante della decrescita, incapace di cogliere gli innegabili elementi di...

Città tra Europa e Cina. Globalizzazione e sostenibilità nella cultura urbana contemporanea

Città tra Europa e Cina. Globalizzazione e sostenibilità nella cultura urbana contemporanea

Autore: Valeria Saiu

Numero di pagine: 200

Il libro descrive tre figure della città: la “città liquida”, la “città sostenibile” e la “città emergente”, attraverso politiche, strategie e progetti significativi per il racconto delle città in cui viviamo e delle idee che ne hanno influenzato la loro

Per un'ecologia del vivente

Per un'ecologia del vivente

Autore: Serge Latouche , Pierre Jouventin , Thierry Paquot

Numero di pagine: 192

Tutti conoscono la celebre formula con cui Karl Marx conclude le sue lapidarie Tesi su Feuerbach: «I filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi diversi; si tratta però di mutarlo». Induce a sorridere? Appare ingenua? Velleitaria? Idealistica? Potrei riscriverla così: «Comprendere il mondo è indispensabile per chi desideri renderlo abitabile». Formulandola in questo modo, immagino - e spero - che più di una lettrice e di un lettore saranno d'accordo. Ma per comprendere il mondo nella sua incredibile complessità, dobbiamo fare sì che le conoscenze si incrocino e tenere presenti tre «suggerimenti» metodologici: ecologizzare il nostro spirito, deoccidentalizzare la nostra prospettiva e valorizzare un approccio retro-prospettivo. (Serge Latouche)

SOS Ambiente Italia

SOS Ambiente Italia

Autore: Benito Li Vigni

Numero di pagine: 224

La morfologia del territorio italiano è caratterizzata da precari equilibri naturali a cui si aggiungono sprechi e malaffare in un quadro di pieno declino ambientale, sociale, economico, industriale e politico. Il futuro va ricercato nella messa in sicurezza del territorio e nello sviluppo sostenibile. La salute umana, la sicurezza idrica e alimentare è minacciata dall'inquinamento ambientale, dai veleni dei fondali marini e dalle emissioni degli impianti industriali molto spesso inseriti nel contesto abitativo, o nelle vicinanze.

I Filosofi del diritto alla ‘Sapienza’ tra le due Guerre

I Filosofi del diritto alla ‘Sapienza’ tra le due Guerre

Autore: Gianpaolo Bartoli

Numero di pagine: 740

I contributi di questa opera, dal significativo titolo I filosofi del diritto alla ‘Sapienza’ tra le due Guerre, rivolgono la loro attenzione alla cultura filosofico-giuridica italiana ed internazionale, presente nell’Istituto di Filosofia del diritto della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, sulle pagine della Rivista Internazionale di Filosofia del diritto e nelle attività della Società italiana di Filosofia del diritto, progettati e fortemente voluti da Giorgio Del Vecchio negli anni compresi tra i due conflitti mondiali. Incisive riflessioni in tal senso promanano dagli studiosi dell’Istituto di Filosofia del diritto, dal laboratorio di Ermeneutica giuridica e dall’Accademia Internazionale di Filosofia del diritto ‘Sapienza’. Come è noto all’emergere di una ‘tendenza antifilosofica’, non solo negli studi giuridici, rispondono le critiche di pensatori e giuristi come Giorgio Del Vecchio, Giuseppe Capograssi, Widar Cesarini Sforza, Sergio Panunzio, Vezio Crisafulli, Flavio Lopez de Oñate, Felice Battaglia, Carlo Esposito, Giacomo Perticone, Guido Gonella, Emilio Betti; al contempo, considerato lo Statuto a...

Relazione sulla situazione economica del Lazio 2010

Relazione sulla situazione economica del Lazio 2010

Autore: Unione Regionale delle camere di commercio industria

Numero di pagine: 154

365.871

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