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Teatro alla Scala e promozione culturale nel lungo Sessantotto milanese

Teatro alla Scala e promozione culturale nel lungo Sessantotto milanese

Autore: Siel Agugliaro

Numero di pagine: 360

Questo non è un libro che parla di politica, eppure rispecchia inevitabilmente alcuni momenti chiave della storia politica italiana. La Scala ha infatti attraversato, rappresentato e diversamente reagito a tutti gli episodi più significativi della nostra storia sociale. Al centro di questo studio c’è forse il momento più appariscente: la protesta in piazza della Scala la sera di Sant’Ambrogio del 1968, con il celebre Don Carlos verdiano diretto da Claudio Abbado. Si tratta solo di un evento simbolo di un prolungato problema di gestione del teatro ...

Il disegno selvaggio

Il disegno selvaggio

Autore: Simone Ghiaroni

Un antropologo studia sul campo una strana tribù: i bambini di una scuola dell’infanzia. In particolare, cerca di capire come questi utilizzino spontaneamente e per i propri scopi uno strumento di comunicazione a loro congeniale, il disegno. Evitando estetiche primitiviste e valutazioni psicologico-cognitive, l’analisi fa emergere, con uno sguardo relativista, come i bambini attraverso il disegno agiscano in modalità peculiari, con precise intenzioni, nel loro mondo sociale: comunicare la propria identità, mettersi in relazione con il contesto, dare vita a giochi che nascono nell’immagine, negoziare e stabilire relazioni sociali. Per cogliere quindi il significato di un disegno è necessario valutarne le condizioni di produzione e comprenderne l’uso all’interno del gruppo. In questo testo, si propone una selezione di strumenti interpretativi per analizzare la complessità e il significato del disegno infantile colto nel suo stato “selvaggio”.

Il progetto memore

Il progetto memore

Autore: Stefano Follesa

Numero di pagine: 242

Il volume costituisce un’indagine sul ruolo del design nella tutela e sviluppo di una diversità culturale ancora presente nei territori produttivi del nostro paese. Il “progetto memore”, analizzato nel testo, è quello di una identità indagata e rielaborata; un’identità in divenire che accetta il confronto con le mutazioni del contemporaneo per ripartire li dove la modernità ne aveva minato le basi. Il libro racconta il definirsi di un movimento progettuale e culturale che investe oggi la disciplina nei suoi molteplici ambiti. Testi e immagini indagano i differenti approcci necessari nel rapporto con l’artigianato o con i processi industriali e le modalità attraverso cui è possibile sviluppare identità in ambito contemporaneo; dal lavoro sulle tipologie e sui materiali, all’utilizzo del processo narrativo, dalla rielaborazione dei segni al ruolo basilare della comunicazione.

Pigmei, europei e altri selvaggi

Pigmei, europei e altri selvaggi

Autore: Stefano Allovio

Numero di pagine: 196

Campioni di esotismo e simbolo di uomini primitivi per molti, i Pigmei entrano in contatto con gli Europei nel XIX secolo. Vengono osservati e ‘misurati' dagli scienziati, esibiti sui palcoscenici e negli zoo al fianco delle scimmie. Nel corso del Novecento gli antropologi hanno però indagato il loro mondo e hanno svelato i pregiudizi occidentali: la riflessione estetica dei Pigmei non è meno raffinata, per certi aspetti, di quella di Michelangelo e la loro arte della divisione della preda eccelle in complessità. Per Stefano Allovio riflettere sulla marginalità dei Pigmei ha voluto dire riflettere anche sulla marginalità degli antropologi all'interno delle comunità intellettuali dove permangono resistenze a riconoscere i molti modi di ‘fare scienza'. Se i Pigmei necessitano di maggiore riconoscimento, anche gli antropologi – molto più simili ai Pigmei di quanto si immagini – hanno titolo a richiedere maggiore riconoscimento nelle accademie e nei luoghi del sapere. Frequentare le frontiere, le periferie e i margini fra culture, dove l'antropologia si colloca come disciplina, non significa essere condannati alla insignificanza e alla marginalità: la cultura si nutre...

L'uomo di cinquant'anni

L'uomo di cinquant'anni

Autore: Johann Goethe

Numero di pagine: 220

Più forte di ogni sentimento provato fino ad allora, nella vita di un severo maggiore dell'esercito irrompe l'amore, quello di una meravigliosa ragazza di nome Hilarie. I due, legati da un rapporto di parentela, sono però lontani dal coronamento del loro sogno a causa di una notevole differenza anagrafica. L'incontro non mancherà di sconvolgere l'equilibrio psichico del maggiore, improvvisamente devoto alla giovinezza perduta e pronto a tutto pur di nascondere il peso dei suoi capelli bianchi. Hilarie, da parte sua, sembra ascoltare soltanto il suo cuore... finché un incontro inaspettato non la spingerà a guardare con occhi diversi l'oggetto di un'attrazione più platonica che reale. Opera romantica per eccellenza, "L'uomo di cinquant'anni" ha un posto di assoluto rilievo nella storia della letteratura. Un racconto indimenticabile a cui devono molto - insieme al Thomas Mann de "La morte a Venezia" - i più grandi autori del Novecento europeo.

Leggere, Formare, Gestire. 20 anni di recensioni per formatori e direttori del personale

Leggere, Formare, Gestire. 20 anni di recensioni per formatori e direttori del personale

Autore: Forti , Varchetta

Numero di pagine: 312
Il pensiero estetico di Nikolaj Evreinov dalla teatralità alla 'poetica della rivelazione'

Il pensiero estetico di Nikolaj Evreinov dalla teatralità alla 'poetica della rivelazione'

Autore: Pieralli, Claudia

Numero di pagine: 324

Questa ricerca propone un’analisi integrale del pensiero estetico del regista, drammaturgo e teorico dell’arte Nikolaj Nikolaevič Evreinov. Il lavoro si incentra sull’analisi del trattato La rivelazione dell’arte, scritto a Parigi negli anni Trenta, che rappresenta la maggiore testimonianza delle ricerche in campo estetico dell’autore. Si offre così un collegamento tra aspetti noti del pensiero teatrale di Evreinov, relativi al periodo delle avanguardie in Russia, e altri, di carattere più ampio, rimasti a lungo preclusi alla conoscenza. Attraverso spaccati di storia del teatro russo del primo Novecento e riflessioni che toccano la critica testuale, la storia del pensiero estetico e della critica russa, emerge, sullo sfondo della cultura espressa dall’emigrazione russa post-rivoluzionaria, la complessa figura di un artista che, da intellettuale, entra in dialogo con la tradizione culturale europea occidentale. Questo libro intende così restituire visibilità, oltre che una completezza esegetica e storiografica, alla ricca eredità di Evreinov scrittore, filosofo e critico.

L'estetica italiana del Novecento

L'estetica italiana del Novecento

Autore: Paolo D'Angelo

Numero di pagine: 328

Da Croce a Eco, da Gentile a Garroni, da Pareyson a Vattimo, Paolo D’Angelo ricostruisce l’intera storia dell’estetica italiana dai primissimi anni del Novecento a oggi, seguendo l’intreccio che lega la riflessione filosofica sull’arte alla critica letteraria, a quella delle arti figurative e musicali, ai movimenti artistici.

Il TEATRO INTERIORE Parateatro - Antropologia Teatrale - Psicodramma - Immaginazione Attiva

Il TEATRO INTERIORE Parateatro - Antropologia Teatrale - Psicodramma - Immaginazione Attiva

Autore: Pier Pietro Brunelli

Letture di bibliologia fatte nella regia Università degli studi in Napoli, durante il primo semestre del 1865 ...

Letture di bibliologia fatte nella regia Università degli studi in Napoli, durante il primo semestre del 1865 ...

Autore: Tommaso Gar

Numero di pagine: 340
Plastica

Plastica

Autore: Johann Gottfried Herder

Numero di pagine: 112

Pubblicata nel 1778, la Plastica di Johann Gottfried Herder (1744-1803) costituisce il principale contributo dell’autore alla nascente riflessione estetica e un passaggio decisivo nella costruzione del suo assetto disciplinare moderno. Punto di arrivo di un dibattito secolare sullo statuto delle arti sorelle, la pittura e la scultura, la Plastica, infatti, giunge ad argomentare con una chiarezza e un’ampiezza di implicazioni straordinarie il conclusivo riconoscimento dell’autonomia teorica della scultura, conducendo, insieme, a una complessiva ridefinizione del moderno sistema delle arti e a un profondo ripensamento del ruolo e della funzione conoscitiva e artistica della sensibilità. Se infatti per un verso Herder, ponendosi nel solco della grande lezione di Winckelmann, individua nella scultura classica il modello di una compiuta umanità con cui il moderno necessariamente si confronta a partire dal riconoscimento di una distanza non più colmabile, per l’altro verso, fondando la peculiarità della scultura nel riferimento al senso conoscitivamente oscuro e ontologicamente profondo del tatto, apre a un criterio nuovo di comprensione del sapere estetico, rivolgendosi con ...

Il senso della bellezza

Il senso della bellezza

Autore: George Santayana

George Santayana è autore di una vastissima produzione in lingua inglese poco conosciuta nel nostro Paese. Eppure, accanto a quella di John Dewey, la sua riflessione rappresenta una delle elaborazioni più significative della filosofia americana. La sua opera fondamentale, Il senso della bellezza, è divenuta un classico dell’estetica contemporanea. L’obiettivo di fondo del pensiero di Santayana è integrare la bellezza e l’arte, così come ogni altra attività umana, con la vita, restituendo a esse la forte vitalità da cui sorgono. La concezione estetica di Santayana, proprio in quanto privilegia la centralità della bellezza come esperienza vitale e si volge a indagare il modo in cui noi la percepiamo e il significato che a essa attribuiamo, costituisce una proposta di grande originalità e in stimolante sintonia con la ricerca odierna. Così Il senso della bellezza mantiene immutato il fascino di un classico, ed è difficile rimanere insensibili alla singolare lucidità della teoria del bello di Santayana e all’accattivante raffinatezza delle sue argomentazioni.

Estetica dell'immagine. Gli stili come forme della visione e della rappresentazione

Estetica dell'immagine. Gli stili come forme della visione e della rappresentazione

Autore: Raffaele Simongini

Numero di pagine: 99
Tipi umani e figure dell’esistenza

Tipi umani e figure dell’esistenza

Autore: Alberto Giacomelli

Attraverso la morfologia di Goethe, la riflessione estetica di Nietzsche e la Lebensphilosophie di Simmel si è inteso sviluppare una filosofia delle “forme di vita” nei termini di un’articolazione di tipi umani, modelli esistenziali, personificazioni esemplari e concrezioni simboliche in cui si concentra, come in una monade, un intero universo storico di pratiche, comportamenti, opzioni morali, attitudini culturali e disposizioni artistiche. Il genio, il poeta, l’eroe, il filisteo, il dotto, il giornalista, lo spirito libero, il buon europeo, lo scienziato, il prete, l’asceta, il criminale, il saggio o ancora l’operaio, l’uomo della folla, il bohémien, il flâneur, il dandy e il blasé diventano l’incarnazione plastica di forme di pensiero e di visioni del mondo di grande (in)attualità. Mentre il goethiano “fenomeno originario”, nella sua relazione con l’archetipo, rivela la presenza di una legge stabile – ancorché fluida e anti-essenzialistica – a fondamento del processo vitale di formazione, la casistica tipologica e psicologica di Nietzsche trova espressione nella stilizzazione provvisoria e nella condensazione dinamica della volontà di potenza in ...

Sul cinema

Sul cinema

Autore: Edgar Morin

A cura di Monique Peyrière e Chiara Simonigh Edizione italiana a cura di Chiara Simonigh “Nelle ricerche su e con il cinema – scrive l’autore – ho tentato di estendere il tipo di indagine condotta nei miei libri” sulla complessità del mondo e dell’essere umano. Ma come può il progenitore dei media audiovisivi alimentare una simile esplorazione? Il cinema di Edgar Morin è un medium capace di far luce sull’uomo e sulla società. In questi scritti incisivi e affascinanti – sul film poliziesco, su teatro e cinema, su Arthur e Marilyn –, Morin analizza le mitologie del mondo contemporaneo. Nella sua teoria, in cui il cinema appare in tensione tra tecnica e magia, arte e industria, standardizzazione e creatività, individui e comunità, lo spettatore diviene il perno di un’esperienza concreta del tempo e della storia. I testi inediti, qui recuperati e organizzati, costituiscono perciò un punto di riferimento rilevante nell’ambito delle ricerche sul cinema, i media, l’estetica, la cultura e la conoscenza, intesi come dimensioni fondamentali dell’umano.

Scritti filosofici e politici

Scritti filosofici e politici

Autore: Gianni Vattimo

La vocazione filosofica di Gianni Vattimo, uscito dalla maturità come “proletario alfabetizzato”, trova la sua radice in una educazione religiosa sensibile agli aspetti sociali e politici, in un contesto storico culturale, a metà degli anni ’50 del secolo scorso, contrassegnato soprattutto dall’individualismo liberale e dal collettivismo marxista. Iscrivendosi alla facoltà di Filosofia dell’Università di Torino, Vattimo, sotto la guida di Luigi Pareyson, si pone l’obiettivo di “contribuire alla formazione di un nuovo umanesimo cristiano”. Il suo percorso di ricerca, dopo gli imprescindibili Maritain e Mounier e i diversamente complementari aedi della Scuola di Francoforte, approda a Heidelberg, accanto a H. G. Gadamer, per una piena immersione nel nichilismo di Nietzsche e nell’esistenzialismo di Heidegger. Ambedue antimoderni e anticristiani, lo riconducono “paradossalmente alla fede cristiana o a qualcosa che le assomiglia molto”, una fede, più propriamente, “secolarizzata”, che si identifica con il principio della caritas. Gadamer, come già Pareyson, induce Vattimo ad approfondire il suo interesse per l’ermeneutica, un approccio interpretativo...

Schopenhauer educatore? Storia e crisi di un'idea tra filosofia morale, estetica e antropologia

Schopenhauer educatore? Storia e crisi di un'idea tra filosofia morale, estetica e antropologia

Autore: Andrea Borsari

Numero di pagine: 112
Arte della fuga

Arte della fuga

Autore: Massimo Villani

Come guardare a uno scenario, come quello contemporaneo, nel quale, perdendo terreno i registri morali e veritativi, emerge la dimensione di un sentire fisico, libidinale, refrattario a ogni sintesi? Come accostarsi a un panorama segnato dall’incoerente comparsa di soggetti che, saltando ogni mediazione, esprimono la loro irriducibile corporeità, erodendo la possibilità di un trascendimento normativo? Nel lavoro di Jean-Luc Nancy – negli sviluppi e scarti interni che lo solcano a partire dalla metà degli anni Settanta fino alle elaborazioni più recenti – questo libro cerca delle risorse per penetrare nella densità di un mondo che esprime differenze proliferanti. La posta in gioco di questa ricerca è quella di sottrarre Nancy tanto al paradigma heideggeriano post-fondazionalista quanto all’esercizio decostruttivo della mise en abyme. Attraverso un confronto serrato non solo con Heidegger, Arendt, Derrida, Deleuze e i grandi classici del pensiero filosofico, ma anche con taluni autori contemporanei, in particolare Agamben ed Esposito, l’intento è quello di ripensare la nancyana ontologia dell’esposizione, per mettere in evidenza la forza e l’entusiasmo che in...

Disgusto. Fruizione e rappresentazione

Disgusto. Fruizione e rappresentazione

Autore: Serena Pillitu

L’utilizzo del disgusto in ambito artistico implica una contravvenzione di regole implicite dettate dal buon gusto e scritte nel corso della riflessione estetica per lo meno dal Settecento. Il rompere i tabù, modellarli, ridefinirne i confini sono stati compiti assegnati all’arte in molti contesti, tanto da essere parsi a volte sue caratteristiche intrinseche, come spesso nelle avanguardie e, in genere, nell’arte contemporanea. Il disgusto rappresenta un potente mezzo dell’“estetica del trauma”, insieme ad altri (informe, orrore) ma cercare di comprenderlo, significa rivedere i presupposti sui quali l’intero sistema artistico è fondato. Ne emerge, di conseguenza, un quadro assai complesso. Cercare una risposta appropriata implica una trattazione sistematica del tema, nei limiti del possibile, che tenga conto dell’intimo legame dialettico tra la nascita dell’estetica classica e la conseguente nascita di questa categoria. Ciò, tuttavia, rappresenta solo una delle tante sfaccettature del disgusto e dell’importante impatto sul mondo artistico al quale tuttora stiamo ancora assistendo.

Il sistema audiovisivo

Il sistema audiovisivo

Autore: Chiara Simonigh

Numero di pagine: 236

I media audiovisivi sono sempre più un sistema attraverso cui il mondo diviene per noi esperibile, comprensibile, interpretabile e agibile. Essi sono gli strumenti di relazione che impieghiamo per entrare nella fitta rete di connessioni che intessono di complessità il nostro tempo, ma sono anche ormai l’habitat culturale ed estetico che viviamo e che ci plasma. Così gli audiovisivi sono sia l’effetto sia la causa dello sviluppo complesso dell’essere umano, della sua conoscenza e della sua sensibilità. L’autrice esplora alcuni dei mutamenti maggiormente significativi introdotti da questo tipo di immagini, indagandone limiti e potenzialità, fino a prospettarne un impiego generativo e creativo.

Cinema, pratiche formative, educazione

Cinema, pratiche formative, educazione

Autore: Pierluigi Malavasi , Simonetta Polenghi , Pier Cesare Rivoltella

Numero di pagine: 187

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