Le stagioni di Giacomo
Autore: Mario Rigoni Stern
Numero di pagine: 192«Le stagioni del bosco, le stagioni della comunità, le stagioni di Mario... per confrontarci con la carne viva dell'esistenza». Laura Pariani
«Le stagioni del bosco, le stagioni della comunità, le stagioni di Mario... per confrontarci con la carne viva dell'esistenza». Laura Pariani
Il sergente che guida i suoi uomini attraverso le steppe russe fino a casa. L'eterno esploratore dello splendido Altipiano dei Sette Comuni, dove le meraviglie della natura convivono con le tracce dell'opera distruttrice dell'uomo in guerra. Il grande narratore che ha saputo restituire dignità letteraria alla vita degli umili e dei dimenticati dalla storia. Tutto questo è stato Mario Rigoni Stern, qui raccontato 'in parte intera' a un secolo dalla nascita. Mario Rigoni Stern è stato uno dei maggiori narratori del nostro Novecento. La sua voce ha dato spazio a temi e aspetti assenti nella tradizione letteraria italiana: il mondo naturale, le montagne e le storie di guerra. Una peculiarità che trova origine in una vita segnata a lungo da eventi drammatici: la giovinezza trascorsa su ben tre fronti di guerra, la terribile esperienza della ritirata sul Don, la lunga prigionia nei lager tedeschi. Con il ritorno a casa, nel suo amato altipiano, può finalmente dedicarsi a una passione fino allora accantonata per necessità: la scrittura. Nascono così libri memorabili come Il sergente nella neve, Il bosco degli urogalli, Storia di Tönle, che lo porteranno alla consacrazione...
«Il mondo di Mario Rigoni Stern ha l'incanto delle cose esatte, la precisione cadenzata del passo di montagna». «La Stampa»
I ritmi della natura e le storie degli uomini negli occhi di un grande narratore che ci fa camminare accanto a lui, con passo lento e sicuro, stagione dopo stagione.
È incredibile come cosí poche pagine bastino a comporre il mosaico di un secolo». Marco Balzano
Non c'è posto per un bambino storpio in una famiglia spartana, così Talos viene abbandonato in fasce e salvato da un vecchio pastore che gli insegnerà ad opporsi a un destino già assegnato. Il coraggio e l'ostinazione faranno di lui un arciere abile e possente, al servizio del prepotente ma intrepido Brithos. Senza sapere che un filo di sangue unisce il loro passato... e il loro futuro. Fino a quando Talos non scoprirà qual è davvero il sentiero del suo destino.
«Se ripenso ai compagni di allora rivedo i volti giovani, ricordo le voci... I primi caddero su quelle stesse montagne nel giugno 1940, poi venne la campagna di Grecia e altri restarono per sempre sulle montagne dell'Albania; e i Balcani, ancora; e le steppe della Russia. Sempre piú pochi ci contavamo. Vennero i Lager dei tedeschi e la Resistenza. Furono i nostri vent'anni».
«Seduto su un sasso fumi una sigaretta e accarezzi il cane; con le dita frughi nella cartuccera: levi e riponi le cartucce; le soppesi. Non viene mai il giorno! Ecco: vedi già il mirino in cima alle canne; vedi le piante, il sottobosco. Sí, eccolo il codirosso e ora anche il merlo. Ti alzi, sciogli il cane e vai».
In 2004, Marco Paolini traveled to the plains of the Don, to the village, now deceased, in which Italian soldiers sought refuge during the retreat of Russian forces deployed in 1943. The DVD includes recordings of the play Il sergente in performances of three different theaters; it also includes a documentary about Paolini's journey to prepare the show: the story of the novel Il sergente nella neve by Mario Rigoni Stern and the story of the "return-on-Don" author. Issued with DVD is a book Il quaderno del sergente by Marco Paolini, a notebook or a theatrical journal, in which Paolini recounts the adventure of staging the show.
Passione e ricerca, editoria e letteratura, sperimentazione e memoria s’incontrano negli studi qui raccolti in occasione dei 75 anni della casa editrice di Giulio Einaudi. Dalla storia del simbolo, lo struzzo, ai progetti delle collane (con i mitici “Gettoni” di Vittorini) sono svelati aspetti anche inediti, frutto di ricerche d’archivio, di successi come Il sergente nella neve di Rigoni Stern, La Storia della Morante e Gli zii di Sicilia di Sciascia, illuminando – attraverso lettere, illustrazioni e documenti – le scelte editoriali di Saba, Contini, Rodari, Fenoglio, Natalia Ginzburg e altri autori di via Biancamano,perché,come ha scritto il fondatore, «ogni libro si integra agli altri, ben sapendo che senza questa integrazione, questa compenetrazione dialettica, si rompe un filo invisibile che lega ogni libro all’altro, si interrompe un circuito, anch’esso invisibile, che solo dà significato a una casa editrice di cultura, il circuito della libertà».