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È inutile avere ragione

Autore: Roberto Pertici

Numero di pagine: 297

Il volume ripercorre i temi, i riferimenti politici e ideali, le iniziative culturali ed editoriali e infine il declino della cultura “antitotalitaria” in Italia nei trent’anni successivi al secondo conflitto mondiale. Cultura “antitotalitaria”, non meramente “antifascista”, perché il variegato arcipelago politico-culturale qui analizzato coniuga un radicato antifascismo – testimoniato da una ventennale opposizione al regime – con un altrettanto radicato anticomunismo. Allo stesso modo dei liberali pensavano i cattolici della generazione degasperiana, i socialisti democratici e riformisti e gli intellettuali appartenenti alla tradizione repubblicana, nella convinzione che l’esperienza fascista fosse morta per sempre e che il vero problema delle democrazie del dopoguerra fosse la lotta contro il mondo comunista, non solo là dove ormai era già “sistema”, ma anche nelle sue propaggini occidentali. Il libro cerca anche di analizzare le cause che portarono negli anni Sessanta al declino di questa costellazione culturale e quelle che hanno impedito un suo sostanziale recupero dopo il 1990, quando la storia del Novecento sembrava averle dato ragione.

1917 Un anno un secolo

Autore: Agostino Bistarelli , Roberto Pertici

Numero di pagine: 297

Per non fermarsi alla semplice affermazione della Grande Guerra come evento fondante della storia del secolo scorso, questo volume unisce la riflessione sulla periodizzazione al tentativo di interpretare la storia dell’ultimo secolo. Il 1917 viene quindi analizzato come anno-cerniera fra il vecchio e il nuovo mondo, mettendo a fuoco – fra gli eventi militari, politici e culturali di quell’anno – quelli che hanno prodotto dinamiche di lungo periodo, meritevoli di uno studio anch’esso di lungo periodo, non limitato agli anni del conflitto e dell’immediato dopoguerra. Si intrecciano così saggi che affrontano le diverse dimensioni storiografiche delle possibili analisi (internazionale, culturale, sociale, politica), cui si affianca anche una proposta di utilizzo didattico di queste riflessioni.

Radici ideologiche ed esiti socioculturali del '68

Autore: Roberto Pertici , Eugenio Capozzi , Marco Gervasoni , Federico Mazzei , Giovanni Orsina

«La risposta più adeguata al ritorno del mito – specie da parte di formatori e insegnanti - è quella di una compiuta “storicizzazione”, anche perché quel tornare resta decisivo per la comprensione del tempo in cui viviamo e delle sue sfide. È quanto si propongono di fare i saggi che qui si pubblicano. Comune a tutti è la convinzione che le vicende di quell’anno abbiano una lunga incubazione e che quindi non possano essere ridotte a una storia meramente politica. Si fa riferimento al Sessantotto per brevità: si dovrebbe parlare con più precisione del nuovo “pensiero socializzato” (…) che emerge negli anni Sessanta e che è ancora largamente operante nelle società dell’inizio del XXI secolo. Questo mutamento è un fenomeno – come oggi si dice – “transnazionale”, lambisce anche paesi apparentemente periferici come la Spagna franchista e il Messico, come pure quelli dell’est europeo, come la Cecoslovacchia. Richiede quindi una trattazione di questo tipo, attenta alle copiose “suggestioni del mondo” che ha alle spalle (…) e ai complessi percorsi dei suoi temi.»

Storiografia e impegno civile

Autore: Daniele Menozzi , Autori Vari

Numero di pagine: 269

Roberto Vivarelli (1929-2014) ha segnato, con i suoi studi storici e le sue riflessioni storiografiche, ma anche con la sua intensa partecipazione al dibattito pubblico sul ruolo della cultura storica nello sviluppo della vita civile della Repubblica e, più in generale, della società occidentale, una significativa stagione della vita intellettuale del nostro paese. La Scuola Normale Superiore, dove il professore senese ha speso buona parte del suo impegno scientifico e didattico, ha voluto ricordarne, a due anni dalla scomparsa, la figura, cercando, coe­rentemente al proprio statuto, di avviare una conoscenza della sua opera al di fuori delle polemiche che l’hanno spesso accompagnata. I contributi qui raccolti – redatti da studiosi che, pur sotto diversi profili, sono entrati in dialogo con le sue ricerche – ricostruiscono spassionatamente i tratti salienti del suo lavoro, individuandone le motivazioni profonde e gli svolgimenti nel tempo.

2 giugno. Nascita, storia e memorie della Repubblica vol. 1

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 245

La crisi degli anni Novanta ha segnato una profonda cesura tra la storia e le memorie del Paese, al punto da offuscare il racconto di tutta la vicenda repubblicana, a partire dal suo momento fondativo. Guardando agli anni dell’età costituente, possiamo ripercorrere quei passaggi (culture politiche e istituzionali, esperienze e orizzonti di aspettativa) che nel 1946 permisero il “miracolo” della nascita della Repubblica e la costruzione della democrazia italiana: in questo contesto il referendum istituzionale del 2-3 giugno fu il punto di svolta che chiuse la transizione dopo la fine della dittatura fascista. Se all’indomani del conflitto bellico si riproposero le fratture del Paese sul piano sociale ed economico (Nord e Sud, città e campagna, contadini e proprietari, operai e ceti medi), la consultazione popolare rappresentò l’effettivo “momento repubblicano” nella storia dell’Italia unita e nel suo accesso al novero delle democrazie europee.

Il mestiere di storico (2020) vol. 1

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 269

Riflessioni Francesco Cassata, Storie ibride e transnazionali. Per una integrazione di scienza e tecnologia nella storia contemporanea Mario Del Pero, Religione, politica estera statunitense e attività missionaria. Importanza e limiti del global turn Discussioni Fabio Lanza, Subrata Mitra, Elidor Mëhilli, Miguel Ángel Urrego, Rivoluzione senza confini: i viaggi globali del maoismo (a cura di Laura De Giorgi) Rassegne e letture Lucia Ceci, Un labirinto planetario: Santa Sede e Stato italiano durante il fascismo Gustavo Corni, Incontri tra dittatori Simon Levis Sullam, Italia e Europa a processo nel dopoguerra Salvatore Adorno, Storia e antropocene Vittorio H. Beonio Brocchieri, Epidemie e dinamiche del mutamento storico Simona Merlo, Černobyl’ e la crisi dell’ordine sovietico Renato Camurri, L’esilio come necessità e come opportunità Marco Bresciani, L’illusione della pace all’indomani della Grande guerra Filippo Focardi, Ugualmente criminali Fabio Bettanin, Entropia del comunismo globale Paola Pizzo, Complessità e vitalità nella storia del Nord Africa Altri linguaggi Mostre e musei Alice Dolan, Mary Quant Massimo Baioni, Museo M9 Andrea Sangiovanni, Private Lives ...

La Repubblica bergamasca del 1797

Autore: Daniele Edigati , Simona Mori , Roberto Pertici

Numero di pagine: 269

La Repubblica bergamasca del 1797 – indagata in questo volume mettendo a profitto fonti sinora poco esplorate alla luce delle recenti acquisizioni della storiografia italiana e internazionale – nacque dall’azione congiunta delle autorità militari francesi e della municipalità cittadina “democratizzata”. Nonostante la breve vita, fu un’esperienza importante per più riguardi. Sul piano locale, costituì il primo banco di prova di un gruppo dirigente socialmente eterogeneo di impronta urbana, volto alla modernizzazione e aspramente contrastato da settori del mondo rurale e del clero. In ambito regionale, Bergamo anticipò Venezia e le città limitrofe nell’uscita dal contesto dell’antica repubblica oligarchica. A livello italiano, l’evento si inquadra nella prima fase del Triennio “giacobino”, che vide la decostruzione delle strutture giuridiche, culturali e territoriali di antico regime e la sperimentazione, nell’emergenza rivoluzionaria, di nuove forme di governo, tra influenze francesi, valorizzazione del patrimonio intellettuale illuminista e perdurare degli antichi assetti.

I fantasmi del fascismo

Autore: Simon Levis Sullam

Numero di pagine: 208

Questa storia ha quattro protagonisti: lo storico Federico Chabod, il giurista Piero Calamandrei, il critico letterario Luigi Russo e lo scrittore Alberto Moravia. Quattro grandi intellettuali che, noti antifascisti nel dopoguerra, mantennero durante il fascismo un atteggiamento perlopiù di cautela e inazione politica, talora con cedimenti rispetto alla collaborazione al regime. Nell’immediato dopoguerra essi tesero invece a ridefinire e riscrivere il proprio precedente percorso rappresentandolo sempre coerentemente improntato all’antifascismo. Se l’intellettuale viene solitamente immaginato come anticonformista e critico del potere, in realtà tende spesso ad adeguarsi alla maggioranza e a esprimerne gli orientamenti. Contano i condizionamenti politici e istituzionali, per esempio del sistema universitario, o delle istituzioni culturali in cui operano; conta l’esigenza di affermarsi sul piano culturale o artistico. Conta, in ogni tempo, anche la tendenza dell’intellettuale a dar voce e interpretare i sentimenti della maggioranza e talora cedere al potere. L’autoassoluzione degli intellettuali italiani rispetto alla propria implicazione con il fascismo ha tuttavia...

“Vigor di vita”

Autore: Federico Robbe

Al tramonto del XIX secolo, grazie alla guerra ispano-americana del 1898, il nazionalismo italiano scoprì la potenza statunitense. Imperialismo, apparato industriale, preparazione militare, culto della fisicità, numero di giovani pronti a sacrificarsi per la patria: furono questi gli aspetti che colpirono il nascente movimento nazionalista. Tuttavia, ben presto gli Stati Uniti e la civiltà anglosassone, spesso visti come un tutt’uno, cessarono a poco a poco di essere un modello. Tramite l’analisi di fonti preziose e poco esplorate (principalmente le riviste «L’Idea Nazionale» e «Politica»), questo studio intende analizzare le ragioni di un tale cambiamento di prospettiva, mettendo in luce come – negli anni caratterizzati dalla nascita dell’Associazione nazionalista, dalla guerra mondiale, dalla questione fiumana e dalla confluenza del nazionalismo nel fascismo – il giudizio verso gli Stati Uniti sia stato oggetto di una continua messa a punto, revisione e discussione.

Gialloverdi e camicie nere. Di Maio, Salvini e il fascismo

Autore: Salvatore Sechi

Numero di pagine: 174

Il governo Conte in 12 mesi ha fatto riforme che non erano riuscite ai suoi predecessori di centro-destra e di centro-sinistra. Eppure, molti si chiedono se in Italia non stia per tornare il fascismo. A guidarlo sarebbe il più tellurico Matteo Salvini. Da lui dipendono polizia, carabinieri, prefetti, questori, servizi segreti e guardie di finanza. È, questa, la micidiale macchina da guerra predisposta al Viminale con un duplice obiettivo: non fare più sbarcare i migranti dall’Africa nei nostri porti e ostacolare l’integrazione europea (ostica ai suoi più recenti alleati, cioè Putin e Trump). Di Maio e Salvini hanno fatto piazza pulita del futuro. I loro partiti sono diventati le repliche di quelli che ci hanno a lungo governato. Nelle loro fila, critici e dissenzienti sono stati messi da parte per favorire dei Pepè le Mokò (studenti, casalinghe, disoccupati), insieme ad esperti adulatori. Salvini in testa ha un solo stress, il dividendo elettorale. Lo stesso che Luigi Di Maio ha finora mostrato di sapere solo dissipare. Il pericolo che corre l’Italia non è di essere salvinizzata, ma quello di vedere ridotti gli spazi della democrazia rappresentativa e di rendere una...

Il mestiere di storico (2011) vol. 2

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 297

Indice Andrea Graziosi, Considerazioni di fine mandato (p. 5-12) Saggi Mark Philip Bradley, Writing Human Rights History (p. 13-30). Daniel Sargent, Human Rights and U.S. Foreign Policy in the 1970s (p. 31-50). Discussioni Federico Romero, Silvia Salvatici, Tony Smith e Samuel Moyn, Quando nascono i diritti umani? Una proposta controversa (p. 51-64). Rassegne e letture Roberto Pertici, Cavour e il Piemonte del suo tempo (p. 65-66). Sergio Luzzatto, Riprese mazziniane (p. 67-71). Tommaso Dell’Era, Antisemitismo e razzismo (p. 72-77). Antonella Salomoni, L’eredità della Shoah in Italia (p. 78-80). Antonello Venturi, Comunismo e comunisti (p. 81-85). Fabio Bettanin, Utopie di sangue (p. 86-90). Monica De Togni, Modernità cinese (p. 91-93). Simone Neri Serneri, Violenza politica e terrorismo di sinistra nell’Italia degli anni ’70 (p. 94-98). Barbara Curli, Storici italiani e integrazione europea (p. 99-105). Emilio Franzina, L’Italia in musica (p. 106-108). Mauro Moretti, Storia di un declino: l’università in Italia (p. 109-110). Le riviste del 2010 (p. 111-173) I libri del 2010 / 2 (p. 175-291) Indice dei recensori (p. 293-294)

La costruzione dello Stato-nazione in Italia

Autore: Adriano Roccucci

Numero di pagine: 353

Alcuni tra i maggiori storici contemporaneisti italiani riflettono su temi e problematiche che hanno accompagnato la costruzione dello Stato-nazione in Italia, cercando di mettere in luce gli aspetti politici, culturali, economici, sociali, istituzionali che hanno caratterizzato questo processo storico all’interno del più ampio contesto dell’Europa dell’Ottocento. Si tratta ovviamente di partire da una rilettura della vicenda risorgimentale che tenga conto della complessità e della pluralità di istanze e dinamiche, a volte anche ambigue e contraddittorie, che hanno contribuito a connotare il paese all’indomani dell’Unità. Vengono dunque analizzati il passaggio dagli Stati dinastico-territoriali allo Stato-nazione, i legami tra Risorgimento e nuova realtà nazionale, il confine tra i concetti di razza e nazione, i rapporti con la Chiesa e la religione, quelli tra Nord e Sud, e tra centro e periferia, le tensioni e i conflitti, ma anche la cultura e i saperi messi in campo al servizio del nuovo Stato.

Sfumature di rosso

Autore: AA.VV.

Numero di pagine: 352

Nel corso del XX secolo l’Italia è stato uno dei paesi dell’Occidente in cui il confronto politico e la dialettica fra le classi sociali ha assunto la più marcata connotazione ideologica. Questo alto livello di ideologizzazione ha fatto sì che nelle culture politiche italiane si stratificassero molteplici concezioni e rappresentazioni della rivoluzione, all’interno delle quali occupano un ruolo centrale quelle della Rivoluzione russa e, in particolare, di quella bolscevica dell’ottobre 1917.Questo volume raccoglie una serie di ricerche sulle rappresentazioni della Rivoluzione russa nella politica italiana del Novecento.Le rappresentazioni del 1917, e quelle della forma di Stato e di governo nata dalla Rivoluzione rappresentano un punto di osservazione sull’evoluzione delle culture politiche, delle loro relazioni e contrapposizioni, della circolazione di idee e delle influenze reciproche.Dalla metà degli anni Venti fino al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, gli eventi russi del 1917 e il “modello sovietico” diventano un termine di confronto, un esempio a cui ispirarsi o, comunque, un elemento imprescindibile per tutte quelle correnti politiche e culturali...

Il mestiere di storico (2010) vol. 1

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 265

Indice Questo numero (p. 5) Discussioni Marco Cesa, Agostino Giovagnoli, Georges-Henri Soutou e Federico Romero, Quante guerre fredde? (p. 7-20). Rassegne e letture Guido Abbattista, L’impero britannico tra storiografia e narrazione (p. 21-26). Paolo Macry, Quell’Italia conflittuale di Mario Isnenghi (p. 27-37). Rosario Salvatore, 35 millimetri di storia. Clio incontra il cinema (p. 38-45). Eugenia Scarzanella, Italiani Oltreoceano (p. 46-49). Marilisa Merolla, Storia e mass media: le radio e la televisione nell’Italia degli anni ’70 (p. 50-52). Musei e mostre (p. 53-64) Film e fiction (p. 65-76) Memorie e documenti (p. 77-97) I libri del 2009/1 (p. 99-260) Indice dei recensori (p. 261-263)

Annali della Fondazione Ugo La Malfa XXVII - 2012

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 354

Indice La Fondazione Ugo La Malfa. Attività 2012 Il centro è la periferia. Il PRI a Torino nel secondo dopoguerra Paolo Soddu, Introduzione Giorgio La Malfa, Paolo Soddu Dialogo sul PRI a Torino Marco Maffioletti La terza forza: l'ingresso di radicali e Comunità (1953-1964) Cesare Panizza Il partito repubblicano a Torino nel secondo dopoguerra Daniele Pipitone Il PRI nel consiglio comunale di Torino (1945-1993) Gli azionisti e la religione civile degli italiani Giuseppe Ricuperati Il Partito d'Azione, le sue radici e la religione civile Ersilia Alessandrone Perona Piero Gobetti. Una religione civile? Leonardo Casalino Leone Ginzburg, un filologo della libertà Paolo Soddu La religione civile in Ugo La Malfa Mezzogiorno nell'Occidente Introduzione Andrea Becherucci Mezzogiorno ed Europa nel pensiero di Renato Giordano Roberto Ricciuti - Luca Sandonà Mezzogiorno e apertura internazionale nella “Riforma sociale”, 1894-1927 Andrea Frangioni Questione meridionale e collocazione internazionale dell'Italia nella “prima globalizzazione”: Stefano Jacini e Giustino Fortunato alla luce di alcuni recenti studi Antonio Bonatesta La Puglia nel processo di integrazione europea....

1917. L’inizio del secolo americano

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 293

Il 1917 è un anno decisivo non solo per lo scoppio della rivoluzione russa, ma anche per l’intervento nella Grande Guerra degli Stati Uniti. I due avvenimenti segnano la fine di un’epoca perché danno vita a nuovi scenari e a nuove dinamiche dagli effetti duraturi nel tempo. Nel caso dell’America l’entrata in guerra sposta gli equilibri militari e influisce sui futuri assetti geopolitici, ma soprattutto dà il via al secolo americano. L’influsso esercitato dagli Stati Uniti sulla società europea, e in particolare italiana, è infatti tale da condizionare il nostro paese nelle sue decisioni economiche e politiche e nei suoi indirizzi strategici e culturali. L’Italia incontra l’America e grazie a un’abile attività di propaganda ne subisce la fascinazione; attraverso un percorso di indagine in chiave transnazionale si risale dunque alle origini di questa forte e duratura preminenza americana, seguendone gli sviluppi nel corso del tempo.

Storia e politica

Autore: Paolo Mieli

Numero di pagine: 352

Partendo dalle ambiguità che ancora avvolgono la vulgata tradizionale della storiografia del Novecento, Mieli esamina in questo libro i nervi scoperti di un secolo complesso e ricco di contraddizioni e mette in guardia dalla tentazione di forzare l'analisi dei fatti per far quadrare i conti sull'oggi. Dalla Prima guerra mondiale al fascismo, dalla Resistenza agli anni della contestazione, l'autore dà spazio a eventi e figure spesso lasciati ai margini della "memoria ufficiale": sfilano così tra gli altri in queste pagine l'attentatore anarchico che nel 1926 cercò di uccidere con una bomba Mussolini, i giovanissimi che, pur sapendo di stare dalla parte dei vinti, si arruolarono nell'esercito di Salò, i comunisti italiani che finirono nei gulag di Stalin. Con rigore e obiettività, Mieli affronta le zone d'ombra delle versioni imposte dai vincitori e mostra perché solo una discussione onesta e imparziale può far nascere una coscienza pubblica capace di cementare lo spirito civico del nostro Paese.

Raffaele Mattioli e il filosofo domato

Autore: Sandro Gerbi

Numero di pagine: 224

'Ho assunto un filosofo domato!'. Con queste parole di Raffaele Mattioli, pronunciate nei primi anni Trenta, ha inizio uno straordinario rapporto di amicizia e collaborazione fra due personaggi singolari: lo studioso di storia delle dottrine politiche, poi americanista, Antonello Gerbi (1904-1976), capo dell’Ufficio Studi della Banca Commerciale a Milano, e Raffaele Mattioli (1895-1973), il ‘banchiere-letterato’, la cui figura eterodossa spicca nel panorama economico e culturale del Novecento. Utilizzando soprattutto gli inediti e ricchi carteggi familiari, e numerose altre fonti archivistiche, Sandro Gerbi, figlio di Antonello, racconta con piglio narrativo la storia del loro sodalizio quarantennale attraverso la formula della biografia parallela. Molti gli ‘attori’ importanti, quali Giuseppe Toeplitz, Luigi Einaudi, Benedetto Croce, Giovanni Malagodi, Sergio Solmi, Ugo La Malfa, Riccardo Bacchelli, Palmiro Togliatti e altri; al centro, però, rimangono sempre i due protagonisti principali, esponenti di una classe dirigente competente e colta, oggi pressoché estinta. Questa nuova edizione, totalmente rivista e corretta a quindici anni dalla prima (2002), comprende un...

Delio Cantimori e la cultura politica tedesca (1927-1940)

Autore: Nicola D’Elia

Numero di pagine: 161

Il rapporto di Delio Cantimori con la cultura politica tedesca nel periodo tra le due guerre mondiali si svolge parallelamente alla sua maturazione di storico della vita religiosa del Cinquecento e costituisce un passaggio fondamentale per la comprensione del suo complesso itinerario intellettuale. Muovendo dal riconoscimento dell’importante contributo dato dallo studioso romagnolo al rafforzamento dei legami culturali italo-germanici, il presente lavoro ripercorre le diverse tappe della sua riflessione sulla Germania, dagli interessi giovanili per le correnti della Konservative Revolution al primo incontro con il marxismo, dall’analisi del nazionalsocialismo al confronto con i problemi cruciali della storia tedesca. È su questo terreno che si definisce più chiaramente la posizione di Cantimori nei confronti dell’esperienza totalitaria dell’Europa degli anni Trenta.

Tra nazione e lotta di classe. I repubblicani e la rivoluzione russa

Autore: Corrado Scibilia

Numero di pagine: 242

La rivoluzione russa costituí un evento di capitale importanza nella storia del Novecento. Le sue conseguenze si sono fatte sentire sotto ogni latitudine e l'Italia non ha fatto eccezione. La storiografia ha da tempo affrontato le conseguenze che la rivoluzione ebbe sulle forze che si richiamavano agli insegnamenti di Marx, con contributi importanti scritti da studiosi prestigiosi, e non ha trascurato nemmeno il movimento anarchico. La stessa attenzione non è stata dedicata all'altra forza anti-sistema dell'epoca, il Partito Repubblicano Italiano (PRI). La rivoluzione russa costrinse il PRI a mettere in discussione il concetto stesso di rivoluzione e poi a definirne meglio i suoi contenuti, portandolo ad una riconsiderazione generale sul proprio ruolo nel contesto politico italiano. Quella dei repubblicani fu, dunque, una delle riflessioni più coerenti e approfondite sulla rivoluzione russa prodotte in Italia in quegli anni.

Fascismo

Autore: Paolo Mieli

Numero di pagine: 240

Cento anni fa, il 1921, fu un anno fondamentale nella storia del fascismo. Il movimento politico dei Fasci italiani di combattimento, fondato il 23 marzo del 1919, completò allora il suo processo di "istituzionalizzazione" e si trasformò nel Partito Nazionale Fascista, dando inizio al cosiddetto Ventennio. Una parabola, dagli esordi fino al regime, passando per la marcia su Roma, che ha segnato la storia dell'Italia del Novecento. In questo libro, in occasione del centenario della fondazione del partito, il 9 novembre 1921 a Roma, Paolo Mieli, erede della migliore storiografia italiana, da De Felice a Rosario Romeo, mette in luce i momenti fondamentali di questa storia, evidenziandone le ombre ma soprattutto mettendo in rilievo le vicende chiave dimenticate o mistificate nel tempo: dall'immagine ambigua del primo fascismo all'esercizio del potere, dalle opposizioni al rapporto con gli intellettuali, dal crollo del regime alle verità ancora nascoste di un periodo storico che continua a influenzare e a far dibattere il nostro Paese. Un'analisi profondamente documentata, che restituisce al lettore il ritratto delle contraddizioni di un'Italia che ancora oggi, dopo un secolo, non...

La politica delle armi

Autore: Marco Mondini

Numero di pagine: 260

I militari di professione non hanno mai riscosso grandi fortune nella storia dell’Italia unita. Ma mai come nel primo dopoguerra essi sono stati al centro di una trama politica fatta di sospetti e congiure che li ha resi oscuri protagonisti dell’avvento del fascismo. La Grande Guerra aveva rappresentato per le forze armate italiane un’occasione di riscatto e di affermazione. Il paese uscito dalla guerra era tuttavia molto diverso da quello che i reduci si aspettavano di trovare al loro ritorno. Vincitrice ma esausta, attraversata da profondi conflitti sociali e politici, l’Italia del 1919 non sembrava disposta a tributare ai vincitori di Vittorio Veneto le ricompense che essi aspettavano. La vittoria finalmente conquistata sembrava ai più mutilata, svilita e demonizzata. Fu questa esperienza traumatica a spingere la società militare a mobilitarsi contro le sinistre ‘antinazionali’, abbandonando la propria tradizionale apoliticità e giocando un ruolo decisivo nella crisi del regime liberale.

Il mestiere di storico (2019) vol. 2

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 321

Riflessioni Nicola Labanca, La storia contemporanea del Mediterraneo. Per una discussione Silvia Salvatici, L’umanitarismo internazionale: una storia di lungo periodo Discussioni Kathleen Burk, Mario Del Pero, Justin Hart, Melani McAlister, Andrew Preston e Daniel Immerwahr, Un impero nascosto? La territorialità della «grande America» (a cura di Marco Mariano) Rassegne e letture Raffaele Romanelli, La primazia della Rivoluzione americana Elena Bacchin, Dentro la Rivoluzione Laura De Giorgi, Malattia mentale e modernità cinese Salvatore Lupo, L’invisibile motore della dittatura Alessandro Pes, L’anticolonialismo italiano Paolo Pezzino, Alleati e Resistenze Antonella Salomoni, Entrare nell’intimità della violenza Antonio Fiori, Un’amicizia interessata. Cina e Corea del Nord Maurizio Ridolfi, Il Quirinale e la storia della Repubblica Monica Galfré, Così lontano così vicino. Il Sessantotto Alberto Masoero, La «dottrina Putin» nella Russia postsovietica Fonti e strumenti della ricerca Archivi, banche dati e portali Antonella Pagliarulo, Il Portale europeo degli archivi Giovanni Favero, Le Serie storiche dell’Istat Antonio Bonatesta, Gli Archivi storici...

In famiglia

Autore: Roberto Bizzocchi

Numero di pagine: 232

Un mercante economo all’antica, un vecchio zio saggio con un passato galante, una giovane sposa capricciosa, un intellettuale ironico e disincantato, un signorotto di campagna reazionario, un figlio oppresso che si ribella. Cinque uomini e una donna, appartenenti alla nobile famiglia Bracci Cambini di Pisa, fra inizio Settecento e metà Ottocento, raccontano la propria vita. Le loro passioni e i loro conflitti offrono un esempio vivo e concreto di storia della famiglia e della vita privata, attraverso la descrizione di caratteri individuali precisi. Ne emergono i grandi temi del confronto fra il modello familiare autoritario e corporativo d’Antico Regime e quello più modernamente fondato sui diritti e i sentimenti delle persone: la difesa dei patrimoni e del lustro dei casati nobiliari, la pretesa di comando dei primogeniti, la ribellione dei maschi cadetti e delle femmine con le loro aspirazioni affettive individuali.Una saga familiare e insieme una documentata ricerca storica che si presenta al lettore con l’attrattiva di un grande racconto.

L’organizzazione della ricerca storica in Italia

Autore: Andrea Giardina , Maria Antonietta Visceglia

Numero di pagine: 313

Centinaia di istituzioni pubbliche e private, centrali e locali, operano in Italia nel campo della ricerca storica e della sua diffusione. Questo patrimonio di saperi e di tradizioni intellettuali ha pochi confronti a livello internazionale. Le trasformazioni sociali e culturali recenti impongono una riflessione ampia sul presente e sul futuro di questa realtà complessa e fragile, dalla quale dipendono le ragioni di una comunità civile.

Tra Pio X e Benedetto XV

Autore: Roberto Regoli , Paolo Valvo

Numero di pagine: 240

Settembre 1914. Mentre l’Europa sta precipitando nel baratro di quella che diventerà la Prima guerra mondiale, la Santa Sede fa i conti con un delicato passaggio di pontificato. A papa Giuseppe Sarto (Pio X), morto il 20 agosto, succede il 3 settembre il cardinale Giacomo Della Chiesa, con il nome di Benedetto XV. La Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, preposta alla gestione dei rapporti tra la Santa Sede e gli Stati, viene incaricata di redigere un dettagliato report dell’attività svolta dalla diplomazia pontificia durante il pontificato appena concluso, in diversi Paesi dell’Europa continentale e dell’America Latina.

L'impegno di una generazione. Il gruppo di Lucca dal Liceo Machiavelli alla Normale nel clima del Dopoguerra

Autore: Mirri , Sabbatini , Imbasciati

Numero di pagine: 368

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