Nerone
Autore: Dezső Kosztolányi
Numero di pagine: 234Imperatore controvoglia e poeta senza talento, Nerone lascia dietro di sé una scia di sangue, che termina soltanto con la sua morte solitaria e violenta. Eppure la sua non è la storia di un mostro, ma quella di un giovane che s'interroga attonito sull'esistenza e, inseguendo la propria ambizione, fallisce. Questo Nerone - lontano dallo stereotipo tramandato da contemporanei non troppo neutrali e ripreso da tanti romanzi - è schiavo della sua fragilità emotiva e prigioniero di una corte corrotta. Lo opprimono la sete di potere della madre Agrippina, l'ombra ambivalente di un Seneca saggio e cortigiano e, più di ogni altra cosa, il senso d'inferiorità nei confronti del fratellastro Britannico, che sembra possedere tutte le doti che a lui sono precluse, a cominciare dalla poesia. Tra i grandi romanzieri europei del primo Novecento, Dezsó Kosztolányi evita di ricostruire la Roma antica accumulando nozioni e dettagli: la fa semplicemente vivere, nella perfezione dei dialoghi e dei gesti. Cosparge la crudezza della vicenda di malinconica ironia e racconta il groviglio inestricabile dei sentimenti attraverso una scrittura limpida, che coglie ogni sfumatura della voce interiore...