Mio fratello rincorre i dinosauri
Autore: Giacomo Mazzariol
Numero di pagine: 184Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo imparasse a vedere davvero suo fratello, a entrare nel suo mondo. E a lasciare che gli cambiasse la vita.
Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo imparasse a vedere davvero suo fratello, a entrare nel suo mondo. E a lasciare che gli cambiasse la vita.
La nuova casa dei Creed è vicino a Pet Sematary, il luogo dove i ragazzi seppelliscono i propri animaletti. Ma presto la loro vita è sconvolta da forze oscure.
Intenta ad attraversare la strada con tutta la circospezione dovuta all’età avanzata, una vecchietta tremolante impugna improvvisamente una P38, prende la mira e fa secco un giovane commissario di polizia... È proprio attorno ai vecchietti che gira questo nerissimo romanzo di Pennac: vecchietti uccisi a rasoiate, vecchietti a cui la sorellina di Benjamin, Thérèse, legge la mano reinventando loro ogni giorno un avvenire diverso, vecchietti vittime e vecchietti assassini. Cosa sta succedendo nel mercato della droga parigino? Come mai gli anziani abitanti del quartiere Belleville sono diventati accaniti consumatori di stupefacenti? E perché, se non li fa fuori la droga, vengono uccisi uno dopo l’altro con i sistemi più brutali? A tutte queste domande risponderà ovviamente Benjamin, come al solito ritenuto subito il principale indiziato.
Venga, le ho detto.Perché?Guardi fuori, è già l’alba.E allora?È ora che lei torni a casa a dormire.Cosa c’entra che ora è, sono mica una bambina.Non è questione di ore, è una questione di luce.Che cavolo dice?È la luce giusta per tornare a casa, è fatta appostaper quello.La luce?Non c’è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo.Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l’unica, e la prima, e l’ultima.
“Non so niente di mio fratello morto, se non che gli ho voluto bene. Sento moltissimo la sua mancanza, e tuttavia non so chi ho perso.” Poco tempo dopo la morte del fratello Bernard, Daniel Pennac allestisce una lettura scenica di un celebre racconto di Melville, Bartleby lo scrivano. Per il personaggio di Bartleby, lui e Bernard avevano la medesima predilezione. Alternando le pagine dell’adattamento teatrale di Bartleby agli aneddoti su Bernard, ricordi affettuosi, divertenti o spietati e battute piene di humour, Daniel Pennac tratteggia il ricordo del fratello scomparso, vero e proprio complice, insostituibile compagno di vita. Come Bartleby, Bernard era sempre più incline a ritirarsi deliberatamente dalla vita sociale. Un singolare libro d’amore, insieme profondo, lucido e toccante.
Le favole di Sepúlveda: oltre 3 milioni di copie vendute NOVITÀ ASSOLUTA Da una conchiglia che un bambino raccoglie su una spiaggia cilena, a sud, molto a sud del mondo, una voce si leva, carica di memorie e di saggezza. È la voce della balena bianca, l’animale mitico che per decenni ha presidiato le acque che separano la costa da un’isola sacra per la gente nativa di quel luogo, la Gente del Mare. Il capodoglio color della luna, la creatura più grande di tutto l’oceano, ha conosciuto l’immensa solitudine e l’immensa profondità degli abissi, e ha dedicato la sua vita a svolgere con fedeltà il compito che gli è stato affidato da un capodoglio più anziano: un compito misterioso e cruciale, frutto di un patto che lega da tempo immemore le balene e la Gente del Mare. Per onorarlo, la grande balena bianca ha dovuto proteggere quel tratto di mare da altri uomini, i forestieri che con le loro navi vengono a portare via ogni cosa anche senza averne bisogno, senza riconoscenza e senza rispetto. Sono stati loro, i balenieri, a raccontare finora la storia della temutissima balena bianca, ma è venuto il momento che sia lei a prendere la parola e a far giungere fino a noi la ...