Foglie del Fondo 06/13
Autore: Fondo Edo Tempia
Rivista di promozione e divulgazione dell’attività del Fondo Edo Tempia Onlus per la lotta contro i tumori.
Rivista di promozione e divulgazione dell’attività del Fondo Edo Tempia Onlus per la lotta contro i tumori.
«Il più bel libro di storia del 2009.»Corriere della Sera«Un breviario terrifi cante da tenere sul comodino.» Michele Serra«Il romanzo grottesco e insieme tragico del nostro paese.» Simonetta Fiori«Un manuale di riferimento per i cittadini ancora pensanti.» Goffredo Fofi«Deaglio è un grande narratore civile.» Corrado Augias«Come gli Annali di Tacito.» Adriano SofriPatria è già un classico.Edizione aggiornata al 2010.Ma davvero tutto questo è successo in Italia?E che cosa abbiamo fatto per meritarci tutto ciò? Leggere Patriaè un po’ come andare al cinema e rivedere trent’anni della nostravita. Con i buoni e i cattivi, la musica, le bandiere, un po’ di kiss kiss,molto bang bang, e tutti noi come protagonisti sullo schermo.La nostra storia come non l’avete mai letta.Enrico Deaglio (Torino 1947), medico, lavora da trent’anni nel mondo dei giornali, della televisionee dell’editoria. Nel 1996 ha dato vita al settimanale Diario che ha diretto fi no al 2008.Numerosi i suoi libri, tra cui La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca (Feltrinelli, 1991).Con Beppe Cremagnani ha realizzato diversi fi lm-inchiesta, tra cui: Quando c’era Silvio...
Il documentario si presenta oggi come un’esperienza filmica in cui prosperano laboratorialità e sperimentazione. Una palestra estetica in cui il rapporto con le arti visive si è sviluppato enormemente, sino a rendere precarie distinzioni e terminologie in uso sino a pochi anni fa. Da tempo se ne è accorta l’arte contemporanea, sempre più interessata al film autobiografico e alla dimensione performativa dell’autore. O a pratiche, come il reenactment e il found footage, capaci di rivedere i cardini della rappresentazione realistica e i suoi immaginari cinematografici. Ma allora cosa intendiamo oggi con la parola «documentario»? Quali aspetti del “reale” ci racconta? E perché, staccandosi dall'idea di semplice specchio del mondo, è diventato la forma d’arte più incisiva della contemporaneità?
La mostra Un tesoro ritrovato. Dal rilievo alla rappresentazione che si espone a Roma nei locali del Complesso Monumentale del Vittoriano, ha l'obiettivo di fare conoscere al grande pubblico il patrimonio cartografico e le attività, svolte e in corso, dell'Agenzia del Territorio, una delle quattro agenzie fiscali, istituita nel dicembre del 2000 con la riforma del Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'intento principale di questa breve rassegna, che certamente non può e non vuole esaurire l'argomento, è di portare a conoscenza dei visitatori, attraverso un percorso espositivo a carattere didattico-narrativo, l'esistenza di un prezioso patrimonio cartografico catastale di notevole importanza, dal punto di vista artistico e storico, oltre che tecnico e scientifico, noto solo parzialmente ai tecnici del settore e poco agli studenti di ogni ordine e grado. Un altro scopo certamente non secondario è costituito, nello stesso tempo, dal desiderio di presentare ai cittadini le complesse e importanti attività, in corso e avviate, nell'ambito delle fondamentali funzioni che lo Stato ha assegnato all'Agenzia del Territorio. (dalla presentazione di Antonio Catizzone)