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Perché in Occidente c’è più libertà che in Oriente?

Autore: Luciano Pellicani

Numero di pagine: 50

Prefazione di Florindo Rubbettino Questo volume raccoglie l’ultimo intervento pubblico di Luciano Pellicani, così come pronunciato in occasione di Sciabaca, il festival estivo promosso e organizzato da Rubbettino. Sintesi efficace e comunicativa di una ricerca durata più di mezzo secolo, questa lectio magistralis affronta il tema dei differenti percorsi di sviluppo sociale, politico ed economico nella civiltà occidentale e in quella orientale. La chiave interpretativa fondamentale di questo confronto è la libertà, come nozione teorica e come prassi, ma soprattutto come possesso fragile e minacciato dai tentativi di prevaricazione da parte di istituzioni e gruppi di matrice assolutistica e illiberale. Una lezione ancor più necessaria per capire le contraddizioni del momento presente e i meccanismi di involuzione autoritaria che sfidano le democrazie contemporanee e le conquiste del costituzionalismo liberale.

ANNO 2020 LA SOCIETA' QUARTA PARTE

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso! In un mondo caposotto (sottosopra od alla rovescia) gli ultimi diventano i primi ed i primi sono gli ultimi. L’Italia è un Paese caposotto. Io, in questo mondo alla rovescia, sono l’ultimo e non subisco tacendo, per questo sono ignorato o perseguitato. I nostri destini in mano ai primi di un mondo sottosopra. Che cazzo di vita è? Dove si sentono alti anche i nani e dove anche i marescialli si sentono generali, non conta quanti passi fai e quali scarpe indossi, ma conta quante tracce lasci del tuo percorso. Il difetto degli intelligenti è che sono spinti a cercare le risposte ai loro dubbi. Il pregio degli ignoranti è che non hanno dubbi e qualora li avessero sono convinti di...

L'individualismo metodologico. Una polemica sul mestiere dello scienziato sociale

Autore: Dario Antiseri , Luciano Pellicani

Numero di pagine: 208

Scritti sulla situazione in Germania e le origini del totalitarismo

Autore: Simone Weil

Numero di pagine: 158

Difficile sottovalutare l’importanza delle riflessioni di Simone Weil per pensare il presente. Testimone di avvenimenti della nostra epoca crudeli e cruciali, li ha sofferti, elaborati e descritti, proprio mentre accadevano, con una lucidità e una sensibilità, forse, inarrivabili. Per questo motivo, a due terzi di secolo dalla sua prematura scomparsa, si continua a leggere, studiare, ammirare il pensiero della giovane parigina e a trarne ispirazione. La sua analisi delle origini del totalitarismo e della sua affermazione in Germania mette in luce le straordinarie affinità tra il nazismo e l’Impero romano, che Weil considera la vera e propria scuola del totalitarismo. Una scuola che ha nutrito tutte le successive esperienze, incluso il bolscevismo. Oltre al saggio di Weil sulla situazione tedesca, scritto alla vigilia della guerra e adattato da Gagliano per il lettore italiano, questo volume passa in rassegna le più importanti teorie sul totalitarismo, compreso il contributo decisivo di Hannah Arendt sullo Stato totalitario. In un tempo come il nostro con tante similarità con quello di cui la Weil fu lucida e sofferta testimone, queste letture possono contribuire a...

Epistemologia della «azione umana» e razionalismo economico nel Duecento italiano. Il caso Albertano da Brescia

Autore: Oscar Nuccio

Numero di pagine: 320

Adriano Olivetti

Autore: Giuseppe Barbalace

Numero di pagine: 162

“All'origine di tutte le iniziative culturali “democratiche” importanti del quindicennio dopo la Liberazione, figura in modo per lo più diretto, Adriano Olivetti. [...] Una cultura dunque eterodossa, non marxistaleninista, socialista umanitaria, cristiana, connessa semmai al filone liberal-socialista rosselliano, oltre che a quello anarchico coltivato, ad esempio, dal primo Giancarlo De Carlo, architetto e urbanista, e, più sistematicamente, su “Comunità”, condotta con mano sicura e sapiente da Renzo Zorzi, da Carlo Doglio. Del resto dirigeva la bella biblioteca aziendale e le manifestazioni culturali ad Ivrea, un esponente importante dell'anarchismo non soltanto italiano, Ugo Fedeli, che era stato esule in Francia, Belgio e Uruguay. Cultura nordamericana, anglo-sassone, importata, filtrata, metabolizzata nelle forme di un capitalismo avanzato che faceva i conti con la modernizzazione, col sindacato e coi conflitti, rompendo schemi e ideologismi ormai obsoleti, lontani dal reale e però ripetuti fino alla più spossante estenuazione. Questa disorganica, a volte disordinata e tuttavia fecondante massa critica, sarebbe dovuta entrare nell'area dei partiti, concorrendo a ...

Il mestiere di storico (2019) vol. 2

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 321

Riflessioni Nicola Labanca, La storia contemporanea del Mediterraneo. Per una discussione Silvia Salvatici, L’umanitarismo internazionale: una storia di lungo periodo Discussioni Kathleen Burk, Mario Del Pero, Justin Hart, Melani McAlister, Andrew Preston e Daniel Immerwahr, Un impero nascosto? La territorialità della «grande America» (a cura di Marco Mariano) Rassegne e letture Raffaele Romanelli, La primazia della Rivoluzione americana Elena Bacchin, Dentro la Rivoluzione Laura De Giorgi, Malattia mentale e modernità cinese Salvatore Lupo, L’invisibile motore della dittatura Alessandro Pes, L’anticolonialismo italiano Paolo Pezzino, Alleati e Resistenze Antonella Salomoni, Entrare nell’intimità della violenza Antonio Fiori, Un’amicizia interessata. Cina e Corea del Nord Maurizio Ridolfi, Il Quirinale e la storia della Repubblica Monica Galfré, Così lontano così vicino. Il Sessantotto Alberto Masoero, La «dottrina Putin» nella Russia postsovietica Fonti e strumenti della ricerca Archivi, banche dati e portali Antonella Pagliarulo, Il Portale europeo degli archivi Giovanni Favero, Le Serie storiche dell’Istat Antonio Bonatesta, Gli Archivi storici...

La rivincita del paganesimo

Autore: Riccardo Campa

Numero di pagine: 200

Un viaggio alla scoperta delle radici della nostra identità Quali sono le radici profonde della civiltà moderna? Alcuni anni orsono la Chiesa cattolica domandò all'Unione Europea di riconoscere nella costituzione le "radici cristiane" dell'Europa. La richiesta fu respinta. Il rifiuto opposto dalla quasi unanimità dei paesi europei sta ad indicare non soltanto che viviamo ormai in una società secolarizzata e post-cristiana, ove i seguaci di Cristo sono soltanto un gruppo di cittadini tra gli altri, ma che non è nemmeno così pacifico che i valori e le istituzioni che costituiscono l'ossatura della Modernità siano innanzitutto un'eredità del messaggio evangelico. Questo libro intende dimostrare che, se proprio vogliamo andare in cerca delle radici storiche della Modernità, dobbiamo guardare altrove. Ci sono infatti buone ragioni per interpretare l'emersione della Modernità come una "rivincita del paganesimo". I germi della democrazia, della mentalità scientifica, della libertà di commercio, della tolleranza religiosa, dell'agonismo sportivo, delle belle arti, dell'edonismo, della libertà sessuale, della bioetica laica, e di tanti altri tratti della Modernità, sono...

Tre minuti trentuno secondi

Autore: Giampiero Guadagni

Numero di pagine: 176

Le “picconate” dal Quirinale come tributo ad Aldo Moro, il Maestro che non era stato in grado di salvare. È il punto di partenza di questo ritratto di Francesco Cossiga, arricchito da autorevoli e diverse testimonianze. A dieci anni dalla scomparsa, il racconto della parabola politica e umana davvero fuori dall’ordinario di una delle figure più importanti e controverse della nostra storia repubblicana. Simbolo di una stagione consapevole della complessità delle scelte e dell’urgenza di doverle motivare mettendo in conto di non ricavarne immediato consenso. Senso delle istituzioni e fede religiosa; sapere teologico e spirito polemico; passioni e depressioni: tutto è convissuto nella personalità di Cossiga, con la stessa forza nel suo fragore e nei suoi silenzi. Prefazione di Mario Segni

Jihad: le radici

Autore: Luciano Pellicani

Numero di pagine: 112

Un geniale storico arabo, Ibn Khaldun, forniva nel XVI secolo una limpida spiegazione delle ragioni che hanno reso difficile alla civiltà musulmana competere economicamente con l'Occidente e che l'hanno condotta in una situazione rovinosa e frustrante. Questo libro di Pellicani riprende le tesi di Khaldun e propone un percorso originale per andare alle radici del fenomeno della Jihad, indica le “piste” che bisogna battere per comprendere la natura del dramma storico che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e dal cui esito dipenderanno le forme che assumeranno le relazioni fra Noi e gli Altri. Con l'aiuto della teoria dell'aggressione culturale di Arnold J. Toynbee – quella stessa che Samuel Huntington ha reso famosa con la formula dello “scontro di civiltà”–, queste pagine portano in primo piano, con evidenza e chiarezza sorprendenti, la crisi di identità che ha colpito i popoli del Dar al-Islam a partire dal momento in cui hanno preso coscienza che il mondo era diventato “l'inferno dei fedeli e il paradiso degli infedeli”. Il testo di Pellicani, scrive Giovanni Sartori nella prefazione, “a differenza dei molti e, anzi, troppi instant books scritti più che...

Controvento

Autore: Fabio Martini

Numero di pagine: 204

Dopo decenni di letture contrapposte, Controvento vuole raccontare il “vero” Craxi, l’ultimo leader della Prima Repubblica. Una figura che “parla” alla politica dei nostri giorni con la sua lunga gavetta, diversa dalle fulminee ascese di tempi più recenti: Craxi impiegò 24 anni prima di diventare segretario del Psi, un apprendistato che lo aiuterà a guidare uno dei governi più longevi dell’Italia repubblicana. Volle la migliore élite del Paese e prese decisioni impopolari, contribuendo all’ultima stagione di crescita dell’Italia. Leader accentratore e controverso, non fu mai populista. Fabio Martini getta nuova luce su molte pagine oscurate o inedite della vicenda politica e umana di Craxi: il no a Cuccia che gli propose l’appoggio dei poteri forti; i soldi che diede ai movimenti di liberazione dalle dittature; una task force segreta per liberare Moro; il piano riservato, offertogli sottobanco, affinché si curasse in Italia e che rifiutò dicendo: “Torno solo da uomo libero”.

Formare alle differenze nella complessità. Generi e alterità nei contesti multiculturali

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 170

25.1.16

Un austriaco in Itali

Autore: Raffaele De Mucci , Kurt R. Leube

Numero di pagine: 900

L'idea per questo volume celebrativo nasce durante numerose discussioni tra i curatori. Il risultato è una raccolta di scritti di oltre 50 autori di fama internazionale, e lo scopo è quello di celebrare il 70° compleanno di dario Antiseri. Gli antichi romani chiamavano questo tipo di pubblicazione "Liber Amicorum", un libro di amici: infatti tutti i contributi sono scritti da suoi amici e colleghi e spaziano dalla filosofia della scienza all'economia, alla sociologia, alla politica e alla storia.

Liberismo e liberalismo

Autore: Benedetto Croce , Luigi Einaudi

Numero di pagine: 248

È la libertà economica a garantire e determinare la libertà etica e politica o, altrimenti, è la libertà a farsi garante di se stessa creando le istituzioni di cui necessita storicamente? Liberismo e liberalismo non è solo un prezioso libro che raccoglie tutti i contributi della celebre discussione tra Croce ed Einaudi sul rapporto tra liberismo e liberalismo, ma anche un potente strumento che fornisce una visione completa del pensiero dei due massimi volti del liberalismo italiano del Novecento.

Il Medioevo delle Libertà

Autore: Guglielmo Piombini

Numero di pagine: 220

“Un motivato invito a rileggere il Medioevo senza stereotipi” Raimondo Cubeddu, docente dell’Università di Pisa “Un’aperta apologia liberale del Medioevo, un’epoca ancora immune dai veleni dello Stato moderno” Carlo Lottieri, docente dell’Università di Verona La storiografia contemporanea ha dimostrato l’infondatezza della tradizionale raffigurazione del Medioevo come parentesi oscura e stagnante tra l’antichità classica e il Rinascimento. Quella medievale fu una delle società più ricche di inventiva che la storia abbia mai conosciuto. Basti pensare alla rivoluzione nei metodi di coltivazione, i mulini, la stampa, la polvere da sparo, gli occhiali, l’orologio meccanico, la bussola, i vetri alle finestre, il sapone, le università e mille altre cose. La ragione principale di questo dinamismo, che permise alla società europea di superare il resto del mondo, è l’assenza di quell’ingombrante e soffocante istituzione moderna chiamata Stato. L’universo politico dell’epoca di mezzo era infatti largamente decentralizzato, fondato su magistrature affidate ai cittadini più influenti, su forze armate costituite riunendo le forze sociali quando la...

ISIS

Autore: Alessandro Orsini

Numero di pagine: 256

DA UNO DEI MASSIMI STUDIOSI DI TERRORISMO, UNO SPACCATO INEDITO E SCONVOLGENTE DELL’ISIS, UNA PREZIOSA CHIAVE DI LETTURA DEL NOSTRO TEMPO

Il socialismo liberale di Bettino Craxi

Autore: Nunziante Mastrolia

Numero di pagine: 450

Il libro si compone di tre parti. Nella prima parte l'autore sostiene la tesi della "necessità storica" del socialismo liberale perché una società aperta possa perdurare e prosperare. Nella seconda parte, Mastrolia sostiene, dopo aver passato al vaglio tutti gli atti dei lavori preparatori della Carta costituzionale, che la legge fondamentale della Repubblica italiana è fatta della stessa materia di cui è fatto il socialismo liberale. La terza parte, infine, è dedicata al pensiero politico di Bettino Craxi, che fu il primo - è questa la tesi che l'autore propone - a tentare di costruire una sinistra costituzionale in Italia, vale a dire una sinistra che potesse realmente aspirare alla guida del Paese. In quest'ultima parte un ampio spazio è dedicato anche al pensiero politico di Enrico Berlinguer e ai rapporti tra il PCI e il PSI.

Rivoluzione del 1789. La cerniera della modernità politica e sociale

Autore: Beniamino Di Martino

Numero di pagine: 254

Oh Liberté, que de crimes on commet en ton nom! Marie-Jeanne Roland de la Platière La Rivoluzione francese ha scompaginato l’intera storia dell’umanità. Come è stato possibile che una serie di eventi di efferata brutalità, o di indubbia immoralità, siano stati recepiti nella coscienza moderna in una luce così positiva? La aprioristica glorificazione del 1789 sconfessa proprio la filosofia che l’ha ispirata. I Lumi si proponevano di rischiarare la ragione ottenebrata dai pregiudizi. La rivoluzione giacobina è stata generalmente intesa come una grande affermazione dei diritti individuali. In realtà essa ha rappresentato la imponente accelerazione del centralismo statalista che ha ridotto la persona alla totale dipendenza dal potere politico. Strana emancipazione quella avviata nel 1789. Di Martino passa sinteticamente in rassegna la vicenda dell’Ottantanove francese attraverso eventi e tematiche particolarmente rivelatrici sulla natura dell’ideologia che vi si affermò.

La Grande Guerra 1914-1918. Stato onnipotente e catastrofe della civiltà

Autore: Beniamino Di Martino

Numero di pagine: 280

La Prima Guerra Mondiale «fu il risultato di una lotta lunga ed aspra contro lo spirito liberale e l’inizio di un’epoca di contestazione ancor più aspra dei principi liberali». Questo pensiero di Ludwig von Mises consente di rendere subito chiara una spiegazione delle cause remote e prossime della Grande Guerra, spiegazione molto differente da quelle più comuni. Questo testo intende documentare come l’accrescimento dei poteri politici sia all’origine della conflittualità che portò al disastro: una “guerra totale”, inevitabile conseguenza della costruzione dello “Stato totale”. «Con questo suo nuovo libro, Di Martino ci dona una lettura inedita della Grande Guerra, che appare come un grande conflitto tra un liberalismo ottocentesco che non pervenne mai a reale maturazione, e le nuove forze liberticide e centralistiche che terranno per oltre mezzo secolo in pugno l’Europa e il mondo, e la cui presenza è ancora purtroppo molto viva all'inizio del terzo millennio» — Paolo L. Bernardini (Accademia dei Lincei - Università dell’Insubria) «Dopo i riconoscimenti ricevuti per il libro Rivoluzione del 1789, Di Martino ha confermato le sue notevoli doti di...

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