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Valperga

Autore: Mary Shelley

Numero di pagine: 704

Nella Toscana di inizio Trecento Castruccio Castracani tiranneggia ferocemente sulla città di Lucca; la sua sfrenata ambizione lo porta a combattere anche contro la sua promessa sposa, la bella e dolce Eutanasia, signora di Valperga. Il personaggio del Castracani, già emblema del principe machiavelliano, nell'interpretazione squisitamente romantica di Mary Shelley diventa paradigma della potenza distruttiva, dell'avidità e dell'egoismo maschili, contrapposti alla forza creativa, all'amore e alla volontà di pace dei personaggi femminili, tra cui spicca, oltre a Eutanasia, la giovanissima profetessa Beatrice. Recentemente riscoperto e valorizzato, Valperga (1821) è un romanzo storico di dimensioni epiche, un'opera che, nonostante l'ambientazione medievale e i due secoli di distanza dalla sua composizione, si rivela sorprendentemente attuale.

Con altra voce

Autore: Edoardo Esposito

Dal punto di vista della traduzione letteraria, gli anni del fascismo rappresentano un paradosso. Da un lato, l’editoria italiana va assumendo proporzioni di portata industriale e, per rispondere a una richiesta varia e sempre maggiore di nuovi testi e per contenerne al tempo stesso il costo dei diritti, ricorre al mercato estero e alle facilitazioni che ne derivano; dall’altro, si trova spesso di fronte all’ostilità del purismo e del nazionalismo che reclamano piuttosto la messa al bando degli stranieri e che, tramite l’esercizio della censura, impongono tagli gravosi o impediscono del tutto la traduzione e diffusione di alcune opere. Il volume traccia un quadro complessivo del problema sul piano politico-culturale e su quello strettamente letterario: dal rapporto fra l’editoria periodica e quella propriamente libraria all’impostazione specifica di alcune collane dei grandi editori, al dibattito che si avvia sulle modalità e la possibilità stessa del tradurre sia in ordine ai testi poetici, sia alla narrativa e al suo più largo consumo, fino all’analisi di alcune figure centrali del Novecento italiano, come Elio Vittorini o Eugenio Montale. Nel 1941...

Dante

Autore: Ezra Pound

Numero di pagine: 252

«Un libro di Ezra Pound su Dante - si legge nell’introduzione al volume - è uno scrigno di idee e di punti di vista sulla poesia. [...] Pound ci stupisce, perché sembra aver pensato prima di noi quel che noi ora pensiamo su Dante: e invece quel che oggi noi pensiamo nasce spesso dalle sue idee e scorre fino a noi lungo rivoli carsici, in un’attività di scrittura fitta e dispersiva, che questo libro contribuisce, infine, a rendere unitaria». Dante è la grande «scoperta» del Novecento. A capirlo, ripensarlo, perfino riscriverlo, furono anzitutto i grandi poeti: Pound, Eliot, Mandel’štam, Borges. In questo libro torniamo ad ascoltare la voce autentica del primo fra tutti e di tutti maestro, Ezra Pound, che Eliot definì, con formula dantesca, «il miglior fabbro». Originariamente preparato da Vanni Scheiwiller per festeggiare gli ottant’anni del poeta, il libro era rimasto sempre solo un «sogno editoriale». Oggi, riscattato da mezzo secolo di silenzio, prende vita, offrendo intatta la meraviglia di un pensiero critico e poetico decisivo.

Teatro alla Scala e promozione culturale nel lungo Sessantotto milanese

Autore: Siel Agugliaro

Numero di pagine: 360

Questo non è un libro che parla di politica, eppure rispecchia inevitabilmente alcuni momenti chiave della storia politica italiana. La Scala ha infatti attraversato, rappresentato e diversamente reagito a tutti gli episodi più significativi della nostra storia sociale. Al centro di questo studio c’è forse il momento più appariscente: la protesta in piazza della Scala la sera di Sant’Ambrogio del 1968, con il celebre Don Carlos verdiano diretto da Claudio Abbado. Si tratta solo di un evento simbolo di un prolungato problema di gestione del teatro ...

Frankenstein - La storia del mostro più famoso attraverso la letteratura, il teatro, cinema e i fumetti.

Autore: Daniele Della Rocca

Numero di pagine: 704

In occasione dei 200 anni del capolavoro di Mary Shelley, il più importante studio monografico dedicato a FRANKENSTEIN, passando attraverso il cinema, il teatro, la televisione, la letteratura, fumetti. Comprende un elenco delle trame di tutti i lavori pubblicati fino ad oggi, e una selezione fotografica relativa alle opere menzionate.

Lettura del Macbeth

Autore: Agostino Lombardo

Numero di pagine: 286

Questo libro è il tentativo non tanto di leggere il Macbeth atto per atto, scena per scena e quasi verso per verso, quanto di affrontare una 'lettura' che fosse il più possibile fedele alla natura stessa del linguaggio shakespeariano. Una lettura, cioè, non parziale, non settoriale, ma che si sforzasse di cogliere, di quel linguaggio, la straordinaria totalità espressiva, la capacità da un lato di fondere in una forma unitaria parola e azione, immagini e personaggi e, insomma, poesia e teatro e, dall'altro, di calare in tale forma la materia tutta - sentimentale e intellettuale, morale e politica, individuale e sociale - della realtà. Fino a che punto il tentativo sia riuscito potrà dirlo il lettore: l'autore può specificare, semmai, che egli si è rivolto non soltanto al filologo ma anche all'uomo di teatro, non soltanto al critico ma anche allo spettatore, non soltanto all'anglista ma anche all'uomo di cultura per il quale Shakespeare, se non è oggetto di studio specialistico, è tuttavia parte viva e necessaria della sua esperienza. (dalla Premessa)

Genesis. Rivista della Società italiana delle storiche (2002) Vol. 1/2

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 253

Il tema: Diritti e privilegi, a cura di Giorgia Alessi, Marina Caffiero, Dinora Corsi Giorgia Alessi, Marina Caffiero, Dinora Corsi, Introduzione | Open access Giorgia Alessi, Diritti / privilegi. Inseguendo un confine mobile (p. 11-31). Anna Beltrametti, I diritti che annullano i privilegi. Storia e storia delle donne secondo Arnold Toynbee (p. 33-47). Thomas Kuehn, Famiglia, donne e diritto nella Firenze quattrocentesca: ambiguità di un Consilium (p. 49-70). Angela Muñoz Fernández, La casa delle regine. Uno spazio politico nella Castiglia del Quattrocento (p. 71-95). Simona Cerutti, Donne e miserabili. Le trasformazioni di un privilegio nel Piemonte dell’età moderna (p. 97-122). Claudia Mancina, La cittadinanza delle donne fra diritti e riconoscimento (p. 123-138). Ricerche Loretta Baldini Moscadi, Figure femminili. La profetessa e la maga nella letteratura dell’antica Roma (p. 139-155). Aurelia Martín Casares, Antropologia, genere e schiavitù (Granada, XVI secolo) (p. 157-172). Biografie e autobiografie Maria Teresa Guerra Medici, Eleonora d’Arborea e la Carta de Logu (p. 173-181). Forum: I libri di testo: manuali di storia, a cura di Ida Fazio (p. 183) Paola Di...

Estrosità rigorose di un consulente editoriale

Autore: Giorgio Manganelli

Numero di pagine: 332

Nel 1967 Manganelli dirige la serie italiana di una collana Einaudi. A preoccuparlo è la veste grafica, che con il suo opaco grigio rende i volumetti simili ad «antichi, nobili epitaffi»: «E si veda il bell'egualitarismo del procedimento, che pareggia miopi, presbiti, ipermetropi, daltonici ed astigmatici in una comune, edificante inettitudine a leggervi alcunché» commenta. Basterà questo passaggio di una comunicazione ‘di servizio' per far capire che tipo di consulente editoriale sia stato Manganelli: eccentrico e brillante, sempre pronto a sfoderare uno humour di volta in volta giocoso, paradossale, corrosivo. Ma non ci si inganni: Manganelli è stato un editor (e traduttore) tutt'altro che sedizioso: disciplinatissimo, piuttosto, duttile e minuzioso. Un editor capace di progettare collane e costruire libri, suggerire titoli, periziare traduzioni con estroso rigore: «... qualche volta la traduttrice tende a dar più colore di quanto non competa a questa gelida carne...» scrive di una Ivy Compton-Burnett che gli era stata sottoposta. Ma capace soprattutto di stendere pareri di lettura e risvolti dove astratto furore dello stile, schietta idiosincrasia e verve beffarda...

Jean Eustache: l’istante ritrovato

Autore: Luca Bindi

La prima monografi a dedicata in Italia a Jean Eustache (1938-1981), cineasta post- Nouvelle Vague capace di attraversare in modo irripetibile il pubblico e privato degli anni ’60 e ’70, con uno sguardo soggettivo e universale, rigoroso e autentico, più che mai attuale nell’odierna frammentazione del tempo e delle identità. In un procedimento circolare dallo stile narrativo, viene dapprima ricostruito l’intreccio tra vita e cinema che ha reso unica e radicale l’esperienza del regista francese. Nella seconda parte del libro ci si immerge più direttamente nei suoi testi filmici, per cogliere quei nessi immaginifici e profondi (spesso fatti di istanti rivelatori) attraverso cui il cineasta ha cercato dei rimandi di senso per la sua stessa vita: attuando di fatto una risalita verso un tempo irrisolto, verso l’origine del cinema, del mito, dell’infanzia del mondo. In appendice, un’intervista all’attrice Françoise Lebrun e la conversazione sul cinema di Jean Eustache tenutasi al 36° Torino FIlm Festival. Prefazione di Alessandro Cappabianca.

Levatrici

Autore: Rosanna Basso

Numero di pagine: 357

Nella seconda metà dell’Ottocento, sotto l’influsso di fattori storico-culturali differenti (la costruzione dello Stato unitario e la «rivoluzione microbiologica»), si creano in Italia le condizioni per una modernizzazione del servizio ostetrico del paese. Esso doveva essere capillarmente offerto alla generalità della popolazione, attraverso la nomina in ogni comune della levatrice di comunità (la levatrice condotta), e affidato a un personale con credenziali universalmente definite e ufficialmente riconosciute (il diploma conseguito in una scuola di ostetricia minore). E se questo progetto trasformativo, che ambisce a produrre una mutazione culturale della «coscienza ostetrica» del paese (sanitari impegnati e famiglie), è per le levatrici istruite nelle scuole una promessa di riconoscimento professionale e sociale, per le tante esercenti empiriche è l’avvio contrastato ma irreversibile verso il declino.

La vita di Erasmus Darwin

Autore: Leonardo Ursilio

Questa biografi a è la più importante testimonianza dell’interesse provato da Charles Darwin nei confronti della vita e delle opere di suo nonno Erasmus; i due non si conobbero mai, ma lo stesso Charles confessò, fra le pagine della sua Autobiografia, come l’opera di suo nonno fosse riuscita a preparare il “terreno favorevole a quella dottrina che più tardi, in forma diversa, ho sviluppato nell’Origine delle specie”. Diversi contadini della cittadina di Lichfi eld credevano che il Dr. Erasmus Darwin fosse un mago, altri pensavano si trattasse di un ateo, a giudizio di molti fu uno strabiliante poeta, per alcuni invece fu il primo grande teorico delle leggi della vita organica. Egli, infatti, già nel corso del XVIII secolo iniziò a porsi alcuni fondamentali interrogativi sulla natura e sulla storia della vita, cercando di rispondere alla più diffi cile delle domande: da dove veniamo e qual è la nostra storia? Con uno sguardo al contesto fi losofi co e scientifi co in cui emersero le sue risposte trasformiste e tentando di porre nuovamente in rilevanza anche alcuni aspetti dell’opera e del pensiero del nipote, questo testo intende offrire un ampio quadro del...

La lingua del padrone

Autore: Teresa Franco

Numero di pagine: 266

Il saggio analizza le traduzioni dall’inglese di Giovanni Giudici mettendo in risalto l’importanza che questa attività assume nella costruzione di una poetica e nell’invenzione di un immaginario collettivo, condizionato dal boom economico e dal modello americano. Materiali editi e inediti (traduzioni in rivista e in volume, carteggi, primi abbozzi, note diaristiche) vengono usati per raccontare il fermento culturale postbellico, l’attenzione di Giudici verso poeti come Eliot, Pound, Dickinson, e altri.

Luigi Rasi

Autore: Leonardo Mancini

Numero di pagine: 254

Teatro, letteratura e ricerca si intrecciano indissolubilmente nell’opera e nella vita di Luigi Rasi (1852-1918), direttore della Regia Scuola di Recitazione di Firenze e ultimo esponente di un’illustre tradizione ottocentesca di insegnamento della declamazione come disciplina principe della scena. Figura ibrida di attore, studioso e docente, dotato di una vasta cultura, Rasi seppe attraversare i confini tra le arti, in dialogo con le istanze del suo tempo e in una prospettiva europea. La sua concezione della scena fu in grado di coniugare la storia con la sperimentazione: entro questo contesto egli concepì la formazione teatrale come un tassello fondamentale di un più ampio progetto di riforma del teatro italiano e del suo rapporto con la società, dai cui semi fecondi sarebbero scaturiti frutti anche nei decenni successivi del Novecento. Grazie anche alla valorizzazione di materiali e di carteggi inediti, il volume ricostruisce in una prospettiva unitaria la fi gura e l’attività di Rasi e ne spiega il contributo determinante, lungo direzioni inedite, alla storia del teatro.

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