Un canto, un corpo. Teorie romantiche della musica
Autore: Silvia Vizzardelli
Nell'estetica musicale romantica domina una metafora: quella dell'innesto. Si tratta precisamente di seguire da vicino tutti gli strumenti che la musica offre per cogliere il luogo preciso in cui lo spirito si innesta, si inscrive nella materia. E' questo un tema che arriva indisturbato fino alle più rigorose formulazioni della filosofia idealistica e che ci consente di avvicinare la sensibilità romantica liberandoci dei luoghi comuni che la hanno tanto mortificata riducendola a esercizio mistico e a ossessiva ricerca dell'assoluto. Si scoprirà, osservando con attenzione il modo in cui lo spirito romantico analizza le caratteristiche fisiche del suono e le fa dialogare con le spinte dell'interiorità e dell'immaginazione, una straordinaria capacità di erotizzazione della fisica sonora. "Il mio Diletto spinse/la sua mano attraverso il forame/e il mio interno fremette per lui" (Cantico dei cantici, 5,4). Alla stregua della relazione amorosa nel Cantico dei cantici, il suono descritto dai romantici come vibrazione che facilmente si converte in fremito, tremito interiore, ha a che fare con il tema dell'incarnazione. Come l'erotismo diffuso del Cantico, inteso quale intimo fremito...