Le anime morte
Autore: Nikolaj V. Gogol'
Numero di pagine: 382Un allegro, carnevalesco, viaggio all’inferno, nel regno dei morti. Michail Bachtin
Un allegro, carnevalesco, viaggio all’inferno, nel regno dei morti. Michail Bachtin
Affresco grandioso e sconvolgente della Russia di metà Ottocento, Le anime morte intreccia passaggi lirici, particolari surreali e romantici, dimensioni metafisiche e macabre, dialoghi comici, iperbolici e funambolici artifici stilistici. Vi sfila una galleria di personaggi appartenenti a tutte le classi sociali, le cui anime sono moralmente morte, ancor più dei servi deceduti e comperati da Čičikov per ottenere le assegnazioni di terre concesse a chi dimostrava di possedere un certo numero di servi della gleba. Solo una commedia grottesco-satirica poteva descrivere questa ottusa società di proprietari terrieri, contadini e funzionari, immersa in una palude di stupidità e pigrizia provinciale, di mediocrità e pochezza morale. Un capolavoro in cui Gogol', con la sua anarchica energia vitale, infonde l'essenza del carattere russo e, al tempo stesso, sfiora gli orrori nascosti nel profondo di tutti noi.
Un autore da oltre 2 milioni di copie Un grande thriller Sembra un maledetto déjà vu: sono passati molti anni dalla cattura di un efferato criminale che torturava sadicamente le sue vittime, ma le tracce dei suoi metodi riappaiono in una serie di nuovi, aberranti omicidi. Nella città scozzese di Aberdeen il sergente Logan McRae viene chiamato in piena notte: in un magazzino di alimentari è stata fatta una scoperta raccapricciante. In un freezer ci sono membra umane avvolte in carta per alimenti ed è probabile che alcuni pezzi siano già finiti sulle tavole di ignari consumatori. Tra giornalisti e fotografi accorsi sul posto, l’ispettore Insch è fuori di sé. Tutti gli indizi fanno pensare a Ken Wiseman, tornato da poco in libertà dopo vent’anni di carcere. Ma lui è sparito e nonostante gli sforzi la polizia non riesce a scovarlo. La narrazione incalza seguendo le prospettive dei diversi personaggi: i giornalisti a caccia di notizie, gli agenti di polizia e una donna, Heather, rapita insieme al marito Duncan e torturata da un mostro che lei nei suoi deliri chiama “il Macellaio”. Ma all’improvviso Wiseman si fa vivo con un nuovo colpo di scena: ha catturato...
Anime morte racconta delle avventure di un piccolo possidente di nome Pavel Ivanovič Čičikov che vaga per la provincia russa in cerca di servi della gleba. Per arricchirsi con le terre nel governatorato di N. ha infatti bisogno di avere, almeno sulla carta, un certo numero di contadini, ed è per questo che escogita il trucco delle anime morte. Lasciato il suo lavoro da impiegato, si aggira per le campagne rovinate da carestia e colera a comperare a poco prezzo i contadini morti dopo lultimo censimento che quindi risultano vivi per le istituzioni e per i quali vengono ancora pagate le tasse. Diventa così proprietario di moltissimi servi, che sono un grosso capitale da ipotecare, grazie alla disponibilità di piccoli e grandi proprietari terrieri o di quei notabili cittadini che incontra sul suo cammino, molti dei quali restano immortalati assieme a lui come indimenticabili figure della letteratura. Questo romanzo, concepito sul modello della Commedia dantesca come un grande poema sulla Russia, ha una prima parte, pubblicata, che mescolando rappresentazione realistica e registro grottesco svela i difetti e i vizi del popolo russo, una seconda, edita in maniera incompleta, che...
Un'ombra si allunga sulla vita di Rebecca Clay. Un uomo la segue e la minaccia, è un killer in cerca della figlioletta scomparsa, a caccia di chi potrebbe averne causato la morte. Si fa chiamare Merrik il Vendicatore ed è sulle tracce di Daniel Clay, padre di Rebecca e psichiatra infantile, sparito dopo essere stato sospettato di abusi su alcuni pazienti. Sarà Charlie Parker, detective "maledetto" dal tragico passato, ad addentrarsi nell'indagine che, tra mille ambiguità, lo conduce fino a Gilead, una piccola e inquietante comunità religiosa. In un crescendo di orrore, Parker si trova intrappolato tra chi desidera rivelare la verità su Daniel Clay e chi vuole tenerla nascosta a tutti i costi. Le risposte che lo attendono avranno il sapore forte, indelebile e amaro della sconfitta. Con Anime morte John Connolly si conferma un inarrivabile maestro della tensione, capace di scavare con ferocia e compassione negli oscuri recessi delle nostre menti
Da Barthes a Foucault, da Sanguineti a García Márquez, da Laing a Habermas, da Bobbio a Luhmann, da Guttuso a Frisch e Gregotti, le conversazioni di Enrico Filippini indagano su un tema cruciale del periodo che dalla fine degli anni Sessanta si estende fino alle soglie degli anni Novanta, ossia la «fine» o la «crisi» della Modernità. Primo di due volumi dedicati agli scritti di Filippini, questo libro raccoglie un’ampia scelta commentata delle interviste, realizzate prevalentemente per «la Repubblica», con alcuni dei più importanti protagonisti della scena culturale occidentale del secondo Novecento. Attraverso i più vari ambiti, anche disciplinari (dall’arte e la letteratura all’architettura, passando per la psicologia, la filosofia, la politica, ecc.), la ricerca filippiniana trova nell’Altro un momento di verifica che si traduce essenzialmente in una continua interrogazione dei linguaggi. Questa tensione conoscitiva si rispecchia in una scrittura pungente, ironica, irrequieta, che raggiunge vette di autentica intensità letteraria, in cui i confini tra il ritratto dell’Altro e la sagoma dello scrivente paiono dissolversi in un diario filosofico costellato...
Dostoevskij affermerà, riferendosi alla propria generazione di intellettuali e narratori: “Siamo tutti usciti da Il cappotto di Gogol’”. In effetti, col senno di poi, è difficile negare a Gogol’ il ruolo di ispiratore principale di gran parte della letteratura russa (e non solo) a lui successiva. Il suo senso del grottesco, mai fine a se stesso e sempre indirizzato a una rappresentazione deformata e per questo iperrealistica della verità, è diventato un faro letterario la cui luce si è espansa ben oltre i confini della madrepatria. La produzione teatrale, spesso messa in ombra dalla fama delle Anime morte e del Cappotto, è una parte fondamentale del lascito di Gogol’. In questo volume una grande traduttrice e studiosa come Serena Prina ci permette di avvicinarci al meglio a questi capolavori dell’arte drammatica e della letteratura russa.
Nuova edizione ampliata e illustrata. Quando per un viaggio organizzato si ritrova nel ruolo insolito di guida tra le strade di San Pietroburgo, Paolo Nori scopre che i turisti sono più interessati a visitare la casa dove nella finzione abitava il protagonista di Delitto e castigo che non la sede della polizia dove Dostoevskij fu nella realtà processato. E d’altra parte è per noi più reale Anna Karenina delle sue contemporanee in carne e ossa, perché come diceva Šklovskij: «Quello che c’è scritto in Anna Karenina è più vero di quel che scrivono sui giornali e nelle enciclopedie». Così, dopo quarant’anni di frequentazione, tra libri letti, amati e tradotti, Nori scrive il suo Corso sintetico di letteratura russa, che di accademico ovviamente non ha nulla. Esilarante e rocambolesco, sbilenco e a suo modo intimo, passa in rassegna le idiosincrasie e il genio dei grandi autori: da Puškin che per primo e forse per caso abbandona l’aristocratico francese per scrivere «nella lingua dei servi della gleba», creando di fatto il romanzo russo, a Erofeev che in piena dissoluzione dell’Urss riempie di bestemmie un capitolo del suo Mosca-Petuški, mettendo però...
Il romanzo che diede a Bulgakov celebrità in vita, prima della fama universale postuma raggiunta con Il maestro e Margherita. Tutto ruota attorno alle vicende dei tre fratelli Turbin (Aleksej, Nikolka ed Elena) nella tempestosa Kiev del convulso inverno 1919-1920. La città è nelle mani dell’avventuriero Simon Petljura ma si trova anche nella morsa di un duplice accerchiamento, quello dell’atamano (cosacco) Shoropadskij e dei bolscevichi. Le avventure dei fratelli Turbin si susseguono fra malattie, guarigioni miracolose, preghiere, eroismi, fughe, divorzi, amori e amicizie. Sullo sfondo, tratteggiata con rapidità futurista ma allo stesso tempo con potente afflato epico, la Storia di una nazione e di un popolo fotografati in un momento decisivo.
La Divina Commedia è un Poema Sacro che ha un significato nascosto: è l’esposizione “travestita” della dottrina segreta dei Fedeli d’Amore, organizzazione a cui Dante apparteneva insieme a molti altri poeti del Dolce Stil Novo e che usava un linguaggio coperto per comunicare gli insegnamenti senza incorrere nella rappresaglia delle autorità costituite. Questo commento rivela in modo chiaro e comprensibile le chiavi di quel linguaggio, celato “sotto il velame de li versi strani”: l’autentica dottrina segreta dei Fedeli d’Amore. La segretezza era giustificata, perché l’organizzazione fu attiva nel periodo tra la crociata contro gli eretici Catari e il rogo dei Templari. E’ Dante stesso che ci invita a cercare, dietro le allegorie, il senso spirituale, iniziatico, dei suoi versi.
Il degenerato impianto politico-istituzionale del Belpaese è autoreferenziale, fondato sull’apparenza e sulla pseudo verità, privo di flessibilità e possibilità d’azione, fino al punto di bloccare l’economia e il processo di crescita. L’odierno sistema è poi contrassegnato da malcostume, corruzione, magagne e tare di ogni genere, per cui il Belpaese non può avere futuro. Fabio Bortolotti, nato il 16 settembre 1936 in Trentino, è giurista, docente, saggista. Ha ricoperto importanti incarichi nelle pubbliche istituzioni, da ultimo quello di Difensore civico del Trentino. È autore di numerose pubblicazioni giuridiche (per lo più orientate verso l’ordinamento della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol). Tra tutte, fa spicco l’imponente opera Thesaurus giuridico e dialettico latino-italiano (MJM Editore, Milano 2009), per la quale il Presidente della Repubblica Italiana ha conferito l’onorificenza di commendatore, ordine al merito della Repubblica Italiana. È altresì autore di vari saggi di carattere etico-filosofico-politologico: w.w.w.-vizi-virtù-valori, MJM Editore, Milano 2008; Coscienza e anticoscienza, MJM Editore, Milano 2011; Schegge di vita etica,...
Utilizzando la Storia come un gigantesco cruciverba in cui orizzontali e verticali sortiscano contatti e cortocircuiti tra eventi e personaggi distantissimi, Sciascia ci ha consegnato con questa raccolta di saggi uno dei suoi libri insieme più articolati e conversativi. Ogni saggio è connotato da una figura, un tema o un tempo dominanti: ma, attraverso una rete disposta con un’erudizione pari solo alla naturalezza che la dissimula, ecco che decine di altre figure, altri temi, altri tempi vengono a materializzarsi sulla scena. Così, muovendo dalle idee di Luciano sulla religione cristiana Sciascia riesce a parlare di Leopardi, Voltaire, Monti e Settembrini; riesumando la «Storia del Vespro» associa il nome del suo autore, il grande storico siciliano Michele Amari, a quelli di Verdi e De Sanctis, in una triade che è la più rappresentativa di tutto il secondo Ottocento italiano; rievocando la drammatica avventura dell’Invincibile Armata si appoggia a un formidabile libro del misconosciuto Franz Zeise; e così via, in una fantasmagoria dove, ora sullo sfondo ora in primo piano, possiamo scoprire i segreti psicologici e iconologici del «Ritratto d’ignoto» di Antonello da ...
“L’entropia, si diceva, è la propensione di qualunque sistema a tendere invariabilmente verso il caos. Ecco, era forse quella la definizione giusta: non malinconia, non apprensione. Ma sensazione eminentemente fisica che tutto, nella mia stanza, esattamente come all’interno del mio corpo e, invariabilmente, persino nel cuore della mia stessa anima, tendeva a disgregarsi verso un caos nero e incomprensibile; inumano”. Il protagonista di questo lungo romanzo è un uomo di 75 anni che temendo di dover sopportare che la propria anima perda la dignità duramente coltivata nel corso di tutta la sua lunga esistenza, imprigionata, come sarebbe, in un corpo che l’estrema vecchiaia non farebbe più rispondere ai suoi ordini – decide di porre fine alla propria vita e, nelle poche ore che lo separano dal gesto estremo – che egli pianifica con cura maniacale nell’intento di mantenere, persino nella morte, una parvenza minima della dignità che egli ritiene abbia conservato in ogni suo gesto – rimesta e reinterpreta l’intero suo passato, manifestando nuovi e, per lui stesso, sorprendenti moti di rivolta del proprio essere contro tutto ciò che è stato, nella certezza che...
Il viaggio a ritroso nel tempo dello scrittore ceko Franz Kafka ad incontrare il poeta recanatese Giacomo Leopardi. Con: John Keats, Percy e Mary Shelley, George Byron, Nikolaj Vassilievich Gogol, Alessandro Manzoni e numerosi altri personaggi!