Nel processo di trasformazione delle città in capitali e di creazione di strutture materiali e simboliche che facessero da sfondo alle nuove corti e al ruolo da esse assunto nello scenario europeo di età moderna, la città di Roma si distingue per il suo richiamo alla romanità e al suo ruolo di centro della cristianità: elementi che tracciano l’immagine della patria communis per quanti vi si vogliano stabilire o soggiornarvi temporaneamente. Iscrivendosi in un settore di studi che ha privilegiato il carattere ‘aperto’ delle città di Antico Regime guardando alla mobilità come ad un fattore intrinseco, i saggi qui raccolti ripercorrono i percorsi di individui e gruppi provenienti dagli Antichi Stati Italiani o d’Oltralpe attraverso la documentazione fornita dalle tante istituzioni che presiedevano all’accoglienza o che controllavano le identità confessionali e i comportamenti degli inurbati. La varietà della rete di istituzioni che accolsero i bisogni e le aspettative degli ‘immigrati’ costituisce la peculiarità di questo volume, in cui le indagini dei diversi autori, gli spazi e i tempi da essi investigati, compongono un mosaico che vuole dar conto,...
Chi è Mattia Pascal? Un figlio, un fratello, un marito; sono io, sei tu, è il tuo vicino di posto sul treno diretto a Montecarlo. Mattia Pascal siamo noi: uomini moderni in cerca di identità. È come quando ti svegli la mattina: ti alzi dal letto, fai colazione, esci di casa e solo allora cominci a vivere; già, perché solo in quel momento esisti: in mezzo alle persone, nella società. E può capitare che un giorno, improvvisamente, per errore, tutti ti credano morto. E tu lo scopri e dopo un attimo di smarrimento ti senti libero, avverti la vertigine, come se stessi rinascendo. E ci provi: un'altra vita, un nuovo inizio. Ma senza passato, senza una storia cui appartenere, non sei nessuno. Allora ti arrendi, rinunci e torni da dove sei venuto, in fondo come può vivere un tronco reciso dalle sue radici? Ma il mondo va avanti anche senza di te, è lui che decide, tu ti limiti a seguire, a nascere, a morire e a nascere una volta ancora. Il fu Mattia Pascal segna una svolta nella letteratura italiana d'inizio Novecento. È un'opera rara, tragica e comica al tempo stesso. Segna la comparsa dell'uomo moderno sul palcoscenico del mondo: impossibilitato a fuggire dalle convenzioni e...
La Curia romana dell’epoca napoleonica e della Restaurazione fu sottoposta ad una continua pressione causata dall’incalzare degli eventi di quella fase turbolenta della storia. La politica, la cultura religiosa diffusa e le diverse correnti d’idee entrarono in crisi: dall’ancien régime si passò all’ordine napoleonico, fino a trovare un nuovo equilibrio con la Restaurazione. La Chiesa visse lo stesso complesso assestamento con un papa, Pio VI, morto prigioniero in esilio, e il suo successore, Pio VII, deportato per non pochi anni. In quei tempi di cambiamento la Curia romana dovette aiutare il papa a posizionarsi di fronte alle novità sociopolitiche e la vita di Francesco Luigi Fontana può essere considerata come un caso esemplare di questa opera di ricollocamento. Religioso barnabita, qualificato consultore della Santa Sede e solo infine cardinale, Fontana fece coincidere le proprie sorti con quelle del Papato, divenendone in qualche modo un simbolo (nei travagli, nelle difficoltà e nelle tensioni cui andarono incontro i collaboratori di Pio VII). Portatore dell’ormai superata erudizione settecentesca, riuscì ad aprirsi alla nuova cultura postnapoleonica,...
Un lungo Settecento, in diretta continuità con la tradizione erudita e il metodo editoriale muratoriano, e un brevissimo Ottocento, racchiuso fra il primo decennio postunitario e le soglie della Grande guerra, quando l’avvento di una nuova e professionalizzata generazione di studiosi (Bonelli, Vittani, Torelli, Manaresi) imporrà anche in Lombardia una svolta radicale nel campo delle ricerche paleografico-diplomatistiche: sono queste le coordinate (concettuali prima ancora che cronologiche) del libro, che per la prima volta affronta in chiave storiografica una stagione centrale nella medievistica regionale e ripercorre carriere, progetti, iniziative degli individui e delle istituzioni che l’hanno animata. Ci sono al centro gli editori e le edizioni di documenti medievali di Lombardia, ma vi ruotano attorno spazi più larghi e protagonisti ben più famosi della cultura regionale (e non solo). Viene seguito il processo di definizione di una moderna filologia diplomatica nelle edizioni di fonti lombarde, segnandone le tappe salienti e i momenti di svolta, ma sullo sfondo campeggiano i temi più ampi (e più forti, e ideologicamente connotati) della medievistica pre- e...
Nei ruggenti anni Cinquanta, in pieno miracolo economico, quando i benefici indotti dal boom liberavano risorse in grado di affacciare alla cultura un nuovo, grande pubblico, Alberto Martini, appena laureatosi a Firenze con Roberto Longhi, si avviava al mestiere di storico dell’arte. Una disciplina che di lì a pochi anni il giovane avrebbe rivoluzionato, almeno dal punto di vista della ricezione divulgativa, entrando nelle case degli italiani grazie ai mitici «Maestri del Colore» Fabbri Editori, distribuiti in edicola a 350 lire a fascicolo, sessanta milioni venduti solo in Italia. Progetto che gli aveva permesso di girare il mondo e di accumulare una serie di contatti con direttori e funzionari di musei, in un raggio d’azione internazionale: strabilianti viaggi, su e giù da un aereo all’altro, per dirigere le campagne fotografiche, finalmente a colori, delle opere da riprodurre nella fortunata collana. Al grande cantiere divulgativo aveva affiancato rilevanti studi scientifici, dalle indagini sul Trecento riminese alla chiarificazione delle tappe nella carriera giovanile di Bartolomeo della Gatta. A Milano dal 1958, al fianco di Franco Russoli aveva conosciuto in Brera...
Il noto giornalista, conduttore di fortunate trasmissioni televisive, accompagna il lettore per le strade della capitale francese alla ricerca di una città nascosta e leggendaria, piena di angoli legati a strane leggende, a storie piccanti o a lugubri misteri.
Il conte Luca Pietromarchi (1895-1978), entrato al Ministero degli Esteri nel 1930, fu uno stretto collaboratore del ministro Galeazzo Ciano. Durante la partecipazione dell’Italia fascista alla guerra civile in Spagna dal 1936 al 1939 diresse l’Ufficio Spagna. A partire dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e fino al giugno 1940 presiedette l’Ufficio Guerra Economica che si occupava dei problemi legati al blocco marittimo applicato da Francia e Inghilterra contro l’Italia. Dopo l’entrata in guerra, Ciano pose il diplomatico alla guida del Gabinetto Armistizio e Pace. Negli anni seguenti, tale ufficio fu competente per gli affari politici ed economici nelle zone d’occupazione italiane in Slovenia, Croazia, Dalmazia, Montenegro e Grecia. Pietromarchi divenne in tal modo uno dei principali funzionari della politica d’occupazione italiana in Europa. Introdotta e commentata, questa edizione presenta integralmente gli appunti del diplomatico che rispecchiano, fra l’altro, le vicende della guerra civile spagnola, l’annessione dell’Austria, le leggi razziali, ed i primi anni della seconda guerra mondiale. Gli appunti offrono inoltre un affascinante affresco della ...
Parigi è senz'altro una delle capitali europee più visitate dagli italiani, eppure quasi nessuno si discosta dagli itinerari consueti: Tour Eiffel, Notre-Dame, Quartiere latino, Champs-Elysées. In questo modo i luoghi, le opere d'arte, i monumenti, «logorati» dalla loro stessa celebrità, finiscono per appiattirsi e diventare semplici figurine da collezionare, ma allora non fa più molta differenza guardarne la riproduzione seduti sul divano di casa o l'originale nella realtà. Con questa nuova e arricchita edizione del suo best seller I segreti di Parigi Corrado Augias, fine e appassionato conoscitore della Ville Lumière, ci guida alla scoperta dei suoi angoli più appartati, delle tracce meno appariscenti del suo luminoso passato, ci fa conoscere artisti e personaggi entrati nella leggenda che hanno vissuto in quei «cinquemila ettari del mondo dove si è più pensato, più parlato, più scritto». Così ogni pagina rivela alcuni dei tanti «segreti» della città o racconta episodi – tragici, comici, sentimentali, macabri, eroici ed erotici – che hanno trovato in Parigi, capitale della vecchia Europa, il luogo ideale per passare alla storia: dai torrenti di sangue...
Nel 1990 Oriana Fallaci torna al romanzo con Insciallah, un'opera corale che prende spunto dalla missione occidentale di pace a Beirut dopo i sanguinosi eventi del 1982. Una "piccola Iliade" che la stessa Fallaci racconta dando voce a uno dei protagonisti, il Professore, un militare appassionato di letteratura: "La storia si svolge nell'arco di tre mesi, novanta giorni che vanno da una domenica di fine ottobre a una domenica di fine gennaio, s'apre coi cani di Beirut, prende l'avvio dalla duplice strage, segue il filo conduttore d'una equazione matematica, e per svilupparne la trama mi servo dell'amletico scudiero di Ulisse. Quello che cerca la formula della Vita". Immergendosi nel dramma dei combattimenti e dando voce alle vittime e alle figure spesso dimenticate - "i bambini che la guerra uccide, i lenoni che la guerra favorisce, i banditi che la guerra protegge" - la Fallaci ci offre un grande "atto d'amore per la Vita", che rifiuta la ferocia di qualsiasi conflitto e mette l'Uomo al centro del proprio destino.
Come si presenta ai nostri occhi quella che oggi chiamiamo «sessualità» quando la osserviamo nei discorsi prodotti dalle istituzioni religiose in età moderna? L’oggetto ha contorni sfuggenti. Al suo interno si collocano, in maniere e misure mutevoli, aspettative e rinunce, possibilità e divieti, ragioni del corpo e dell’anima, dell’individuo e della collettività. Il saggio presenta un piccolo ventaglio di sessualità possibili «messe in parola» nei decenni che seguono due momenti cruciali della storia religiosa e sociale dell’Europa: la centralizzazione romana dell’Inquisizione e la sua dotazione di una capillare rete di organismi locali, a partire dal 1542, e la grande risistemazione dottrinale e istituzionale operata dalla Chiesa cattolica con il Concilio di Trento, fra il 1545 e il 1563. A partire dalla seconda metà del Cinquecento, sui comportamenti che implicano un uso della corporeità connessa con le tensioni desideranti e la generazione, già tradizionalmente oggetto di osservazione e di controllo, sembra accentuarsi, facendosi sistematico, l’interesse delle istituzioni religiose, impegnate in un’impresa di definizione dell’ortodossia e...
Il 29 agosto 1976, in una sala di Lilla, alla presenza di migliaia di fedeli entusiasti, mons. Marcel Lefebvre, nel corso della messa, pronuncia un'omelia che ha vasta eco. Il 'sermone di Lilla' segna una tappa ulteriore nel suo contenzioso con Paolo VI e costituisce un punto di riferimento fondamentale per i suoi seguaci della Fraternità San Pio X. Già sospeso a divinis per aver proceduto alle ordinazioni sacerdotali che Roma gli aveva vietato, egli rivendica il suo «dovere di formare dei preti, di formare i veri preti di cui la Chiesa ha bisogno». Ma soprattutto ripete una condanna senza appello del concilio Vaticano II, il grande accusato. Sono passati sei anni dalla fondazione della Fraternità, punta di diamante del variegato movimento anticonciliare, espressione più completa delle sue ragioni. Tre decenni dopo, il decreto della Congregazione dei vescovi rimuove la scomunica di Giovanni Paolo II contro i quattro vescovi consacrati illecitamente da mons. Lefebvre. La revoca è firmata dal prefetto della Congregazione, ma la decisione, com'è ovvio, era stata di Benedetto XVI. Giovanni Miccoli traccia la storia della Fraternità e dell'atteggiamento assunto nei suoi...
[Italiano]: Con l’arrivo a Napoli di Carlo di Borbone, nel 1734, cessata la plurisecolare dipendenza delle Sicilie da sovrani esterni e non residenti, prese subito avvio la formazione di una corte che divenne ben presto motivo di ammirazione per diplomatici e viaggiatori stranieri, oltre che uno dei simboli della politica di rafforzamento del nuovo Stato e della sua autonomia.A lungo trascurata dalla storiografia, la corte di Carlo e Maria Amalia viene qui indagata da punti di vista molteplici: le continuità e le discontinuità rispetto ai precedenti modelli vicereali e ad altri modelli europei, l’importanza simbolica di cerimonie e etichette nella costruzione di gerarchie cetuali e statuali, i contesti architettonici e la pluralità delle sedi, da Napoli e Capodimonte a Caserta e Carditello, da Portici a Persano. Nozze, nascite, funerali, rappresentazioni teatrali e scavi archeologici, partite di caccia e cerimonie laiche e religiose furono altrettante occasioni di esibizione della maestà del re e della sua munificenza, momenti celebrativi della unione tra il sovrano e il suo popolo. Anche inchini e baciamani potevano servire a costruire una civiltà delle buone maniere e a ...
This book is a collection of contributions by the Italian scholarship fellows at the Deutsches Historisches Institut of Rome over the last decade. It is intended as a tribute to one of the leading mediaevalists at international level, a scrupulous and sensitive scholar of Italian history. Over and above all this, it is a sign of gratitude from the young academics who have been able to consolidate their research thanks to such scholarships. Consequently the 14 contributions that make up the book do not share the academic orientation of any particular school, but range over various research sectors and different chronological periods.
Il volume presenta la ricostruzione delle pratiche musicali in uso presso le istituzioni religiose femminili a Napoli fra 1650 e 1750. Il lavoro si è basato sulla consultazione di documentazione inedita proveniente da fondi pubblici e privati presenti nella città di Napoli.
Un'inquieta e misteriosa meditazione sul destino di ogni uomo.
The human corporeality, of which sexuality is a fundamental issue arises as a research topic in various disciplines. But despite the efforts of analytical sociology, biology, philosophy, history and theology, it remains largely a mystery. You can get closer to its essence only through a study of the various links that are intertwined in the complex mystery of human existence. The contributions presented in this volume deal with the relationship is not always easy, but fundamental, between religion and experience of the divine on the one hand, and corporeality and sexuality physically and practically lived on the other. In their variety of perspectives, they reveal some interesting scenarios showing that these issues are not disconnected from each other, but intertwined in so many ways in the intersection between religion, society and the individual body. The essays are the result of reflections matured in a laboratory context of rigorous thought and free of preconceptions, an open space development on issues of gender studies, religious and theological disciplines related to that for about ten years, the Bruno Kessler Foundation - Center for Religious Studies has launched as part...