Su Pier Paolo Pasolini
Autore: Roberto Roversi
Numero di pagine: 173Collected essays about Pier Paolo Pasolini.
Collected essays about Pier Paolo Pasolini.
L’autrice ha raccolto in questo e-book 150 recensioni dedicate a poeti italiani e stranieri, pubblicate online e su varie riviste dal 2010 al 2016. «Il poeta cammina avvolto da una nebbia di inesattezza, di parole mal comunicate, di atti che non ha commesso, di leggende... Quel che accade nell'anima di un poeta è lontano e incredibile» (Jean Cocteau).
Eugenio Cefis è stato per anni uno degli uomini più potenti d'Italia. Secondo molti, il più potente: la politica al suo servizio, i rapporti con i servizi segreti, le accuse di progettare disegni eversivi, fondi neri, dossier e intercettazioni telefoniche. Un grande burattinaio della Repubblica, capace di nutrire per oltre mezzo secolo una inarrestabile leggenda nera. Ma che cosa c'è di vero? Tenente dell'esercito del Regno, capo partigiano in Val d'Ossola, braccio destro all'Eni di Enrico Mattei, di cui divenne successore. E poi la scalata a Montedison. Fino al colpo di scena del 1977: le dimissioni da presidente del colosso chimico e l'espatrio in Svizzera, con un immenso patrimonio personale. Un improvviso abbandono della scena pubblica di cui era stato a lungo uno dei principali protagonisti. In mezzo, una miriade di polemiche giornalistiche, scandali e inchieste, da cui uscì miracolosamente indenne. Una coltre di sospetti alimentati dalla sua leggendaria riservatezza: le sue interviste si contano sulle dita di una mano, rarissime le foto, inesistenti i filmati in cui compare. La leggenda nera, che da sempre lo avvolge, dopo la sua morte nel 2004 si è arricchita a...
«Un perturbante classico, una declinazione per certi versi unica, senza pari nel panorama della poesia italiana del secondo Novecento»: così Alessandro Baldacci definisce la scrittura di Amelia Rosselli, tracciandone la prima interpretazione critica completa, dai primi esperimenti degli anni Cinquanta sino alla fine della sua ricerca poetica ed esistenziale.
Da quel novembre del 1975 in cui fu ucciso, Pier Paolo Pasolini si è trasformato in un fantasma che si aggira per l’Italia. Da morto, lo scrittore friulano è stato usato da tutti: la destra, la sinistra, i cattolici, gli estremisti, i giustizialisti, i complottisti e i militanti della decrescita felice. Ognuno prende la parte che più gli fa comodo e butta via il resto. È stato detto che Pasolini ha previsto ogni cosa e oggi le sue analisi sono vissute come profezie, ma le sue parole scivolano sulla superficie delle nostre coscienze come balsami. Nessuna abrasione, nessuno scuotimento. Gli schiaffi che dava (e riceveva) sono diventati morbide carezze. Pasolini si è fatto specchio delle nostre brame, ognuno vi si vede più bello e pulito. Nicola Mirenzi appartiene alla generazione di chi non c’era nell’Italia di Pasolini, ma ha «vissuto con lui» perché Pasolini è onnipresente ancora oggi, sotto forma di spettro, icona pop, mito, oggetto di un’operazione di «beatificazione» che nasconde in realtà un atteggiamento superficiale e sostanzialmente indifferente verso la sua opera e le sue battaglie. Nel quarantennale della morte appare quindi impossibile parlare di...
Miti Pop – Lavaggio a freddo è una grande cavalcata nell’iconografia e nelle memorie della cultura di massa, fra Pop Art, Beat Generation, Nuova oggettività, Neoplasticismo, Dadaismo, Individualismo e Suprematismo. I vizi e i giochi, la moda, la musica, la tv, il cinema, la letteratura, la politica, i comics. Le icone degli ultimi settant’anni: Elvis Presley, Marilyn Monroe, Steve McQueen, Bruce Lee, i Nirvana, Michael Jordan, Rocky, il Cavaliere Oscuro, la Play Station, Il trono di spade, Fortnite, Zerocalcare e tante altre. Un’opera che poggia su una grande base, quella degli anni Cinquanta, indagati in profondità da Lorenzo Barberis, per proseguire con lo spirito dei Sessanta intercettato da Adriano Ercolani e unito quasi in un binomio al decennio successivo, del quale Emiliano Ventura e Luciano Morganti mostrano gli aspetti innovativi e quelli ancora fortemente tradizionali. L’esplosione degli Ottanta viene analizzata dal curatore Mirco Delle Cese, che ci presenta inedite chiavi di lettura. Tommaso Ariemma rende quasi poetico il difficile percorso di depressione degli anni Novanta; Dario Marchetti, il più giovane del gruppo, riesce a evidenziare con colore e...
È nella storia della LETTERATURA che risiede la vera storia MORALE e CIVILE di tutti gli ITALIANI. Da Pascoli a D’Annunzio, da Marinetti a Palazzeschi, da Ungaretti a Montale e Saba; ma anche Pavese, Sereni, Penna, Pasolini, Raboni. Tutti i nomi più importanti della poesia italiana del Novecento, letti attraverso quei testi che hanno saputo magistralmente cogliere, registrare, raccontare lo spirito di un secolo. Un percorso che prende le mosse dal sogno risorgimentale e, attraverso la formazione di un’idea di popolo, termina idealmente con il lucido sguardo di Pier Paolo Pasolini e con la sua riflessione su Gramsci con cui si conclude la stagione politica della nostra poesia. Ernesto Galli della Loggia presenta un’antologia dai caratteri forti, nella quale si colgono un gusto indiscutibile, una conoscenza profonda della materia e la spiazzante dimostrazione di come solo la poesia sappia raccontare, con straordinaria chiarezza e forte pathos, la vera storia morale e civile di tutti gli italiani.
Il «deserto tutto per sé» del titolo del volume, contenente una miscellanea di saggi, articoli e interventi di oltre un decennio, si riferisce alla necessità dell’Autore di affrontare particolari e poco studiate questioni traduttologiche, letterarie e socio-linguistiche da una prospettiva minoritaria. In una varietà di approcci, dimensioni e stili, il libro presenta originali riflessioni teoriche sulla realizzazione di nuovi prodotti traduttivi e le implicazioni dovute all’urgenza di tradurre e declinare nel nostro tempo generi testuali, lingue e linguaggi "less used and endangered".
Nessun intellettuale italiano riuscì a farsi odiare in maniera tanto unanime da destra e da sinistra, dalla Chiesa, dal Partito Comunista, dai benpensanti, dai fascisti e dal movimento studentesco del ’68 come Pier Paolo Pasolini. A quasi cinquant’anni dalla sua morte, la profondità e l’intelligenza della sua opera non cessano di interrogare la società italiana sulle sue contraddizioni di fondo, mentre il suo assassinio resta uno dei tanti misteri oscuri della Storia del nostro Paese.
Pasolini disse che il capocannoniere del campionato è sempre il miglior poeta dell’anno. Lo scrittore, noto come Stukas nei campi delle borgate romane, era tifoso del Bologna. Il suo idolo era Biavati, inventore del doppio passo, e una volta cercò di scritturare Bulgarelli per un film. Calcio e letteratura hanno spesso incrociato le loro strade, come se avessero qualcosa di ineffabile in comune. Gabriele d’Annunzio è stato tra i precursori italiani del gioco, Umberto Saba ha cantato la solitudine del portiere, Mario Luzi ha pianto il Grande Torino schiantatosi a Superga. C’è chi ha immortalato un pomeriggio d’amore allo stadio e chi ha composto odi per il tredici al Totocalcio. C’è chi ha esaltato i grandi numeri uno e chi ha ritratto i brocchi di quartiere. Molti non si limitavano a scrivere. Pasolini era un’ala scattante. Albert Camus era un buon portiere. Forse non ci crederete, ma Martin Heidegger era una mezzala sinistra di qualità. Jacques Derrida era un ottimo centravanti. Osvaldo Soriano segnò una trentina di gol nelle categorie inferiori. Ludwig Wittgenstein ebbe un’intuizione geniale osservando una partita a Cambridge. Questo libro indaga i risvolti...
Un saggio su quello che fu poeta, regista, attore, sceneggiatore, uomo dal "multiforme ingegno" di un'Italia in continuo mutamento, autore de La meglio gioventù, protagonista di numerosi processi.
Qu'est-ce que la poésie? Cette question qu'avait formulée Baudelaire dans une des préfaces non publiées des Fleurs du Mal est reprise en filigrane par les seize intervenants de ce volume réalisé sous l'égide du Laboratoire d'Etudes Italiennes, Ibériques et Ibéro-Américaines de l'Université de Caen Basse-Normandie. A travers la réflexion sur le passage des langues mais aussi des cultures, des poètes, traducteurs ou critiques, évoquent l'improbable traversée et la visée éthique qu'elle présuppose. What is poetry? se demandait à son tour Lawrence Ferlinghetti aux confins du monde occidental. La réponse est peut-être à chercher dans le texte d'un poète des idées, Alberto Savinio, publié en 1947, et salué des décennies plus tard par Edoardo Sanguineti, comme un des textes fondamentaux dans l'historiographie du Novecento.
"Le Marche racchiudono in sé quanto di più bello e prezioso offre l'Italia: borghi incantevoli, sorprendenti città d'arte e natura selvaggia, conditi da un'ospitalità che vi farà sentire sempre i benvenuti" (Giacomo Bassi, autore Lonely Planet). Attività all'aperto; a tavola nelle Marche; arte e artigianato; viaggiare con i bambini. Esperienze straordinarie: foto suggestive, i consigli degli autori e la vera essenza dei luoghi. Personalizza il tuo viaggio: gli strumenti e gli itinerari per pianificare il viaggio che preferisci. Scelte d’autore: i luoghi più famosi e quelli meno noti per rendere unico il tuo viaggio.
Fernand Braudel scriveva che il Mediterraneo è “mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre”. Il Mediterraneo è lo spazio della differenza in cui le storie, i mutamenti politici e sociali si gonfiano come vele al vento, suscitando continuamente urti e aggiustamenti, negoziazioni e rotture. Dalla transizione democratica radicale della Tunisia alla casbah di Mazara del Vallo, dalla frontiera mutevole del Brennero al caos-mondo dei carruggi genovesi, passando per il cimitero di Mentone – luogo dell’eterotopia foucaultiana – che riaffaccia alla storia l’esperienza dei tirailleurs sénégalais, Casalini esplora questi spazi in un testo che combina saggistica, reportage e letteratura, seguendo la scia luminosa delle teorie postcoloniali.
Hanno collaborato: Enzo Siciliano, Andrea Manzella, Andrea Barzini, Attilio Scarpellini, Alessandro Piperno, Abbiamo cinquantanni, Arnaldo Colasanti, Raffaele Manica, Emanuele Trevi, Lorenzo Pavolini, Roberto Canò, Mario Desiati, Aurelio Picca, Gian Mario Villalta, Massimo Gezzi, Andrea Gibellini, Alberto Pellegatta, Flavio Santi, Riccardo D'Anna, Renzo Paris, Sebastiano Mondadori, Linda Giuva, Marzio Siracusa, Alexander Stille, Lucia Sgueglia, Franco Pinna, Luca Rossomando, Marco Archetti, Alessandro Leogrande.