La via della longevità non è lastricata di pillole miracolose e di interventi di chirurgia plastica ma è un percorso che costruiamo giorno dopo giorno con uno stile di vita sano, prendendoci cura di noi stessi e ricordandoci che ogni tanto dobbiamo ridere e sempre dobbiamo tendere alla serenità. Questo libro non è un noioso manuale; è un affascinante caleidoscopio di colorati consigli di lunga vita basati sull’esperienza di un uomo che ha imparato a prendersi cura di sé e delle persone che gli stanno intorno. Dedicato a tutti i giovani fino ai 99 anni (dopo si diventa donne e uomini maturi…), e in particolare alle persone che vogliono assumersi la responsabilità della propria salute, a chi è aperto alla risata, alla condivisione, al dialogo, a chi è stufo di farsi prendere in giro spendendo soldi in integratori e pillole ed è invece desideroso di farsi proiettare nel futuro. “Consiglio vivamente questo libro a chi ancora crede che nella vita non esistano punti d’arrivo ma che tutto sia in costante movimento e trasformazione, a chi è convinto che la realtà prodotta dai media non sia la vera realtà delle cose, a chi è consapevole che qualsiasi sogno si possa...
Donna Francesca Savasta, detta Ciccina, è una ragazza del popolo, semplice, forse ignorante ma sicuramente rivoluzionaria nella sua infinita saggezza e concretezza. Fa la levatrice in uno sperduto paesino dei monti Iblei, e interpreta il suo ruolo in modo molto personale, prodigandosi per “sistemare” al meglio la vita di inesperte e povere puerpere e dei bambini abbandonati nella ruota degli esposti. Tutto questo secondo una perfetta legge morale, la propria. Tra briganti che non sono davvero cattivi, parroci non proprio fedeli al voto di castità, vendette di paese, omicidi e sparizioni, un romanzo originale, permeato da una sottile ironia e caratterizzato da una sapientissima orchestrazione degli eventi, grande cura della lingua e conoscenza profonda del periodo storico in cui si svolge la vicenda.
Come insegna del suo operare Portoghesi ha scelto, fin dal 1962, questa riflessione di Simone Weil: «È cosa vana distogliersi dal passato per pensare soltanto all'avvenire. È una illusione pericolosa pensare soltanto che sia possibile. L'opposizione tra avvenire e passato è assurda. Il futuro non ci porta nulla, non ci dà nulla; siamo noi che, per costruirlo, dobbiamo dargli tutto, dargli persino la nostra vita. Ma per dare bisogna possedere, e noi non possediamo altra vita, altra linfa che i tesori ereditati dal passato e digeriti, assimilati, ricreati da noi. Fra tutte le esigenze dell'anima umana nessuna è più vitale di quella del passato».
Società come Stato, società contro lo Stato Andrea Bixio Dalla sovranità dello Stato alla società come stato Tito Marci La società contro lo Stato. Note sull'antropologia politica di Pierre Clastres Francesco Riccobono Democrazia e costituzionalismo Michelangelo Pascali L'“eccesso” di giustizia nella crisi dello ‘Stato responsabile' (A partire dallo Stato minimo di Antoine Garapon) Davide De Sanctis Stato e ‘statica sociale' nella sociologia di Auguste Comte Francesco D'Urso Alla ricerca di una nuova statualità: il caso dei beni comuni Dario Altobelli Origine della società e futuro dello Stato. L'eredità impossibile di Johann Jakob Bachofen Ferdinando Spina Trasformazioni e paradossi della giurisdizione come fenomenologia della statualità Sergio Marotta Estinzione dello Stato e ‘società dell'economia' Sociologia concettuale Ferdinando Spina (a cura di) Incontro con la sociologia, incontro con il sociologo. Intervista ad Alessandro Cavalli Note Paolo Montesperelli Umanesimo, società e linguaggio nel pensiero ermeneutico contemporaneo Pasquale Serra Critica del presente e filosofia critica tra pragmatismo e teoria critica Mariateresa Gammone Il contributo...
[Italiano]: Oggetto di questo volume è l’articolato patrimonio di tracce, di immagini, di narrazioni che costruiscono lacittà contemporanea. Parliamo di realtà urbane che vanno rilette e raccontate per parti, per strati, a ritroso, in maniera tale da poter sbrogliare quell’intricata matassa di sovrapposizioni che si sono succedute nel corso del tempo. Sono tracce molto spesso ancora in situ, talvolta nascoste, qualche volta modificate, ma anche distratte, frammentate, malcelate e nascoste ./[English]:The subject of this bookis the complex heritage of traces, images and narratives that build the contemporary city. We are talking about urban realities that must be reread and recounted in parts, by layers, backwards, in such a way asto be able to unravel that intricate skein of overlaps that have occurred over time. They are traces very often still in situ, sometimes hidden, sometimes modified, but also distracted, fragmented, poorly concealed and hidden.
INDICE Religione e violenza nella società contemporanea FRANCESCA FORTE, DEBORA TONELLI Religione e violenza: la paradossalità di un rapporto ALDO ANDREA CASSI Religione, violenza, diritto. La ‘triade costitutiva’ della ‘guerra giusta’ nell’antropologia giuridica greca e romana arcaica STEFANO SIMONETTA Essere duri senza mai perdere la tenerezza. La questione della guerra giusta in Agostino MASSIMO CAMPANINI L’Islam è per natura violento? Riflessioni a margine del Corano MARINA CALLONI Nuove guerre trans-nazionali e crisi dei tradizionali costrutti politici DONATELLA DOLCINI Induismo e non violenza ALBERTO CASTELLI Senz’armi di fronte al nazismo: le ragioni di Bart de Ligt, Simone Weil e Aldo Capitini GIANFRANCO MORMINO La violenza sacrificale e il suo superamento Riflettendo sulla vicenda interazionista ANDREA BIXIO, RAFFAELE RAUTY Riconoscere la vicenda interazionista RAFFAELE RAUTY Alle origini di Symbolic Interaction ANDREA SALVINI Grounded Interactionism: un lessico comune per l’Interazionismo Simbolico e la Grounded Theory STEFANIA LEONE L’approccio metodologico di Goffman allo studio dell’interazione: prospettiva non standard e tecniche di...