Già da qualche anno i due conflitti mondiali, da tempo non più oggetto di interesse dei soli storici politici e militari, sono stati esaminati considerando anche gli aspetti socio-economici e, soprattutto, il grado di coinvolgimento delle popolazioni civili. Si tratta adesso di “dare voce” anche a chi non la possiede: gli animali, la natura, il paesaggio. Questo volume intende offrire alcuni contributi originali o, per usare le parole di Emilio Sereni, l’autore della Storia del paesaggio agrario italiano, dei «limitati sondaggi», per suggerire nuove ricerche, ispirate anche dalle nuove sensibilità del nostro tempo.
"Il codice dei tarocchi" propone una visione totalmente nuova che illumina il vero senso di queste straordinarie figure che celano, sotto un'apparente semplicità fatta di disegni, colori e qualche scritta, il più incredibile dei segreti: sono un'intelligenza superiore che comunica con l'essere umano, senza intermediari, tramite un preciso linguaggio occultato sotto forma di simboli. Le "chiavi" di decodifica sono state intenzionalmente nascoste e custodite nel corso dei secoli, per evitarne l'alterazione e l'accusa di eresia. Per comprenderle è indispensabile conoscere l'esistenza di una "struttura cifrata" di codici e leggi che consente di stabilire la connessione con questa saggezza senza tempo. Leggere i tarocchi, quindi, significa dare voce a questo millenario alfabeto che si manifesta mediante la formulazione di "vere e proprie frasi", simili in tutto e per tutto a quelle della scrittura propriamente intesa.
In der griechischen Literatur der Kaiserzeit ist Lukian wohl einer der vielseitigsten und kreativsten Autoren. Für seine Dialoge erhielt er große Annerkennung, und sein Bekanntheitsgrad ist vergleichbar mit dem Platons oder Plutarchs. Besonders charakteristisch für den reifen Stil des Autors ist der Text Timon, dessen Erfolg sich vor allem in einer Vielzahl von Übersetzungen (darunter die von Erasmus von Rotterdam) und Rezeptionen (z.B. Shakespeares The Life of Timon of Athens oder Molières Le Misanthrope) niederschlägt. Grund für diese Nachfrage ist vor allem der Charakter des Protagonisten, dem Athener Timon, der Prototyp des Misanthropen, nichtsdestotrotz jedoch interessant und fesselnd bis zum heutigen Tage.
Il Complesso del Vittoriano, che ha visto negli anni passati lo svolgimento delle prime iniziative in occasione del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, ha oggi il privilegio di ospitare il primo atto delle celebrazioni ufficiali legate al centenario della Grande Guerra. Per la costruzione della mostra “La Prima guerra mondiale. 1914-1918. Materiali e Fonti”, alla luce dell’importanza storica, sociale e culturale dell’evento, è stato ritenuto fondamentale avvalersi della partecipazione attiva delle istituzioni di riferimento che con la loro professionalità e grazie ai materiali che custodiscono possono raccontare al meglio l’importanza del primo conflitto mondiale, un momento cruciale, che mutò radicalmente l’aspetto dell’Europa. Sono l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano-Museo Centrale del Risorgimento, l’ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi e Istituto Luce-Cinecittà, unitamente al Ministero degli Affari Esteri, che ha eccezionalmente prestato alcuni materiali di straordinaria...
Un libro sulla passione di vivere nella cultura e nella bellezza, tra meravigliosi e progrediti progetti edilizi; un libro sulla capacità di rinascere dopo cruente distruzioni; un libro su come rispettare la natura e l'ambiente tramite uno sviluppo sostenibile ed un meditato riciclo. Così Varrone, sconosciuto ai più, diventa un faro per le angosce esistenziali della nostra epoca.
Prefazione di Otello Lupacchini La 'ndrangheta è un "elemento costitutivo della società calabrese"; le famiglie di 'ndrangheta sono cellule della società e, come tali, respirano la stessa aria. Sono cellule malate, però, che si nutrono della parte sana della collettività, dissanguandola. La forza della 'ndrangheta sta nell'omertà, nella capacità di impedire che si parli della crudeltà e della prepotenza che la costrddistinguono. Il silenzio, a volte determinato dalla paura, altre volte dalla indifferenza o, ancora, dalla vicinanza, ne ha consentito diffusione e consolidamento anche al di fuori dei confini nazionali. È la forza della parola, il coraggio di denunciare, che potrà distruggerla. Le parole fanno paura, ecco perché un capo, Pantaleone Mancuso, atterrito, perde il controllo, nel corso di una udienza in cui è imputato e urla al suo Pubblico Ministero: «Fai silenzio, fai silenzio, fai silenzio ca parrasti assai, hai capito ca parrasti assai, fai silenzio ca parrasti assai.» Espressione dello stato d'animo di un boss che comprende che il muro che ha costruito per la protezione sua e della sua famiglia sta per essere infranto dal coraggio di chi usa la parola.
Il volume è il frutto di un ciclo di esperienze messe in atto da un gruppo di studiosi di diverse discipline: in questo ambito, lo studio dei fenomeni di violenza all’interno della società si è unito alla riflessione teorica sui ‘linguaggi della violenza’. L’atto che brutalmente interrompe ogni istanza di mediazione all’interno di un circuito comunicativo, o quello che stabilisce in modo coercitivo i rapporti di potere, hanno luogo seguendo codici, pratiche, tecniche del dominio spesso non facilmente decifrabili. L’idea è stata quella di far incontrare competenze diverse, spesso lontane e difficilmente comunicanti (dalla filologia classica agli studi filosofici e letterari, dalla sociologia alla psicologia), per un confronto su questi temi: in sostanza, una ricognizione del nesso tra violenza e dominio. In questo quadro di riferimento, sono stati affrontati anche i grandi temi della violenza di genere o della violenza specista. Il risultato dei lavori e di una intera stagione di appassionati dibattiti ed esperienze sul campo è condensato in questo libro. Con esso si vuole innanzitutto proporre uno strumento a coloro che sentono come ineludibile una riflessione...
Il 9 giugno del 53 a.C., sulla pianura di Carre, nell'Alta Mesopotamia, un esercito di cavalieri venuti dall'Iran e dall'Asia centrale sbaraglia un'armata di oltre cinquantamila uomini, inviati da Roma a conquistare l'impero rivale dei Parti. Le frecce degli uomini arrivati da Oriente mettono in ginocchio i romani: oltre metà dei legionari trova la morte sul campo, molti altri sono presi prigionieri e deportati, e quel che è peggio i nemici si impossessano delle insegne militari, estremo disonore per anni nella coscienza collettiva romana. Il generale Marco Licinio Crasso, l'uomo che diciotto anni prima aveva sconfitto Spartaco e fatto crocifiggere sulla via Appia seimila tra schiavi e gladiatori ribelli, riceve una sconfitta umiliante e drammatica. Giusto Traina racconta con passione un episodio a lungo incompreso della storia di Roma. Questo volume ha vinto il Premio Cherasco Storia 2011.
Il presente volume raccoglie i contributi scientifici presentati al convegno internazionale Arte e committenza nel Lazio nell'età di Cesare Baronio, organizzato in occasione del IV centenario della morte del cardinale sorano (1538-1607), storico della Chiesa e autore degli Annales Ecclesiastici. I temi affrontati spaziano dall'archeologia cristiana all'architettura, dalla storia dell'arte all'iconografia, seguendo l'ampio orizzonte di argomenti influenzati dalla produzione storica e letteraria di Baronio. Emerge così dalla lettura del libro una ricca trama di relazioni culturali che, sulle orme del cardinale oratoriano, ha decisamente contrassegnato la committenza artistica non solo del Lazio dei papi, ma in generale del centro Italia, contribuendo a ridisegnare la politica delle arti nell'età della Controriforma. Patrizia Tosini insegna Storia dell'arte moderna all'Università di Cassino. È autrice di numerosi saggi sulla produzione artistica nell'età della Controriforma e sulla pittura della seconda metà del Cinquecento a Roma e nel Lazio. Tra i volumi recentemente pubblicati, una monografia sul pittore Girolamo Muziano (2008). Per la Gangemi Editore ha curato con Natalia...
Gli studi sulle armi antiche stanno conoscendo negli ultimi anni un enorme incremento e diversificazione. Dagli studi di tradizione storico-artistica, museologica o di catalogazione sull’oggetto-arma, fino a quelli di storia militare, economica e produttiva, l’abbondanza e la varietà di libri e articoli ha reso complessa la realizzazione di bibliografie d’ampio respiro. Le armi antiche. Bibliografia ragionata nel Servizio Bibliotecario Nazionale di Carlo De Vita, Marco Merlo e Luca Tosin, si propone di rispondere all’esigenza di un’opera bibliografica unitaria che tenga conto dei più recenti sviluppi della disciplina oplologica nei suoi molteplici aspetti. Accanto agli studi generali e tipologici sulle armi, le fortificazioni, le armi bianche e le armi da fuoco, sono raccolti anche gli studi sulle fonti, le armerie, le aste, i cataloghi di mostre e le grandi collezioni, così come gli studi di interesse produttivo e di costume e sulla legislazione vigente in materia di armi. La scelta dei titoli presenti in SBN (Servizio bibliotecario nazionale), deriva dalla volontà degli autori di coniugare la raccolta del materiale bibliografico edito con l’effettiva...
Come in un romanzo scorre la splendida carriera del legato imperiale C. Ummidio Durmio Quadrato, fra guerre e conquiste, intrighi e complotti. Qui l’avvincente sistema di vita dell’Impero Romano si mostra in tutto il suo fascino e la sua potenza, intrecciandosi a miti, leggende e riti religiosi degli dei dell’Olimpo e dei diversi popoli sottomessi.