Politicamente corretto
Autore: Eugenio Capozzi
Numero di pagine: 208Quando è nata l’ossessione per il politicamente corretto? In che senso lo si può definire un’ideologia? Come ha agevolato, per reazione, il successo di sovranisti e populisti?
Quando è nata l’ossessione per il politicamente corretto? In che senso lo si può definire un’ideologia? Come ha agevolato, per reazione, il successo di sovranisti e populisti?
Per molti decenni il settore destro del sistema politico repubblicano è stato sostanzialmente ignorato dagli storici. Sia perché non è facile da studiare, sia perché gli studiosi erano più interessati ad analizzare quegli sforzi progressisti di trasformazione del paese rispetto ai quali la destra rappresentava soprattutto un elemento di freno, un ostacolo da superare. Anche per questo gli studi sulla vicenda politica repubblicana hanno in genere trattato la destra come un unico soggetto, un insieme indifferenziato le cui articolazioni interne erano o inesistenti o irrilevanti. Negli ultimi due decenni questo quadro è mutato in profondità. La galassia delle destre nell’Italia repubblicana è stata esaminata in maniera più approfondita e si è rivelata molto più articolata di quanto non si pensasse, tanto da rendere impossibile parlare di “destra” – “destre” piuttosto, al plurale, molto differenti l’una dall’altra e anzi spesso duramente contrapposte l’una all’altra. Questo libro raccoglie saggi di alcuni fra i principali esponenti della nuova stagione di studi e ha l’ambizione di dar pienamente conto, con scritti agili e interpretativi accompagnati da ...
«La risposta più adeguata al ritorno del mito – specie da parte di formatori e insegnanti - è quella di una compiuta “storicizzazione”, anche perché quel tornare resta decisivo per la comprensione del tempo in cui viviamo e delle sue sfide. È quanto si propongono di fare i saggi che qui si pubblicano. Comune a tutti è la convinzione che le vicende di quell’anno abbiano una lunga incubazione e che quindi non possano essere ridotte a una storia meramente politica. Si fa riferimento al Sessantotto per brevità: si dovrebbe parlare con più precisione del nuovo “pensiero socializzato” (…) che emerge negli anni Sessanta e che è ancora largamente operante nelle società dell’inizio del XXI secolo. Questo mutamento è un fenomeno – come oggi si dice – “transnazionale”, lambisce anche paesi apparentemente periferici come la Spagna franchista e il Messico, come pure quelli dell’est europeo, come la Cecoslovacchia. Richiede quindi una trattazione di questo tipo, attenta alle copiose “suggestioni del mondo” che ha alle spalle (…) e ai complessi percorsi dei suoi temi.»
Negli anni Cinquanta e Sessanta si assiste in Italia a una significativa trasformazione del panorama mass-mediale che ha nella musica (in modo particolare popular) una delle forze motrici. Il volume prende in esame, in una prospettiva multidisciplinare, le forme e le modalità di questo mutamento di panorama, ponendo attenzione da un lato ai media, dall’altro ai contenuti e ai modelli comunicativi veicolati dalla musica. Vengono così affrontati, attraverso ricostruzioni di scenario e studi di caso, i processi di mediatizzazione, il mutamento tecnologico, i nuovi modelli comunicativi e performativi rappresentati dai cantanti (maschili e femminili), come pure l’emergere della categoria dei giovani (sia tra i cantanti sia tra il pubblico). Parallelamente viene indagata l’evoluzione del gusto attraverso l’articolato rapporto con la tradizione melodica, ma anche tramite gli arrangiamenti e il fenomeno delle cover.
Conflitti di memoria e contese geopolitiche: le ragioni dello scontro tra Grecia e Macedonia Marta Ottaviani Cronaca (costituzionale) di un fallimento storico: le riforme elettorali nell’Italia della ‘Seconda Repubblica’ Claudio Martinelli Trump, i democratici e la sfida per la Casa Bianca Alia K. Nardini Stato, libertà, democrazia: Salvatore Valitutti e la tradizione italiana di pensiero politico Alessandro Campi La democrazia nello specchio della rivoluzione: il mito della Rivoluzione d’Ottobre e la crisi della politica contemporanea Gaspare Nevola Arte, cultura e politica: ‘socialità’ e ‘rivoluzione’ negli anni del fascismo-regime Michele Dantini Da comunisti a democratici: le metamorfosi politicopartitiche della sinistra italiana Roberto Segatori
Il libro ricostruisce la storia del Partito liberale italiano dal secondo dopoguerra sino al suo scioglimento, nel 1994. Le vicende del partito sono inquadrate nel più ampio contesto della storia politica e sociale italiana. Ampio spazio viene dato al dibattito culturale interno al partito liberale, dalla concezione crociana di “pre-partito”, alla visione di Einaudi del liberalismo, all’idea di una “terza via” proposta dalla sinistra liberale, al concetto di “libertà nuova” di Malagodi, al lib-lab degli ultimi anni.
Viviamo tempi di cancellature, riscritture e revisioni, di riconsiderazione degli eventi e dei fenomeni della storia che hanno portato, in anni recenti, a prese di posizione e dichiarazioni epocali: capi di governo che si scusano in nome del proprio Paese per torti od omissioni, per il ruolo svolto dai loro Stati in vicende più o meno lontane. È quindi un elemento di scottante attualità che accende la scintilla di questo libro: accostare nell'aula del «tribunale della storia» le tesi dell'accusa, le arringhe della difesa, i controinterrogatori degli imputati per acquisire nuovi elementi di conoscenza e di giudizio. Tenendo sempre presente che, come scrive Paolo Mieli, «le pubbliche scuse non equivalgono a sentenze definitive. Sono prese d'atto di una modificata percezione delle vicende del passato. Altre ne verranno». Così, da Fidel Castro a Mussolini, passando per Vittorio Emanuele III, Filippo V e perfino Gesù di Nazareth, Mieli riesce, con la brillantezza del grande divulgatore e l'acume dell'attento osservatore dei nostri giorni, a spiegare in cosa consista l'applicazione di un metodo «giudiziario» per una rivisitazione dei fatti e delle figure della storia. «A...
Indice Questo numero (p. 5) Discussioni Marco Cesa, Agostino Giovagnoli, Georges-Henri Soutou e Federico Romero, Quante guerre fredde? (p. 7-20). Rassegne e letture Guido Abbattista, L’impero britannico tra storiografia e narrazione (p. 21-26). Paolo Macry, Quell’Italia conflittuale di Mario Isnenghi (p. 27-37). Rosario Salvatore, 35 millimetri di storia. Clio incontra il cinema (p. 38-45). Eugenia Scarzanella, Italiani Oltreoceano (p. 46-49). Marilisa Merolla, Storia e mass media: le radio e la televisione nell’Italia degli anni ’70 (p. 50-52). Musei e mostre (p. 53-64) Film e fiction (p. 65-76) Memorie e documenti (p. 77-97) I libri del 2009/1 (p. 99-260) Indice dei recensori (p. 261-263)
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Oggi le persone si stimano e si rispettano in base al loro grado di utilità materiale da rendere agli altri e non, invece, al loro valore intrinseco ed estrinseco intellettuale. Per questo gli inutili sono emarginati o ignorati.
Ragione, ragione giuridica, razionalità sociale Francesco Riccobono Introduzione Franco Modugno, Andrea Longo Dialogo minimo sulla ragione dialogica. Alcune suggestioni (e qualche controversia) tra modernità e postmodernità Francesco Riccobono Sussunzione e discrezionalità nella individuazione del diritto. Momenti di un percorso antilogicistico nella teoria giuridica novecentesca Francesco Cerrone Ragione dialettica e retorica nell'opera di Alessandro Giuliani Fabrizio Fornari Logica ed epistemologia delle indagini difensive Lorenzo Infantino Diritto e legislazione: dalla razionalità all'abuso della ragione Dario Antiseri Limiti razionali della razionalità Armando Rigobello Dal formalismo all'"età ermeneutica della ragione" Italo Vaccarini La "razionalità incoerente" Andrea Bixio Riflessività sistemica e rappresentativa nella teoria sociologica Note Recensioni
Nonostante la sua importanza, la categoria di “delegittimazione” non ha ancora ricevuto una specifica attenzione da parte della storiografia internazionale, per quanto venga sempre più spesso utilizzata dal linguaggio politico, giornalistico e talvolta anche in ambito scientifico. Ritenuta parte di processi più generali o sottomessa ad altri fenomeni, quali le crisi politiche o le transizioni di regime, la delegittimazione non ha ancora trovato uno spazio autonomo nelle ricerche degli storici. Da un punto di vista interpretativo, il nucleo concettuale del problema rimane quello affrontato da Carl Schmitt nei suoi saggi degli anni Venti. Ma Schmitt scriveva e teorizzava dopo la grande guerra, negli anni del bolscevismo e del nascente nazismo. Come è possibile che in democrazia la figura dell’avversario come hostis resti ancora centrale? Per la prima volta una serie di ricerche contribuisce a fare chiarezza su un tema centrale non solo per la comprensione della storia d’Italia nella seconda metà del Novecento, ma anche sulla crisi del modello democratico in corso nell’Unione Europea.
Indice Saggi Hilda Iparraguirre y Graciela Fabián, Entre Imperio y Naciones. La historiografía de la Independencia en América vista desde México (p. 5-23) Rassegne e letture Francesco Traniello, Il modernismo: una questione aperta (p. 25-31). Gadi Luzzatto Voghera, Antisemitismo: un linguaggio politico trasversale (p. 32-34). Ilaria Pavan, Shoah e persecuzioni antisemite (p. 35-39). M. Elisabetta Tonizzi, La Resistenza in Italia. Partigiani, Alleati, usi pubblici della storia (p. 40-44). Daria Gabusi, Rituali politici e memoria (p. 45-47). Giulia Albanese, Prospettive argentine sul fascismo (p. 48-50). Fabio Chisari, Lo sport tra storia e storie (p. 51-53). Paolo Capuzzo, Architettura e spazio urbano nel dibattito storiografico del ’900 (p. 54-56). Altri linguaggi (p. 57-74) Memorie e documenti (p. 75-92) I libri del 2010/1 (p. 93-236) Indice dei recensori (p. 237-239)
Nuova Secondaria è il mensile più antico d’Italia, dedicato alla formazione culturale e professionale dei docenti e dei dirigenti della scuola secondaria di secondo grado. Gli abbonati vi possono trovare percorsi didattici disciplinari, inserti che in ogni numero affrontano un tema multidisciplinare, discussioni mirate su «casi» della legislazione, presentazioni critiche delle politiche formative e della cultura professionale. IN QUESTO NUMERO... Editoriale: Letizia Caso, La scuola responsabile Fatti e Opinioni Il futuro alle spalle, Carla Xodo, Questione di motivazione La lanterna di Diogene, Fabio Minazzi, La qualità della scuola tra dati statistici ed opinioni Osservatorio sulle politiche della formazione, Maurizio Sacconi, Dal rapporto Pisa il monito a cambiare Percorsi della conoscenza, Matteo Negro, Educazione delle persone e bene comune: la lezione di Luigi Sturzo Un libro per volta, Giorgio Chiosso, La libertà scolastica PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI Loredana Perla, Apologia della predella Letizia Caso, Ilaria Castelli, Eleonora Florio, Adultocentrismo e Pedagogia Nera: quale attualità, quale utilità? Monica Mincu, Personalizzare in classe: la ricerca del...
Nuova Secondaria è il mensile più antico d’Italia, dedicato alla formazione culturale e professionale dei docenti e dei dirigenti della scuola secondaria di secondo grado. Gli abbonati vi possono trovare percorsi didattici disciplinari, inserti che in ogni numero affrontano un tema multidisciplinare, discussioni mirate su «casi» della legislazione, presentazioni critiche delle politiche formative e della cultura professionale. IN QUESTO NUMERO... Editoriale: Salvatore Colazzo, Maestri e allievi Fatti e Opinioni Il futuro alle spalle, Carla Xodo, La sostenibilità ambientale, nuova frontiera della pedagogia Percorsi della conoscenza, Matteo Negro, Quale umanesimo? Un libro per volta, Giorgio Chiosso, Chi riempirà l’aula? La lanterna di Diogene, Fabio Minazzi, Scuola e futuro Osservatorio sulle politiche della formazione, Maurizio Sacconi, La funzione docente nella rivoluzione cognitiva Parole «comuni», Giovanni Gobber, Rimodulazioni PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI Franco Cambi, Sul pluralismo dei generi oggi: tra diritti e… rifiuti Luciano Corradini, Cittadinanza e Costituzione anche come disciplina Francesco Massoni, Riflessioni sulla valutazione della prima prova...