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Elogio dei giudici scritto da un avvocato

Autore: Piero Calamandrei

Numero di pagine: 406

Rileggere – o leggere per la prima volta – cosa scriveva questo grande maestro di vita, prima che di diritto, negli anni dal 1935 al 1956, in una serie di aneddoti e di considerazioni piene di humour, provoca nel lettore (in qualunque lettore, anche se sprovvisto di esperienza giuridica) un’emozione da grande scoperta. Dalle pagine di Calamandrei balza un quadro vivacissimo e pieno di realismo, illuminato da un’aneddotica professionale e da una ricca messe di regolette preziose sulla difficile convivenza tra i due banchi dell’udienza: «L’avvocato deve sapere in modo così discreto suggerire al giudice gli argomenti per dargli ragione, da lasciarlo nella convinzione di averli trovati da sé»; «Il cliente non sa che molte volte, dopo una vittoria, dovrebbe andare ad abbracciare commosso non il suo avvocato, ma l’avvocato avversario»; l’indipendenza dei giudici «è un duro privilegio, che impone, a chi ne gode, il coraggio di restar solo con se stesso, a tu per tu, senza nascondersi dietro il comodo schermo dell’ordine superiore». Calamandrei insiste particolarmente sul motivo della comunanza delle vite parallele: «Il segreto della giustizia sta in una sempre ...

Lo Stato siamo noi

Autore: Piero Calamandrei

Numero di pagine: 156

Chiamare i deputati e i senatori 'rappresentanti del popolo' non vuol più dire oggi quello che voleva dire in altri tempi: si dovrebbero chiamare 'impiegati del loro partito'.

Fede nel diritto

Autore: Piero Calamandrei , Silvia Clamandrei

Numero di pagine: 148

La certezza del diritto e il culto della legalità sono la trincea presidiata da Piero Calamandrei all'indomani dell'invasione nazista della Polonia. Negli anni oscuri della guerra e della dittatura il giurista si interroga: «il diritto qual è, quello del vincitore o quello del vinto, quello di chi vuol mantenere le proprie leggi, o quello di chi vuol instaurare un ordine nuovo in luogo delle leggi abbattute?». In queste pagine, il testo inedito di una appassionata conferenza di Calamandrei sui confini tra politica e scienza giuridica, ‘diritto libero' dei totalitarismi e tradizione giuridica romana.

Diario di un giudice

Autore: Dante Troisi

Numero di pagine: 200

Tra testimonianza e finzione in forma di diario e con linguaggio essenziale, la vita di ogni giorno in un tribunale, con verbali di carabinieri e interrogatori e il racconto dei casi della povera gente. Ne emergono due mondi lontanissimi fra loro: quello della giustizia e quello del popolo in nome del quale essa viene esercitata. Una riflessione, dolente, impietosa, sul fare giustizia.

Per la scuola

Autore: Piero Calamandrei

Numero di pagine: 200

«Non si ha vera democrazia là dove l'accesso all'istruzione non è garantito in misura pari a tutti» (Piero Calamandrei). Alcuni fra i più appassionati e lucidi interventi sulla Scuola scritti con l’eleganza letteraria e la sapienza di uno dei padri più nobili della Costituzione. Una riflessione di grande attualità per rileggere la storia d’Italia.

Io, avvocato di strada

Autore: Massimiliano Arena

Numero di pagine: 151

Presso lo sportello sorto a Foggia, a pochi passi dall’ingresso della stazione ferroviaria, la fila di chi chiede aiuto è lunga. Mi è bastato entrarci una volta per capire quanto lavoro si fa lì dentro. Massimiliano insieme ai suoi colleghi compie il miracolo di lenire le ferite di uno Stato sociale traballante. Domenico Iannacone Un medico può salvare una vita, ma una persona sprovvista di documenti non può accedere al medico se non c’è un avvocato che si batta per quei documenti. La nostra professione è la più misericordiosa: difendiamo tutti, non giudichiamo nessuno. della Bolivia e della Guinea Bissau, aiuta comunità agricole e orfanotrofi e nei suoi numerosi viaggi capisce che il soccorso legale può essere tanto utile quanto quello medico. È la svolta della sua vita. Si laurea con un ardore impensabile e decide di fondare il primo sportello di Avvocati di Strada nella sua città, Foggia. Da allora, era il 2005, assieme a tanti altri giovani colleghi, presta assistenza legale gratuita a migliaia di esclusi dalla società, immigrati senza documenti o sfruttati come schiavi delle campagne, persone che hanno passati di umiliazione e dolore a cui ridare un futuro di ...

Il mistero del processo

Autore: Salvatore Satta

Numero di pagine: 127

"l mistero del processo"; "La vita della legge e la sentenza del giudice"; "La tutela del diritto nel processo"; "Il formalismo nel processo"; "Il diritto, questo sconosciuto". I titoli dei saggi qui raccolti, scritti da Satta fra il 1949 e il 1958, basteranno a far immaginare quanto sia scottante la materia, specialmente oggi che la realtà giudiziaria è entrata a forza nella vita di tutti in Italia. Inoltre, in questi saggi Satta sembra aver voluto esporre le conseguenze ultime della sua visione del diritto, spingendosi fino al punto dove la nozione di giudizio nel processo viene a sfiorare quella del Giudizio ultimo, che sarà poi dominante nel grande romanzo che ci ha lasciato. E articolando il suo pensiero, amaro e lucidissimo, sulla base di un duro sottinteso: «che esiste una vera e propria vocazione del nostro tempo a vivere senza il diritto». Il libro si apre in medias res, con il racconto di una scena terribile che si svolge davanti al tribunale rivoluzionario, nel 1792. La folla preme per farsi giustizia da sé. I magistrati intervengono per fermarla. Intimano «di rispettare la legge e l’accusato che è sotto la sua spada». In questa scena è già tutto «il...

Difesa degli avvocati scritta da un pubblico accusatore

Autore: Paolo Borgna

Numero di pagine: 128

Paolo Borgna, spirito libero, apprezzatissimo magistrato, scrittore civile e garante dei valori costituzionali, spiega al lettore, immaginando di parlare con un suo giovane uditore, quanto sia importante la funzione dell'avvocato, come sia insopprimibile la figura costituzionale del ‘difensore dei diritti', perché sia necessario per il bene stesso della società conservare a questa categoria il diritto a svolgere una professione intellettuale libera e dignitosa, non equiparabile con l'attività d'impresa e non assimilabile ad una funzione pubblica, ancorché socialmente essenziale.Guido Alpa, Presidente del Consiglio Nazionale Forense

Giustizia come servizio all'uomo

Autore: Rodolfo Venditti

Numero di pagine: 130

L'Autore, che e stato magistrato per 43 anni, prende spunto da episodi significativi della sua lunga attivita professionale per riflettere sui principi di fondo che regolano la funzione giurisdizionale e sulla intensa umanita del lavoro del giudice. Ne esce un quadro assai vasto dei problemi sollevati dalla deontologia professionale del giudice. Le riflessioni hanno come nucleo centrale la concezione della giustizia come servizio all'uomo e l'umanizzazione del rapporto giudice-cittadino. Si trattano i temi dell'indipendenza del giudice, dei cronici difetti della giustizia italiana, della cosiddetta politicizzazione dei giudici, dei rapporti tra i giudici e gli avvocati, le parti, i testi, il mondo dell'informazione, ecc. Il libro potra interessare magistrati, avvocati, operatori della giustizia, e i giovani che studiano Giurisprudenza. Ma avvincera anche il lettore comune che abbia desiderio di conoscere meglio il mondo a volte un po' misterioso dei giudici, dei processi, dell'attivita giudiziaria.

Opere giuridiche – Volume X

Autore: Piero Calamandrei

Numero di pagine: 875

L’ultimo volume delle Opere giuridiche di Piero Calamandrei raccoglie oltre sessanta scritti che testimoniano la vastità dei suoi interessi e l’attenzione verso i problemi della ricostruzione democratica dell’Italia post-bellica. Il volume è completato da un Bibliografia degli scritti giuridici di Piero Calamandrei aggiornata fino al 1985.

I fantasmi del fascismo

Autore: Simon Levis Sullam

Numero di pagine: 208

Questa storia ha quattro protagonisti: lo storico Federico Chabod, il giurista Piero Calamandrei, il critico letterario Luigi Russo e lo scrittore Alberto Moravia. Quattro grandi intellettuali che, noti antifascisti nel dopoguerra, mantennero durante il fascismo un atteggiamento perlopiù di cautela e inazione politica, talora con cedimenti rispetto alla collaborazione al regime. Nell’immediato dopoguerra essi tesero invece a ridefinire e riscrivere il proprio precedente percorso rappresentandolo sempre coerentemente improntato all’antifascismo. Se l’intellettuale viene solitamente immaginato come anticonformista e critico del potere, in realtà tende spesso ad adeguarsi alla maggioranza e a esprimerne gli orientamenti. Contano i condizionamenti politici e istituzionali, per esempio del sistema universitario, o delle istituzioni culturali in cui operano; conta l’esigenza di affermarsi sul piano culturale o artistico. Conta, in ogni tempo, anche la tendenza dell’intellettuale a dar voce e interpretare i sentimenti della maggioranza e talora cedere al potere. L’autoassoluzione degli intellettuali italiani rispetto alla propria implicazione con il fascismo ha tuttavia...

La Giustizia e i suoi nemici

Autore: Caferra Vito Marino

Numero di pagine: 302

In Italia non è fuori luogo parlare di nemici della Giustizia, annoverando tra questi anche i “falsi amici” che pure, nelle sedi più diverse, si dichiarano fautori della legalità e del giusto processo. Tra i nemici dichiarati si collocano le forze della criminalità organizzata, che contendono allo Stato il controllo del territorio in vaste zone del Paese, dove non è improprio parlare di una vera e propria guerra con le sue vittime e i suoi eroi. Quanto ai falsi amici della Giustizia, è facile incontrarli tra i c.d. signori del diritto.

Opere giuridiche – Volume II

Autore: Piero Calamandrei

Numero di pagine: 521

Il secondo volume delle opera giuridiche di Piero Calamandrei contiene oltre 30 suoi scritti dedicati al ruolo dell’avvocatura e al suo ruolo nella società e nel processo. Spiccano “L’avvocatura e la riforma del processo civile”, “Troppi avvocati!”, “Idee sulla riforma professionale”. A questi si aggiungono gli scritti sulla università fra cui “L’università di domani”.

GIUSTIZIOPOLI PRIMA PARTE

Autore: Antonio Giangrande

Numero di pagine: 548

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

MAFIOPOLI SECONDA PARTE

Autore: Antonio Giangrande

Numero di pagine: 475

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

MALAGIUSTIZIOPOLI PRIMA PARTE

Autore: Antonio Giangrande

Numero di pagine: 572

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

LA SICILIA SECONDA PARTE

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!

IL DELITTO DI AVETRANA. SARAH SCAZZI. LA CONDANNA E L'APPELLO

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

MALAGIUSTIZIOPOLI SECONDA PARTE

Autore: Antonio Giangrande

Numero di pagine: 574

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

La formazione del giurista. Contributi a una riflessione

Autore: Beatrice Pasciuta , Luca Loschiavo

Numero di pagine: 196

Il libro riproduce in parte gli interventi di un convegno dallo stesso titolo. Esso si propone come un momento di riflessione sul tema della formazione che gli attuali corsi universitari di giurisprudenza offrono ai futuri giuristi. Le recenti riforme sembrano non aver avvantaggiato gli studi giuridici. Anche il calo delle immatricolazioni pare aver colpito i corsi giuridici più di altri. Chi si occupa di formare i futuri professionisti del diritto (avvocati, magistrati etc.) deve anche preoccuparsi di preparare i giovani per quelle nuove professioni che una società in continua evoluzione viene proponendo e che richiedono anch’esse una formazione nelle materie giuridiche. Essi devono allora interrogarsi sulla perdurante attualità della loro offerta. Il metodo tradizionale è ancora quello che può dare i risultati migliori? I contenuti dei vari insegnamenti sono ancora adeguati? Si presta la necessaria attenzione al linguaggio utilizzato? È meglio accentuare ancora i profili professionalizzanti o è piuttosto il caso di puntare su una formazione meno legata al dato normativo spicciolo e invece più improntata a formare intelligenze vive, culturalmente preparate ai casi...

Sopravvissuta a un gulag cinese

Autore: Gulbahar Haitiwaji

Numero di pagine: 235

Per quasi tre anni Gulbahar Haitiwaji è stata privata della libertà e ha subìto violenza dalla polizia, centinaia di ore di interrogatori, fame, freddo, torture, sterilizzazione forzata e dodici ore al giorno di propaganda cinese, costretta in un drammatico programma di repressione e distruzione della minoranza musulmana degli uiguri. Nata nello Xinjiang, nella Cina occidentale, Haitiwaji viveva in Francia da dieci anni quando, una mattina del novembre 2016, è stata richiamata in Cina con il pretesto di chiudere alcune pratiche amministrative. Accusata di celare posizioni indipendentiste e attività terroristiche dietro il suo esilio in Francia, è sparita nelle viscere del terrificante sistema dei campi di concentramento ideati dal Partito comunista cinese per annientare il suo popolo. Più di un milione di uiguri sono stati deportati nei «campi di rieducazione» sulla base di infondate accuse di «terrorismo, infiltrazione e separatismo». Gli Xinjiang Papers, rivelati dal «New York Times» nel novembre 2019, denunciano e provano una repressione basata sulla detenzione di massa, la più devastante dall’era di Mao. Salvata grazie alle disperate trattative della figlia e...

ANNO 2021 IL GOVERNO TERZA PARTE

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!

MANETTOPOLI

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

COMUNISTI E POST COMUNISTI PARTE SECONDA SE LI CONOSCI LI EVITI

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

Numero di pagine: 600

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

ANNO 2021 GLI STATISTI PRIMA PARTE

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!

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