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Gilles Deleuze

Autore: Rocco Ronchi

Numero di pagine: 144

Da sempre il sogno della filosofia è quello di provocare uno stato prossimo alla veggenza. Per farlo, la filosofia deve affidarsi a concetti spiazzanti, che non temono il paradosso, in rotta con l’esperienza ordinaria. Gilles Deleuze (1925-1995) è stato uno dei pensatori contemporanei più fedeli a questa inaugurale vocazione della filosofia, e il libro di Rocco Ronchi ci consente di gettare uno sguardo estremamente originale sul suo laboratorio teorico. Ci suggerisce come il lavoro filosofico di Deleuze si radichi in un’esperienza vivissima del suo tempo, si tratti del Maggio 68, del cinema come arte specificamente novecentesca, delle scienze del vivente come antica questione filosofica esplosa all’estrema frontiera del sapere contemporaneo. Ci mostra come la forza innovativa di questo pensiero nomade ed enigmatico coincida in realtà con la sua piena appartenenza a una linea che discende direttamente da Platone, passa attraverso Plotino e Cusano, arriva a Spinoza, Nietzsche, Bergson, Whitehead. E ci introduce passo a passo ad alcune delle creazioni concettuali più avanzate e feconde del pensiero deleuziano: quelle di vita, evento, differenza, immanenza.

Deleuze, i movimenti aberranti

Autore: David Lapoujade

I movimenti aberranti è uno dei più importanti testi dedicati al pensiero di Gilles Deleuze, che la presente traduzione rende infine disponibile al lettore italiano. Il titolo del volume indica un concetto prezioso per attraversare la fitta selva di “logiche irrazionali” prodotta dal pensiero deleuziano e ingaggiare un intenso confronto teorico con il suo lessico e la sua concettualità. Questo percorso si concretizza attraverso molteplici temi e figure appartenenti a campi disciplinari eterogenei, fra cui l’arte, la scienza, la psicoanalisi, l’antropologia e la sociologia. Il testo di David Lapoujade costituisce un’opera fondamentale, in virtù della sua chiarezza, per leggere Deleuze e una proposta filosofica netta per interpretare il mondo contemporaneo. Per questo, Lapoujade evidenzia il carattere fortemente creativo e politico della produzione teorica del filosofo francese, dal momento che “il pensare, per Deleuze, è sempre concepito come un atto guerriero”.

Deleuze interprete di Hume

Autore: Gaetano Rametta

Il volume apre la nuova collana dell’editore Mimesis Metamorfosi del trascendentale e affronta questa problematica esaminando l’interpretazione di Hume proposta da Gilles Deleuze. L’indagine di Rametta ricostruisce la lettura deleuziana attraverso un’attenta analisi dei testi, spaziando dal volume del 1953, Empirismo e soggettività, al ruolo svolto da Hume in Differenza e ripetizione, sino al capitolo dedicato al filosofo scozzese nella Storia della filosofia di Châtelet. Gli aspetti teoretici e gnoseologici vengono intrecciati con quelli pratici e politici, su cui si concentra l’Appendice al volume, dedicata al libro Mille piani scritto con Félix Guattari. Rametta focalizza la sua attenzione sui concetti di rizoma, nomos e macchina da guerra, mostrando come in essi l’eredità humiana resti ancora operante.

Divenire Spontaneo Deleuze E Guattari, Spinoza, Ed Alcuni Intercessori Orientali

Autore: Saverio Caponi

Numero di pagine: 93

Segni, affetti, incontri. Sono le coordinate, tratte dalla riflessione filosofica di Gilles Deleuze e dalla sua interpretazione di Spinoza in particolare, su cui si muove il presente lavoro, in un percorso che attraverso l'opera di Deleuze e Guattari e lasciandosi trasportare dai mille rivoli filosofici che scorrono nel pensiero di questi autori ... puo condurre anche ad interessarsi di filosofie orientali. Ma qual'e, allora, l'Oriente evocato da Deleuze e Guattari? Si tratta in ogni caso di un incontro che obbliga a mettere in movimento il pensiero, l'incontro con l'Altro da cui nasce sempre l'impulso alla ricerca: forse anche a quella ricerca un po anomala e molto personale, di un "divenire spontaneo," come ultimo divenire deleuziano.

French Theory

Autore: Cusset François

Numero di pagine: 426

Dalle università francesi ai cultural studies, dai maîtres-à-penser alle battaglie per i diritti civili in America. All’origine della controcultura.

Ontologia e verità nella filosofia di Gilles Deleuze

Autore: Daniela Paradisio

Numero di pagine: 522

Cette recherche vise principalement à comprendre la position que la question de la vérité occupe dans la pensée de Gilles Deleuze. En suivant certaines de ses déclarations, le problème de la vérité semble recouvrir peu d'importance, non seulement pour son propre système, mais pour la philosophie en tant que telle, laquelle ne consiste pas à savoir, mais est constituée, bien au contraire, par une création continuée de concepts. Toutefois, les débuts de la pensée deleuzienne - caractérisée par une critique sévère des prémisses de l'opinion qui pèseraient sur la philosophie antique en lui empêchant de penser véritablement - nous donnent déjà des indices permettant de repousser toute opposition simpliste entre connaissance et créativité. D'ailleurs, lorsque Deleuze se propose de définir la nature du concept et de préciser à quoi sert cette activité de créer de concepts, il n'hésite pas à lui reconnaître la capacité d'associer une forme de connaissance irréductible à la connaissance scientifique. Il soutient que la philosophie, grâce aux concepts, est capable de saisir un événement des choses et des êtres, différemment de la science qui se...

Le chair et le pli

Autore: Nicolò Seggiaro

Numero di pagine: 210

Il pensiero di Merleau-Ponty e quello di Deleuze si muovono su registri non solo indipendenti, ma differenti. E tuttavia innegabili sono anche affinità e prossimità, che, pur segnalate dalla critica, non sempre sono state indagate nei loro tratti fondamentali. Da questo punto di vista il concetto di carne (chair) e quello di piega (pli) rivestono un’importanza fondamentale: da un lato consentono di orientarsi all’interno delle molte dimensioni delle rispettive filosofie dei due autori, filosofie di cui quei concetti rappresentano gli sviluppi estremi, dall’altro permettono di cogliere e accompagnare appieno la multivocità dell’Essere, cui quelle filosofie hanno costantemente voluto rimanere fedeli. Chair e pli sono quindi concetti complementari a partire dai quali è possibile rendere conto nel modo migliore di quella prossimità di pensiero senza con questo appiattire l’una sull’altra due posizioni filosofiche irriducibili.

Il penultimo del pensiero

Autore: Alberto Simonetti

L’ultima parola è un affare di dominio e non interessa la filosofia. Al contrario, il penultimo, come concetto e categoria filosofica, racchiude in sé i tratti della creazione, del costante divenire del pensare, in perenne farsi. Tutto questo sintetizza, secondo Alberto Simonetti, lo stilema del percorso filosofico e storico-filosofico di Gilles Deleuze, analizzato in quest’opera nei singoli corpo a corpo con i grandi classici del pensiero a cui il filosofo parigino ha dedicato fondamentali studi critici. Da Spinoza e Leibniz a Bergson, attraverso Hume e Kant, analizzando Nietzsche fino a pervenire al più contemporaneo Foucault, Deleuze ha mostrato di appartenere di diritto al novero degli storici della filosofia. Ricognizione mai statica né didascalica quella di Deleuze, ma attivo-creativa laddove alla peculiare competenza su autori e temi ha affiancato le tracce della sua riflessione, esperienza affermativa di libertà. Simonetti si pone nel duplice ruolo di archeologo e genealogista al fine di restituire quell’apertura radicale e, al contempo, quell’ansia fondativa che hanno caratterizzato il percorso di Deleuze nelle pieghe del secolo scorso.

Che cos'è la filosofia

Autore: Gilles Deleuze , Félix Guattari

Numero di pagine: 272

La filosofia - affermano Deleuze e Guattari - è creazione di concetti che il filosofo non possiederà mai, ma di cui sarà l'"amico". Non ci si interroga dunque sulla filosofia per assegnarle un ruolo o delle competenze, ma per mostrare come ogni domanda sulla filosofia sia una domanda posta alla filosofia, e come quest'ultima sia una ricerca in continuo divenire negli atti stessi che la instaurano. Da qui il tono paradossale di questo libro, il cui aspetto saliente è la vena pedagogica dei suoi autori, il loro procedere per exempla fingendo di mimare, fin dal titolo, il linguaggio dei manuali a uso universale. Da qui anche la folla di volti, di nomi e di eventi suscitata da questo libro. Chi è ad esempio il pedagogo che ci viene incontro fin dal titolo, come l'ombra eterna e il doppio del filosofo? Deleuze e Guattari si inoltrano nell'impresa impossibile di insegnare una filosofia "da fare". Dove ciò che viene chiamato "discussione" non è confronto su un problema, ma il problema stesso in divenire, in movimento. E il filosofo si configura esclusivamente come l'involucro del suo principale personaggio concettuale e di tutti gli altri, che sono gli intercessori, i veri...

Deleuze secondo Deleuze

Autore: Roberto Sieni

Numero di pagine: 246

Un giorno, forse, questo secolo sarà deleuziano scrisse Michel Foucault in una introduzione ad un'opera dell'amico Gilles Deleuze, il pensatore più ricco di quella straordinaria scuola francese del doposessantotto. Ma il secolo scorso, non diventò deleuziano, né a tutt'oggi è stata resa giustizia a questo grande filosofo. Questo libro cerca di spiegare il perché, o i perché, di tutto questo, ravvisando la causa di questa incomprensione, di questa sottovalutazione (e anche di una certa idolatria acritica e modaiola che si riscontra in certi ambiti, pur minoritari, e che non risolleva comunque la questione) negli equivoci che sorsero dopo la pubblicazione de L'anti-Edipo, testo scritto insieme a Félix Guattari. E cerca, anche, questo libro, di mostrare la grandezza del pensiero deleuziano, nonché i rigorosi fondamenti filosofici di questo autore.

Cosmogenesi dell’esperienza

Autore: Giulio Piatti

Numero di pagine: 320

In Materia e memoria (1896), Henri Bergson pone all’origine della percezione umana un campo a-centrato di immagini “in sé”; più di cinquant’anni dopo Gilles Deleuze inizia a elaborare la nozione di piano di immanenza quale condizione virtuale di ogni stato di cose. Da Bergson a Deleuze – e attraverso una serie di illustri mediatori – emerge così un’eterogenea riflessione intorno a quel dispositivo che Sartre ha battezzato “campo trascendentale impersonale”. Il presente saggio si propone di ricostruire la genesi di tale istanza, mostrandone al contempo alcune decisive implicazioni: dalla riscrittura in senso immanentista del motivo trascendentale kantiano sino alla conseguente riabilitazione della speculazione metafisica e cosmologica. Dalle riflessioni di Bergson e Deleuze emerge una linea minoritaria nel panorama filosofico novecentesco, in grado di concepire un cosmo “univoco” abitato da una molteplicità di relazioni non più profilate a partire da uno sguardo umano.

Fata Morgana 28 - Cosa

Autore: Aa.Vv.

Chiavi, slittini, biciclette, il cinema ha avuto da sempre a che fare con le “cose” che molto spesso sono diventate oggetti, strumenti d’azione, ma molte altre volte hanno assunto una dimensione autonoma, poetica, che li ha trasformate in elementi centrali, insieme ai corpi, del paesaggio del film. Questo numero, nuovo per tema e composizione, è dedicato alle “cose” nel cinema con contributi che vanno da Buñuel a Scorsese, da Antonioni a Bergman, per chiudere con Gravity di Cuarón. Il volume è aperto da una conversazione con Remo Bodei.

Spinoza

Autore: Gilles Deleuze

Numero di pagine: 136

La filosofia di Spinoza è uno dei tentativi più radicali di costituire un'ontologia pura: una sola sostanza per tutti gli attributi, infiniti modi di essere per ciascun attributo. Ma, sostiene Deleuze, questo complesso edificio filosofico non è riducibile a un programma teorico: occorre «entrare dentro Spinoza», cogliendo la Sostanza come un piano d'immanenza in cui si trovano anime, corpi, individualità, senza alcuna dimensione teorica trascendente.Da questa ontologia deriva un'etica intesa come scienza pratica dei modi di essere, studio dei «costumi» e dunque vera e propria etologia. L'Etica della prova e della sperimentazione, che si oppone a una Morale delle leggi e dei giudizi, costituisce il tema di questo libro: un tema in cui i piani si intersecano, dove i ritmi hanno significato costruttivo. Scrittori, poeti, musicisti, artisti o gli stessi lettori occasionali potranno qui scoprirsi spinoziani ancor più del filosofo professionista. Le pagine di Deleuze dimostrano infatti che, se Spinoza è pensatore straordinariamente raffinato nei suoi apparati concettuali, vi è in lui anche un impulso segreto, un brivido di stupore che rende possibile una «lettura affettiva» ...

Immanenza

Autore: Gilles Deleuze

Numero di pagine: 256

La problematica dell’immanenza rappresenta sicuramente il fil rouge dell’intera produzione di Gilles Deleuze. Fin dal suo primo saggio, Mathesis, scienza e filosofia (1946), Deleuze situa infatti il concetto di mathesis universalis a livello della vita, di un’individualità che, però, in sé rivela già una sintesi universale, un sapere collettivo e supremo. Questi stessi rapporti instaurati tra l’uno e il molteplice si ritrovano anche all’interno dell’ultimo scritto di Deleuze, Immanenza: una vita... (1995), dove l’immanenza assoluta trova il suo compimento all’interno di “una vita”, luogo generico dell’essere. Questa vita si connota come singolarità non-individualizzata (ecceità), esattamente come i neonati «si assomigliano tutti e non hanno individualità, ma hanno singolarità, un sorriso, un gesto, una smorfia [...]». Concatenamenti ed ecceità vengo a ritrovarsi, in ultima analisi, anche nell’architettura simbolica di un testo come Mille-Piani, la cui breve disamina, sotto forma d’intervista al filosofo, chiude questa raccolta.

Post-strutturalismo e politica. Foucault, Deleuze, Derrida

Autore: Ruggero D'Alessandro , Francesco Giacomantonio

Numero di pagine: 116

France-Italie, un dialogue théâtral depuis 1950

Autore: Marie-José Tramuta , Yannick Butel

Numero di pagine: 195

Les relations entre le théâtre français et le théâtre italien sont, depuis la dernière guerre, nombreuses et fécondes, à la mesure de tous ceux qui les ont cultivées. Qu'il s'agisse des metteurs en scène, des comédiens et scénographes, des traducteurs et des passeurs, des compagnies et des institutions. L'ensemble constitue un vaste objet d'étude qui couvre tout le champ de la création théâtrale, d'autant plus passionnant qu'il s'inscrit dans un cadre interculturel voire européen. Certaines de ces médiations sont connues, d'autres ne le sont pas assez : chercheurs reconnus et gens de théâtre prestigieux s'attachent ici à débattre et à confronter leurs expériences sur la pratique théâtrale contemporaine et sa réception des deux côtés des Alpes.

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